• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 8: IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE NEL RIMINESE

8.1 La necessità della riforma: analisi economica, finanziaria, ambientale e sociale

8.1.4 Aspetto sociale: la tariffa, la soddisfazione del cittadino

Al fine di valutare la qualità dell’acqua e la soddisfazione da parte dei cittadini sono stati utilizzati i dati relativi all’indagine del 2005 effettuata da un istituto privato (Istituto

Cattaneo) prendendo a campione cittadini e imprese dell’Emilia-Romagna .

Per i servizi idrici si registra un grado di soddisfazione da parte dei cittadini piuttosto elevato. Innanzitutto, in generale, dall’indagine, è stato rilevato un discreto livello di soddisfazione per la qualità complessiva del servizio idrico: il 54% del campione ha definito il servizio, nel suo complesso, «abbastanza» soddisfacente e il 33,3% si è dichiarato «molto» o «moltissimo» soddisfatto.

La soddisfazione generale rispetto al servizio idrico è dimostrata anche dal fatto che del totale delle firme (1 milione e 400 mila firme, tantissime se si pensa che quelle per il referendum sul divorzio furono 1 milione e 370 mila) consegnate in Cassazione per sostenere il referendum

contro la privatizzazione della gestione del servizio più di 100 mila sottoscrizioni provengono dalla nostra regione, numero inferiore solo ai dati lombardi e del Lazio.

In merito alla qualità dell’acqua, circa tre intervistati su cinque dichiarano di non aver «mai» avuto problemi di scarsa qualità negli ultimi tre anni, mentre il 31,4% ha riscontrato problemi di questo tipo «qualche volta» e l’8% «spesso».

Una maggiore soddisfazione è stata poi rilevata per la pressione con cui l’acqua esce dal rubinetto; infatti, solo il 5% degli intervistati ha dichiarato di riscontrare questo problema «spesso» e quasi tre quarti (74,1%) non lo rileva «mai».

Un altro aspetto esaminato dall’indagine dell’Istituto Cattaneo riguarda la continuità

nell’erogazione dell’acqua potabile, che rappresenta indubbiamente un fattore di efficacia del

servizio erogato. Dall’indagine demoscopica condotta dall’Istituto Cattaneo sui cittadini emiliano-romagnoli emerge che quasi il 72% degli intervistati non ha «mai» avuto interruzioni del servizio negli ultimi tre anni, dato che assume maggiore rilevanza se si considera il fatto che solo una componente del tutto residuale, inferiore all’1%, afferma di aver avuto «spesso» questo problema.

A parte l’accertamento di una generale soddisfazione per la quantità e la continuità dell’approvvigionamento idrico, la stessa indagine ha cercato di comprendere quali siano i fattori di soddisfazione/insoddisfazione circa la qualità dell’acqua.

Oltre alla già citata pressione con cui l’acqua esce dal rubinetto, aspetto che raccoglie il più elevato grado di soddisfazione, sono stati considerati anche la durezza – intesa in termini di presenza o assenza di calcare – il sapore, l’odore e il colore dell’acqua globalmente intesi, tutte dimensioni che concorrono a qualificare l’acqua come «bevanda». Per ciascuna di queste dimensioni, è stato domandato ai cittadini emiliano-romagnoli intervistati di esprimere un giudizio, sempre utilizzando una scala da 1 a 10. Per quanto concerne la durezza dell’acqua, il voto medio regionale è insufficiente, con un punteggio medio complessivo pari a 4,576, anche se nella provincia di Forlì-Cesena, attigua a Rimini il voto è stato più alto, infatti, è pari a 5,2. La valutazione data all’acqua come bevanda risulta più positiva, con un voto medio regionale che supera la sufficienza, attestandosi a 6,2. Anche in questo caso la provincia con il più alto consumo è Forlì-Cesena (dichiarano di bere acqua del rubinetto come bevanda almeno «qualche volta» quasi il 60% degli intervistati di questa provincia). Va aggiunto, poi, che da apposite analisi è emerso come questo fattore sia fortemente e positivamente correlato al voto espresso dagli intervistati in merito alla qualità dell’acqua genericamente intesa. Se ne è pertanto derivato che i cittadini tendono a considerare l’acqua qualitativamente buona nel momento in cui questa è buona da bere. Va inoltre aggiunto che più di sette intervistati su

dieci, cui è stata interrotta l’erogazione dell’acqua, sono stati preavvisati del disagio da parte dell’ente gestore del servizio idrico.

2005 2006 2007 2008 2009 70 68 66 64 62 60

Figura 8.3 Indice di Customer Satisfaction sul servizio idrico per la Provincia di Rimini (punteggio da 1 a 100). Fonte: Hera Rimini

Per quanto riguarda la spesa per il servizio idrico integrato per un’utenza domestica, sia a livello regionale sia nazionale. La spesa SII comprende il servizio acquedotto, fognatura e depurazione, nonché la quota fissa per il SII. Non comprende quindi l’iva al 10% attualmente calcolata nella fattura del servizio in quanto abbiamo voluto concentrare le analisi al solo costo per servizio idrico integrato.

Dal grafico sottostante possiamo notare come, in un confronto nazionale, la spesa idrica della Regione Emilia-Romagna per tutte le fasce di consumo non sia particolarmente critica, infatti, il valore si attesta su quello medio nazionale.

Figura 8.4 Spesa per il SII con 120,160 e 200 m3, confronto tra regioni italiane Fonte: Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani Regione Emilia Romagna.

Figura 8.5 Spesa per il SII con 120,160 e 200 m3, confronto tra ATO emiliano-romagnole Fonte: Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani Regione Emilia Romagna.

Approfondendo la situazione dell’Emilia-Romagna, attraverso un confronto effettuato tra le spese SII medie dei nove ATO regionali appare chiaro dal seguente diagramma “radar” che la spesa più elevata per tutte le fasce di consumo è quella sostenuta dai cittadini di Ferrara e Reggio Emilia, la spesa a Rimini si attesta su valori medio bassi, mentre la città “più economica”risulta essere Piacenza

8.2 Possibile scenario del riminese post-privatizzazione visto da