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Stato di adeguamento dell’ordinamento regionale all’ordinamento dell’Unione Europea e procedure di infrazione

Capo VI - GOVERNO DEL TERRITORIO

VII.3 Stato di adeguamento dell’ordinamento regionale all’ordinamento dell’Unione Europea e procedure di infrazione

16 La proposta di regolamento (COM (2020) 80 final) è stata presentata al Parlamento e al Consiglio a marzo 2020 ed è assegnata alla Commissione politiche dell’Unione europea per la verifica di conformità al principio di sussidiarietà

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La tutela dell’ambiente e dell’ecosistema è materia di competenza legislativa esclusiva statale (cfr. art. 117, comma 2, lettera s) Cost.). Conseguentemente compete, di norma, allo Stato il recepimento di Direttive comunitarie in tale materia.

Si riportano di seguito i settori ambientali rispetto ai quali la Regione ha provveduto nell’anno 2019 a dare attuazione al diritto comunitario o a norme statali di recepimento attraverso propri provvedimenti legislativi o amministrativi.

Difesa del suolo e della costa

La Regione Emilia-Romagna ha collaborato con l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale nel garantire l’attuazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi alluvione (Flood Directive - FD), recepita nell’ordinamento italiano con il D.lgs.

49/2010. In particolare, ha avviato le attività necessarie alla revisione/aggiornamento degli adempimenti relativamente al secondo ciclo di gestione, partendo dalla Valutazione Preliminare del Rischio di Alluvione (Preliminary Flood Risk Assessment – PFRA) che richiede che vengano identificate per ogni Unità di Gestione (o Unit of Management-UoM) le Aree a potenziale rischio significativo (Areas of Potential Significant Flood Risk – APSFR, art. 5), tenendo conto dell’impatto dei cambiamenti climatici sul verificarsi delle alluvioni, delle alluvioni significative avvenute nel passato e di quelle che potrebbero verificarsi in futuro.

La Regione ha prodotto, in stretto coordinamento con le Autorità di distretto, gli elaborati richiesti che sono stati riportati alla Commissione Europea, in base a quanto specificato all’art. 15 della FD, entro il 22 marzo 2019 (attività di reporting) secondo le modalità e i formati adottati a norma dell’art. 12.2 della sopra citata Direttiva.

Sono state, inoltre, aggiornate le mappe della pericolosità, degli elementi esposti e del rischio di alluvioni (art. 6 FD e D.lgs. 40/2010) con riferimento alle aste fluviali e agli ambiti per i quali si disponeva di nuovi elementi conoscitivi intervenuti e compiutamente definiti dopo il 2013, sia in termini di nuove aree perimetrate (sulla base di eventi occorsi) che di nuove modellazioni e studi che sono andati ad approfondire il livello di conoscenze e di caratterizzazione di ambiti suscettibili di inondazione, con riferimento alle 4 UoM regionali che ricadono nel distretto padano, Reno (UoM ITI021), Bacini romagnoli (ITR081), Conca-Marecchia (ITI01319), Po (ITN008). Di tali attività è stata data informazione alla Giunta nella seduta del 19 dicembre 2019, prima della Conferenza Istituzionale Permanente di presa d’atto, convocata per il 20 dicembre 2019, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.

In merito alla fase attuativa dei Piani di gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA 2016 – 2021)17, misure di prevenzione, protezione, preparazione e di ritorno alla normalità ivi contenute sono in corso di realizzazione ad opera degli Enti competenti (Autorità di bacino, Regioni, AIPO, Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione civile, Consorzi di Bonifica, Enti gestori, Comuni, etc.) e si trovano in diverso grado di avanzamento, anche in relazione al grado di complessità tecnico-scientifica, scala di analisi (locale e di area vasta) e sistema di governance che le contraddistingue nonché alle risorse economiche effettivamente disponibili.

17 Approvati con 3 distinti DPCM in data 27/10/2016 pubblicati su GU n. 28 del 3/02/2017 e n. 30 del 6/02/2017

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Risanamento atmosferico, tutela e risanamento risorsa acqua e risanamento acustico

In attuazione alla Direttiva 2008/50/CE, la Regione Emilia-Romagna ha proseguito con le attività collegate all’implementazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020), approvato con deliberazione di Assemblea legislativa n. 115/11/2017 e del “Nuovo Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano”, sottoscritto, nel 2017, con il Ministero dell’Ambiente e le Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto.

Facendo seguito ai bandi “eco bonus” per la sostituzione dei veicoli commerciali inquinanti del 2017 e nel 2018, sono state attivate nuove iniziative incentivanti, per un ammontare complessivo di € 5 mln, rivolte ai cittadini residenti in Regione, per il ricambio di autoveicoli privati M1 soggetti alle limitazioni della circolazione stabilite dal PAIR2020.

In specifico, è stato emanato un primo bando “eco-bonus” avente ad oggetto la concessione di incentivi per la sostituzione, con obbligo di rottamazione, di veicoli di categoria M1 ad alimentazione benzina fino ad euro 1 e diesel fino ad euro 4, con veicoli a minor impatto ambientale di categoria M1 ad alimentazione: elettrica, ibrida benzina/elettrica (Euro 6), metano mono e bifuel (Euro 6), GPL mono e bifuel (Euro 6) (DGR 80/2019). Ad esso ha fatto seguito un secondo bando per la sostituzione di autoveicoli privati di categoria M1 con autoveicoli di pari categoria a minor impatto ambientale (DGR 1051/2019): i veicoli rottamabili sono stati estesi alle alimentazioni e classi ambientali benzina euro 2 e benzina/GPL e benzina/metano fino a euro 2, incluso. Infine, è stata approvata la terza edizione del medesimo bando “eco-bonus”, che ricalca le caratteristiche dei veicoli oggetto del secondo bando (DGR 1646/2019).

Nell’ambito del c.d. “Fitness Check” della Direttiva 2008/50/CE e della Direttiva 2004/107/CE avviato dalla Commissione Europea, la Regione ha partecipato all’evento di consultazione organizzato a Bruxelles il 15 gennaio 2019 (“Second Stakeholder Workshop on Fitness Check of Ambient Air Quality Directives”). A valle del workshop, la Regione, in condivisione con le altre tre Regioni del bacino padano Lombardia, Piemonte e Veneto, ha contribuito alla predisposizione del "Position paper" per il Fitness Check, inviato alla Commissione Europea nell’aprile 2019.

La Regione ha, inoltre, partecipato all’evento dedicato al “Clean Air Dialogue”, promosso dalla Commissione Europea, svoltosi a Torino il 4 e 5 giugno 2019, in occasione del quale è stato sottoscritto tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Ambiente e i Ministri competenti in materie che hanno impatti sulla qualità dell’aria e il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, il Protocollo di intesa che istituisce il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”. Con esso le parti individuano le attività da promuovere per la realizzazione di misure di breve e medio periodo di contrasto all’inquinamento atmosferico avviando una collaborazione finalizzata alla salvaguardia della qualità dell’aria ambiente.

La Regione ha inoltre approvato, in conformità all’art. 4 del D. lgs n. 155/2010, il

“Progetto di riesame della classificazione delle zone e degli agglomerati della Regione Emilia-Romagna ai fini della valutazione della qualità dell’aria" (DGR 1135/2019), confermando sostanzialmente la configurazione della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria e la zonizzazione del territorio approvate con DGR n.

2001/2011.

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È proseguito il lavoro della Regione e di ARPAE, per le parti di rispettiva competenza, per l'adattamento delle modalità di trasmissione dei dati sulla qualità dell'aria e sulle misure di risanamento, ai fini della comunicazione periodica alla Commissione europea (D.lgs. 155/2010 art. 19), al nuovo formato previsto dalla Decisione 2011/850/UE “Implementing Provisions on Reporting” (IPR). La trasmissione delle informazioni è stata completata secondo le tempistiche stabilite dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

È proseguita l’attività relativa all’”Iniziativa delle Regioni per la Qualità dell’Aria”

(AIR), costituitasi nel 2011, cui partecipano le Regioni europee di Baden-Wurttemberg, Catalunya, Emilia-Romagna, Greater London, Assia, Madrid, Lombardia, North Rhine-Westphalia, Piemonte, Randstad, Steiermark, Veneto and Vlaanderen, finalizzata allo scambio buone pratiche ed a contribuire al processo di consultazione in materia di politiche e strategie per la qualità dell’aria della Commissione Europea.

Nell’ambito del Progetto LIFE integrato “PREPAIR” (Po Regions Engaged to Policies of AIR), la Regione, quale capofila del Progetto ha proseguito l’attività di gestione tecnica ed amministrativo-finanziaria. È stato elaborato il primo Interim Report comprensivo della prima richiesta di pagamento intermedia, successivamente approvata dalla Commissione Europea che ha inoltre provveduto al trasferimento della quota (oltre 2 mln €). Sono inoltre state realizzate attività divulgative tramite meeting di progetto, convegni e corsi per l’educazione ambientale dei cittadini rispetto ai temi di tutela di qualità dell’aria ed è stato predisposto l’applicativo per la valutazione delle emissioni dal comparto agricoltura e allevamenti.

Con riferimento alla procedura di infrazione comunitaria per il superamento del valore limite di PM10, rispetto al quale lo Stato italiano è stato deferito alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione degli obblighi previsti dagli art. 13 e 23 della Direttiva 2008/50/CE (causa C-644/18) e che ha interessato anche i territori dell’Emilia-Romagna (zone Pianura Est e Pianura Ovest, negli anni 2008-2016, ad esclusione dell’agglomerato di Bologna) si è provveduto a fornire all’Avvocatura di Stato i contributi richiesti per la predisposizione delle memorie difensive.

Per quanto attiene alla Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati si segnala che in data 9 novembre 2018 la Commissione Europea ha notificato allo Stato una lettera di messa in mora ai sensi dell’art. 258 del TFUE per violazione degli obblighi derivanti dall’art. 3, comma 4, e dall’art. 5, commi 5 e 6, della citata Direttiva (infrazione 2018/2049). In risposta alla lettera di messa in mora, la Regione ha trasmesso le proprie controdeduzioni. A seguito dell’incontro bilaterale attivato dalla Commissione Europea (nei giorni del 4 e 5 luglio 2019) con i rappresentanti della Direzione Generale Environment e della Direzione Generale Competition, sono state predisposte ulteriori controdeduzioni.

Per quanto attiene alla procedura di infrazione n. 2013/2022 per non corretta attuazione della Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale sull’inquinamento acustico ambientale, si segnala che a seguito del parere motivato e della documentazione a riscontro inviata dalla Regione nel 2018, ad oggi non si è avuto riscontro da parte della Commissione Europea.

In attuazione della suddetta direttiva e nelle more dell’emanazione del decreto del Ministero dell’Ambiente, previste dall’art. 4, comma 10-bis del D.lgs. n. 194/2005, la Regione Emilia-Romagna, nel 2019, ha istituito un gruppo di lavoro al fine di definire

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delle linee di indirizzo per l’individuazione delle quiet areas che devono essere comunicate al MATTM entro il 31 maggio 2020 e, ciclicamente, ogni 5 anni.

Rete natura 2000

In attuazione della Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici e della Direttiva 1992/43/CEE Habitat – Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica attuate con D.P.R. n. 357/1997 sono state adottate le seguenti 2 Delibere di Giunta che hanno approvato l’intesa con il Ministero dell’Ambiente per la designazione dei SIC in ZSC. In particolare:

con la DGR n. 145 del 4 febbraio 2019 è stata approvata l’intesa per la designazione di 119 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Zone Speciali di Conservazione (ZSC) che poi il Ministero ha designato attraverso 2 DM del 3.4.2019;

con la DGR n. 2028 del 28 novembre 2019 è stata approvata l’intesa per la designazione di ulteriori 17 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Zone Speciali di Conservazione (ZSC) che il Ministero ha designato attraverso il DM. del 29/11/2019.

Per quanto concerne l’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, è stata attuata l’Operazione 4.4.01 “Ripristino di ecosistemi” (DGR 886/19) che prevede uno stanziamento di 2 mln € per la realizzazione di interventi in pianura finalizzati alla creazione di ambienti naturali quali, ad esempio, boschetti, siepi, stagni, prati umidi.

In tale settore si segnala la procedura di indagine EU Pilot 6730/14/ENVI relativa alla corretta applicazione dell’articolo 6, paragrafi 2, 3 e 4 della Direttiva 1992/43/CEE. Per il superamento della procedura, il Ministero dell'ambiente ha predisposto le Linee guida nazionali sulla Valutazione di incidenza alla cui stesura ha contribuito anche la Regione.

Con riferimento alla procedura di infrazione n. 2163/2015 di messa in mora complementare relativa alla mancata designazione delle Zone di protezione speciale (ZSC) si segnala che, su 139 siti presenti in Regione, si è raggiunta l’intesa per 136 siti;

per quanto concerne invece la definizione delle misure di conservazione delle ZSC, è stato avviato un tavolo di confronto fra Ministero, Regioni e la Commissione europea al fine di poter rispondere ai rilievi avanzati.

Rifiuti

In coerenza con la Direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, c.d. “direttiva SUP – single use plastic”, la Regione ha approvato la DGR n. 2000 dell’11/11/2019 che definisce la strategia regionale per la riduzione dell'incidenza delle plastiche sull'ambiente e la DGR n. 2341 del 22/11/2019 con la quale si approva uno specifico protocollo di intesa finalizzato a favorire la raccolta selettiva delle bottiglie in pet post-consumo attraverso un progetto sperimentale.

Inoltre, si segnala che la Regione ha fattivamente collaborato nei gruppi di lavoro coordinati dal Ministero dell’Ambiente finalizzati al recepimento nell’ordinamento nazionale delle nuove direttive di modifica delle principali normative europee in materie di rifiuti c.d. “pacchetto economia circolare”.

In particolare, i sopra citati gruppi di lavoro (denominati: “competenze”;

“definizioni”; “EoW rifiuti organici”; “discariche”; “fanghi”; “lista rifiuti”; “sistema tariffario e tributo in discarica” e “responsabilità estesa del produttore”) fanno riferimento alla Direttiva 2018/851/UE con la quale è stata modificata la Direttiva

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2008/98/CE relativa ai rifiuti; alla Direttiva 850/2018/UE che modifica la Direttiva 1999/31/CE relative alle discariche di rifiuti; alla Direttiva 849/2018/UE di modifica delle Direttive: Direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, Direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori, Direttiva 2012/19/UE relativa ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ed infine alla Direttiva 852/2018/UE che modifica la Direttiva 1997/62/CE relativa ai rifiuti da imballaggio.

VII.4 Proposte in sospeso del programma di lavoro della Commissione U.E. in