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Il 20 giugno 2019 il Consiglio europeo ha adottato l’Agenda strategica 2019-2024

II.2 Orientamenti politici della Commissione

Nel mese di luglio 2019, sono stati pubblicati gli orientamenti politici della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, nominata poi il 27 novembre 2019, denominati “Un’unione più ambiziosa. Il mio programma per l’Europa”.

Alla base dei nuovi orientamenti politici, vi è l’idea per la quale "l’Europa deve guidare la transizione verso un pianeta in salute e un nuovo mondo digitale. Ma per farlo deve unire le persone e adeguare la nostra economia sociale di mercato unica alle nuove ambizioni dell’epoca attuale".

Gli orientamenti politici indicano poi le sei tematiche ambiziose sulle quali l'Europa dovrà concentrarsi nei prossimi 5 anni:

un Green Deal europeo

un'economia che lavora per le persone

un'Europa pronta per l’era digitale

Proteggere il nostro stile di vita europeo

Un’Europa più forte nel mondo

Un nuovo slancio per la democrazia europea

a. Un Green Deal europeo

L’obiettivo che la Commissione europea cercherà di raggiungere è estremamente ambizioso in quanto si propone di trasformare l’Europa nel primo continente a impatto climatico zero. A tal fine la Commissione punterà ad investire sempre di più nell'innovazione e nella ricerca, ripensando le basi dell’economia europea e modernizzano la sua politica industriale. A tal fine, la Commissione ha proposto, nei primi 100 giorni del suo mandato, un Green Deal europeo che includerà la prima normativa europea sul clima volta a sancire nella legge l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Per superare l'obiettivo della riduzione delle emissioni pari al 40% entro il 2030, sarà proposto l'estensione del sistema di scambio di quote di

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emissione al settore marittimo e la riduzione graduale delle quote gratuite assegnate alle compagnie aeree, che gradualmente verrà esteso anche al settore del traffico e dell'edilizia. Per consentire alle imprese europee di competere in condizioni di parità sarà introdotta un'imposta sul carbonio alle frontiere per evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, nel pieno rispetto delle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio.

Verrà proposta anche una nuova strategia industriale per rendere l'Europa leader mondiale nell'economia circolare e nelle tecnologie pulite, e nelle tecnologie pulite.

A tal fine si investirà nella decarbonizzazione dei settori industriali ad alta intensità energetica. Le regioni europee che sono maggiormente in difficoltà nel tenere il passo con questi obiettivi potranno beneficiare del nuovo Fondo per una transizione equa.

Sarà proposto il patto europeo per il clima che prevede notevoli investimenti che il settore pubblico, permetterà quell’aumento della consapevolezza e della motivazione, unendo regioni, comunità locali, società civile, industria e scuole. Questi attori, insieme, definiranno e adotteranno una serie di impegni per stimolare cambiamenti nei comportamenti in tutti i soggetti, dai singoli alle grandi multinazionali. Si tratterà di un elemento chiave di una transizione equa per tutti.

Con l’accordo del Parlamento europeo e del Consiglio, nel prossimo bilancio a lungo termine si proporrà di fissare insieme un obiettivo di spesa per il conseguimento degli obiettivi climatici pari al 30 %. Poiché da solo, questo non sarà comunque sufficiente, saranno sfruttati anche gli investimenti privati ponendo la finanza verde e sostenibile al centro della catena di investimento e del sistema finanziario.

Sarà quindi proposto di trasformare una parte della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) in una banca climatica europea. Il piano di investimenti per un’Europa sostenibile permetterà investimenti per mille miliardi di euro nel prossimo decennio disseminati in tutta l’UE. La BEI è già il principale fornitore multilaterale di finanziamenti per il clima a livello mondiale, con il 25 % dei suoi finanziamenti totali assegnato a investimenti per il clima; l’obiettivo è di raddoppiare questa cifra entro il 2025. Il piano di investimenti per un’Europa sostenibile permetterà investimenti per mille miliardi di euro nel prossimo decennio disseminati in tutta l’UE.

Relativamente alla riduzione delle emissioni del 40%, attualmente prevista per il 2030, sarà innalzata al 55% per la stessa data. Il piano si baserà su valutazione dell’impatto sociale, economico e ambientale, così da garantire parità di condizioni e stimolare innovazione, competitività e occupazione.

Nel quadro del Green Deal europeo sarà presentata anche una strategia per la biodiversità per il 2030 che prevede una riduzione della biodiversità nei prossimi 5 anni, creando zone protette per almeno il 30% delle aree terrestri e per il 30% dei mari e ripristinando gli ecosistemi terrestri e marini degradati in tutta Europa. In occasione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica del 2020,

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l’Europa dovrà dunque ergersi a leader mondiale così come è stato fatto alla conferenza di Parigi sul clima del 2015.

Gli agricoltori saranno invece sostenuti con una "nuova strategia dai campi alla Tavola" per gli alimenti sostenibili che coinvolgerà l'intera catena del valore. Saranno tutelate le zone rurali dove vive il 50% della popolazione europea. La strategia intende ridurre del 50% l’uso di pesticidi e dei rischi correlati, di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti, del 50% le vendite di antimicrobici utilizzati per gli animali d’allevamento e l’acquacoltura e destinare il 25 % dei terreni agricoli all’agricoltura biologica.

La salute dei cittadini europei sarà tutelata spingendo l'Europa di smettere, gradualmente, di inquinare. Sarà proposto un nuovo Piano di azione per l'economia circolare concentrato sull'uso sostenibile delle risorse, attraverso nuove norme di ecodesign, diritto alla riparabilità, e misure per settori come tessile, ICT, costruzioni e batterie, alimenti etc.

La Commissione poi ambisce ad assumere un ruolo guida per quanto riguarda il problema della plastica monouso. Di qui al 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci: per cui è necessario pensare seriamente a come invertire la rotta. La normativa europea si applica già ai dieci articoli di plastica rinvenuti più frequentemente sulle nostre spiagge, ma è necessario aprire un nuovo fronte in questa lotta affrontando la questione delle microplastiche.

b. Un'economia che lavora per le persone

Per rafforzare le Piccole e Medie Imprese e per consentire che diventino più facilmente grandi innovatori sarà presentata una strategia specifica per le PMI per permetterle di prosperare riducendo gli oneri burocratici e migliorando il loro accesso al mercato.

Sarà completata l'Unione dei mercati dei capitali per garantire alle PMI l’accesso ai finanziamenti di cui hanno bisogno per crescere, innovare e espandersi. Per contribuire a questo obiettivo, sarà istituito un fondo pubblico-privato specializzato nelle offerte pubbliche iniziali delle PMI, con un investimento iniziale dell’UE al quale potrebbero affiancarsi investimenti privati.

Sarà data priorità all’ulteriore approfondimento dell’Unione economica e monetaria. In questo contesto si cercherà di dare vita ad uno strumento di bilancio per la convergenza e la competitività della zona euro che sostenga le riforme e gli investimenti propizi alla crescita negli Stati membri. Verrà aumentato il sostegno ai paesi che non fanno parte della zona euro ma che si preparano ad aderirvi. È previsto un aumento del sostegno ai paesi che non fanno parte della zona euro ma che si preparano ad aderirvi.

L'impegno inoltre è quello di completare l’Unione bancaria. Questo comprende un sostegno comune al Fondo di risoluzione unico, un’assicurazione di ultima istanza

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in caso di risoluzione bancaria e per tranquillizzare le persone in merito alla sicurezza dei loro depositi bancari, si propone di istituire un sistema europeo di assicurazione dei depositi.

Il rafforzamento del ruolo internazionale dell'euro sarà un altro degli obiettivi del Piano, sul presupposto che un mercato dei capitali forte, integrato e resiliente è il miglior punto di partenza per ampliare l’uso della moneta unica a livello internazionale.

Sarà poi adattato il semestre europeo per farne uno strumento che integri gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Relativamente al pilastro sociale europeo particolare attenzione sarà prestata alla conciliazione del sociale e del mercato nell’economia moderna attuale. Sarà quindi presentato un piano d’azione per la piena attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Nei primi 100 giorni del mandato della nuova Commissione sarà proposto uno strumento giuridico per garantire nell’Unione un salario minimo equo a tutti i lavoratori (di cui lo strumento Sure ne è diventato il precursore) e il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori delle piattaforme digitali.

Questo dovrebbe permettere loro di vivere in condizioni dignitose ovunque lavorino.

I salari minimi dovrebbero essere fissati nel rispetto delle tradizioni nazionali, per mezzo di contratti collettivi o di disposizioni giuridiche.

Per sostenere chi perde il lavoro a causa di avvenimenti esterni che incidono sulla nostra economia sarà proposto un regime europeo di riassicurazione delle indennità di disoccupazione, che tutelerà i cittadini europei e ridurrà la pressione sulle finanze pubbliche in presenza di shock esterni.

Altro pilastro sarà la lotta contro la povertà e per contrastare il fatto che quasi 25 milioni di minori siano a rischio di povertà sarà istituita la garanzia europea per l’infanzia per garantire che tutti i minori a rischio di povertà o di esclusione sociale in Europa abbiano accesso ai diritti più elementari, come l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Questo strumento contribuirà a garantire che tutti i minori a rischio di povertà o di esclusione sociale in Europa abbiano accesso ai diritti più elementari, come l’assistenza sanitaria e l’istruzione.

Sarà garantita la piena attuazione della direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che promuove una migliore ripartizione delle responsabilità tra uomini e donne e lottare contro la povertà infantile. Questo contribuirà ad aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e a lottare contro la povertà infantile. A tal fine farò in modo che il Fondo sociale europeo Plus assicuri investimenti sufficienti per migliorare la qualità e l’accessibilità dei sistemi di educazione e cura della prima infanzia.

La garanzia per i giovani sarà invece trasformata in uno strumento permanente di lotta alla disoccupazione giovanile.

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Forte impegno è stato previsto poi nel settore della salute in special modo nella lotta contro il cancro. Sarà quindi presentato un Piano europeo di lotta contro il cancro che dovrà aiutare gli Stati membri a combatterlo più efficacemente e a migliorare le cure.

Per quanto riguarda il tema della parità per tutti sarà proposta una nuova normativa sulla lotta alla discriminazione e sarà lanciata una strategia europea per la parità di genere che tratterà sistematicamente tutte le situazioni in cui le disposizioni legislative influiscono sulle decisioni che le donne prendono nel corso della vita:

accettare un impiego, gestire un’impresa, percepire una retribuzione, sposarsi, avere figli, gestire il proprio patrimonio e percepire una pensione.

Nei primi 100 giorni del mandato della nuova Commissione, saranno presentate proposte per introdurre misure vincolanti in materia di trasparenza retributiva.

Saranno inoltre fissate quote per una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nei consigli di amministrazione delle imprese.

Per quanto riguarda la violenza di genere sarà proposto di aggiungere la violenza contro le donne all’elenco dei reati definiti nel trattato.

L’adesione dell’UE alla convenzione di Istanbul sulla lotta contro la violenza domestica rimane una priorità fondamentale per la Commissione. Se l’adesione rimarrà bloccata a livello di Consiglio, si valuterà la possibilità di proporre norme minime per la definizione di alcuni tipi di violenza e di rafforzare la direttiva sui diritti delle vittime.

Altro principio importante è quello dell'equità fiscale questa sarà sostenuta sia per le imprese tradizionali che per quelle digitali. La tassazione delle grandi imprese tecnologiche sarà una delle priorità dei prossimi 5 anni. Sarà inoltre intensificata la lotta contro la frode fiscale e rafforzata l’azione contro i regimi fiscali dannosi nei paesi terzi.

c. Un’Europa pronta per l’era digitale

Per il prossimo quinquennio si prospetta un'Europa più ambiziosa nello sfruttare le opportunità dell’era digitale in un contesto che garantisca la sicurezza e rispetti l’etica.

I capisaldi di questo settore sono:

norme comuni per le reti europee 5G

conseguire una sovranità tecnologica in alcuni settori tecnologici fondamentali

definizione congiunta delle norme per la nuova generazione di tecnologie che si imporrano a livello globale

nuova proposta legislativa per un approccio europeo coordinato alle implicazioni umane ed etiche dell’intelligenza artificiale che dovrebbe

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esaminare anche i modi per utilizzare i Big Data per favorire innovazioni capaci di generare ricchezza per società e imprese

maggiori investimenti nell’intelligenza artificiale sia attraverso il quadro finanziario pluriennale sia attraverso il ricorso ai partenariati pubblico-privato

proposta di una nuova legge sui servizi digitali per rafforzare le norme in materia di responsabilità e sicurezza per le piattaforme, i servizi e i prodotti digitali, completando il mercato unico digitale

unità congiunta per il ciberspazio, al fine di accelerare la condivisione delle informazioni e rafforzare la protezione

piena digitalizzazione della Commissione, mettendo in atto nuovi metodi digitali e nuovi strumenti di diplomazia digitale

Per quanto riguarda il settore dell'emancipazione delle persone attraverso l’istruzione e le competenze entro il 2025 sarà realizzato lo spazio europeo dell’istruzione e sarà pubblicato il piano d’azione per l’istruzione digitale che dovrà prevedere corsi online aperti e di massa e fare in modo che le competenze digitali diventino competenze di base per tutti gli europei. La Commissione inoltre sosterrà l’idea del Parlamento europeo di triplicare la dotazione di bilancio del programma Erasmus+ nel quadro del prossimo bilancio a lungo termine.

d. Proteggere lo stile di vita europeo

La Unione europea è una comunità di diritto. Questa comunità è la base di tutto ciò che è stato realizzato e di tutto ciò che deve essere ancora realizzato. È il tratto distin-tivo dell’Unione. Per preservare lo Stato di diritto l'Europa deve anche battersi per la giustizia e i valori. Sarà quindi dato il sostegno ad un nuovo meccanismo europeo di portata generale per la protezione dello Stato di diritto, applicabile in tutta l’UE, che preveda la stesura di relazioni annuali obiettive da parte della Commissione europea.

Il monitoraggio della Commissione avverrà nell’ambito di un intenso dialogo con le autorità nazionali e si fonderà sul diritto, in particolare sulla giurisprudenza recente della Corte di giustizia indipendente. Questa nuova impostazione sarà garante di trasparenza, consentirà l’individuazione precoce dei problemi e offrirà un sostegno mirato per risolverli tempestivamente.

Sarà inoltre assegnato un ruolo più importante al Parlamento europeo in questo meccanismo di protezione dello Stato di diritto. A tal fine, lo Stato di diritto dovrà diventare parte integrante del prossimo quadro finanziario pluriennale.

Per quanto riguarda le frontiere forti e nuovo approccio in materia di migrazione è stato proposto un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, compreso il rilancio della riforma delle procedure di Dublino in materia di asilo. Si propone quindi:

il rafforzamento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera; a tal fine un accordo tempestivo sul prossimo quadro finanziario pluriennale

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consentirà di disporre di un corpo permanente di 10 000 guardie costiere Frontex prima della data prevista del 2027. Le guardie costiere dovranno essere in grado di intervenire alle frontiere esterne dell’UE entro il 2024.

modernizzazione del sistema di asilo che deve diventare un sistema europeo comune di asilo

ritorno ad uno spazio Schengen di libera circolazione pienamente funzionante e preparare il terreno per un suo eventuale allargamento.

miglioramento delle prospettive dei giovani nei loro paesi di origine: si dovrà investire nella salute, nell’istruzione e nelle competenze, nelle infrastrutture, nella crescita sostenibile e nella sicurezza.

approccio più sostenibile in materia di ricerca e salvataggio, si deve passare da soluzioni caso per caso a risposte più permanenti

Si punterà ad una cooperazione rafforzata con i paesi terzi, che siano paesi di origine o di transito. L’Europa ha il dovere di aiutare i paesi che ospitano i rifugiati, offrendo loro condizioni di vita decenti e dignitose. A tal fine sarà appoggiata la creazione di corridoi umanitari. Vi è poi bisogno di un approccio più sostenibile in materia di ricerca e salvataggio.

E’ dunque necessario passare da soluzioni caso per caso a una risposta più permanente. Questa impostazione globale dovrebbe inoltre accompagnarsi a una chiara linea su come agire nei confronti di chi non è ammissibile alla protezione e deve essere rimpatriato. Parte della soluzione deve consistere in un aggiornamento delle norme in materia di rimpatrio.

Per quanto riguarda la sicurezza interna si lavorerà affinché la Procura europea abbia maggiori poteri e autorità e per poter individuare e perseguire il terrorismo transfrontaliero, far avanzare l’unione doganale al livello successivo. Sarà proposto un pacchetto ambizioso per un approccio europeo integrato volto a rafforzare la gestione dei rischi doganali e a promuovere controlli efficaci da parte degli Stati membri.

e. Un’Europa più forte nel mondo

Per quanto riguarda il commercio libero ed equo sarà rafforzato il ruolo dell’Europa quale leader ed ente normatore a livello mondiale attraverso un programma di commercio equo e aperto.

Si cercherà di concludere rapidamente i negoziati in corso con l’Australia e la Nuova Zelanda e di concludere nuovi partenariati, se le condizioni sono propizie. Si lavorerà inoltre per rafforzare un partenariato commerciale equilibrato e reciprocamente vantaggioso con gli Stati Uniti.

Sarà assicurato che ogni nuovo accordo concluso contenga un capitolo distinto dedicato allo sviluppo sostenibile e rispetti le norme più rigorose in termini di clima, ambiente e protezione del lavoro, con tolleranza zero in fatto di lavoro

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minorile. Sarà inoltre nominato un responsabile in materia di commercio per migliorare il rispetto delle norme e l’esecuzione dei nostri accordi commerciali, che dovrà riferire periodicamente al Parlamento europeo.

Per quanto riguarda un ruolo più attivo dell'Europa a livello internazionale si prevede di:

adottare una strategia globale sull’Africa

riaffermare la prospettiva europea dei Balcani occidentali saranno quindi avviati i negoziati con l’Albania e la Macedonia del Nord

nel prossimo bilancio a lungo termine l’UE investimenti del 30 % in più in azioni esterne rispetto ad oggi, per arrivare a 120 miliardi di euro.

Occorre preparare il terreno per un partenariato ambizioso e strategico con il Regno Unito. La Brexit crea incertezza per i diritti dei cittadini, per gli operatori economici e territoriali e per la stabilità e la pace dell’isola d’Irlanda. L’accordo di recesso negoziato con il Regno Unito è la soluzione migliore per un recesso ordinato. Se occorresse più tempo, verrà sostenuta un’ulteriore proroga.

Per quanto riguarda il settore della difesa sarà rafforzato il Fondo europeo per la difesa a sostegno della ricerca e dello sviluppo di capacità.

f. Un nuovo slancio per la democrazia europea

Si auspica un’Europa più ambiziosa nel coltivare, proteggere e rafforzare la democrazia. Ciò avverrà attraverso:

l'organizzazione di una conferenza sul futuro dell’Europa da avviare nel 2020 per una durata di due anni che consentirà ai cittadini di dar voce alle loro idee e timori: la conferenza dovrebbe riunire i cittadini (compresi i giovani, cui andrebbe attribuito un ruolo importante), la società civile e le istituzioni europee in qualità di partner paritari. Essa andrebbe preparata adeguatamente, fissandone chiaramente la portata e gli obiettivi, di comune accordo tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione;

il rafforzamento del partenariato tra la Commissione europea e il Parlamento europeo in quanto quest'ultimo dovrebbe avere un ruolo più incisivo nell’ambito dell’iniziativa legislativa. Si lavorerà quindi a un diritto d’iniziativa per il Parlamento europeo;

l’Informazione del Parlamento europeo in tutte le fasi di tutti i negoziati internazionali, secondo il modello fissato per i negoziati sulla Brexit;

il rilancio della tradizione di un’ora delle interrogazioni, un dibattito regolare con il Parlamento europeo;

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il pieno potere di codecisione per il Parlamento europeo e l’abolizione dell’unanimità per le politiche in materia di clima, energia, affari sociali e fiscalità;

il miglioramento del sistema dei candidati capilista. Le nuove norme dovrebbero essere in vigore con largo anticipo rispetto alle elezioni europee del 2024, al fine di garantire una maggiore trasparenza e legittimità democratica;

la creazione di un organo etico indipendente comune a tutte le istituzioni dell’UE e accresciuta la trasparenza del processo legislativo in tutte le sue fasi.

Per proteggere la democrazia saranno invece moltiplicati gli sforzi per proteggere

Per proteggere la democrazia saranno invece moltiplicati gli sforzi per proteggere