SECONDA PARTE: LE POLITICHE EUROPEE E LE LORO RICADUTE A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE
I) L ’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA “EUROPA 2020” NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I.2 Gli 8 obiettivi della strategia Europa2020 in Italia e in Regione Emilia-Ro- Emilia-Ro-magna
5. almeno il 40 per cento dei giovani dovrà essere laureato
Il livello di istruzione della popolazione di 30-34 anni è tra gli indicatori individuati dalla Commissione europea nella Strategia Europa 2020. Il target fissato prevede che almeno il 40 per cento dei giovani europei tra i 30 e i 34 anni consegua un titolo di studio universitario o equivalente. Tale percentuale per l’Italia scende al 26-27 per cento.
% popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario, anno 2019
Fonte: Eurostat 22,4
19,0
17,9 17,8 17,3 14,3
12,0 11,8 11,5 11,3 11,0 10,8 10,4 10,1 9,8 9,5 9,3
8,7 8,6 8,4
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Sicilia Calabria Puglia Sardegna Campania Valle d'Aosta Lazio Basilicata Lombardia Emilia-Romagna Molise Piemonte Toscana Liguria Abruzzo Umbria Trentino Alto Adige Marche Friuli-Venezia Giulia Veneto
34,1 27,6 41,6
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0
Emilia-Romagna Italia UE28
Target Italia:
26-27%
Target UE:
40%
40
L’Italia ha raggiunto il target nazionale nel 2016 e, nel 2019, interrompe il trend positivo, con una lieve flessione della quota di giovani 30-34enni con titolo di studio universitario.
Nell’UE28 il valore medio dell’indicatore, dopo aver superato l’obiettivo richiesto nel 2018, registra un ulteriore incremento, collocandosi al 41,6 per cento.
L’Emilia-Romagna, che ha conseguito un aumento particolarmente sostenuto nel 2018, segue il trend nazionale di leggera diminuzione e si porta al 34,1 per cento, un’incidenza di giovani laureati comunque superiore di oltre 8 punti percentuali al valore obiettivo assegnato all’Italia.
% pop. in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario per sesso dal 2010 al 2019
Fonte: Istat
L’andamento dell’ultimo anno si accompagna ad un aumento dell’ampio divario di genere, la flessione è infatti da attribuire interamente ai giovani laureati uomini, che diminuiscono nella nostra regione di 2,4 punti percentuali rispetto al 2018, mentre le giovani donne crescono di 1,7 punti percentuali.
15,6
15,9 17,3 17,7 18,8 20,0 19,9 19,8 21,7 21,6
14,8
16,2
21,8 21,8
18,9
23,6 24,1 23,9
30,4 28,0 24,2 24,8
26,5 27,3 29,1 30,8 32,5 34,1 34,0 33,8
27,0
31,4
35,5 34,2
31,1 33,9 35,1 35,9
38,4 40,1
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Uomini Italia Uomini Emilia-Romagna Donne Italia Donne Emilia-Romagna
41
% pop. 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario per le regioni italiane, anno 2019
Fonte: Istat
Nella graduatoria regionale, l’Emilia-Romagna continua a collocarsi al primo posto, seguita da Lazio e Lombardia, mentre Calabria e Puglia presentano la quota più bassa di laureati nella fascia di età 30-34 anni. Sono 15 le regioni che hanno superato l’obiettivo nazionale.
6. 20 milioni di persone in meno dovranno essere a rischio di povertà o esclusione sociale
Il rischio di povertà o esclusione sociale, indicatore adottato da Europa 2020 così come costruito da Eurostat sulla base dell’indagine Eusilc, viene definito dalla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle seguenti condizioni:
- rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali (cioè persone che vivono in famiglie con un reddito equivalente inferiore al 60 per cento del reddito equivalente mediano disponibile, dopo i trasferimenti sociali);
- situazione di grave deprivazione materiale (cioè persone che vivono in famiglie che dichiarano almeno quattro deprivazioni su nove tra: 1) non riuscire a sostenere spese impreviste, 2) avere arretrati nei pagamenti (mutuo, affitto, bollette, debiti diversi dal mutuo); non potersi permettere 3) una settimana di ferie lontano da casa in un anno, 4) un pasto adeguato (proteico) almeno ogni due giorni, 5) di riscaldare adeguatamente l’abitazione; non potersi permettere l’acquisto di 6) una lavatrice, 7) un televisione a colori, 8) un telefono o 9) un’automobile);
- appartenenza a famiglie a intensità lavorativa molto bassa (cioè persone con meno di 60 anni che vivono in famiglie dove gli adulti, nell’anno precedente, hanno lavorato per meno del 20 per cento del loro potenziale).
La riduzione prospettata dalla Comunità Europea è di 20 milioni di persone a rischio povertà o esclusione sociale entro il 2020, a cui l’Italia dovrebbe contribuire con un
34,1 33,4 33,0 32,8
31,0 29,9 29,3 29,1 29,0 28,9 28,6
27,8 27,5 27,4 27,1
21,6 21,0 20,3 20,0 19,9
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
Emilia-Romagna Lazio Lombardia Friuli-Venezia Giulia Trentino-Alto Adige Liguria Veneto Toscana Umbria Marche Molise Valle d'Aosta Piemonte Basilicata Abruzzo Sardegna Campania Sicilia Puglia Calabria
42
calo delle persone a rischio di 2 milioni e 200 mila unità. Purtroppo l’intera Unione Europea, a causa della crisi economica degli ultimi anni, vede questo target ormai troppo lontano. Nel periodo 2008-2018, i poveri nell’UE28 sono diminuiti di circa 7,2milioni di unità, mentre in Italia sono cresciuti di circa 1,4milioni di unità.
Per poter fare dei confronti fra Paesi o regioni, è necessario utilizzare l’indicatore percentuale della quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale sul totale della popolazione.
% popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale, anno 2018
Fonte: Eurostat
Nel 2018, il 27,3 per cento delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, contro il 21,9 per cento della media UE28 e il 14,2 per cento dell’Emilia-Romagna.
Dal 2008 al 2018, l’Italia ha fatto registrare un aumento dell’indicatore di 1,8 punti percentuali mentre, nello stesso periodo, l’Emilia-Romagna ha evidenziato un incremento di 1 punto percentuale.
Nel contesto italiano, il Mezzogiorno presenta l’incidenza più elevata di residenti a rischio di povertà o esclusione, con valori che superano il 50 per cento in Campania e Sicilia. La situazione dell’Emilia-Romagna appare molto favorevole, la percentuale di persone a rischio povertà o esclusione sociale è tra le più contenute, solo il Friuli-Venezia Giulia si colloca ad un livello inferiore.
14,2 27,3 21,9
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0
Emilia-Romagna Italia UE28
43
% popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale per le regioni italiane, anno 2018
Fonte: Istat
% popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale per le regioni italiane, anno 2018
Fonte: Istat
53,6 51,6
44,5 39,2
35,7 35,0 30,1
27,5 27,1
19,3 19,2 18,8 18,7
17,6 16,8
15,7 14,7 14,6 14,2 13,6
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
Campania Sicilia Calabria Basilicata Puglia Sardegna Abruzzo Lazio Molise Toscana Umbria Liguria Piemonte Marche Trentino-Alto Adige Lombardia Veneto Valle d'Aosta Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia
53,6 51,6
44,5 39,2
35,7 35,0 30,1
27,5 27,1
19,3 19,2 18,8 18,7
17,6 16,8
15,7 14,7 14,6 14,2 13,6
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
Campania Sicilia Calabria Basilicata Puglia Sardegna Abruzzo Lazio Molise Toscana Umbria Liguria Piemonte Marche Trentino-Alto Adige Lombardia Veneto Valle d'Aosta Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia
44