Heriz de villa Insula, i de Dorra e il mondo della piccola aristocrazia
II.3.1.3. Gli Almandran-De Dorra.
L’ultimo gruppo preso in considerazione, anche se di importanza minore rispetto ai due precedenti, è quello dei de Dorra con interessi al pari dei Transulfiz e degli Heriz sia nell’arcidiocesi di Santiago che nell’episcopato di Lugo e dal quale i cistercensi di Sobrado, attraverso l’azione del grangiere di Guisón ottennero in blocco una serie di importanti possedimenti che rafforzarono il suo controllo nell’area dell’episcopato di Lugo. Il nome con cui identifichiamo questo gruppo galiziano deriva da quello di Pelagio il primo membro della famiglia che troviamo in relazione con il monastero597. Figlio di Giovanni Aloitiz originario della zona di Lugo e in particolare della località di Anafreita598, Pelagio Yáñez de Dorra contrasse matrimonio con Eldonza Rodríguez figlia di un altro proprietario dell’area dell’episcopato di Lugo chiamato Rodrigo
Almadran599. Rodrigo oltre ad Eldonza ebbe altri figli - Sancha, Pietro Pernas, Ferdinando e Pietro Rodríguez600 - che compaiono soltando marginalmente nelle fonti di Sobrado. Il primo che troviamo nelle fonti è Pietro Rodríguez Pernas le cui proprietà nell’area di Anafreita erano controllate dal monastero di Sobrado601, mentre il fratello Ferdinando Rodríguez viene chiamato nelle fonti de Friol forse a sottolineare il suo legame con la località nell’area di Lugo dei membri della famiglia602. Dal matrimonio tra Pelagio de Dorra e Eldonza nacquero Pietro Pelaéz de Dorra, Maria, Pelagio e Marina Peláez603. Sappiamo che Maria ebbe un figlio di nome Pietro Bazacu; nel 1227 la moglie di Pietro, forse già defunto all’epoca, Maria Pérez con i figli Pietro, Domenico e Marina, vendette a Michele magister di Guisón (grangia di Sobrado) tutte le proprietà che il marito aveva ereditato dalla madre Maria Peláez604. Pietro Peláez de Dorra, invece, si sposò con una certa Maria Múñiz605 dalla quale ebbe almeno quattro figli: Maria e Ferdinando Pérez detti di San Mames nelle fonti probabilmente in riferimento a una delle due località di origine della famiglia San Mames de Anafreita - che 1227
597
LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 429. 598 IBIDEM. 599 IBID., I, doc. n. 276. 600 IBID., I, doc. n. 406. 601 IBID., I, doc. n. 429. 602 IBID. 603 IBID. 604 IBID., I, doc. n. 276. 605 IBID., I, doc. n. 278.
vendettero a Michele grangiere di Guisón per la cifra di cento soldi le proprietà in San Mames ereditate dal padre606 -, Domenica Pérez e Urraca. Il figlio di Domenica Pérez, Giovanni Yáñez, il primo luglio del 1227 donò a Sobrado, nella persona di Michele di Guisón, alcuni terreni in Anafreita e Cova de Serpe. La quarta figlia di Pietro de Dorra, Urraca Pérez, insieme alla figlia Maria vendette per la cifra di centodieci soldi a Michele di Guisón le loro proprietà in localitá Cova de Serpe607 e nel maggio del 1227 cedettero tutte le loro proprietà nelle montagne attorno Sobrado al grangiere di Guisón, Michele, in cambio di centodieci soldi608.
Figura 17. I de Dorra.
Nelle fonti del monastero di Sobrado troviamo anche i discendenti di Pelagio Peláez: nel 1227, in cambio della cifra di cinquanta soldi Pietro Yáñez figlio di Giovanni Peláez vendette di nuovo a Michele grangiere di Guisón le sue proprietà in San Mames609. L'appoggio concesso ai gruppi emergenti da parte dei monaci di Sobrado è riscontrabile anche nelle fonti del monastero di Monfero che nonostante avesse ricevuto un numero consistente di donazioni da parte dei Traba610, sin dal 1182 entrò in 606 IBID., I, doc. n. 378. 607 IBID., I, doc. n. 379. 608 IBID., I, doc. n. 276. 609 IBID., I, doc. n. 275. 610
Cfr. in questo capitolo nota n. 32.
Giovanni Aloítiz
Pelagio de
Dorra
Urraca Marina Giovanni Ferdinando Maria
Pietro Bazacu
Marina
Domenico Pietro
contatto con i primi membri della famiglia De Andrade611 (che peraltro compaiono anche come rogatari di alcuni atti del monastero di Sobrado612) destinata a diventare uno dei principali poteri in Galizia a partire dal XIV secolo come ha sottolineato recentemente J. L. López Sangil613, senza contare le donazioni dei milites locali regolarmente presenti nella documentazione del monastero614. Inoltre legami con questi gruppi permisero ad esempio al monastero di Armenteira di allargare la sua rete di alleanze fino ad entrare in contatto con milites provenienti dal nord del Portogallo, e più precisamente da Guimarães, nella prima metà del XIII secolo615.
Il caso di Sobrado, in conclusione, mostra in maniera chiarissima come il rapporto con le famiglie galiziane presenti sul territorio fu decisivo per l'espansione del monastero di Sobrado tra la seconda metà del XII e la prima metà del XIII secolo. I cistercensi furono capaci di costruire una vera e propria rete di alleanze e di fedeltà sul territorio attraverso la promozione sociale di questi gruppi - altamente differenziati al loro interno e capaci di inserire alcuni dei loro membri in monastero mostrando la loro capacità al pari dei cistercensi di essere “strumenti” e “attori” operanti sul territorio - che permisero ai monaci bianchi di espandere il proprio patrimonio in aree strategiche: come ad esempio quella dell'episcopato di Lugo, dove le grandi aristocrazie non avevano effettuato donazioni se non in alcuni casi sporadici in quanto avevano concesso beni, terre e diritti principalmente nelle vicinanze del monastero nel nord della Galizia616. Questo aspetto è di fondamentale importanza perché, come vedremo, permetterà a Sobrado di mettersi in contatto con i monasteri e le sedi diocesane meridionali della regione estendendo il suo raggio d'azione a quasi tutto il territorio galiziano. Nelle fonti, inoltre, sono numerosi i casi in cui questi personaggi o famiglie in relazione con i cistercensi vengono chiamati vassalli o fideles617 e nelle stesse fonti si fà
611
A.H.N., Clero, A Coruña, Monfero, Carpeta 498, n. 1. Il documento é trascritto in REIGOSA LORENZO,
Monfero cit., doc. n. 24.
612
Nel 1243 compare bella documentazione di Sobrado il miles Ferdinando Pérez de Andrade. A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 541, n. 1. Il domuneto é trascritto in PARDO FERRÍN,
Aportación cit., doc. n. 1206.
613
Si veda inoltre C. CASTRO ÁLVAREZ-J. L. LÓPEZ SANGIL, La genealogía de los Andrade, «Cátedra Revista Eumesa de Estudios», 7 (2000), pp. 189-216.
614
A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Monfero, Carpeta 497, n. 14, Carpeta 499, ns. 1, 2, 4 e 16, Carpeta 500, ns. 2, 3, 7, 8 e 9. I documenti sono trascritti in REIGOSA LORENZO, Monfero cit., docs. n. 20, 49, 51, 52, 63, 69, 70, 75 e 76.
615
A.H.N., Clero, Secular-Regular, Pontevedra, Armenteira, Carpeta 1753, n. 4. 616
Cfr. in questo capitolo la nota n. 92. 617
riferimento ai cistercensi come seniores già a partire dal 1150, soltando otto anni dopo la fondazione del monastero da parte di Ferdinando e Vermudo Pérez de Traba618.
Una dimostrazione della costruzione di un'autentica signoria da parte dei monaci bianchi è ad esempio l'atto di commendatio compiuto da Vermudo Menéndez nel maggio del 1186 a poco più di quarant'anni dalla fondazione del monastero619. Vermudo confermò ai cistercensi tutte le donazioni fatte in precedenza620 e dopodiché si dichiarò fedele all'abate ottenendo la possibilità di entrare in monastero come monaco o converso - cerimonia descritta anche in un altro documento dell'archivio cistercense621 - e il diritto di sepoltura presso Sobrado622. I casi delle tre famiglie prese in esame -
Transulfiz, Heriz e de Dorra - non furono affatto isolati. Nelle fonti del monastero sono
numerosissimi i casi di gruppi di milites locali o nuclei di piccoli proprietari, spesso dotati a loro volta di vassalli o alleati623, che compaiono costantemente come rogatari negli atti del monastero624, donatori o protagonisti di transazioni economiche in favore di Sobrado625. Questi gruppi costituirono inoltre una solida base per il controllo del territorio da parte dei cistercensi, facendo registrare peraltro una bassissima conflittualità con Sobrado, a differenza del caso dell'abbazia di Montederramo che nella seconda metà del XIII secolo trovò proprio in questi gruppi i principali avversari sul territorio626. Tra il 1162 e il 1222627 nelle fonti interne del monastero di Sobrado sono registrati soltanto sette documenti con riferimenti a contrasti tra i cistercensi e gli
heredes galiziani, ossia i proprietari locali di beni sia mobili che immobili, che nelle
fonti vengono chiamati hereditates un termine con il quale si definivano principalmente le proprietà fondiarie, definite da R. Pastor come unità di produzione agricole sia
618
A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 527, n. 18, il documento é trascritto in PARDO FERRÍN, Aportación cit., doc. n. 235.
619
LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 362. «Et super hoc misit manus suas inter manus abbatis ut esset illis familiaris et amicus fidelis».
620
IBIDEM. 621
IBID., II, doc. n. 486. 622
IBID., II, doc. n. 362. 623
IBID., I, doc. n. 557. 624
Alcuni esempi: IBID., I, docs. n. 561 e 581. IBID., II, docs. n. 204,346, 360, 474, 476 e 494. A.H.N.,
Clero, Secular-Regular, A Coruña, Carpeta 530, ns. 9 e 20, Carpeta 532, ns. 4 e 21, Carpeta 533, n. 10, Carpeta 534, ns. 9 e 16, Carpeta 535, n. 17, Carpeta 536, n. 16, Carpeta 537, ns. 10, 10 e 11.
625
IBID., I, docs. n. 223, 337, 403, 415 e 645, IBID., II, doc. n. 361. A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta, 537, n. 14, Carpeta 538, n. 12, Carpeta 540, n.7 e Carpeta. 541, ns. 7 e 23. A.R.G., Pergaminos, Sobrado, n. 109.
626
PASCUA ECHEGARAY, Montederramo cit., pp. 76-80. 627
LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, docs. n. 239 e 454. IDEM, II, docs. n. 319, 356 e 539. A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Carpeta 536, n. 14, trascritto in PARDO FERRÍN, Aportación cit., doc. n. 936.
«semplici» che «complesse», controllate dagli heredes vendute o donate a terzi628. Queste contese furono spesso risolte dai monaci bianchi stringendo alleanze con questi gruppi concedendo terre - come nel 1216 nel caso del patto tra i monaci di Sobrado e Nuño Fernández de Moegia il quale promise di cedere tutti i diritti sui suoi beni ai cistercensi e non attaccare e arrecare ulteriori danni alle proprietà del monastero nell'area di villa Insula ricevendo in cambio, in usufrutto vitalizio, una proprietà del monastero nella località Ferrarius - o comprando direttamente le terre in questione per chiudere le vertenze patrimoniali locali e coinvolgendo direttamente i propri avversari sul territorio nella gestione delle terre contese629. Nel 1190 i cistercensi si accordarono con Pietro Heres e Osinda Diáz per il casale appartenuto a Suero Díaz e Hero Golmariz, comprandone i tre quarti e accordandosi per dividere con Pietro ed Osinda per la gestione in comune di quod plantarent communiter630. Nelle fonti questi gruppi o singoli personaggi scelti e selezionati dai monaci per la gestione del loro patrimonio vengono defini servicialis631 socii632, amici o fideles amici633 o familiares634 - come alcuni membri della grande aristocrazia, ad esempio il conte Gómez González de Traba635 - chiedendo e ottenendo il diritto di sepoltura presso il monastero636.
Sobrado fu in grado di tenere a distanza le grandi aristocrazie; furono capaci di dare lo stesso con gli arcivescovi di Santiago de Compostela?
628
Cfr. PASTOR, Poder monástico y grupos domesticos foreros cit., pp. 29-31 e in particolare p. 30. Per unità semplice si intende invece una proprietà coltivata o coltivabile. Per unità complessa si intende una unità di produzione coltivata in diversi modi, abitata da più famiglie e capace di garantire anche una rendita oltre al sostentamento dei contadini.
629
IBID., I, doc. n. 239.
630
IBID., I, doc. n. 454. 631
A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 540, n. 4. 632
LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., doc. n. 491. 633
IBIDEM, doc. n. 539 e A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 531, n. 7 trascritto in PARDO FERRÍN, Aportación cit., doc. n. 579.
634
IBID., I, docs. n. 270, 288, 317, 318, 441, 563, 576 e 584. IBID., II, docs. n. 57, 79, 125, 126, 198 e 362. A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 532, n. 12, Carpeta 535, n. 7, Carpeta 536 n. 13, Carpeta 537, n. 11, Carpeta 538, n. 20 e Carpeta 540, n. 18. Sulla definizione di questi termini in ambito monastico si veda I. ALFONSO ANTÓN, La comunidad campesina, in Poder monástico y grupos
domesticos en la Galicia foral cit., pp. 311-313.
635
A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 530, n. 18 trascritto in PARDO FERRÍN,
Aportación cit., doc. n. 544.
636
LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, docs. n. 65, 192, 288, 317, 318, 347, 365, 386, 484, 493, 561, 563, 573 e 584. IBIDEM, II, docs. n. 270, 273, 304, 357, 362, 383, 494 e 527. A.H.N., Clero, Secular- Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 531, n. 7, Carpeta 532, ns. 4, 6 e 12, Carpeta 534, n. 11, Carpeta 538, n. 16 e Carpeta 540, n. 3.