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Sobrado e il mondo monastico galiziano: alcuni esempi.

Heriz de villa Insula, i de Dorra e il mondo della piccola aristocrazia

II.2.3 Sobrado e il mondo monastico galiziano: alcuni esempi.

Dalle fonti del monastero, anche se non numerosissime, è possibile vedere come i cistercensi di Sobrado ebbero diversi contatti anche con gli altri cenobi, ordini o sedi episcopali galiziane. Il monastero più presente nella documentazione del XII secolo è indubbbiamente il monastero benedettino di Bergondo, situato nella zona di As Mariñas dos Condes (area oggi facente parte della città di A Coruña) nell'arcidiocesi di Compostela897. Il monastero fu fondato probabilmente nel primo quarto del XII secolo898 e sappiamo che era in contatto con la famiglia dei Traba899, con Alfonso VII di León-Castiglia - che concesse un privilegio all'abate Recendus nel 1138900 - e con la sede compostellana, come dimostra il conflitto con l'arcivescovo Pietro Helias per il controllo dei diritti di pesca nel fiume Mandeo901. Il primo documento che mette in relazione Sobrado con Bergondo risale all 1168, quando l'abate Pietro vendette a Egidio abate di Sobrado le sue proprietà in Teixeiro, Villare de Raso e Makes, tutte località nel nord della Galizia, in cambio della cifra di centocinquanta soldi902. Nel 1189 Pietro Peláez con la moglie Jimena Pérez e al figlio Giovanni Pérez, Pietro Alegre insieme alla moglie Maria Pérez, Marina Pérez, Pietro Vermúdez de Mariniano con la moglie Maria Pérez, Maria Múñiz, Pietro Múñiz, Giovanni Múñiz e Martino Múñiz si riunirono nel monastero di Bergondo, alla presenza dell'abate Giovanni e del priore del monastero galiziano di San Salvatore di Pedroso (Narón, area di A Coruña e Ferrol) Pelagio

Canerius903, e concessero al monastero di Sobrado tutte le loro proprietà nella villa di Mariniano904. Nell'ottobre del 1192 l'abate del monastero di Bergondo Giovanni, insieme a Maria e Lupa Pérez e a Pelagio Yáñez, compì due donazioni al monastero di Sobrado905. L'abate di Bergondo 1193 venedette a Sobrado una proprietà sul monte Taurino906, mentre nel 1196 - alla presenza di Pietro Fernández de Andrade e Pietro Ordoñez de Castro dei rappresentanti di due delle nuove famiglie galiziane che stavano

897

S. M. FERNÁNDEZ PÉREZ, Estudio histórico artístico del monasterio de San Salvador de Bergondo en

la Edad Media, in «Anuario Brigantino», 23 (2000), p. 380.

898

IBIDEM, p. 381.

899

LÓPEZ SANGIL, Fundaciones monacales cit., pp. 263-264. 900

FERNÁNDEZ PÉREZ, San Salvador de Bergondo, pp. 382-384. 901

IBIDEM, p. 383.

902

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 174. 903

Sul monastero di Pedroso si veda E. CAL PARDO, El monasterio de San Salvador de Pedroso en tierra

de Trasancos. Colección documental, A Coruña, 1984, pp. 10-20.

904

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 531, n. 21. 905

R.A.G. Colección documentos historicos, Pergaminos, Sobrado, doc. n. 06.01.02.3/10.0.0.0. A.R.G., Pergaminos, Sobrado, n. 62.

906

sostituendo i Traba come punto di riferimento nel nord della Galizia907 - l'abate Giovanni giunse ad un accordo con i cistercensi di Sobrado riguardo ai confini di alcune proprietà dichiarandosi familiaris et vassallus di Sobrado908. Il caso di Bergondo mostra come cistercensi costruirono nel corso del XII secolo costruirono progressivamente una rete di allenaze anche con altri monasteri e con un numero elevatissimo di piccole chiese locali - come ad esempio la chiesa di San Colimbriano, quella di Sant'Andra de Brión e quella di santa Eulalia de Curtis909 - i cui abati o presbiteri spesso compaiono nelle fonti come testimoni o rogatari degli atti del monastero o furono scelti dai monaci di Sobrado come arbitri di alcune contese con i propri locali come nel caso dell'abbazia di Cines - situata a pochi chilometri da quella di Bergondo e che esisteva già dal secolo X come ha dimostrato lo studio di J. L. López Sangil910 - che compare con una certa frequenza nelle fonti cistercensi comprese tra il 1143 e il 1202911.

Uno degli altri monasteri che vediamo in relazione con Sobrado è quello di Mozonzo (situato in località Vilasantar, A Coruña912); nel 1157 il priore Lucio di Mozonzo fu nominato tra i boni homines scelti dal conte Gonzalo Fernández de Traba per risolvere la causa tra i cistercensi e l'abate Alfonso del monastero di Curtis913 per il controllo della chiesa di Santa Eulalia, la cui proprietà fu riconosciuta a Sobrado anche se fu concesso all'bate Alfonso l'usufrutto vitalizio della metà del patrimonio della chiesa in questione914. Sobrado ebbe rapporti anche con i monasteri cittadini di Santiago de Compostela come nel caso del monastero di San Pelagio de Antealtares915 e con alcuni monasteri del sud della Galizia compresi tra le diocesi di Orense e Tuy. Nel giugno del 1174 l’abate di Sobrado si accordò con il monastero di San Antonino de Tocas916 su alcune terre nella zona di Rogitorio nel bacino del fiume il fiume Miño917.

907

GUEVARA Y VALDÉS, Las viejas estirpes cit., pp. 263-278. 908

A.R.G., Pergaminos, Sobrado, n. 73 «Insuper promisit abbas de Bergundo quod omnibus diebus vite sue semper esse aditior et vassallus domus Superaddi.../pro isto amore receperunt fratres de Bergundo in familiaritate tam in vita quam in morte».

909

Cfr. in questo capitolo, i paragrafi II.2.2 e II.1.2 e II.1.3. 910

J. L. LÓPEZ SANGIL, La fundación del monasterio de San Salvador de Cines, in «Anuario Brigantino», 24 (2001), pp. 291-293.

911

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 218. A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta, 526, n. 11.

912

CAMANIEL, El monácato gallego cit., II, p. 778. 913

IBIDEM, II, p. 648. 914

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 146. 915

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 537, n. 14. 916

V. IGLESIAS MARTELO, El monasterio de Cambre entre los siglos XVI y XIX, in «Nalgures», 4 (2007), pp. 230-231.

917

Negli stessi anni, Toda Rodríguez badessa del monastero di Orree (nei pressi della città di Pontevedra) con la prioressa Oñega Alfonso e la comunità delle monache vendette a Sobrado alcune terre918, mentre nel 1236 l'abate dell'importante monastero di Celanova fu tra i confirmantes della donazione di Maria Fernández de Traba a Sobrado, una delle ultime testimoniaze di rapporti tra i monaci di Sobrado e la famiglia galiziana919.

Dalle fonti emerge come il monastero di Sobrado ebbe contatti sia con i Templari920 - nel marzo del 1200, ad esempio, il priore di Sobrado fu tra i testimoni della vendita di alcune terre da parte di Rodrigo Fernández commendator in Balia de Faro al maestro dei templari Ferdinando Díaz921 -, che con gli ordini militari sorti nella penisola iberica a partire dalla seconda metà del XII come ad esempio l'Ordine di Santiago. L'Ordine nacque nel 1170 a Cáceres con l'appoggio di Ferdinando II re di León e posto sotto il controllo dell'arcivescovo di Compostela con lo scopo di combattere contro musulmani anche se rapidamente si convertì in uno strumento di controllo interno e esterno del regno alle frontiere con Castiglia e Portogallo922. A partire dal 1175 l'Ordine si sottrasse al controllo della sede di Santiago spostando il suo raggio d'azione e il suo nucleo di potere principale in Castilla, dotandosi di una propria regola e mettendosi alle dipendenze dirette del papato sganciandosi dall'autorità dell'arcivescovo di Santiago Pietro Suárez de Deza923. L'Ordine comunque mantenne numerose proprietà in Galizia - dove era situato l'importante del priorato di Vilar de Donas924 - e già nel tra il 1171 e il 1173 i cistercensi cominciarono ad avere i primi rapporti, conflittuali, con l'Ordine di Santiago che rischiava di convertirsi in un serio competitore dei monaci bianchi per il controllo del territorio sia in Galizia che in altre aree del regno di León e la capacità di attrarre le donazioni dei piccoli proprietari. Nel 1171, ad esempio, un certo García González si accordò con il priore di Sobrado Pietro Yáñez e con il monaco Pietro Peláez per la vendita delle sue proprietà e quelle della sorella Maria González nell'area di Reparada in cambio di centoventi soldi, di cui García aveva bisogno per compiere un viaggio in Portogallo, riservandosi l’usufrutto

918

IBIDEM, II, doc. n. 82. Non abbiamo trovato altre attestazioni di questo monastero, così come quello

segnalato in LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 151. 919

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 540, n. 9. 920

Per la presenza dei Templari in Galicia e una esaustiva bibliografia sul tema, si veda il saggio di C. PEREIRA MARTÍNEZ, A Panorámica de la Orden del temple en la corona de Galicia-Castilla-Léon, disponibile su http://www.institutodemer.es (consultato on-line in data 23/11/2012).

921

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 262. 922

AYALA MARTÍNEZ, Las órdenes militares cit., p. 120. 923

IBIDEM, p. 121.

924

vitalizio delle proprietà ceduta ai cistercensi e promettendo di entrare in monastero925. Due anni dopo nel dicembre del 1173, García entrò di nuovo in contatto con i cistercensi . Dalla fonte sappiamo che García ruppe il patto con i monaci di Sobrado entrando nell’Ordine militare di Santiago rimanendo con la terra del monastero in usufrutto926. Pentito, García si rivolse al monastero cistercense per chiedere perdono di poter mantenere una parte delle proprietà donate al monastero affinchè potesse darle ai propri figli. I monaci accolsero la richiesta concedendo le proprietà di Devesa confinante con la grangia di Reparada; ma dato il comportamento scorretto dei figli che attaccarono a più riprese le grange del monastero, García decise di lasciarla al monastero, confermando inoltre il possesso dlle proprietà che aveva dato in pegno al monastero insieme alla sorella927.

Nel 1186 nacque un vero e proprio contrasto tra Sobrado e l’Ordine di Santiago per alcune terre nella zona di San Tirso, vicino la città di Zamora928. Una prima vertenza era sorta in precedenza tra l’abate di Sobrado Egidio e Pietro Fernández primo maestro di Santiago che fu risolto con accordo tra le due parti di cui però non conosciamo i termini esatti. Dopo la morte di Pietro Fernández, che fu maestro tra il 1170 e il 1184929, il nuovo maestro dell’Ordine di Santiago Ferdinando Díaz (1184-1186930) - che aveva siglato un accordo territoriale con Sobrado per alcune terre in Galizia nel 1185931 - attaccò in più occasioni i possedimenti del monastero; i monaci fecero ricorso presso la corte regia, finché a Ciudad Rodrigo il re Ferdinando II di León alla presenza di alcuni nobili, concesse le terre all’abate di Sobrado Ferdinando932. I cistercensi di Sobrado ebbero rapporti anche con gli Ospedalieri933; nel maggio del 1186, il priore Pietro «de Hospitali» fece un patto con l'abate fanno un patto con Ferdinando abate di Sobrado: Pietro permutò alcune proprietà in cambio di una casa e la metà di un mulino nel borgo di Melide, in Galizia, impegnandosi inoltre a non acquisire nuove terre nell’area di

925

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 497. 926

IBIDEM, I, doc. n. 498.

927 IBID.

928

Approfondiremo la presenza di Sobrado nell'area di Zamora nei seguenti paragrafi. 929

AYALA MARTÍNEZ, Las órdenes militares cit., p. 850. 930

IBIDEM.

931

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 74. 932

IBIDEM, II, doc. n. 45.

933

Sulla presenza degli ospedalieri in Galizia si veda l'opera di C. BARQUERO GOÑI, Los cabelloros

hospitalarios en España durante la Edad Media (siglos XII-XIV), Burgos, 2002, pp. 70-77 e A. ARCAZ POZO, Nobleza y Órdenes militares en la Galicia bajomedieval, in «Medievalismo», 5 (1995), pp. 127- 150.

Covas e a donare a Sobrado le eventuali elemosine che riceverà in quell’area a patto che i cistercensi si impegnassero a fare lo stesso con la zona di Parrega934.

I monaci di Sobrado entrarono in contatto anche con altri monasteri cistercensi del nord della penisola iberica in particolare Bonaval fondato nel 1164 in Castiglia nell'area di Guadalajara935 e soprattutto con il monastero di Benavides (situato nella località di Boadilla de Ríoseco nell'episcopato di Palencia) fondato dalla contessa navarrina Stefania Ramírez e dal marito Ponzio de Minerva - importante aristocratico della corte del re Alfonso VIII di Castiglia936 - nel 1176 e affidato affinchè fosse riformato alla regola cistercense proprio ai monaci di Sobrado937.

Sobrado ebbe anche rapporti con gli altri monasteri cistercensi galiziani; nella documentazione monastica i cistercensi dell'arcidiocesi di Compostela ebbero rapporti abbastanza buoni con i monasteri di Meira938, Melón939 e Armenteira940, i cui abati o manaci appaiono spesso nei documenti di Sobrado come testimoni, confirmantes o addirittura come notai: ad esempio nel 1154 l'abate di Melón Giraldo si occupò della redazione di un documento di Sobrado riguardante una donazione di un certo Giovanni

Gimaraz che si sottomise al monastero entrando nella sua rete di alleanze; la presenza

dell'abate è giustificabile con l'oggetto della donazione, ossia l'eremo di San Lorenzo de

Buual all'interno dell'episcopato di Orense, un'area in prossimità del monastero di

Melón941. La donazione di Giovanni Gimaraz è di grande interesse perché dimostra ulteriormente come i cistercensi di Sobrado riuscirono a penetrare nel sud della Galizia grazie alle piccole famiglie o singoli proprietari, differenziando così il proprio patrimonio e sganciandosi dalle donazioni dei Traba concentrate quasi interamente nella parte settentrionale della regione942. Un appoggio all'espansione di Sobrado venne anche da un lato da parte di Alfonso VII943 dalla sede episcopale di Orense; Il vescovo Pietro, con il consenso dei propri canonici confermò all’abate di Sobrado, Egidio definito nella fonte amicus e familiaris della chiesa di Orense, l’esenzione dalla decime ecclesiastiche

934

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., I, doc. n. 209. 935

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 541, n. 20. 936

Cfr. ALONSO ÁLVAREZ, Los promotores cit., pp. 680-681, BARTON, The aristocracy cit., p. 159 e L. FERNÁNDEZ, La colección diplomática del Real monasterio de Santa María de Benavides, in «Publicaciones de la institución Tello Telléz de Meneses», 20 (1959), p. 143 e seguenti.

937

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 40. 938

IBIDEM, I, doc. n. 600. LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 236. 939

IBID., II, doc. n. 270.

940

IBID., I, docs. n. 184 e 185. A.H.N., Clero, Secular-Regular, Pontevedra, Armenteira, Carpeta 1750, n.

10. 941

IBID., II, doc. n. 270.

942

IBID., II, doc. n. 49. 943

nella zona di San Lorenzo, area di produzione del vino, in accordo al privilegio di esenzione concesso da Eugenio III nel 1147944. Il documento in questione non solo è una dimostrazione dell'importanza e della spendibilità a livello locale dei privilegi papali - Sobrado aveva un privilegio specifico e non uno generale concesso a Cîteaux945 - ma soprattutto ci può permettere di capire meglio i contrasti tra Sobrado e Oseira di alcuni anni dopo. Il monastero di Oseira attorno all'area di San Lorenzo aveva costruito una delle sue grange e probabilmente mal tollerava l'influenza di Sobrado946.

La tentazione è quella di mettere in relazione la concessione del vescovo Pietro del 1164 con i problemi per il controllo delle decime di Ribadavia (tema sul quale torneremo) contese con Oseira che pure poteva vantare privilegi papali simili a quelli di Sobrado; favorire Sobrado in quell'area - nel 1173 il vescovo Alfonso fece altre concessioni ai cistercensi dell'arcidiocesi di Compostela947 - poteva essere un modo da parte dell'episcopato di indebolire Oseira? Nelle fonti non abbiamo trovato indicazioni in tal senso, ma nel 1179 i due monasteri entrarono in conflitto proprio per le terre della zona di San Lorenzo e il controllo del borgo di Legares; la questione, che fu portata anche al Capitolo generale dell'Ordine948, fu risolta definitivamente solo nel 1187 con il rinnovo e la conferma quello che le fonti chiamano «Pactum de Secaria» con una nuova distribuzione di terre, soprattutto boschi per il legname e vigne, e confini tra i due monasteri949. Una situazione non molto diversa si verificò nel XIII con il monastero di Monfero, risolta grazie all'intervento degli abati e dei monaci di Meira, Oseira e Melón950, che nacque quando il monastero di Sobrado cominciò occupato alcune aree nell'area di Villarplano, San Vincenzo di Cabañas e Gestoso nell'estremo nord est della regione e attorno al quale Monfero aveva costruito una parte significativa del proprio patrimonio e delle proprie alleanze con le aristocrazie locali come dimostrano le donazioni di Vermudo Fortúñez de Andrade alla fine del XII secolo951.

Alla nostra analisi manca un ultimo elemento: i rapporti con il mondo cittadino.

944

IBID., II, doc. n. 5

945

Cfr. paragrafo II.1.2.1 in questo capitolo. 946

ROMANÍ MARTÍNEZ, A colección diplomática de Oseira cit., I, doc. n. 335. 947

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 63. 948

IBIDEM, II, doc. n. 61.

949

IBID., II, doc. n. 62.

950

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Sobrado, Carpeta 540, n. 11. 951

A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Monfero, Carpeta 498, doc. n. 1. Il possesso di queste terre era stato confermato a Monfero anche dalla bolla pontificia di Innocenzo IV del 1257, A.H.N., Clero, Secular-Regular, A Coruña, Monfero, Carpeta 500, n. 8.

3. Sobrado e il mondo urbano