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Heriz de villa Insula, i de Dorra e il mondo della piccola aristocrazia

III.1. Meira e le aristocrazie locali.

III.1.1 Il monastero di Meira, i conti di Sarria e i Traba

Situato a poco più di trenta chilometri dalla città di Lugo nella Galizia centro- orientale al confine con l'area del Bierzo e a nord con la diocesi di Mondoñedo e le Asturie, il monastero di Santa Maria di Meira ci permette di allargare la nostra prospettiva sulla presenza cistercense nel regno di León. Come abbiamo visto1103, la cronologia della fondazione del monastero e l'identità dei suoi fondatori è molto complessa anche se gli studi di M. M. Domínguez Casal, J. C. Valle Pérez e di D. Mariño Veiras hanno dimostrato come la comunità monastica si stabilì nella diocesi di Lugo non prima del 1151 quando Alfonso VII di León-Castiglia donò ad Alvaro Rodríguez conte di Sarria - un'area che segnava il confine settentrionale della terra di Lemos nella Galizia centrale - «la villa herema qui vocatur Meyra»1104. Il primo riferimento all'esistenza del cenobio nella documentazione del secolo XII risale al 1154, anno in cui lo stesso re di León-Castiglia donò all’abate Vitale di Meira la villa di

Chayn, situata nell’area di Crescente, a pochi chilometri a sud del monastero, e la

decima parte dei diritti, delle rendite, delle decime e dei pedaggi del porto fluviale di Ribadeo1105. Se da un lato, pertanto, possiamo collocare la nascita di Meira nel periodo 1151-1154, dall'altro nell'intera documentazione del monastero (tanto nel fondo pergamenaceo quanto nei suoi cartulari1106 conservati all'Archivo Histórico Naciónal di

1103

Cfr. Capitolo I, paragrafo I.1.3. 1104

A.H.N., Codices, L. 114-B, Tumbo de Meira, fol. 25r. v., Caj. 3., leg. 14, trascritto in DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 12 «In domini nomine amen. Decet inter ceteros homines regiam aive imperatoriam precipue potestatem aliquem sibi bene et fideliter servientem donis remunerare. Ea propter, ego Adefonsus Hispanie imperator, una cum filiis meis Sancio atque Fernando, vobis Alvaro Roderiquiz meo fideli vassallo…facio cartam donationis de illa villa herema quae vocatur Meira…Et iacet ipsa villa inter Vallelonga et Fluminana et Crescenti. Dono et concedo vobis ipsam villam ut faciatis de ea quicquid volueritis et habeatis eam iure hereditario in perpetuum…Facta carta quando imperator iacebat super Gaçoge expectano naves francorum que debebat venire ad Sibiliam, era IC LXXX VIIII°, et quotum VI° kalendas septembris anno secundo quo imperator pegnavit cum illis muzmitis et devicit eos…Comes Fernandus Galletie cf. Comes Pontius maiordomus imperatoris cf…Pontius de Minerva cf…Nuno Petri Alferiz imperatoris».

1105

RISCO, España Sagrada cit., XLI, p. 31, trascritto in DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 16 «Ea propter, Ego Alfonsus Hispanie Imperator una cum uxore mea imperatrice domina Rica, et cum filiis meis Sanctio et Fernando, regibus, pro amore Dei et pro animabus parentum meorum, facio chartam donationis et textum firmitatis, Deo et Sancta Mariae de Meyra monasterio, et vobis domno Vitali primo illius abbati et omnibus eiusdem mnasterii successoribus vestris, de decimo, et omni reditu Ripa Euii, et illo villari, quod vocatur de Chain, et iacet in terra Crescenti. Facta charta in Secovia,…; teste Dominico Hyacintho sanctae Romanae Ecclesiae Cardinali, Legato in Hyspania et presente in Secovia».

1106

Madrid) non abbiamo a disposizione la carta di fondazione del cenobio né tantomeno altre fonti che ci aiutino a stabilire chi ne sia stato il fondatore all'inizio della seconda metà del XII secolo1107: il re Alfonso VII di León-Castiglia come sostenuto dall'autore del cartulario del monasterio redatto nel 16161108? il conte di Sarria Alvaro Rodríguez? ci fu, come nel caso di Sobrado, una convergenza di interessi - a più livelli - tra la monarchia, le famiglie aristocratiche locali e i monaci bianchi per il controllo del territorio galiziano?

La storiografia spagnola, a partire dalla tesi dottorale tutt'ora inedita di M. M. Domínguez Casal e successivamente negli anni ottanta con lo studio sulla signoria di Meira condotto da D. Mariño Veiras, ha considerato come l'ipotesi più probabile l'idea che il fondatore del monastero fosse proprio Alvaro Rodríguez che avrebbe approfittato della donazione del re Alfonso VII del 1151 per fondare l'abbazia di Meira negli anni immediatamente successivi1109. Innanzi tutto: chi era il conte di Sarria? Alvaro era figlio di Rodrigo Vélaz, conte di Sarria e Lemos a partire dal 1111, fratello del conte Rodrigo Ovéquize in stretto contatto sia con il conte di Galizia Pietro Froílaz de Traba che con Diego Gelmírez, come dimostra la documentazione del primo quarto del XII secolo1110. Figlio di Vela Ovéquiz e Aldonza Múñoz, che compare menzionata nelle fonti di Meira1111, Rodrigo Vélaz fu un personaggio di spicco della corte durante il regno di Urraca quando, come ricordato nella Historia Compostelana, si distinse per la nella difesa della città di Astorga1112 e successivamente al fianco di Alfonso VII di León- Castiglia per il quale combatté nel 1144 contro Alfonso I Henriques del Portogallo difendendo il confine naturale meridionale del regno di León-Castilla costituito per un lungo tratto dal fiume Miño1113. Rodrigo Vélaz, come sottolineato da E. Pardo de

1107

Si vedano i lavori di DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., pp. 77-86 e MARIÑO VEIRAS, El señorío cit., pp. 41-43.

1108

Torneremo su questo tema nel paragrafo 3.1. 1109

MARIÑO VEIRAS, El señorío cit., p. 42. 1110

A. LÓPEZ FERREIRO, Historia de la A. M. Iglesia de Santiago, III, Santiago de Compostela, 1900, doc. n. XXVIII.

1111

Il 22 aprile del 1122 La contessa doña Aldonza donò al suo clientulo Jimeno Froile detto Palee una proprietà in terra di Azumara, nella villa di Edrosa vicino alla chiesa di Santa Leocadia. Cfr. A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 3 trascritto in DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 9 «Qua propter ego comitissa domna Ildoncia bono animo et spontanea volountatis tibi clientulo meo Eximino Froile dicto Palee…facio testamentum firmissimum in perpetuum valiturum de quadam mea hereditate quam habeo in terra d’Azumara in villa qui vocitant de Edrosa discurrente ad ecclesiam santi Petri de Sancta Leocasia…istam hereditatem supradictam do tibi clientulo meo Exemeno Froile dicto Palee; dono et concedo iure hereditario possidendam in perpetuum habituram».

1112

FALQUE REY, Historia Compostelana cit., Lib. I, cap. LXXII, pp. 126-127. 1113

E. GUEVARA Y VALDÉS, Los señores de Galicia. Tenentes y condes de Lemos en la Edad Media, I, A Coruña, 2000, pp. 60-61. Sulle parentele della famiglia dei conti di Sarria, si veda inoltre con attenzione il

Guevara y Valdés, rafforzò la sua posizione in Galizia sposando Urraca Álvarez figlia dell'importante conte Alvaro Fáñez e di Mayor Pérez una delle figlie del signore di Valladolid Pietro Ansúrez1114.

Figura 18. Schema genealogico della famiglia Vélaz1115.

lavoro di J. M. SÁNCHEZ PAGÍN, El conde don Rodrigo Álvarez de Sarria, fundador de la Orden militar de

Montegaudio, «Compostellanum», 28 (1983), pp. 373-397. 1114 IBIDEM, p. 65. Oveco Vermúdez Rodrigo Vélaz Rodrigo Ovéquiz Vermudo Ovéquiz Alvaro Rodríguez de Sarria–Sancha Fernández de Traba Rodrigo Álvarez Vermudo Álvarez Teresa Álvarez Sancha Álvarez Elvira Rodríguez Berenguela Rodríguez Aldonza Rodríguez

Il conte di Lemos e Sarria cercò inoltre di aumentare il suo prestigio personale facendo sposare sua figlia Aldonza con il conte e signore di Biscaglia Lupo Díaz de Haro1116 e al tempo stesso si spese attivamente per stringere sempre più i suoi rapporti personali con i Traba attraverso una serie di importanti alleanze matrimoniali con il ramo principale dei conti di Galizia. Sua figlia Berenguela Rodríguez fu data in sposa, infatti, a Gonzalo Fernández de Traba, figlio di Ferdinando Pérez e Sancha González1117, mentre Alvaro Rodríguez si unì con Sancha Fernández de Traba, figlia del conte di Galizia Ferdinando Pérez e della vedova del conte del Portogallo Enrico di Borgogna Teresa Alfonso figlia di Alfonso VI di León-Castiglia1118.

Proprio il matrimonio di Alvaro con una Traba ha fatto supporre alla Alonso Álvarez che dietro questa alleanza matrimoniale ci fosse la ragione della fondazione del cenobio cistercense di Meira1119. Sicuramente negli anni precedenti alla fondazione del monastero il conte Alvaro Rodríguez e Sancha Fernández furono particolarmente attivi all'interno della diocesi di Lugo essendo beneficiari di varie donazioni o acquistando direttamente alcune terre nell'area della villa di Meira ed entrando così in contatto con alcuni piccoli proprietari locali; il 25 maggio del 1150 i due coniugi comprarono per la cifra di cento soldi da un certo Odoario Ordóñez la quarta parte delle terre di

Carballedo1120, mentre nel luglio del 1152 acquistarono da Suero Froílaz tutte le sue proprietà possedute nella villa di Sendín insieme all’eremo di San Giuliano per quaranta soldi1121. L'anno successivo Alvaro Rodríguez e la moglie Sancha Fernández de Traba versarono cinquecento soldi al vescovo di Lugo, Giovanni, e al capitolo della cattedrale

1115

Lo schema genealogico è basato su quello di GUEVARA Y VALDÉS, Los señores de Galicia cit., tavola

n. 1. La differenza è costituita dalla presenza di Gutierre Rodríguez non considerato dall’autore e che abbiamo inserito in quanto eslícitamente menzionato nelle fonti di Meira del XII secolo come figlio della contessa Sancha Fernández de Traba.

1116

GUEVARA Y VALDÉS, Los señores de Galicia cit., p. 65.

1117

IBIDEM, pp. 65-66. 1118

XIMENII DE RADA, Historia de rebus Hispanie cit., VI, XX, 35-40, p. 202 e VII, V, 18-24, p. 226. 1119

ALONSO ÁLVAREZ, Los promotores cit., pp. 666-668. 1120

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 4 trascritto da DOMÍNGUEZ CASAL,

Meira cit., doc. n. 11 «Ego Odoarius Ordonis vobis domno Alvaro Roderiquiz et uxori vestre infanti

domne Sancie facio kartam per ligable scriptum de quarta de Carvalieto integra pro C solidos, quos perigi dare pro cognato meo Petro Canca qui erat pressus suo forfacto quod occiderat Suarium Ovequiz. Et ipsahereditas fuit de matre mea domna Elvira Pelagiz , et est sita in Vallonica, iuxta sanctam Mariam, in circo montis, currus et penas, per terminos de Lama mala et de Valere de Milieirolos et de Nendriz et de Valonica et de Lancia, et per terminum de casal de Nuno Petriz».

1121

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 5, trascritto da DOMÍNGUEZ CASAL,

Meira cit., doc. n. 13 «Suarius Froiaz, vobis infantisse domne Sancie, per a (sen) sum vestri viri domni

Albari, nullius cogentis imperio, sed egestate compulsus propria mihi accesis voluntas, ut facio vobis kartam vendicionis de ereditate mea que nominatur villa Sendin et hermita de Sancto Iuliano que iacet iuxta Vales. Ipsa vero fuit de patre meo Froila Citiz…Compostella absque episcopo».

in cambio del possesso dei tre quarti della villa de Moros1122 e infine il 29 maggio del 1153 Munio Sesnándiz vendette a Sancha Fernández una proprietà chiamata Veiga, situata vicino alla località galiziana di San Vicente e a la Ribera1123. Se da una parte questa intesa attività di compravendite secondo D. Mariño Veiras potrebbe essere interpretata come una politica volta a dotare patrimonialmente il monastero di Meira1124, dall'altra anche in questo caso (come in quello del monastero zamorano di Moreruela)1125 nonostante il contatto diretto tra la famiglia dei conti di Sarria e i fondatori di Sobrado non abbiamo nessuna fonte che attesti il momento esatto e le dinamiche del passaggio di Meira all'Ordine di Cîteaux.

La prima fonte in cui abbiamo trovato una menzione esplicita del monastero come cistercense, come abbiamo già segnalato, è il privilegio concesso da Alessandro III nel 11611126, dieci anni dopo la donazione di Alfonso VII ad Alvaro Rodríguez e quasi vent'anni dopo il matrimonio di quest’ultimo con Sancha Fernández1127; furono i due coniugi pertanto a fondare Meira come cistercense o a facilitarne l’entrata nell’Ordine? È assai difficile attraverso la lettura delle fonti rispondere a questa domanda, ma se da un lato la documentazione del monastero non ci permette di seguire approfonditamente le vicende della fondazione della comunità monastica e del suo passaggio al monachesimo cistercense, dall'altro possiamo analizzare attentamente l'evoluzione dei rapporti tra la famiglia Traba e il monastero di Meira che immediatamente mostra una grande differenza rispetto ai casi di Sobrado e Monfero che abbiamo analizzato in precedenza. Nel caso dei due cenobi dell'arcidiocesi di Compostela le donazioni dei Traba furono numerose già negli anni successivi alla

1122

A.H.N., Codices, L. 114-B, Tumbo de Meira, fol. 25 v., regestato da DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 14.

1123

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 6 trascritto da DOMÍNGUEZ CASAL,

Meira cit., doc. n. 15 «Ego Munio Sesnandiz vobis infantisse domne Sancie Fernandiz nullius cogentis

imperio nec suadentis articulo, sed propria mihi accessit voluntas, quod facio vobis kartam vendicionis de hereditate mea propria que nominatur Veiga, et iacet apud ripam de Tordene, que iaccet sub Sancto Vincentio inter montem fontem et Tintararium, quam habui de filia mea Troili Moniiz quam compararunt illa et vir eius Petrus Calvus et Garcia Diaz; et ego et filia mea iubente et concedente et ipsam hereditatem supra nominatam in manu tenente do vobis, domne infantisse, domne Sancie Fernandiz supradicte, consensu viri vestri domni A. hanc hereditatem supradictam. Damus casales, terras cultas vel incultas, arborevel infructuosas, montes, rivos, ripas, sesicas molinarum cum omni sibi pertinentibus fructuosas… Ego Munio Sesnandiz, presbiter, in persona filie mee Troili Moniiz hic vobis domno Albaro Rodriquiz et uxori vestre domne Sancie Fernandiz domino annuente huic quod fieri iussi manu roboro. Principibus vero tunc tempus militantibus, comiti domno Fernando eunti Iherosolimam».

1124

MARIÑO VEIRAS, El Señorío cit., p. 42 e nota n. 10. 1125

Cfr. Capitolo I paragrafo I.1.1. 1126

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 10. Cfr. inoltre il Capitolo I paragrafo I.3.

1127

fondazione dei due monasteri e si concentrarono quasi tutte nel terzo quarto del XII secolo1128, una differenza netta con le politiche della famiglia adottate nei confronti dei monaci Meira. Nel caso dell'abbazia cistercense della diocesi di Lugo, infatti, il primo documento che colleghi direttamente il monastero ai Traba risale addirittura al 1171, quasi vent'anni dopo la fondazione del monastero1129. Questa situazione ci offre lo spunto per un’ulteriore riflessione. Scorrendo la documentazione del monastero vediamo come il fondatore indicato dalla storiografia il conte Alvaro Rodríguez de Sarria tra il 1154 e il 1167 (anno della sua morte1130) non ebbe mai nessun rapporto patrimoniale o personale con il monastero di Meira - donazioni, permute o compravendite - o con altri monasteri cistercensi galiziani, a differenza della moglie Sancha Fernández che almeno in due occasioni aveva compiuto donazioni in favore di Sobrado tra il secondo e il terzo quarto del XII secolo1131. Questo importante dettaglio dovrebbe spingerci non tanto a escludere la possibilità che il conte Alvaro Rodríguez abbia potuto fondare Meira, quanto a riconsiderare il ruolo dei fondatori e delle strategie familiari nei confronti del mondo monastico; in questo senso il caso di Meira mostra notevoli affinità con quello di Moreruela il cui fondatore, Ponzio de Cabrera, non compì mai donazioni al cenobio tra il 1142 e il 1162, un'ulteriore dimostrazione della difficoltà di trovare un riscontro nelle fonti della totale sovrapposizione tra i principali donatori e fondatori di un'abbazia che spesso è stato proposta anche nei lavori più recenti1132.

In ogni caso a partire dal 1171 i rapporti tra i Traba e il monastero aumentarono cospicuamente e videro crescere sempre più il ruolo di Sancha Fernández; nel 1171 la contessa donò al monastero di Meira le sue proprietà in località Santa Eulalia de Piñéiro1133 e il 13 giugno del 1173 concesse ai monaci di Meira la metà della chiesa di

1128

Cfr. Capitolo II paragrafo II.1.2. 1129

Cfr. nota n. 1108. 1130

GUEVARA Y VALDÉS, Los señores de Galicia cit., p. 67. 1131

LOSCERTALES, Tumbo de Sobrado cit., II, doc. n. 400. 1132

Cfr. RENZI, El Cister en Galicia cit., pp. 139-169. 1133

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1126, n. 18 «In Dei nomine amen. Facta que scriptis non firmanta facile a mentibus elabunt. Ideoque ego comitissa Sancia cum filiabus meis/et omnia vox mea facio cartam donationis et testamentum firmissimum Deo et monasterio Sancte Marie de Meyra et vobis donno Vita/li primo abbati et fratris omnibus ibidem Deo servientibus tam presentis quam futuris de illa mea hereditate qiuam habeo in parochia Sancte Eolalie/de Piquin scilicet medietatem eiusdem ville que sita est iuxta flumen Euvve contra orientem subtus montem posita. Do vobis inte/gram medietatem predictam cum omnibus iuris et pertinentiis suis cum exitibus et ingressibus cum dmibus et arboribus cum terris cul/tis et incultis cum sessigis molandinis cum pascuis et terminis suis ut habeatis illam et possideatis iusta omnem voluntatem/vestram iure hereditaro et imperpetuum possidendam. Siquis vel ex parte mea vel aliena hoc meum factum spontaneum inquietare tempt/averit Dei maleditionem et Regiam indignationem incurrat et cum Iuda Domini perditore in inferno penas luat et pretium/calumpniavit duplum restituat et per ausu temerario mille aureos persolvat. Facta carta sub era M. CC. IX et/quotum idus iunii ego predicta comitissa hoc meum factum quod spontanea voluntate fieri iussi per propriis

Santa Eulalia di Piquín1134. Nel 1176 donò alcune terre nella località di Bidanaa1135 e nel 1181 accordò al monastero di Meira alcune terre nell'area di Lemos nella Galizia centrale1136. Nei documenti del 1173 e del 1181, Sancha Fernández de Traba appare accompagnata dai suoi figli nati dal matrimonio con il conte di Sarria Alvaro: Rodrigo, Gutierre1137, Teresa Vermudo e Sancha Álvarez1138. I figli della contessa Sancha non si limitarono a presenziare agli atti della madre, ma si convertirono rapidamente nei maggiori promotori della comunità monastica, analogamente a quanto fecero negli stessi anni i discendenti di Ponzio de Cabrera con il monastero di Moreruela1139. Spesso presente anche nelle fonti di Sobrado1140, Rodrigo Álvarez era il primogenito di Sancha Fernández e Alvaro Rodríguez e sin dal 1165 esercitò un ruolo di primo piano all'interno prima dell'episcopato di Lugo (nel 1171, ad esempio, Rodrigo compì una donazione al vescovo locale1141), dove ebbe burrascosi rapporti con le chiese locali di San Salvatore di Sarria e Oural (o Toral) che attaccò e incendiò incamerandone successivamente i beni1142, diventando prima tenente di Lemos tra il 1165 e il 1167 (ossia ottenne dal re Ferdinando II di León l’amministrazione di una tenencia, cioè un territorio appartenente al patrimonio personale del re1143) e successivamente subentrando al padre nel controllo della contea di Sarria tra il 1167 e il 11711144.

manibus roboro Deo actore/ et hanc cartam confirmo atque concedo Petrus Compostellanus aarchiepiscopus confirmat, Adefonsus Auriensis episcopus confirmat, Comes Rodericus Alvaret confirmat Iohannes Lucenssi episcopus confirmat, Rabinatus mindoniensis episcopus confirmat, comes Gomecius confirmat Petrus qui notavit et signum posuit».

1134

Documento regestato in DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 48. 1135

A.H.N., Codices, L. 114-B, Tumbo de Meira, fol. 186 r., regestato in DOMÍNGUEZ CASAL, Meira cit., doc. n. 72.

1136

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1127, n. 14, trascritto in DOMÍNGUEZ CASAL,

Meira cit., doc. 89 «Dompna Sancia una cum filiis meis, comes Roderici et Vermudo Alvariz a vobis

Guterius Roderici et a comitissa dompna Gelvira et a vestro filio Alvar Guterius, do vobis mea hereditate que habeo de Teresa Adefonso in territorio de Lemos, excepta que dedit pro anima mea, nominata ecclesia sancti Romani cum toto directo suo ara monesterii de Ferraria, et illud quod dedit pro anima mea Do vobis pro tali conditione que a mihi et ad filios meos sedeatis quomodo bono filio a bona madre, et a meos filios, quomodo bonos germanos per bona fide».

1137

Gutierre è menzionato solo in questo documento del 1181 cfr. A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Meira, Carpeta 1127, n. 14

1138

J. SALÁZAR ACHA, Una familia de la alta Edad Media: los Vélaz y su realidad histórica, in Heráldica

española. La casa Real de León y Castilla, I, ed. a cura di F. MENÉNDEZ PIDAL, Madrid, 1982, p. 55. 1139

I. CALDERÓN MEDINA, El impulso nobiliario a la expansión del Cister en el reino de León. La

parentela de Ponce de Cabrera en los monasterios de santa María de Moreruela y san Esteban de Nogales, «Medievalismo», 18 (2008), pp. 341-374.

1140

A.H.N., Clero, Secular-Regular, Lugo, Catedral, Carpeta 1325 E, n. 23.