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3. Luoghi di culto

3.3 Altri luoghi di culto legati a Sokar durante l’Antico Regno

Sin dall’Antico Regno, Sokar presiedeva anche su altri luoghi, collocati sempre nei pressi dell’area menfita; come già visto, durante la IV dinastia Micerino viene detto “Amato da Sokar, il quale presiede su Heqenet”125

, toponimo che si riferisce a una località non lontana dalla capitale126.

Altro riferimento si trova su una statua acefala di un personaggio del tardo Antico Regno127, definito “Privilegiato presso Sokar, signore di Ainu”, la zona desertica compresa tra la collina di Mokattam, a sud del Cairo, ed Helwan, che comprendeva anche le cave di quarzite a Gebel el-Ahmar e quelle di calcare di Tura-Masara128.

Ulteriore indizio che diversi dovettero essere stati i santuari del dio sin dall’Antico Regno, si trova nel fatto che spesso l’offerta venisse fatta a Sokar “in tutti i suoi luoghi”129

.

Il culto di Sokar e la celebrazione della sua festa, inoltre, sono testimoniati anche al di fuori dell’area menfita, sia nel Medio sia nell’Alto Egitto, a Sheikh Said130

, Meir131, Dendera132, Assuan133, anche se in modo piuttosto sporadico.

125

Cfr. MFA 11.727 : Reisner, G. A., Mycerinus: The temples of the third Pyramid at Giza, Cambridge 1931, p. 113, n° 39, tav. 61 a. b

126

Cfr. Brovarski (1984), col. 1063  Gauthier, H. L. M., A., Dictionnaire des noms géographiques contenus dans les textes hiéroglyphiques. 7 Vols., Le Caire 1925-1931, vol. IV, p. 44; nel Nuovo Regno, sarà citata come località associata a Sokar anche nella “Litania delle offerte a Sokar in tutti i suoi nomi” (cfr. più avanti).

127

oggi al Merseyside Country Museum di Liverpool, cfr. Brovarski (1984), col. 1071, n° 159

128

cfr. Gardiner, A., Ancient Egyptian Onomastica II, Oxford 1947, 128*, 129*, 130*, 138*; Helck, W., Die altägyptischen Gaue, Wiesbaden 1974, pp. 149, 185, 186; Brovarski (1984), col. 1071

129

cfr. p.e. la titolatura del grande sacerdote di Ptah Sabu-Ibebi, vissuto durante il regno di Teti e sepolto a Saqqara, il quale è definito “Direttore del tempio di Sokar in tutti i suoi luoghi” e “Sacerdote di Sokar in tutti i suoi luoghi” (PM III2

/1, pp. 460, 461; Maystre, C., Les Grands prêtres de Ptah de Memphis, Freiburg 1992, pp. 236-244, n° 16-20).

130

De Garis Davies, N., Rock Tombs of Sheikh Said, ASEM 10, London 1901, tav. 21 e 24

131

Alcuni documenti datati all’Antico Regno contengono la titolatura di personaggi che svolgevano un ruolo nei templi legati a Sokar; il titolo che si ritrova con più frequenza, generalmente attribuito ai Grandi dei capi degli artigiani di Menfi, è

, jmj-rA pr skr, Sovrintendente del tempio di Sokar o

, imy-rA pr skr m cwt.f nb(wt), Sovrintendente del tempio di Sokar in tutti i suoi luoghi (di culto)/santuari134, scritto

anche 135.

132

Petrie, W. F., Dendereh: 1898, London 1900, tav. 6 (“Adu II ), 7 (Resu), 8 in alto a sinistra, linea 2, e 12 in alto

133

Tomba di Harkhuf: Sethe (1933), p. 121, 7

134

cfr. Mariette, A. E., Les mastabas de l’Ancien Empire, Paris 1889, C1, p. 113; MM C5, p. 123 (ra-nfr inizio V dinastia); MM H14, p. 451, MM C9, p. 130 (ptH-Spcc II); MM E1-2, pp. 375- 377B (cAbw:ibbi, ptH-Spcc IV); cfr. anche Lieblein, J., Dictionnaire de noms hiéroglyphiques en ordre généalogique et alphabétique public d’après les monumento égyptiens. Supplément, Leipzig 1871, 1892, n° 17; Murray, M. A., Index of names and titles of the Old Kingdom (BSA), London 1908, tav. XXI; Pirenne, J., Historie des institutions et du droit privé de l’ancienne Égypte. 3 vols., Brussels 1932-1935, vol. II, pp. 43, 471(43), 515(159), 549, (ptH-Spcc, ra-nfr “direttore del tempio di Sokar”); James, T. G. H., Hieroglyphic texts from Egyptian stelae etc, in the British Museum. Part 1, 2nd ed., London 1961, tav. 17 (BM 682), (ptH-Spcc metà V din.); Kaplony, P., Kleine Beiträge zu den Inschriften der ägyptischen Frühzeit, ÄgAbh 15, Wiesbaden 1966, pp. 60(9), 225 (jmj-rA pr- skr); Brovarski, E., The Doors of Heaven, in: Orientalia 46 (1977), pp. 107-115; Kanawati, N., The Egyptian administration in the Old Kingdom. Evidence on its economic decline. Warminster 1977, p. 105(206), (ra-nfr, jmj-rA pr skr tardo Sahura-Niuserra); Begelsbacher-Fischer (1981), p. 189; Strudwick, N., The administration of Egypt in the Old Kingdom. The highest titles and their

holders. London 1985, p. 130(116), (cAbw:ibbi metà-fine Teti); Bienkowski, P., Southworth, E.,

Egyptian Antiquities in the Liverpool Museum I. The provenanced objects, Warminster 1986, tav. 7 (ptH-Spcc II Saqqara); Maystre (1992), p. 226ff, (ptH-Spcc I, II, ra-nfr, cAbw-ibbi, ptH-Spcc IV, “direttore del dominio di Sokar”); Jones, D., An index of ancient Egyptian titles, epithets and phrases of the Old Kingdom, I, BAR International Series 866 (I), Oxford 2000, n°496, 497, 498, pp. 124-126

135

Cfr. Mariette (1889), E1-2, p. 375 (D) cAbw:ibbi; Murray (1908), tav. XXII; Junker, H., Bericht über die von der Akademie der Wissenschaften in Wien auf gemeinsame Kosten mit Dr.

Sul sigillo cilindrico BM. 47460136, un ufficiale senza nome ricopre la carica di:

, Hry-cStA n izt skr m Hb mDH gnwty, “Capo dei segreti della Camera di Sokar durante la (sua) festa, (e) architetto”137.

Il sigillo è databile all’epoca di Pepi I che, nella IV riga verticale, è definito:

“Re dell’Alto e del Basso Egitto Pepi, amato da Ptah-Sokar, viva egli eternamente”.

Secondo Goedicke138, l’epiteto “amato da Ptah-Sokar”, che mette il re in stretto rapporto con il dio menfita, appare qui naturale, visto che nel sigillo è presente un’ulteriore menzione di Sokar.

Secondo Kaplony139, izt-zkr potrebbe corrispondere a pr-skr e Hwt-skr.

Un ulteriore riferimento alla “camera di Sokar” si trova forse in un sigillo cilindrico140 dell’epoca di Userkaf; nonostante le lacune, Kaplony ritiene di leggere nella terza colonna verticale “smsw [-iz]t-zkr”.

Wilhelm Pelizaeus unternommenen Grabungen auf dem Friedhof des Alten Reiches bei den Pyramiden von Giza, 12 vols. (DAWW 69-75), Vienna 1929-55, VI, p. 10, n°1; Kaplony (1966), pp. 60(9), 225 (jmj-rA pr-skr); Pirenne (1932-1935), vol. III, p. 522(4), (Sabou-Ibebi “direttore del tempio di Sokar in tutti i suoi luoghi”); Strudwick (1985), p. 130(116), (cAbw:ibbi metà-fine Teti); Maystre (1992), p. 237(18) (cAbw ibbi “direttore della dimora di Sokar in tutti i suoi luoghi” anche imy-rA pr skr; Jones (2000), n° 642, pp. 168, 169

136

Hall, H. R., Catalogue of Egyptian scarabs, etc in the British Museum. Volume I. Royal Scarabs, London 1913, p. 263 n°2603; Goedicke, H., Die Siegelzylinder von Pepi I, in: MDAIK 17 (1961), pp. 74, 75; Kaplony, P., Die Inschriften der ägyptischen Frühzeit I, II, III, Wiesbaden 1963, p. 520; Gaballa, Kitchen (1969), p. 21; Strudwick, N., Cylinder seals of the Old Kingdom, Oxford 1978, pp. 44(52), 83(6.12); Kaplony, P., Die Rollsiegel des alten Reichs II. Katalog der Rollsiegel. A. Text. B. Tafeln, MAE 3, Bruxelles 1981, p. 377 e tav. 101(12); Jones (2000), pp. 610, 611, n°2239

137

Traduzione di Kaplony; Goedicke traduce invece: “Segretario della camera durante la Festa di Sokar, architetto”; l’interpretazione di Hall (ibid): “scultore del tabernacolo keTet (di legno) di Sokar durante la festa, scultore su di esso” si basa su un’errata divisione di parole.

138

Goedicke (1961), p. 74

139

In un altro sigillo cilindrico dell’epoca di Djedkara141, che conserva solo Hry-cStA e skr, è forse possibile integrare n izt.