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2. Iconografia e fonti

2.5 La barca (i)ab-sxmw o (i)ab-nTrw

Nella tomba di Ankhu176, posta all’angolo N-W della piramide di Djoser e datata alla fine della VI Dinastia, il proprietario è chiamato:

“wr iAt nTrt m nbt; nb caH nby m Snwt skr, anxw” “Grande (di rispetto) per il divino officio del fondere;

possessore di rango (come) orefice nel seguito di Sokar, Ankhu”177

176

Goyon, G., Le tombeau d’Ankou a Saqqarah, in: KEMI 15 (1959), pp. 10-22; Jones (1988), p. 72, n°93

177

Goyon ((1959), pp. 17, 18) legge skr come sqr, abbreviazione di sXqr, e lo traduce come “ornare”, “decorare”, ma la sua interpretazione non è più accettata: cfr. Fischer, H. G., A group of sixth dynasty titles relating to Ptah and Sokar, in: JARCE III (1964), p. 28 e n° 30 (“Possessore di rango (come) un lavoratore dell’oro nel seguito di Sokar”); Brovarski, (1984), col. 1056; Jones (2000), p. 481, n° 1797

Fig. 23: iscrizione sulla parete meridionale della tomba di Ankhu. Saqqara. VI dinastia.

Sulla parete sud è definito anche:

wa m ab(-cxmw) skr

“L’unico nella barca ab(-cxmw) di Sokar”.

Il nome ab(-cxmw) è stato considerato, da tutti gli studiosi che si occuparono dell’argomento178

, come una variante del nome della barca ab-nTrw , registrata almeno un’altra volta durante l’Antico Regno, anche se non in relazione con Sokar.

Questa seconda attestazione si troverebbe in un’iscrizione rupestre ritrovata da Goyon nel corso dell’esplorazione nello Wadi Hammamat, all’incirca a 50 metri a est del gruppo principale di iscrizioni sulla riva sud dello wadi179; appartiene ad un altro personaggio chiamato Ankhu, “colui che rischiara l’Akhit dalla parte del suo signore”180”.

Ankhu porta vari titoli onorifici che non hanno niente a che vedere con il mestiere militare, tra i quali:

178

Goyon, G., Nouvelles Inscriptions rupestres du Wadi Hammamat, Paris (1957), p. 58; Goyon (1959), pp. 10-22; Kaplony (1966), p. 63, e p. 175 n°238; Gaballa, Kitchen (1969), p. 22; Graindorge- Héreil (1994), p. 17 (anche se la studiosa ritiene (i)ab-sxmw o (i)ab-nTrw denominazioni della barca Henu); Jones (2000), p. 366

179

Goyon (1957), p. 57, n°23; Jones (1988), p. 100, n° 221; Chevereau, P. M., Contribution à la prosopographie des cadres militaires de l'Ancien Empire et de la Première Période Intermédiaire, in: RdE 40 (1989), pp. 6 (271), 19 (397, 400); Eichler, E., Untersuchungen zum Expeditionswesen des Ägyptischen Alten Reiches, Wiesbaden 1993, p. 57 (84); Hannig, R., Die Sprache der Pharaonen. Großes Handwörterbuch Ägyptisch-Deutsch (2800-950v. Chr), Mainz 1995, p. 135; Baud, M., Famille royale et pouvoir sous l’Ancien Empire égyptien, BdE 126/2, 2 vols., Le Caire 1999, p. 175, n°441; Jones (2000), p. 918, n°3374

180

Secondo Goyon potrebbe trattarsi di un “esploratore”, che “va rischiarando” la regione dell’Akhit, situata ad oriente dell’Egitto e forse ancora poco nota in quell’epoca, oppure potrebbe essere stato incaricato dal sovrano di una missione nei paesi desertici, dove, assumendo la carica di governatore della regione, rischiarerebbe in nome del re i territori abitati dalle tribù beduine.

sHD <-wiA> ab-nTrw

“Ispettore della barca ab-nTrw”

Fig. 24: Iscrizione rupestre. Wadi Hammamat.

ab è stato interpretato da Goyon come abA = “comandare, condurre una barca”: egli ritiene che il nome vada letto: (a seguito di una trasposizione sarebbe stato scritto scritto ba e non ab ); il nome della barca viene quindi tradotto come: “(quella) che conduce gli dei”181

; Kaplony182 legge invece ab come iab, “essere unito”, da cui: “Unione di dei (“poteri”)” o “verso la quale gli dei (“poteri”) si uniscono”; Kitchen183 appoggia la lettura di Kaplony e traduce: “che unisce i poteri” o “che unisce gli dei”; la Graindorge-Héreil184 legge semplicemente “La barca degli dei” o “La barca del potere”.

La diversa lettura del nome ha avuto conseguenze anche nell’identificazione della barca stessa con un’altra imbarcazione citata sulla facciata della mastaba n°24 di Giza185

, datata alla IV o 181 Goyon (1957), p. 58 182 Kaplony (1966), pp. 62, 63 183

Kitchen, K. A., “Barke”, in: L.Ä. I (1975), col. 621-625

184

Graindorge-Héreil (1994), p. 17

185

Lepsius, R., Denkmäler aus Ägypten und Äthiopien, Berlin 1849-1858, vol. I, pp. 46-49, 132-133; vol. II, 18; Murray, M. A., Index of names and titles of the Old Kingdom (BSA), London 1908, tav.

all’inizio della V dinastia, raramente alla VI186

; il proprietario, Mr-ib, ministro per il trasporto e il commercio, porta il titolo di:

xtmty nTr187 bAw-nTrw, abA-nTrw, nb-rxyt, dwA-tAwy

“Tesoriere del dio delle (barche) bAw-nTrw, abA-nTrw, nb-rxyt, dwA-tAwy”.

Una di queste barche, la dwA-tAwy, è nota da due passi della Pietra di Palermo188, dove vien detto che aveva la considerevole lunghezza di 100 cubiti e che venne costruita la prima volta con legno mr(w), parola generalmente tradotta come “cedro”, ma che potrebbe essere stata utilizzata all’inizio per indicare le conifere dell’Asia in generale189

la seconda con legno aS, tradotto in genere come “pino” o, meno specificatamente, come “legno di conifera”190

.

XXXIX; Boreux (1925), p. 76; Pirenne, J., Histoire des institutions et du droit privé de l’ancienne Égypte. 3 vols., Brussels 1932-1935, vol. I, pp. 223, 345(32); Helck, Untersuchungen zu den Beamtentiteln des ägyptischen Alten Reiches, Glückstadt 1954, p. 95; Goyon (1957), n°23, 57 e seg.; Kaplony (1966), 180 (256); Ward, W. A., Index of Egyptian Administrative and Religious Titles of the Middle Kingdom: With a Glossary of Words and Phrases Used, Beirut 1982, n°1480; Jones (1988), p. 106, n°243, p. 236 n°36, p. 239, n°45; Chevereau (1989), p. 6 (271); Kahl, J., Das System der ägyptischen Heiroglyphenschrift in der 0-3. Dynastie (GOF IV. Reihe Ägypten Band 29), Wiesbaden 1994, p. 596, n°1298; Baud, (1999), p. 458[73]; Jones (2000), n°2802, pp. 771, 772.

186

Eichler (1993), p. 179, table 6(5) e p. 245, table 24(15), (mrj-ib, xtm.tj-nTr dwA- tA.wj, VI din.)

187

Su questo titolo e la sua connessione funeraria cfr: Sauneron, M. S., Le “Chancelier du dieu” dans son double role d’embaumeur et de pretre d’Abydos, in: BIFAO 51 (1952), pp. 137-171

188

PS r.VI.2 (Sd dSr mr(w) dwA-tAwi mH-100 sistiw?-dp[t]-nswt: costruzione della barca “adorazione delle due terre” di 100 cubiti e delle “16esime barche reali” (di) cedro (probabilmente, XXX anno di regno di Snefru) e PS r. VI.3 (Sd dSr aS dwA-tAwi mH-100 mr(w) mH-100): costruzione di una barca “adorazione delle Due Terre” di 100 cubiti (di) legno di pino e di due barche di 100 cubiti (di) cedro); cfr. Wilkinson, (2000), pp. 141-143

189

L’olio dell’albero mrw è menzionato su un vaso di alabastro e su un’etichetta dal regno di Aha all’inizio della I dinastia (cfr. Kaplony, P., Inschriften der Ägyptischen Frühzeit, I, Wiesbaden 1963, p. 308; Ward, W. A., Early contacts between Egypt, Canaan, and Sinai: remarks on the paper by Amnon

Per quanto riguarda la barca nb-rxyt, questa è l’unica sua attestazione a me nota nella storia egiziana.

Boreux non ritiene che l’immagine che accompagna i nomi sia il normale determinativo per wi3, barca, pensa piuttosto che siano qui rappresentate delle imbarcazioni solari di tipo “squadrato” con la prua a bastone e la poppa incurvata verso l’interno della barca, che egli mette in relazione con le barche rappresentate nel terzo registro dell’etichetta in ebano del re Aha da Abido191.

Goyon192 si serve dei passi della Pietra di Palermo per ipotizzare che queste imbarcazioni, di dimensioni considerevoli, venissero fatte costruire in occasione della festa dell’incoronazione; la loro importanza doveva essere notevole, se la loro costruzione era considerata come un avvenimento tale da indicare un anno di regno. Anche Junker193 li considera dei “battelli di stato”.

Wolf-Brinkmann194, parlando della barca bA-nTrw, il cui nome traduce come “incarnazione degli dei”, sostiene che non dovesse trattarsi di un veicolo privato, ma che fosse utilizzata piuttosto nel culto divino o nel servizio statale, e che il suo nome debba essere considerato come “annuncio dell’ideologia regale”.

Comunque sia, è bene sottolineare che non tutti gli studiosi concordano che la barca abA- nTrw citata sull’iscrizione di Mr-Ib sia la stessa nominata in rapporto con Sokar: Goyon sembra esserne convinto195, e Gaballa e Kitchen196 appoggiano la sua tesi, mentre Kaplony197 ritiene che la abA-nTrw e la (i)ab-nTrw fossero due barche diverse.

Se consideriamo come barche legate al culto di Sokar solo le due citate insieme ai due personaggi chiamati Ankhu, pochissimo può essere detto a riguardo; la barca (i)ab-

Ben-Tor, in: BASOR 281 (1991), p. 14) e su un vaso di terracotta dal cimitero arcaico di Abu Umuri (Kaplony, P., Inschriften der Ägyptischen Frühzeit, Supplement, Wiesbaden 1964, n° 1065)

190 Wilkinson, (2000), p. 142 191 Boreux (1925), pp. 76-79 192 Goyon (1959), p. 20 193

Junker, H., Giza II. Die Mastabas der beginnenden V. Dynastie auf dem Westfriedhof, Wien und Leipzig 1934, p. 113

194

Wolf-Brinkmann, E. M., Versuch einer Deutung des Begriffes “bA” anhand der Überlieferung der Frühzeit und des Alten Reiches, Freiburg 1968, p. 25

195 Goyon (1959), p. 20 196 Gaballa, Kitchen (1969), p. 23 197 Kaplony (1966), p. 63

cxmw/nTrw, come notato anche da Kaplony, si distingue decisamente dalla barca Henu e difficilmente potrebbe esserne una denominazione alternativa: ha un suo nome e un suo determinativo, e la barca Henu compare nel titolo solo come determinativo di Sokar. Kaplony ipotizza che la barca (i)ab-cxmw/nTrw venisse trascinata durante il viaggio della barca di Sokar e che il titolo “wa m ab-sxmw skr” fosse stato conferito ad Ankhu proprio in seguito alla sua partecipazione alla festa del dio.