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3. Luoghi di culto

3.4 Diffusione del culto di Sokar dopo l’Antico Regno

3.4.2 Nuovo Regno

Sin dalla prima metà del Nuovo Regno il culto di Sokar è ampiamente testimoniato a Tebe: la maggior parte delle informazioni relative allo svolgimento della sua festa vengono proprio da qui, e il dio appare frequentemente nelle tombe di reali e privati cittadini come divinità funeraria associata ad Osiride, ma è spesso rappresentato anche nell’atto di svolgere funzioni legate alla celebrazione della monarchia e degli antenati reali.

Appare, per esempio, su una porta del tempio di Amon a Karnak, eretta sotto il regno di Amenhotep I, che raffigura l’ascesa al trono del sovrano, che Sokar conduceva, insieme ad Horo, presso Nekhbet e Uadjet. Sokar assumeva in questa scena il ruolo tradizionalmente dato a Seth, al fine d’essere strettamente associato all’incoronazione regale162

.

Durante il regno della regina Hatshepsut, il dio, “Signore della cappella Shetyt” e “Signore della caverna” occupò un posto importante nella cappella-caverna di Anubi, nella seconda terrazza del “tempio di milioni di anni” di Deir el-Bahari, sulla riva Ovest di Tebe, dove riceveva gli omaggi della regina e poi del re Thutmosi III, e nella cappella detta “di Thutmosi I”163

. In entrambi i luoghi, il culto era esercitato su una statua, ed erano praticati il “Rituale dell’Apertura della Bocca”, quello degli antenati e la celebrazione degli anniversari

160

La datazione precisa degli oggetti del santuario è piuttosto complessa: studiata una prima volta da Habachi, (Habachi, L., The sanctuary of Heqaib, Mainz am Rhein 1985), è stata poi riesaminata da Franke, (Franke, D., Das Heiligtum des Heqaib auf Elephantine, Geschichte eines Provinzheiligtums im Mittleren Reich, Studien zur Archäologie und Geschichte Altägyptens, Band 9, Heidelberg 1994, il quale ha in parte corretto i dati proposti dal suo predecessore.

161

Habachi (1985), p. 54

162

PM II, p. 134; Brovarski (1984), col. 1063; Graindorge-Héreil (1994), p. 41

163

Naville, E., The temple of Deir el Bahari I, London (1895), tav. 11; PM II, pp. 354 (58), 355 (69), 363 (120); Weeks, K. R., Luxor, Tombs, Temples and Museums, Cairo 2005, p. 157

dell’incoronazione. Sokar, con Anubi e Osiride ai suoi lati, aveva il compito di assicurare la continuità della monarchia, garantendone la perennità in vita e nell’aldilà164

.

Sulla riva est, a Karnak, Thutmosi III creò le sale dette “sokariche”, contigue alla “Sala delle feste” dell’Akhmenu, formando un complesso autonomo165. Ivi il re, identificato a Sokar, svolgeva, con il sacerdote e la sacerdotessa del dio, i riti funerari del “Padiglione della purificazione” e dell’“Apertura della Bocca”166.

Alcuni accenni su monumenti dell’epoca167

, così come i titoli di personaggi che furono allo stesso tempo sacerdoti e funzionari della Dimora di Sokar, o Hwt skr, e del tempio funerario di Amenhotep III168, sulla riva ovest di Tebe, testimoniano che il faraone Amenhotep III dovette aver svolto un ruolo importante nello stabilirsi del culto tebano di Sokar e che avesse costruito, all’interno del suo “tempio di milioni di anni”, una “dimora per Ptah-Sokar-Osiride, e la sua Enneade” chiamata anche Shetyt169. È difficile dire se ci sia stato un tempio consacrato a Sokar preesistente a questa costruzione170, anche se l’iscrizione

164

Graindorge-Héreil (1994), p. 42

165

PM II, pp. 115-118, plan XIII (camere 16-22)

166

Barguet, P., Le temple d’Amon-Rê à Karnak: essai d’exégèse, Le Caire 1962, pp. 184, n°4; 194, n°1, 293

167

P.e. tre stele ritrovate sul sito del tempio di Amenhotep III (cfr. Helck, W., Urkunden der 18. Dynastie. Heft 17. Historische Inschriften Thutmosi’ III. und Amenophis’ II. Urkunden des ägyptischen Altertums IV, Berlin 1955, 18-20, 1671-1677; Gaballa, Kitchen (1969), p. 29; PM II (1972), p. 451) e l’iscrizione sul pilastro posteriore del Colosso di Memnone meridionale, dove il re è chiamato “Amato da Sokar” (Helck (1955), 1746, 16); cfr. anche, per ulteriori testimonianze, Varille, A., Nouvelles listes géographiques d'Aménophis III à Karnak, in: ASAE 36 (1936), pp. 208, 212, 213; Otto, E., Topographie des thebanischen Gaues, Berlin 1952, p. 68 (statua in cui il re è chiamato “quello i cui favori sono solidamente stabili nel tempio di Sokar”) e Petrie, W. M. F., Tell el-Amarna, London 1894, tav. 13 (15) (il re è chiamato “Amato da Sokar nella Dimora di Amenhotep III”).

168

Kees, H., Das Priestertum im ägyptischen Staat, von Neuen Reich bis zur Spätzeit, Leiden-Köln 1953, p. 142; Gaballa, Kitchen (1969), pp. 29, 31, n°2

169

Helck (1955), pp. 18-20; Gaballa, Kitchen (1969), p. 28; Hölscher, U., The Excavation of Medinet Habu. III. The mortuary temple of Ramses III, Chicago 1941, pp. 30, 31, tav. 2

170

su una statua in arenaria di una coppia, conservata al Metropolitan Museum of Art e datata dal regno di Amenhotep II a quello di Thutmosi IV, sembrerebbe attestarlo171.

Il santuario continuò ad essere utilizzato e a servire come punto focale del culto di Sokar sulla riva ovest di Tebe e come sede di celebrazioni in suo onore anche dopo il regno di Amenhotep III172.

Non conosciamo l’esatta collocazione di questo santuario di Sokar, ma è assai probabile che dovesse essere situato all’interno del recinto del tempio di Amenhotep III; non sappiamo neppure se fosse costituito da una stanza, un gruppo di stanze o se fosse un vero e proprio tempio. In genere il luogo dove era posta la barca Henu era integrato con il tempio principale, e il clero poteva essere comune ai due santuari. La Graindorge-Héreil ipotizza che i colossi del “tempio di milioni di anni” di Amenhotep III fossero situati davanti ad un pilone o ad una porta monumentale del muro di recinzione, con un viale che portava al tempio di Sokar aperto al nord eliopolitano173. Durante il regno di Merenptah le pietre dell’insieme architettonico di Amenhotep III furono reimpiegate, ma è possibile che il faraone abbia organizzato un luogo di culto per il dio Sokar riutilizzando il materiale del santuario precedente, in modo da rievocarlo. La presenza, in quest’area, di blocchi di calcare con la rappresentazione di Sokar e di Amenhotep III lo dimostrerebbe174.

Durante l'epoca ramesside, Sokar continuò ad essere venerato su entrambe le rive di Tebe. L'Akhmenu continuò senza dubbio a rivestire la sua principale funzione, incorporando Sokar e Ra con Amon nel rituale di rinnovamento del sovrano. Sulla parete meridionale del tempio principale di Amon a Karnak, una di una lunga serie di scene mostra Ramesse II nell'atto di trascinare (stA) la barca di Sokar davanti a Ptah-Sokar-Osiride175, mentre nella Sala Interna del tempio di Amon-Ra-Harakhte lo stesso sovrano ricevo il segno per Heb Sed da Sokar176.

171

Hayes, W. C., The Scepter of Egypt : A Background for the Study of the Egyptian Antiquities in The Metropolitan Museum of Art. Part II. The Hyksos Period and the New Kingdom (1675-1080 B.C.), Cambridge 1959, p. 158

172

Gaballa, Kitchen (1969), p. 29

173

Graindorge-Héreil (1994), pp. 46, 49, 50 (due grandi stele ritrovate nel tempio esprimono una sorta di armonia nella rappresentazione di Sokar che presiede sul nord (lo ritroviamo qui nel suo ruolo solare, connesso con la città di Heliopolis e coi complessi solari della V dinastia) e di Amon-Ra che regna sul sud).

174

Graindorge-Héreil (1994), p. 51

175

Cfr. Helck, W., Die Ritualszenen auf der Umfassungsmauer Ramses II in Karnak, Wiesbaden 1968, p. 27, tav. 23

Sia Sethi I che Ramesse II assegnarono a Sokar una posizione di rilievo nei loro templi funerari177 e le scene nelle tombe private dell’epoca ramesside mostrano talvolta il proprietario nell’atto di adorare Sokar o la barca Henu, e talvolta hanno una copia della “Litania per Sokar in tutti i suoi nomi”, dove vengono enumerate 45 tra forme e luoghi di culto del dio178.

La Litania è indirizzata a:

“Sokar nella Shetyt, Sokar nella Residenza179 Sokar a Heryb-ib; Sokar a Ro-Setau

Sokar che presiede su Ro-Setau

Sokar che è sopra le colline desertiche Sokar che è sulla sua sabbia

Sokar nei suoi luoghi entro Ro-Setau Sokar a Tjanent180

Sokar che presiede sopra il padiglione divino degli operai181 Sokar a SaHty182 Sokar a Nedyt Sokar a Serut 176 PM II, p. 213 (44) 177

forse la camera IX del tempio di Sethi a Qurna deve essere attribuita a Sokar (PM II, p. 413 (62); Gaballa, Kitchen (1969), p. 31, nota 2) e c’era probabilmente una cappella di Sokar nel Ramesseum (Gaballa, Kitchen (1969), pp. 30, 31).

178

Cfr. Brovarski (1984), col. 1064, 1065; PM I2, p. 489; Schott, S., Wall scenes from the mortuary chapel of the mayor Paser at Medinet Habu, SAOC 30, Chicago 1957, pp. 8 e seg.

179

m xnw pr

180

Un santuario menfita, cfr. Wb V, p. 382, 1-4; Kees (1915), pp. 58, 59

181

Gli stessi Gaballa e Kitchen notano la connessione sempre forte tra Sokar e gli artigiani, qui e ad Abido (linea 10)

182

Un luogo nei pressi di Meidun, cfr.: Yoyotte, J., Les localités méridionales: n° 10: Sôphthis et le problème des Saft, in: RdE 15 (1963), pp. 98-106 e Seele (1959), tav. 4.

Sokar a Bikty Sokar a Ne-Weret183 Sokar a Shenut184 Sokar a Sinu185 Sokar a Heqenet Sokar a Ra-minen186

Sokar nella terra (?) di Sokar187, Sokar ad aAper

Sokar del lago di...188 Sokar a Qefenu Sokar a pDw-(S) Sokar a Faut189

Sokar che presiede sopra la sua città Sokar nella Barca Maaty

Sokar a…190

183

Gaballa e Kitchen (in accordo con Gwyn Griffiths, J., The Origins of Osiris. MÄS 9, Berlin 1966, p. 92), pensano possa essere Abido, mentre Brovarski ((1984), col. 1073) appoggia l’ipotesi di Gauthier (1925-1931), vol. III, p. 77 e Vernus (Athribis : textes et documents relatifs à la géographie, aux cultes et à l’histoire d’une ville du delta égyptien à l’époque pharaonique, Le Caire 1978, p. 425), e ritiene si tratti piuttosto di un altro nome per Tanis; secondo Yoyotte indicava una località del Fayum (Yoyotte, J., Processions géographiques mentionnant le Fayoum et ses localités, in: BIFAO 61 (1962), p. 123).

184

Cfr. Gauthier (1925-1931), vol. V, p. 140

185

Gaballa e Kitchen ((1969), p. 5) confrontandolo con Swnw (Libro dei Morti, cap. 142), pensano si tratti di Aswan; secondo Brovarski ((1984), col. 1073) potrebbe essere Pelusium (cfr. anche Gauthier (1925-1931), vol. V, pp. 14, 15; Zibelius, K., Ägyptische Siedlungen nach Texten des Alten Reiches, Wiesbaden 1978, pp. 211, 212).

186

Probabilmente Lahun, cfr. Gaballa, Kitchen (1969), p. 5 nota 3; Brovarski (1984), col. 1065, 1073 n°215

187

skrt = tA-skrjt presso Atfih; cfr. Brovarski (1984), col. 1073 n° 216

188

Nel testo di Medinet Habu è riportato: “S… t”; ad Abido è citato il “lago di Wabw” e nella tomba di Tjanefer il “Lago di wAt”: cfr. Brovarski (1984), col. 1073, n° 217

189

Sokar a Henu191 Sokar ad Assiut Sokar a Biket

Sokar nei suoi luoghi nell'Alto Egitto Sokar nei suoi luoghi nel Basso Egitto Sokar nei Paesi stranieri

Sokar nel lago meridionale Sokar nel lago settentrionale Sokar in cielo e in terra Sokar in tutti i suoi templi; Sokar in tutti i suoi stabilimenti Sokar in tutte le sue tombe192

Sokar in tutti i suoi padiglioni divini Sokar in tutti i suoi distretti

Sokar in tutte le sue forme Sokar in tutti i suoi aspetti

Sokar in ogni luogo dove gli piaccia essere”.

Una versione della Litania si trova anche nel tempio di Sethi I ad Abido193, dove a Sokar venne dedicato un complesso194 di tre stanze raggiungibili attraverso una parete posta all’estremità occidentale della parete meridionale della Seconda Sala Ipostila195

, e nel tempio di milioni di anni di Ramesse III a Medinet Habu, dove Sokar possedeva un santuario nella

190

A Medinet Habu è riportato gs-psx-skr, ad Abido c’è sgp-Xkrw-skr; perduto nella tomba di Tjanefer; cfr. Brovarski (1984), col. 1073, n° 219

191

località nel nomos di Menfi (cfr. Gauthier (1925-1931), vol. I, p. 5; Brovarski (1984), col. 1073, n° 220)

192

O santuari (Wb II, p. 49, 7)

193

Cfr. Mariette, A. E., Abydos. Catalogue général des monuments d’Abydos découverts pendant les fouilles de cette ville, I, Paris 1880, vol. I, tav. 48a; Eaton, K. J., The Festivals of Osiris and Sokar in the Month of Khoiak: The Evidence from Nineteenth Dynasty Royal Monuments at Abydos, in: SAK 35 (2006), p. 98

194

Chiamato “Complesso di Ptah-Sokar-Nefertem”

195

camera 4, a nord della grande sala ipostila196; questa camera era effettivamente una cappella per la barca sacra, e la Henu era raffigurata sulla sua parete occidentale e probabilmente partiva da qui l’annuale processione intorno alle mura del tempio197

. Le scene della festa di Sokar occupano l'intero registro superiore nel muro meridionale della seconda corte del tempio di Ramesse III, e continuano fino alla metà meridionale della parete orientale198.

Nel III periodo intermedio e in epoca tarda Sokar e la sua barca continuarono ad essere oggetto di adorazione in Egitto: a partire dalla XXV dinastia, il dio sarà meno presente nei templi tebani delle rive orientali e occidentali ma continuò ad essere citato nella statuaria privata e nei sarcofagi della regione tebana199; occupa inoltre una posizione di rilievo nell’Oasi di Kharga200

, ad Edfu201 e a Dendera202.

196

PM II, p. 506, tav. XLVIII

197

Medinet Habu IV (1940), tav. 227; Murnane, W. J., United with eternity: a concise guide to the monuments of Medinet Habu, Chicago and Cairo 1980, p. 45

198

Medinet Habu IV (1940), tav. 196 C-D 218-226. 199

Graindorge-Héreil (1994), pp. 51-55

200

Dove, nel tempio di Ibis, il re Dario I è rappresentato nell’atto di trascinare la barca di Sokar (cfr. de Garis Davies, N., The temple of Hibis in el Khargeh Oasis. Part III. The decoration, New York 1953, tav. 32F)

201

Un santuario di Sokar fu costruito nel tempio di Horo (PM VI, pp. 149, 150 (camere XIII, XIV).

202

Dove una cappella era dedicata a Sokar (Mariette, A. E., Dendérah: description générale du grand temple de cette ville, Paris, Le Caire 1875, vol. II, p. 40; PM VI, pp. 67, 68 (camera XVI).

4. Il ruolo di Sokar come dio artigiano, il suo clero e il legame con

Ptah