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3. Luoghi di culto

4.3 Cariche civili e sacerdotali legate al culto di Sokar

4.3.3 Il sacerdote sem di Sokar

Nella V dinastia, sebbene i suoi sacerdoti siano ormai gli stessi di Ptah, Sokar ha ancora i suoi servitori particolari, chiamati sem, diretti da un “Capo dei sem”.

162

PM III2/2, p. 698; Borchardt (1937), pp. 74, 75; Maystre (1992), p. 232, n° 7

163 PM III2/1, p. 464; Maystre (1992), p. 226, n° 3 164 PM III2/1, p. 464; Maystre (1992), pp. 226-231, n° 4 165 PM III2/1, pp. 460, 461; Maystre (1992), pp. 236-244, n° 16-20 166 Cairo CG 1565 167 PM III2/1, pp. 460, 461; Maystre (1992), pp. 236-244, n° 16-20 168 Maystre (1949), p. 86; Maystre (1992), p. 40 169

Cfr. la statua di Iyry, XIX din, nella quale si legge: “Il Nobile, Capo dei sacerdoti, Sem di Ptah, Primo Sacerdote di Osiride, Signore di Ro-Setau, Iyry”; Maystre (1992), pp. 343-345, n° 156

Fischer170 ritiene fossero degli officianti minori del dio e ipotizza che il nome

(anche e ) sia da mettere in rapporto con un verbo sm, che indicherebbe un’intenzione o un’azione compiuta nei confronti di una divinità, e che nel paragrafo 892 (Utt. 467 = T217, P318, M268, N416) dei Testi delle Piramidi aveva assunto il significato di “riverire, rispettare”171

; Helck172, invece, tenendo in considerazione il segno , ritiene più probabile una connessione con il termine sm, “erba, pianta” e ipotizza che il segno fosse anticamente legato ai lavoratori del rame.

Un titolo sm, scritto , è menzionato già dalla I dinastia. Sulla base dei documenti del periodo arcaico173, Schmitz174 conclude che con sm inizialmente fosse designato il figlio del re, colui che per nascita più si avvicinava in rango e potenza al sovrano; secondo Helck175, avrebbe potuto indicare il successore al trono.

Dalla III dinastia il termine sm si slega dalla persona del principe, e diventa così il titolo di una carica, che d’ora in poi sarà portata anche da uomini di nascita “comune”176

. Costoro 170 Fischer (1964), p. 28 171 Wb IV, 120, 8 172 Helck (1991), p. 161 173

Tavoletta di aHA (Petrie, W. M. F., The Royal Tombs of the Earliest Dynasties, II, London 1901, tav. 10,2) iscrizione anonima in rituale; tavoletta di dwn, (Petrie, W. M. F., The royal tombs of the First Dynasty, London 1900, tav. 11, 14), iscrizione anonima in rituale; sigillo di sxA-kA, Saqqara 3507 (Kaplony, P., Die Inschriften der ägyptischen Frühzeit I, II, III, Wiesbaden 1963, vol. III, Abb. 191), epoca di dwn; iscrizione su vaso di oA-a-nbtj da Abido, tomba di oA-a (Kaplony (1963), vol. I, p. 653); stele di mrj-kA, Saqqara 3505, fine I din. (Emery, W. B., Great tombs of the First Dynasty. vol. III, London 1958, pp. 5 e seg., tav. 39); iscrizione su vaso di nb-kA con annotazione “festa sed” (Lacau, P., Lauer, J.-P., La piramide à degrés V. inscriptions à l’encre sur les vases, Cairo 1965, tav. 13,8.10), fine II din. o III; impronta di sigillo di nDm-anx da Bet Khallaf (Garstang, J., Mahasna and Bet Khallaf, London 1903, tav. 26,7), III din.

174

Schmitz, B., “Sem (priester)” in: Lexikon der Ägyptologie, Band V, Wiesbaden 1984, col. 833

175

Helck, W., Bemerkungen zum Ritual des Dramatischen Ramesseumpapyrus, in: Orientalia 23 (1954), pp. 16 e seg.

176

aA-Axtj, III din. (PM III2, 500; Kaplony (1963), vol. II, nota 1073, 1811) è sm jnpw xntj tA-Dsr; snfrw-snb (Giza G 4240; Reisner, G. A., A history of the Giza Necropolis. Vol. I, Cambridge 1942, tav. 57b), metà IV din., è sm nel grado di un “figlio naturale del re”, allo stesso

avevano nel rituale il ruolo di figli ed erano incaricati della vestizione e degli abiti del sovrano177: avevano infatti il titolo di xrp SnDwt nbt “capo degli abiti (regali)”, che dalla IV dinastia si aggiunse come tipico titolo di accompagnamento per la carica di Sem178. Nella grafia è totalmente assente, invece, delle titolature dei Grandi dei capi degli artigiani della V dinastia e dell’inizio della VI, quando il nome è sempre accompagnato dal

segno , motivo per cui Maystre ritiene che il non dovesse aver nulla a che fare coi grandi sacerdoti e che i due sm non debbano essere messi in rapporto, per lo meno durante l’Antico Regno179

.

Atzler180 ritiene invece che il sm, raffigurato nel trasporto della barca Henu nella cerimonia dedicata a Sokar per il re defunto181, rappresentasse proprio il “figlio di particolare influenza”, così come nel periodo arcaico il sm doveva aver giocato un ruolo eminente nella cerimonia della sepoltura del sovrano defunto, suo padre.

Quando Sethi I celebra la festa di Sokar, la presentazione dell’offerta al dio da parte del faraone è illustrata dalla legenda: “Portare l’offerta da parte di suo figlio, il sem di suo padre Sokar (sm n jt.f skr), il signore del Doppio Paese, Men-maat-ra etc., nella dimore di Henu”182; anche a Dendera il re, che trasporta la barca di Sokar, è chiamato “il sm”183; a Edfu

modo kA-nj-njswt (Giza G 2155; Junker, H., Giza II. Die Mastabas der beginnenden V. Dynastie auf dem Westfriedhof, Wien und Leipzig 1934, pp. 135 e seg.), fine IV din.

177

Titolari della carica sono nella V din.: jtj-sn, nel tempio funerario di Sahura (Borchardt, L., Das Grabdenkmal des König s’Ahure. Band II. Die Wandbilder. Text und Abbildungsblätter, Leipzig 1913, tav. 19, 39, 47, 50); anonimo, nella raffigurazione della festa sed di Niuserra (von Bissing, F. W., Das Re-Heiligtum des Königs Ne-woser-re (Rathures). Band II. Das kleine Festdarstellung, Leipzig 1923, tav. 12, 16, 17); ra-wr (Hassan, S., Excavations at Gîza, 1929-1930, vol. I, Cairo 1932, pp. 1 e seg.): sul ruolo di sem in rapporto al re cfr. Goedicke, H., Die Stellung des Königs im Alten Reich, ÄA 2, Wiesbaden 1960, 10, 59); Nj.mAat-ra (Saqqara D.17 e statua CG 51). Nella VI din.: tTjj nel tempio funerario di Pepi II (Jéquier, G., Le monument funéraire de Pepi II, Tome II. Le temple., Le Caire 1938, tav. 46, 47).

178

Helck (1954), pp. 18, 35.

179

Maystre (1949), pp. 84, 85; Maystre (1992), pp. 13, 14

180

Atzler, M., Randglossen zum Totengott Sokar, in: RdÉ 23 (1971), p. 11

181

Cfr. Naville, E., Das ägyptische Totenbuch, Berlin 1886, col. 1, pp. 19-22

182

il re era designato come “amato figlio di Sokar, il quale celebra la festa del suo genitore”184 . Come notato da Atzler, i sacerdoti sem potevano quindi essere designati con il nome del sovrano regnante, cioè del figlio vivente e successore del re defunto.

A partire dalla VI dinastia, la carica di “Sacerdote sem di Sokar” non compare più ma, come appena visto, i sem continuarono ad intervenire durante la festa del dio.