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Altri standard adottat

Grafico 2: Distribuzione Sau biologica in Veneto nel 2013 (Fonte: Bioreport 2016, Comitato Rete Rurale Nazionale, 2017).

65 Regolamento (CEE) n 2078/92 del Consiglio, del 30 giugno 1992, relativo a metodi di produzione agricola compatibili con le

2.2.3 Altri standard adottat

In seguito all’adesione ad AIAB e alla normativa sul biologico entrata in vigore nel 1993 anche per il settore enologico, si susseguirono una serie di certificazioni sui prodotti di Perlage che si andavano ad accompagnare all’offerta complessiva in maniera tale da renderla ancora più attendibile agli occhi dei consumatori. Fin dalle origini risulta chiara la politica intrapresa dall’azienda a conduzione familiare: cercare di dare prova concreta ai consumatori della qualità dei propri prodotti rivolgendosi anche ad enti internazionali e rigidi controlli da enti terzi per favorire le esportazioni.

La certificazione tende a dare un contributo in termini di maggior affidabilità dei prodotti proposti, in quanto «l’attendibilità nell’informativa volontaria è una caratteristica basata in modo forte sul grado di fiducia riposto dal destinatario rispetto alla qualità, alla bontà dei dati forniti nella

comunicazione» (Mio C., 2002).

Perlage ha deciso dunque di cautelarsi senza realizzare una vera comunicazione ambientale/sociale, ma piuttosto cercando quegli standard ritenuti necessari, essenziali per enfatizzare l’attenzione verso l’ambiente da parte dell’azienda. Standard diffusi negli anni ’90 a cui hanno scelto di aderire diverse imprese appartenenti anche a differenti settori merceologici. A tal proposito nel 1997, Perlage ha sposato anche la società CODEX e il relativo iter di certificazione. Codex s.r.l. nacque nel 1995 ad opera dell’Associazione Coordinamento Siciliano dell’Agricoltura Biologica Onlus (CSAB) e della già citata Demeter. Codex verifica l’applicazione del regolamento sul metodo biologico (oggi Reg. CE n.834/2007 e successive modifiche) e certifica i prodotti con il proprio marchio. Una volta effettuata e registrata la richiesta, l’operatore riceve la modulistica, comprendente il contratto per il servizio di controllo e certificazione CDX C001, con l’obbligo successivo di inviare la notifica all’ente fornendo tutti gli allegati e le informazioni richieste71 per ottenere l’identificazione

finale con il sistema di codifica specifico da parte di Codex nonché l’ammissione nel sistema di

70 Solo nel 2014 secondi i dati più recenti diffusi dal MiPAAF, l’ispettorato ministeriale italiano su oltre 36.000 controlli nel settore

biologico, ha effettuato 18 sequestri, 178 multe e sequestrato merce per un valore di 18 milioni di euro (8,6% di operatori irregolari, 6 volte in più rispetto l’anno precedente). Le forze dell’ordine hanno riscontrato anche il crescente fenomeno dei finanziamenti ricevuti illegittimamente dall’UE da molte aziende (www.ilgiornaledelcibo.it/prodotti-biologici-truffe-nel-2014/amp/).

71 Di cui al D.M. n. 2049 del 01/02/2012: «Il Decreto Ministeriale n. 2049 del 1° febbraio 2012 istituisce il Sistema Informativo

Biologico per la gestione informatizzata dei procedimenti amministrativi relativi alla notifica di attività con metodo biologico, definendone le modalità applicative e integrando i sistemi informativi regionali ad oggi esistenti»

(https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4842). Figura 15: Il logo dell'organismo

Codex (foto, valevole anche per successive:

http://www.perlagewines.com/certif icazione-biologica.html)

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certificazione a seguito della visita ispettiva72. La licenza va inoltre rinnovata ogni 18 mesi.

Successivamente con la realizzazione del primo Prosecco biodinamico, Perlage ha avviato le procedure per ottenere la certificazione da Demeter (fig.16), l’Associazione per la Tuteladella Qualità Biodinamica in Italia. Per ricevere la licenza d’uso del marchio sono necessari i seguenti requisiti: dimostrazione documentale dello svolgimento passato di un corso base per

“Agricoltura Biodinamica” riconosciuto dall’associazione da parte del responsabile agronomico o del conduttore, svolgimento di un’attività collaborativa con la sede locale di Demeter e altre aziende biodinamiche limitrofe e infine la supervisione di un consulente riconosciuto da Demeter durante la conversione. L’azienda dovrà poi rispettare il contratto sub-licenziatario e il Regolamento previsto dall’associazione nonché gli standards Demeter e riceverà almeno una visita di controllo all’anno (Demeter Associazione per la Tutela della Qualità Biodinamica in Italia).Perlage ha completato l’iter nel 2005 e da allora rinnova abitualmente (ogni 18 mensilità) la certificazione.

Nello stesso anno l’impresa vitivinicola farrese ha ottenuto la conformità al Sistema di Gestione Qualità, ISO 9001:2000 (fig.17). La certificazione conosciuta anche come Vision 2000 tocca la sfera della qualità del sistema di gestione aziendale e i relativi processi messi in atto per generare l’output per il cliente, comprese le responsabilità in capo ai soggetti aziendali, i piani di miglioramento, la gestione delle risorse e le misurazioni73.

La norma è stata aggiornata nel 2008 confermandosi quale standard di riferimento per le organizzazioni di qualsiasi settore produttivo con

validità sia per i processi aziendali delle piccole medie imprese che delle grandi.

Le certificazioni proseguirono anche negli anni successivi al 2000 e ai fini del compimento del paragrafo verranno ora esplicati. Nel 2010 (Certificato n.314/10) Perlage, in virtù della crescita dell’export oltre oceano, si è adeguata all’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea (NOP74 e Reg. CE del 2007 sul biologico) per l’esportazione dei prodotti certificati biologici negli USA.

«Tutti gli ingredienti di origine agricola che entrano a far parte del prodotto certificato devono a loro volta essere stati certificati in conformità al regolamento NOP da parte di organismi riconosciuti dall’USDA (United States Department of Agricolture)75».

L’impresa ha compilato e sottoscritto la Application for Certification - NOP, l’Organic System Plan, da ripresentare annualmente e il contratto per la certificazione in conformità con quanto previsto dagli accordi (USDA, fig.18).

72 http://www.codexsrl.it/indexcodex.html

73 http://www.tqsi.it/pdf_gest/nuova_norma_ISO9001.pdf

74 Legge NOP (National Organic Programme) e certificazione necessaria per poter commercializzare prodotti biologici negli USA. 75 http://www.ccpb.it/blog/2012/05/08/usda-nop/

Figura 18: Logo USDA Organic per le esportazioni in America (foto: perlagewines.com).

Figura 17: Logo ISO 9001:2000 (foto: perlagewines.com).

Figura 16: Logo Demeter (foto: perlagewines.com).

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In tempi più recenti l’azienda di Ivo Nardi si è impegnata per ricevere il riconoscimento da altri enti di certificazione ai fini di accrescere sempre più la rilevanza degli aspetti ambientali e sociali agli occhi esterni con rigorosi standard da seguire e ispezioni periodiche di conformità.

IFS Food è uno degli otto standard dell’International Featured Standards: «volto ad audit presso aziende che trasformano prodotti alimentari o aziende che confezionano prodotti alimentari sfusi. L’IFS Food trova applicazione solo se il prodotto viene "trasformato o trattato" o se sussiste il rischio di una contaminazione del prodotto durante il primo confezionamento» (ifs-certification.com). Le linee guida dell’organismo supportano l’attività di produzione e portano trasparenza al sistema lungo tutta la supply chain; Perlage riceve la certificazione da un ente accreditato (CSQA Certificazioni s.r.l. con sede a Thiene, in possesso di approvazione) valida per la propria produzione in tutte le fasi, dalla stabilizzazione all’imbottigliamento, con protocollo di audit condiviso con tale organismo. Il team audit effettua i controlli e assegna all’operatore richiedente dei punteggi di conformità per un massimo di 20 punti, riconoscendo in caso di completa approvazione, il certificato Higher Level76. Riconosciuto il certificato biologico e il logo europeo con etichetta da apporre obbligatoriamente sui propri vini, Perlage ha inoltre aderito al protocollo globale di IQNet Association77 utile per l’accesso ai mercati esteri (con riconoscimento del già citato standard ISO 9001:2008).

Altra certificazione conseguita è B.R.C. (British Retail Consortium) la quale «stabilisce i requisiti minimi di standard igienici negli stabilimenti di lavorazione dei prodotti alimentari78»,

standard utile per operare con la Gran Bretagna. Quindi Eurofins, il cui laboratorio ad Amburgo è in grado di analizzare e fornire rilevazioni utili sulle presenze di pesticidi anche in quantità millesimali; più recentemente la certificazione di Benefit Corporation (a seguire nel capitolo 4) e infine la licenza per il marchio A.V.I. LABEL VEG, rilasciato dall’Associazione Vegetariana Italiana, per il Prosecco vegano, una delle ultime novità proposte da Perlage in linea con l’evoluzione della domanda di prodotti scevri di ingredienti di origine animale.

La certificazione fa parte in qualche modo della politica aziendale di Perlage s.r.l. L’adesione a determinati standard di sicurezza alimentare, di garanzia dei metodi di coltivazione sostenibili e di processi organizzativi efficienti, contribuisce a formare una reputazione positiva dell’azienda e a migliorare l’offerta di prodotti per i clienti più sensibili alle tematiche ambientali e sociali, i quali riconoscono l’attenzione posta dall’azienda nei confronti della loro salute.

I criteri di certificazione rappresentano all’esterno, l’impegno concreto dell’azienda per salvaguardare l’ambiente e consentono ai consumatori di fruire di un prodotto certificato, salubre e sicuro, dando prova esplicativa della politica aziendale.

Questa scelta funge anche da strumento di marketing ambientale, da protezione legale, ma soprattutto rappresenta un valore aggiunto accompagnato al prodotto che grazie alle apposite etichette, permette di tracciarlo e renderlo riconoscibile agli occhi degli utenti anche esteri tramite l’adozione di standard internazionali ad hoc. La lotta alla contraffazione, ahimè molto diffusa anche per il Prosecco e per il bio, passa anche da qui, da quei mezzi che la stessa azienda decide volontariamente di selezionare nel

76 https://www.ifs-certification.com/images/standards/ifs_food6/documents/standards/IFS_Food_V6_it.pdf

77 The International Certification Network nasce nel 1990 e ha sede a Berna, in Svizzera. Ha 40 partner certificati nel mondo più circa

200 sussidiarie nei vari paesi. Per l’Italia ai fini della certificazione di Perlage ha fatto da tramite l’organismo di certificazione CISQ/CSQA (http://www.iqnet-certification.com/index.php?page=homecontent&ID=1).

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proprio percorso evolutivo.

Riassumendo, la politica rivolta a certificare i propri prodotti e processi aziendali nella società dei Nardi, non appare come un’operazione di facciata che mira solamente a rafforzare l’immagine dell’impresa, ma piuttosto sembra un preciso indirizzo per rendere l’offerta più chiara, sicura, soprattutto per la dimensione internazionale. Le esportazioni oggi rappresentano circa il 70% delle vendite di Perlage e i protocolli previsti dagli organi esteri citati nel paragrafo sono rigorosi (i controlli si ripetono al più ogni 18 mesi per i diversi certificati).

Non possiamo quindi parlare di un’operazione d’immagine, bensì di un’evoluzione continua su adesione volontaria per educare il consumatore all’acquisto e salvaguardarlo dai falsi. Tale rapporto confluisce nella fiducia da egli riposta nell’azienda e sull’affidabilità delle informazioni che questa fornisce.