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Sostenibilità e performance positiva in Perlage

Fatturato di Perlage dal 2000 al

6.1.2 Sostenibilità e performance positiva in Perlage

Come accennato, Ivo Nardi riconosce col senno di poi una correlazione positiva tra la politica strategica aziendale e l’andamento economico complessivo.

Ci sono alcuni aspetti in merito da analizzare:

i. i benefici dell’agricoltura biologica e biodinamica; ii. le esportazioni e la crescita della domanda di bio; iii. le persone che lavorano e collaborano con Perlage;

iv. eventi casuali e singole azioni forti;

i. i benefici dell’agricoltura biologica e biodinamica

In primis, occorre rivedere i vantaggi adducibili all’implementazione sul campo del metodo biologico, metodo alternativo di produzione allineabile al concetto di sostenibilità. Infatti un metodo di «agricoltura sostenibile, sotto il profilo economico, mira alla riduzione dei costi dei mezzi tecnici mediante l’adozione di tecniche risparmiatrici di energia, acqua, fertilizzanti e antiparassitari» (Trevisan G., 2000).

Il metodo biologico rappresenta una soluzione produttiva alternativa capace di offrire una risposta adeguata ad una domanda crescente di consumatori che privilegiano l’aspetto della qualità, intesa in termini di caratteristiche intrinseche del prodotto. Le rese inferiori rispetto al metodo convenzionale, compensate dalla maggiore remunerazione del prodotto, consentono la coniugazione tra riequilibrio dell’offerta e tutela dell’ambiente197. Il metodo, riconosciuto a livello comunitario dal 1993, si sposa

bene con il concetto di sviluppo sostenibile in un’ottica di lungo periodo.

Tuttavia spetta all’imprenditore e ai suoi collaboratori, il compito di coniugare redditività ed esigenze di salvaguardia del territorio, per realizzare il concetto di sviluppo che soddisfi i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelle future (Trevisan G., 2000). Ivo Nardi ha preso sul serio l’impegno riconoscendo nelle tecniche del biologico, delle pratiche utili per cercare di limitare l’utilizzo delle risorse naturali e consentire uno sviluppo armonioso del territorio.

In particolare è stata di grande aiuto l’applicazione dei concetti della biodinamica, presi in esame dai fratelli per studiare la prevenzione dell’erosione del terreno che ne ha favorito una sostenibilità di

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lungo termine.

Dai benefici delle tecniche agricole alternative e dalle immediate risposte ottenute nelle fiere commerciali estere, l’azienda ha generato utili per estendere l’applicazione della sostenibilità in diversi ambiti. La filosofia eco-compatibile si è protratta in un’evoluzione naturale alla ricerca di soluzioni che tutelino ambiente e collettività.

A tali aspetti si aggiungono le numerose pratiche avanzate negli anni che hanno apportato notevoli risparmi economici. Salvaguardando l’ambiente, limitando i consumi idrici e energetici e recuperando gli scarti (come nel progetto RafCycle), sono maturati quei surplus necessari per proseguire il circolo virtuoso per rendere la cantina e i vigneti sempre più sostenibili. Muovendosi sulla variabile ambientale, oltre che sociale in ragione della maggior tutela della salute della comunità locale, sono arrivati anche i profitti, consentendo una crescita costante in termini di fatturato e utili.

ii. le esportazioni e la crescita della domanda del bio

In secondo luogo si fa riferimento alla notevole quota di esportazioni (superiore al 70% del totale del venduto) e alla recente crescita della domanda di prodotti biologici.

Il ripensamento negli anni ’80 delle pratiche agricole non fu un passaggio semplice e se le cose andarono per il verso giusto, lo si deve senza dubbio al successo di vendite realizzate nei primi anni ’90 all’esposizione commerciale dei produttori biologici a Norimberga (Biofach). La sensibilità maggiore dei tedeschi e in seguito degli altri consumatori nord-europei, ha consentito di produrre i risultati necessari per proseguire il cammino di Perlage. Ritorni non realizzabili con il solo mercato nazionale, data la diffidenza verso il bio durante gli anni ’90.

Inoltre secondo Nardi, hanno pesato le diverse certificazioni ottenute per attrarre sempre più nuovi compratori dei paesi esteri, con altra mentalità e più consapevoli delle tematiche ambientali. Ecco che maturava il vantaggio competitivo, una strategia di differenziazione di prodotto unita ad un costante sforzo per tutelare i consumatori dalle false etichette, con la valutazione e il controllo di organizzazioni terze al fine di ottenere attestati di riconoscimento internazionale.

Tuttavia, l’opinione nazionale sul bio, è cambiata molto da una decina d’anni a questa parte. La fetta di operatori e consumatori più attenti alle questioni socio-ambientali ha condotto ad una forte espansione del mercato nazionale.

«In un contesto che vede la spesa sociale in calo, un aumento del disagio verso l’amministrazione e la politica, altre aziende hanno iniziato a preoccuparsi del territorio cercando di creare valore condiviso. Ambiente e disuguaglianze sociali sono ormai temi quotidiani e anche le imprese devono farsene carico» - ha affermato Nardi nell’intervista.

«I consumatori dunque sempre di più premiano marchi che fanno dell’etica e della sostenibilità elementi centrali del fare impresa» (Giordano F., 2016). Nello specifico il settore biologico ha visto recentemente un periodo di grande espansione. Solo nell’ultimo triennio infatti, la domanda di prodotti del comparto si è fortemente alzata: ora «il biologico pesa il 3.4% delle vendite alimentari (pesava per il 2% nel 2013) e gli acquisti dei consumatori italiani nei supermercati sono più che triplicati dal 2009198». Solo nell’ultimo anno ha costituito quasi il 40% dei consumi totali in

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Italia199. Gli ultimissimi dati relativi al mercato biologico segnano una SAU nazionale pari al 14,5% e una percentuale di aziende agricole italiane bio al 4,4%200. Lo scenario corrente a livello internazionale vede spostare i supermercati convenzionali verso il bio per l’incremento della domanda di prodotti biologici apprezzati in termini di qualità e garanzia di sicurezza alimentare, ma anche di immagine socialmente responsabile (Aertsens J., Mondelaers K., Van Huylenbroeck G., 2009). Un’espansione che incide sulle vendite nel territorio nazionale per l’azienda vitivinicola farrese che ora dovrà guardarsi da una concorrenza sempre più agguerrita. Tuttavia il fatto di essere arrivati in anticipo sugli altri, fa godere di una maggiore consapevolezza nei propri mezzi, in virtù di un’evoluzione costante che sta guidando l’azienda ad essere sempre più sostenibile.

iii. le persone che lavorano e collaborano con Perlage

Il terzo punto riguarda la sfera delle persone e dei loro valori. Circondarsi di soggetti che la pensano al tuo stesso modo e il supporto di esperti e delle organizzazioni locali, hanno consentito di sviluppare una coscienza sempre più permeata dei valori della sostenibilità negli “attori protagonisti” dell’impresa.

La curiosità di Ivo Nardi, venuto a conoscenza nel suo percorso universitario dei benefici del metodo biologico e biodinamico per l’ambiente, ha guidato al cambiamento e alla conversione totale già nel 1985. Hanno influito le visite nelle aziende dei piccoli imprenditori, gli appunti e le nozioni acquisite da persone che maturavano un forte interesse alla salvaguardia delle risorse ambientali.

Agronomi, enologi, collaboratori assunti col tempo, fornitori che seguono determinati standard di sicurezza ambientale e altri produttori conosciuti alle fiere, hanno consentito la creazione di un sistema improntato dai principi di tutela sociale e ambientale. Negli ultimi anni sta crescendo il legame con il territorio cui si stanno cercando di promuovere le tematiche della sostenibilità. L’azienda ha stabilito solide partnership con la Scuola Enologica di Conegliano, il C.E.O.D. e il C.E.C.A.T. (con una rete di assistenza tecnica) relazionandosi con attori diversi, apportando logiche e principi “green” e ricevendo input per creare valore condiviso. La stessa certificazione benefit è frutto di un dialogo con gli imprenditori di Nativa, segno che avere intorno a sé persone con i tuoi stessi valori, aiuta veramente a creare una rete di scambi orientati a massimizzare il benessere dell’intero sistema.

Nel caso Perlage, dal sapere accumulato (e condiviso) nel tempo si è formata una cultura organizzativa in cui la «conoscenza dinamica e relazionale che fluisce e si diffonde nel contesto territoriale e si trasmette tra gli attori» (Della Corte V., Sciarelli M., 2006), è divenuta fonte di

199 Da un’intervista a R. Pinton di Assobio nel 2017, «è da un decennio che il biologico cresce a doppia cifra; l'anno scorso il 40%

della crescita del fatturato alimentare si deve a prodotti biologici: è da prodotti bio che derivano 166 dei 419 milioni di ripresa dei consumi), aumentano ampiezza e, in alcuni casi, profondità della gamma. L'offerta di nuovi prodotti biologici intercetta nuovi consumatori (un milione di famiglie in più rispetto all'anno scorso), ma interessa anche consumatori già fidelizzati, che cominciano a tradire il canale specializzato» Dal link: http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/in-italia-boom-del-biologico-nel-2017-rispetto-al-

2016-un-milione-di-famiglie-in-piu-comprano-bio_3103061-201702a.shtml

200 «L’attenzione verso i temi della sostenibilità sia da parte dei consumatori che del mondo della produzione agroalimentare è oramai

un pilastro saldo, è sempre più al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese. La crescita del biologico viene seguita con molta attenzione dalle Istituzioni europee e del nostro Paese: è un comparto che si basa su un sistema complesso di regole e garanzie, che deve essere continuamente verificato ed aggiornato, per evitare che proprio questa corsa alla conversione si ripercuota contro quanto di buono è stato fino ad ora realizzato». Da “Bio in Cifre 2017” scaricabile al link:

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vantaggio competitivo.

iv. eventi casuali e singole azioni forti

Infine, citiamo come già riportato nel testo, il peso attribuibile ad una serie di eventi casuali e di singole attività di forte impatto che hanno consentito di espandere gli orizzonti dell’azienda in ottica sostenibile, a partire dagli studi e dalle visite alle piccole aziende toscane di Nardi. Singoli eventi, azioni, incontri in apparenza senza importanza, possono divenire fondamentali per favorire un nuovo orientamento o un cambio di rotta decisivo.

Le conoscenze acquisite durante gli studi accademici del presidente Nardi, la scuola steineriana seguita dalla figlia, il convegno di Ca’ Foscari sul tema B Corp, la partecipazione fieristica, costituiscono una serie di esempi di passaggi senza particolare rilevanza apparente, ma invece decisivi per conoscere, interagire con altre persone e crescere nella prospettiva della sostenibilità. I risultati profittevoli si possono sintetizzare nell’insieme di questi fattori che hanno spinto l’azienda a proseguire un cammino iniziato dalle prime prove a fine anni ’70 e che prosegue oggi come è destinata a seguire domani, qualora fosse in grado di spingersi sempre più oltre i propri limiti.