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Le Benefit Corporation

2010-2015 •Sportello CSR

Grafico 4: Evoluzione dei Formulati rameici e riduzione del rame in azienda (foto: Perlage).

4 Da Corp a B Corp: il tragitto per divenire Società Benefit

4.1 Le Benefit Corporation

La tappa successiva del lavoro ci porta nella recente fase di istituzionalizzazione di Perlage: la certificazione B Corp e il cambio della forma societaria, in “Società Benefit” con un nuovo statuto. Verranno esposte le origini, le modalità richieste dall’ente responsabile, gli aspetti rilevanti, i pregi e difetti dell’impostazione, i quali saranno posti in relazione con i risultati conseguiti nel periodo da Perlage. L’obiettivo è terminare il capitolo con la consapevolezza che tale nuovo fenomeno, risulti particolarmente interessante e rappresentativo dei concetti espressi nelle precedenti sezioni. Inoltre vedremo se abbia contribuito a dare ulteriore crescita motivazionale nel cammino della sostenibilità della ditta Nardi.

In un contesto generale che vede le organizzazioni modificare le proprie politiche aziendali secondo l’approccio sostenibile per rispondere alle richieste del mercato in rapido cambiamento, in alcuni casi si arriva addirittura ad incidere sulla governance con un nuovo modo di fare impresa, le Benefit Corporations, dove si chiede a chi governa di tenere conto delle prestazioni ambientali e sociali oltre che delle performance finanziarie (Sobrero R., 2016).

Il fenomeno delle Benefit Corporations nasce negli USA. Le origini delle B Corp sono alquanto curiose e derivano dalla lungimiranza di tre persone fondatrici nel 1993 di AND1, noto brand di scarpe e abbigliamento per la pallacanestro: Jay Coen Gilbert, Bart Houlahan e Andrew Kassoy. AND1 era un’azienda già socialmente responsabile poiché adottava codici di condotta e politiche di benessere per i propri dipendenti, devolveva parte degli utili a organizzazioni locali e sosteneva i più giovani a partire dalla loro formazione. Inoltre in sede si svolgevano corsi di yoga e partite di basket, una valvola di sfogo per i dipendenti; tutti risultavano soddisfatti di lavorare per questo brand. La concorrenza feroce, Nike in primis, portò tuttavia a una caduta dell’azienda, ceduta nel 2005 (Honeyman R., 2014).

Il capitalismo era, e lo è tuttora, in fase di trasformazione, da shareholder value e stakeholder value e valore condiviso. Fattori quali la crescita dei consumatori sempre più attenti e consapevoli di ciò che acquistano, investimenti secondo i criteri ESG156 nonché le diverse prese di posizione di

156 In tema di finanza responsabile si parla di scelte di investimento con l’approccio ESG (Environmental, Social, Governance) ovvero

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personaggi come Amarthya Sen, Thomas Friedman e Michael Porter, spinsero i tre ad affrontare le sfide e il cambiamento in atto dello scenario economico, ambientale e sociale. Segno che dietro ogni innovazione anche del modo di pensare, ci sono sempre le persone, gli attori che mettono in moto un circolo virtuoso che tutt’oggi si propaga.

Il trio Gilbert-Houlahan-Kassoy aveva il chiaro obiettivo di massimizzare il benessere delle persone con un’ottica di lungo termine, ma quali mezzi potevano utilizzare allora?

Occorrevano da un lato un quadro normativo che consentisse di proteggere la mission d’origine, e dall’altro degli standard di differenziazione attendibili.

Pertanto, nel 2006 decisero di creare B-Lab, «un’organizzazione non profit avente l’obiettivo di sfruttare la forza e le energie del mondo imprenditoriale per risolvere problemi sociali e ambientali». Nasce quindi in Pennsylvania il movimento B Corp, «dove la lettera B sta per “Beneficio” e, in quanto comunità, le B Corp mirano a costruire un nuovo settore economico nel quale la competizione per il primato non equivalga a essere i migliori al mondo, bensì i migliori per il mondo» (Honeyman R., 2014).

Il team formatosi in B Lab, vero motore del movimento, ha il compito di certificare le aziende interessate aventi lo scopo di usare il business come forza positiva, sulla base di precisi dettami di riferimento relativi alla performance ambientale e sociale157. La valutazione non si limita ad un’analisi rivolta a singole voci, bensì considera l’azienda nella sua interezza, incentivando al miglioramento continuo a seguito di un punteggio conseguito in una scala che va da 0 a 200, ottenuto con la B Impact Assestment158.

Occorre tuttavia fare una distinzione tra le B Corp certificate, vera e propria forma societaria in alcuni stati americani, e le Benefit Corporations, in Italia tutelate dalla legge che le identifica come Società Benefit (legge n.208, 28/12/2015, commi 376-384). Queste ultime non sono in stretta relazione con B-Lab poiché non sono tenute a redigere e certificare la relazione annuale d’impatto, ma autodichiarano la propria performance con uno standard indipendente. Non possono quindi utilizzare il brand/logo Certified B CorpTM. Inoltre, mentre le B Corp certificate sono destinate a tutte le forme

societarie for-profit in ogni parte del mondo, cooperative e consorzi compresi, le Benefit Corporations si rivolgono alle for-profit negli USA (con annessi oneri amministrativi) e alle società previste nel Libro V, Titolo V e VI del codice civile per l’Italia159 (Honeyman R., 2014).

Si tratta in ogni caso di un fenomeno divenuto presto globale, una nuova idea di fare business che continua a svilupparsi ed è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni.

I dati attuali contano 2.326 Benefit Corporations con certificazione (più di 4000 comprendendo anche quelle non certificate) per 130 settori diversi che operano in più di 50 Paesi del mondo: 1029 sono negli USA, 183 in Canada, 168 in Australia, mentre in Europa la leadership è della Gran Bretagna con 115 B Corp certificate, ma l’Italia al netto della Brexit, è la prima nell’Unione Europea con 51 certificazioni, tra cui figura la nostra Perlage. Seguono Francia (34) e Germania (19).

157 https://www.bcorporation.net/what-are-b-corps/why-b-corps-matter 158 Paragrafo 4.3.2.

159 C.C., Libro V., dal Titolo V: società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società per azioni,

società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata; dal Titolo VI: società cooperative, coop a mutualità prevalente e soci età di mutua a assicurazione (C.C., Libro V e VI - Capo I e II).

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Ad oggi le B Corp certificate si trovano anche in vari stati del Sudamerica, in Afghanistan, Turchia, Israele, Vietnam, India, Sud-Korea, Kenya e Tanzania e il fenomeno continua a crescere con un ritmo notevole, segno che sempre più aziende intendono fare leva sul business positivo e responsabile (benefitcorporation.net).

Nella pagina è presente un’openstreetmap curata da Il Sole24Ore, che illustra il quadro globale e nazionale delle Certified B CorpTM relativa ai settori di interesse, segnati con colore e

grandezze diverse a seconda della percentuale di aziende relativa. A livello mondiale, prevalgono con il 25% le aziende di servizi professionali e tecnici (oltre 500 aziende), seguiti dal settore finance& insurance (9,7%), dal manifatturiero (9,3%), ICT (9,1%), commercio al dettaglio e all’ingrosso (entrambi al 9%) mentre si assesta al 3,8% per agricoltura e pesca fino ad un totale di 22 aree distinte che evidenziano l’ampia varietà di B Corp già diffuse in tutto il pianeta (Patagonia e Kickstarter le più note).

Per l’Italia che conta 51 B Corp160, la mappa mostra invece una maggioranza di imprese del

manifatturiero, 11 delle 51 segnate (21,6%), ICT (13,7%), servizi tecnici (11,7%) mentre l’agricoltura conta solo 4 imprese tra cui Perlage (7,8%).

Figura 28: Mappa mondiale delle B Corp e settori (elab. Infodata, ilsole24ore; 2017); Figura 29: Settori delle B Corp italiane (fonte:

http://nova.ilsole24ore.com/infodata/la-mappa-mondiale-delle-b-corp-lidentikit-delle-benefit-corporation-2/; 2017).

160 Valori ricavati al momento in cui è stata svolta l’indagine di Infodata de Il Sole24Ore, 2017, pubblicata il 29/10/2017 elaborata

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Nativa Lab161 fu la prima, cui seguirono aziende come Fratelli Carli, NWG Energia, D-Orbit e mondora.

Le mappe (fig.28 e 29) rendono chiara la diffusione delle B Corp tuttavia ancora poco conosciute in settori come l’ospitalità e ristorazione, l’energia e gestione rifiuti e logistica/trasporti, quei comparti dove sarebbe giusto investire più responsabilmente per la dispersione di risorse cui sono soggetti, come l’agricoltura il cui modello adottato da Perlage Vini è ancora ai più sconosciuto.