• Non ci sono risultati.

Alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola (valori assoluti e percentuali aa.ss 2007-2008 al 2016-

Massimiliano Fiorucc

Tavola 1. Alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola (valori assoluti e percentuali aa.ss 2007-2008 al 2016-

Fonte: MIUR – Ufficio Statistica (2018)

La presenza degli alunni con cittadinanza non italiana si configura, dunque, come un fenomeno ormai strutturale e, nello stesso tempo, in continuo movimento sia per l’incremento annuale sia per le variabili che lo determinano. Un dato particolarmente interessante e molto significati- vo riguarda le cosiddette “seconde generazioni”. “La costante crescita degli studenti nati in Italia da genitori con cittadinanza non italiana è uno degli aspetti caratterizzanti l’evoluzione del fenomeno della presenza degli stu- denti con background migratorio nel nostro paese. Nel quinquennio 2012/2013-2016/2017 questo gruppo di studenti è passato da circa 371.000 unità (A.S. 2012/2013) a 503.000 (A.S. 2016/2017) con un in- cremento del 35,4%. Nell’ultimo anno la crescita è stata di 24.000 unità (+5,1%). Sul totale degli studenti con cittadinanza non italiana la quota dei nati in Italia si avvicina al 61% […] mentre in rapporto al totale degli studenti rappresentano il 5,8% (4,2 % nel 2012/2013) (MIUR, Ufficio di Statistica, 2018, p. 18).

I “nati in Italia”, dunque, rappresentano la maggioranza e anche se la legislazione sulla cittadinanza non li riconosce come “italiani” de iure, la

Nuovi volti sui banchi di scuola. Tra pedagogia e didattica interculturale

scuola e la società non possono non considerarli italiani de facto. Nel corso degli ultimi anni sono state intraprese alcune interessanti iniziative in que- sta direzione dalla campagna per la legge di iniziativa popolare L’Italia sono

anch’io promossa da 22 organizzazioni alle azioni della Rete G2, che rap-

presenta il soggetto più attivo in questo campo6.

Gli allievi con cittadinanza non italiana sono dunque un gruppo arti- colato, variegato e composito che, come ha più volte ricordato Vinicio Ongini, deve essere scomposto per poter offrire risposte educative e peda- gogiche mirate. “Un paesaggio, un catalogo di luoghi e situazioni. Un bo- sco di storie in cui conviene inoltrarsi muniti di una indispensabile busso- la, un’indicazioni segnaletica fondamentale: il verbo distinguere. Tra Nord e Sud, città e paesi, paesi di pianura e di montagna, biografie e contesti so- ciali. Tra bambini, adolescenti e giovani. Tra alunni stranieri di recente im- migrazione o appena arrivati, che non conoscono la lingua italiana e che se sono rumeni imparano velocemente mentre se sono cinesi ci vuole più tempo. E alunni o studenti, figli di genitori immigrati, ma nati in Italia, che parlano in italiano e a volte, benissimo, anche in dialetto o nelle tra- dizionali, storiche lingue delle minoranze italiane, come i bambini ivoriani della Val Maira, nel Cuneese, che salutano le maestre in francese: «Bon- jour, mamame!», e cantano in occitano; mai arrivati in Italia (dal Paese dei genitori), mai avuta una valigia o uno zaino da emigranti, nessuna nostal- gia di un Paese forse mai visto. E allora perché chiamarli «stranieri»?” (On- gini, 2011, pp. 6-7).

In questa direzione appare interessante il documento Linee guida per

l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri emanato dall’allora Mini-

stro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza con C.M. 4233 del 19 febbraio 2014. Nella prima parte del documento, che rappresenta l’aggiornamento dell’analogo testo del 2006, ci si sofferma infatti sulle differenti caratteristiche degli allievi con cittadinanza non ita-

6 La Rete G2, Seconde Generazioni, è la prima organizzazione in Italia esclusivamente composta da figli di immigrati nati o arrivati da piccoli, ma tutti cresciuti in questo paese. La rete è nata a Roma come gruppo informale nel 2005, con l’obiettivo è quel- lo di avviare un dibattito politico e culturale sulla condizione dei figli degli immigrati in Italia e sui loro diritti. Nel 2006 è stato inaugurato il blog: www.secondegenera- zioni.it. Si veda, oltre al blog, il dossier: Rete G2 – Seconde Generazioni, 2014, di- sponibile in rete.

Massimiliano Fiorucci

liana distinguendo in primo luogo tra neoarrivati e nati in Italia e, succes- sivamente, specificando meglio e descrivendo gli “alunni con ambiente fa- miliare non italofono”, i “minori non accompagnati”, gli “alunni figli di coppie miste”, gli “alunni arrivati per adozione internazionale”, gli “alunni rom, sinti e caminanti” e, infine” gli “studenti universitari con cittadinan- za straniera” (MIUR, 2014, pp. 4-7).

La presenza degli allievi con cittadinanza non italiana è disomogenea sia per quanto concerne le provenienze sia per quanto riguarda la distribu- zione territoriale delle diverse nazionalità sul territorio italiano. Rispetto alle provenienze, nelle diverse aree geografiche dell’Italia sono rappresen- tati infatti tutti i cinque continenti. In particolare, gli alunni rumeni (158.428), albanesi (112.171) e marocchini (102.121) sono i più nume- rosi in tutto il territorio nazionale, confermando un pluriennale primato. Seguono, tra le prime dieci nazionalità, alcuni paesi asiatici (Cina, Filippi- ne, India, Pakistan), dell’Europa centro orientale (Moldavia, Ucraina) e del Nord Africa (Egitto). Nell’A.S. 2016/2017 quasi il 70% degli studenti stranieri ha una nazionalità riconducibile a questi 10 Paesi.

L’annuale rilevazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca descrive una situazione abbastanza critica per quanto concer- ne gli allievi con cittadinanza non italiana. Va sottolineato, però, che vi so- no delle significative differenze tra chi è nato in Italia e chi vi è arrivato da qualche anno. Sin dalla scuola primaria, il divario tra gli italiani e gli stra- nieri in termini di esiti scolastici è visibile.

Si segnalano, inoltre, due ulteriori evidenti criticità per quanto concer- ne gli allievi con cittadinanza non italiana che riguardano: i ritardi scola- stici e la scelta della scuola secondaria di II° grado.

Il quadro complessivo del rapporto tra età anagrafica degli studenti con cittadinanza non italiana e classe di inserimento segnala un divario tra ita- liani e non italiani piuttosto preoccupante. Il ritardo degli studenti stra- nieri è spesso conseguente a inserimenti in classi inferiori a quelle a cui alla luce della loro età dovrebbero accedere. A ciò si aggiungono lungo il per- corso i ritardi dovuti a bocciature e ripetenze. Il divario nell’a.s. 2016/2017 è elevato nella scuola primaria (1,8% di alunni in ritardo tra gli italiani; 12,6% tra gli alunni con cittadinanza non italiana) ed elevatis- simo nella scuola secondaria di primo (6% vs il 33,4%) e di secondo grado (20,9% vs 59,1%).

Nuovi volti sui banchi di scuola. Tra pedagogia e didattica interculturale

Grafico 2. Alunni con cittadinanza italiana e non italiana in ritardo per ordine di scuola