• Non ci sono risultati.

Brevi considerazioni pedagogiche per governare lo spaesamento

Luigi Pat

4. Brevi considerazioni pedagogiche per governare lo spaesamento

Sulle istanze or ora presentate la riflessione pedagogica può e deve dire qualcosa, anche per limitare la tendenza dei genitori ad assumere due at- teggiamenti.

Da una parte, delegare ad altre istituzioni le loro responsabilità educa- tive. Scuola, gruppo dei pari, associazioni sportive, centri di animazione: a queste e ad altre realtà territoriali spesso i genitori chiedono di affrontare questioni valoriali, di risolvere problemi evolutivi, di effettuare interventi formativi. Così facendo, rinunciano ad esercitare la loro funzione educa- tiva.

Dall’altra parte, chiudersi nel privato, circoscrivere il proprio spazio vi- tale, mentre paradossalmente assumono in modo passivo le sollecitazioni provenienti dall’ambiente esterno. Siffatta modalità relazionale spesso è causa dell’esasperazione di alcuni motivi connessi con la situazione di con- vivenza, quindi dell’esplosione delle situazioni di conflitto e del prevalere di irreparabili criticità relazionali.

Scaturisce da qui la necessità che la famiglia, indipendentemente dalla sua forma, non sia lasciata sola ma sia aiutata a riconquistare le proprie competenze e responsabilità educative, giovando in modo proficuo alla crescita delle nuove generazioni. Al riguardo ritengo prioritario assumere un costrutto ermeneutico, che faccia leva sull’educazione dei giovani alla scelta del legame matrimoniale e familiare, sulla formazione degli adulti alla responsabilità educativa genitoriale, sulla sollecitazione degli uni e de- gli altri a riconsiderare con occhi nuovi il valore della tradizione.

a) In ordine all’educazione alla scelta del legame matrimoniale, sotto l’aspetto pedagogico risulta urgente rivalutare agli occhi dei giovani il si- gnificato formale (o giuridico o religioso) del rapporto di convivenza. Ciò non per aderire ad imposizioni provenienti dall’esterno ma in quanto frut- to di progettualità personale e duale; non per un acritico ossequio alla tra- dizione culturale ma per dare continuità e forza al rapporto intrecciato; non per limitare la propria autonomia decisionale ma per assumere consa- pevolmente chiare responsabilità pubbliche e private. Per questo occorre

Le costellazioni familiari: nuove foto di famiglia

motivare i giovani a riflettere sul tipo di movimento che intendono impri- mere al loro divenire. Oggi è importante che a livello personale e sociale si proceda ad una rilevazione delle potenzialità, non soltanto dei limiti, che ha

la famiglia. Questa, non ostante le difficoltà in cui può trovarsi e le forme

che può assumere, rimane ancora l’àmbito privilegiato in cui si educano le nuove generazioni, in cui si elaborano modelli di esperienza e di conoscen- za, in cui si acquisiscono stili di comportamento privati e pubblici. È ne- cessario riproporre a giovani e adulti questi elementi, sollecitandoli a col- tivare il rapporto affettivo intrecciato, ad assumere consapevolezza delle re- sponsabilità personali e sociali che ineriscono al loro essere coppia e fami- glia.

b) Circa la formazione alla responsabilità educativa, è indispensabile porre enfasi pedagogica sul processo di apprendimento delle funzioni edu- cative genitoriali, in alternativa all’inclinazione degli adulti a delegare ad altri soggetti ed istituzioni quanto rientra nel loro compito educativo. Nel- la fattispecie, la riflessione pedagogica può agevolare l’assunzione di con- sapevolezza da parte degli adulti circa la necessità che i medesimi formu- lino al loro interno modalità di comportamento, sulla scorta di chiari cri- teri orientativi e di definite modalità relazionali. Indipendentemente dalla valutazione delle scelte adulte in ordine al modo di vivere la propria vita affettiva, esiste in ogni realtà relazionale una dimensione educativa che va coltivata con responsabilità. Tale dimensione educativa diventa a sua volta produttrice di cultura educativa, ossia si manifesta e si precisa nel tempo sotto forma di orientamenti teorico-prassici, mediante i quali i singoli membri sono sospinti a collocarsi nel mondo e a prendere parte al suo pro- cedere.

c) Per quanto concerne la sollecitazione di giovani e adulti alla riconside-

razione del valore della tradizione, si tratta di mettere in luce un principio

pedagogico fondamentale: la crescita della persona non può fare a meno di confrontarsi in modo continuo con la memoria propria e altrui. Il pas- sato, come è stato sottolineato da vari pensatori, permette di capire meglio il presente e di orientarsi con consapevolezza e responsabilità verso il futu- ro. Lungo la linea tracciata, è necessario ribadire l’urgenza di attendere all’elaborazione di una nuova cultura del matrimonio e della famiglia, atta a riproporre all’attenzione di tutti, di là dalle divisioni ideologiche, due motivi fondamentali: i) il rapporto diretto tra crescita della persona e mo-

Luigi Pati

delli educativi maschile e femminile; ii) il contributo che dalla famiglia co- me istituzione scaturisce per il positivo assetto della società.

Vale la pena segnalare che il sistema familiare, valutato secondo precisi criteri pedagogici di analisi personalisticamente ispirati, si staglia sulla sce- na sociale come realtà educativa dinamica, viva, tesa a perseguire traguardi di sviluppo e di senso, in stato di permanente interrelazione con l’ambien- te circostante. Verso di questo, anziché isolarsi e chiudersi allo scambio, es- so è tenuto ad assumere modalità di critica attenzione, in modo da tutelare la propria autonomia operativa, filtrare le sollecitazioni socio-culturali, contrastare le spinte all’omologazione di comportamenti, modalità orga- nizzative, orientamenti valoriali. Siffatta immagine della famiglia scaturi- sce anche dalla delineazione che della medesima è presente nella nostra Carta costituzionale, emergendo come comunità di vita capace di concor- rere in modo specifico alla elaborazione di progetti di sviluppo personale e sociale. Uomo e donna, marito e moglie, padre e madre sono sospinti

anche dal vincolo formalmente e socialmente riconosciuto ad assumere

verso sé stessi e verso la prole precise responsabilità materiali, conoscitive, valoriali. Nella coppia-famiglia da essi costituita si ravvisa una eccedenza relazionale che scaturisce anche dal vincolo del matrimonio, quindi dalla consapevole proiezione progettuale di sé stessi e dei figli nel tempo e nello spazio. Si deduce, per la famiglia fondata sul matrimonio, una maggiore possibilità d’interagire con il contesto socio-politico-economico-culturale circostante anche in ragione della propria soggettività istituzionale e del proprio protagonismo operativo, in alternativa a processi di chiusura nel privato e di accrescimento autopoietico.

Sotto l’aspetto della ricerca pedagogica è urgente assumere consapevo-

lezza che la famiglia, anche in ragione della formalizzazione del legame che intercorre tra i partner, nello svolgimento della propria funzione educativa di- venta via via sempre più competente. I vari impegni da essa svolti e le mol-

teplici esperienze da essa affrontate favoriscono nei soggetti adulti l’acqui- sizione di precise modalità operative che non è possibile ritrovare in altri contesti di vita. L’agire della famiglia, le pratiche educative che in essa han- no luogo si costituiscono come fattori imprescindibili di apprendimento continuo per genitori e figli. Il processo di apprendimento che ha luogo

nelle relazioni e tra le relazioni incrementa processi trasformativi, che, se

ben orientati, assecondano l’acquisizione di inedite competenze educative e inusitati schemi relazionali. Come è facile arguire, si tratta di competen-

Le costellazioni familiari: nuove foto di famiglia

ze educative e di schemi relazionali che variano da famiglia a famiglia: ogni nucleo domestico è un universo particolare, non c’è una famiglia uguale ad un’altra. Ne consegue, per la riflessione pedagogica, la necessità di col- legare sempre la generale proposta di perfezionamento alla realtà viva della singola famiglia e delle singole personalità in essa agenti.

Bibliografia

Emery R.E. (2006). Truth About Children and Divorce: Dealing with the Emotions

So You and Your Children Can Thrive. Asheville NC: Plume (trad. it. La verità sui figli e il divorzio. Gestire le emozioni per crescere insieme, FrancoAngeli, Mi-

lano 2008).

Girgis S., Anderson R.T., George R.P. (2012). What is Marriage? Man and Wo-

man: a Defense. New York: Encounter Books (trad. it. Che cos’è il matrimonio?,

Vita e Pensiero, Milano 2015).

Hetherington M.E., Kelly E. (2002). For Better for Worse: Divorce reconsidered. New York: W.W. Norton & Company.

Pati L. (Ed.) (2014a). Pedagogia della famiglia. Brescia: La Scuola.

Pati L. (2014b). Famiglia e famiglie: la pluralità dei modelli familiari. Rivista di

Teologia Morale, 183: 347-354.

Pati L. (2016). Pedagogia e Famiglie. In La famiglia e l’educazione: nuovi scenari

storici e pedagogici. LIV Convegno di Scholé (pp. 23-38). Brescia: La Scuola.

Zini P. (2018). Accompagnamento formativo per genitori divisi. Brescia: ELS La Scuola.