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Ambiti, paradigma e metodo

LO STILE DIALOGICO DI PAPA FRANCESCO

4. Ambiti, paradigma e metodo

Con riferimento ai documenti che prenderemo in considerazione in questo volume, la proposta di papa Francesco permette di rinno-vare l’approccio alla casa comune in termini di “cura”, alla comunità familiare in termini di “amore”, alla condizione giovanile in termini di “speranza” e alla società in termini di “fraternità”; quattro ambiti ma un unico paradigma, quello “ecologico” e un unico metodo, quel-lo “diaquel-logico”, che sono da intendere rispettivamente come rispetto della complessità che caratterizza il nostro abitare la casa comune, e come rispetto della pluralità che caratterizza la convivenza umana.

In questo contesto, la dignità umana è iscritta nell’orizzonte della dignità cosmica, nel senso che tutti gli esseri in quanto esseri hanno dignità e quindi meritano cura, e l’essere umano per la sua dignità specifica se ne rende responsabile; la famiglia umana è iscritta nell’o-rizzonte della famiglia cosmica, nel senso che dall’unità del creato occorre muovere per individuare la specificità della comunità fami-liare umana, in cui l’amore trova espressione fondante; la condizione giovanile è iscritta nell’orizzonte dello sviluppo cosmico e costituisce dal punto di vista antropologico uno snodo essenziale per aprirsi alla specificità del discernimento vocazionale; la socialità umana è iscritta nell’orizzonte della creazione cosmica, nel senso che all’umanità – caratterizzata dall’autonomia ontologica di ogni essere e, insieme, dalla specificità dell’essere umano – si riconosce l’aspirazione alla fraternità a carattere planetario.

Dunque, a tutti e quattro i livelli, è presente un duplice richiamo:

alla dimensione cosmica e alla specificità umana; solo tenendo ferme l’una e l’altra, si può avere una visione che non cede né all’antropo-centrismo né all’ecoall’antropo-centrismo, rifuggendo dall’egoall’antropo-centrismo umano e dal radicalismo verde, e supera l’androcentrismo e l’etnocentrismo, rifuggendo dal maschilismo più o meno violento e dal colonialismo più o meno occultato.

In tutti i casi, papa Francesco invita a dedicarsi alla cura eco-logica, all’amore familiare, alla speranza giovanile e alla fratellanza

universale, con un atteggiamento di gioia, perché l’annuncio del Vangelo, la testimonianza del Vangelo è gioia, e fin dall’inizio del suo pontificato papa Francesco aveva parlato di “evangelii gaudium”, che ha poi esemplificato in vari ambiti vitali a cominciare da quel-lo dell’ambiente per passare a quelli della famiglia, dei giovani, e della società: in ciascuno di questi ambiti occorre portare la “gioia del Vangelo” e tradurla nella “gioia della cura”, nella “gioia degli af-fetti”, nella “gioia della giovinezza” e nella “gioia della fratellanza”.

Non s’insisterà mai abbastanza sulla “gioiosità”, a cui papa Francesco si ispira e a cui richiama: essa anima tanto il paradigma ecologico, quanto gli ambiti vitali, ed è animazione a valenza umana e cristiana.

Importante è la precisazione che fa papa Francesco per raggiunge-re l’obiettivo; egli sostiene che è necessaria una duplice operazione:

“declericalizzare la struttura ecclesiale” e “desacralizzare la struttura sociale”, nel senso che (ha scritto nella Evangelii gaudium) sono da evitare rispettivamente il “clericalismo” e il “secolarismo” ed è da rinnovare lo “spirito di fraternità” in senso autenticamente universa-le (quindi non semplicemente nazionauniversa-le o confessionauniversa-le, classista o lobbista); potrebbe anche definirsi il “principio umanità”, dove per umanità deve intendersi non solo l’appartenenza a una specie biolo-gica, ma proprio l’opzione per un valenza assiologica dell’agire, che scopra la portata oltre che religiosa anche sociale della “misericordia”, che – ha chiarito papa Francesco – non confligge con la verità e la giustizia, ma le porta a compimento.

In tal modo il magistero bergogliano è messaggio rivolto a tutti, e che con tutti vuole entrare in dialogo: papa Francesco ha forte il senso (cui richiama José M. Castillo) della “laicità del Vangelo”, di cui Bergoglio non si stanca di sottolineare la gioiosità, e invita i cristiani a viverla e a manifestarla nella loro opera di evangelizza-zione, che deve essere testimonianza e non proselitismo. A tal fine, papa Francesco (fin dalla esortazione apostolica postsinodale Evan-gelii gaudium) mette in guardia da due pericoli: il “clericalismo” e la

“autoreferenzialità”, e insiste in particolare sul ruolo dei christifideles

laici. Non solo, papa Francesco denuncia pure (nell’esortazione apo-stolica Gaudete et exsultate) altri due pericoli: il neognosticismo” e il “neopelagianesimo” che, in diverso modo, chiudono l’uomo in se stesso secondo un’astratta logica di autosufficienza immanentistica.

Invece papa Francesco propone una lettura radicale del Vangelo per un chiesa fraterna, popolare, povera, ecologica, misericordiosa, umanistica e nonviolenta, impegnata in una pastorale di “chiesa in uscita”, di “chiesa ospedale da campo” (espressioni care a papa Fran-cesco fin da Evangelii gaudium), una pastorale che s’ispira a quattro criteri fondamentali (enunciati in quella esortazione, ma individua-ti fin dai suoi studi universitari) e precisamente la superiorità del tempo sullo spazio, dell’unità sul conflitto, della realtà sull’idea, e della totalità sulla parte (il che richiama l’impostazione “polare” di Romano Guardini).

In tale contesto si colloca quella caratteristica che fa di Bergoglio l’erede del Concilio Vaticano II, vale a dire la mediazione tra dottrina e pastorale che papa Francesco ha mostrato (fin da Evangelii gau-dium) essere in circolarità feconda, per cui si arricchiscono recipro-camente e in modo vitale. Queste due istanze non danno luogo a un

“corto circuito”, bensì producono un “circolo virtuoso”, alternativo sia alla concezione che configura la pastorale come mera applica-zione della dottrina, sia alla conceapplica-zione secondo cui la pastorale si presenta come altro dalla dottrina. Invece, il legame tra pastorale e dottrina deve essere tale da permettere alla dottrina di non cedere alle astrattezze intellettualistiche, e alla pastorale di non cadere nel prassismo particolaristico, nella convinzione che la dottrina informa la pastorale e la pastorale vivifica la dottrina.

Dunque, non una pastorale come mera applicazione della dottri-na né come alterdottri-nativa pratica alla teoria, non udottri-na dottridottri-na intellet-tualista né una pastorale situazionista, bensì una relazione – quella tra dottrina e pastorale – che è benefica per entrambe, perché le met-te in vitale collegamento. In tal modo, papa Francesco fa suo il ca-rattere peculiare del Concilio ecumenico Vaticano II, un concilio

so-stanzialmente pastorale, avvertendo che questa specificazione, lungi dall’essere riduttiva, è innovativa del nesso fede-vita. Affinché questo nesso possa essere adeguatamente colto e valorizzato è necessaria la mediazione del pensiero, che mostri come appartiene alla verità anche il modo di cercarla e di esprimerla. Pertanto, la caratterizzazione del magistero bergogliano (come già quello del Vaticano II) in termini pastorali non porta a sminuirne la portata o a creare discutibili dua-lismi fra dottrina e pastorale, bensì mira a dare consapevolezza che la Chiesa o è dialogica o non è.

Nota bibliografica Testi magisteriali di Papa Francesco

Papa Francesco, Evangelii gaudium, esortazione apostolica postsinodale, 2013; Id., Laudato si’, lettera enciclica, 2015; Id., Amoris laetitia, esortazione apostolica post-sinodale, 2016; Id., Misericordiae vultus, bolla, 2015; Id., Miseranda et misericor-dia, lettera apostolica, 2016; Id., Gaudete et exsultate, esortazione apostolica, 2018;

Id., Christus vivit, esortazione apostolica postsinodale, 2019; Id., Querida Amazo-nia, esortazione apostolica postsinodale; Id., Fratres omnes, lettera enciclica, 2020.

Libri di papa Francesco

Papa Francesco, La logica dell’amore, intr. di Antonio Spadaro, Rizzoli, Milano 2016; Id., Sognare l’Europa, con saggi di Lucio Caracciolo e Andrea Riccardi, EDB, Bologna 2017; Id., Cambiare se stessi per cambiare il mondo, Mondadori, Milano 2018; Id., Il patto educativo globale. Una passione per l’educazione, Scholé, Brescia 2020; Id., La vita dopo la pandemia, LEV, Città del Vaticano 2020; Id., Ritorniamo a sognare. La strada verso un futuro migliore, Piemme, Milano 2020.

Papa Francesco, Il dialogo. Dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium, a c. di Brunetto Salvarani, EDB, Bologna 2015; Id. Dialogo come stile, a c. di Brunetto Salvarani, EDB, Bologna 2016.

Interviste e dialoghi di papa Francesco

Papa Francesco, La misericordia è una carezza. Vivere il Giubileo nella realtà di ogni giorno, a c. di Antonio Spadaro, Rizzoli, Milano 2015; Id., Il nome di Dio è misericordia, intervista di Andrea Tornielli, Piemme, Milano 2015; Id., Dio è giovane, una conversazione con Thomas Leoncini, Piemme, Milano 2018; Id., La saggezza del tempo. In dialogo con papa Francesco sulle grandi questioni della vita, a c. di Antonio Spadaro, Marsilio, Venezia 2018.

Chirografo di papa Francesco

I

LA CURA DELLA CASA COMUNE