OBIETTIVO DI MEDIO-LUNGO PERIODO 2.1 Eccellenza del sistema della ricerca
2.2 Ampliamento della base produttiva di beni e servizi con elevato valore aggiunto legato al territorio, rafforzamento della competitività del sistema,
valorizzazione delle eccellenze dell’industria, dell'artigianato, del commercio e dei servizi, anche nelle aree periferiche
Inquadramento
Il settore produttivo provinciale è caratterizzato dalla prevalenza della microimpresa; il 79,1% delle imprese ha, infatti, dai 3 ai 9 addetti. La quota è in linea con quella nazionale, mentre nel Nord–Est e in Alto Adige le microimprese sono leggermente meno rappresentate in ragione di una dimensione media di impresa più elevata (Fonte: Censimento permanente delle imprese 2019 – maggio 2020). La frammentazione del sistema produttivo trentino viene in parte attenuata dalla presenza di un elevato livello di integrazione produttiva in alcuni ambiti settoriali.
La struttura produttiva manifatturiera del Trentino si concentra in settori caratterizzati da un livello tecnologico basso (52,7%) o medio basso (35,4%), anche se negli ultimi anni si è registrata una crescita delle imprese in settori a medio/alto livello tecnologico (10,2%). Anche nei servizi prevalgono attività caratterizzate da bassa intensità di conoscenza (67,7%).
Questa composizione della struttura produttiva ha un’influenza non marginale nel condizionare la propensione all’innovazione e l’attitudine tecnologica dell’apparato produttivo. In via generale, vi è evidenza di una correlazione positiva tra dimensione d’impresa, accesso al credito, propensione alla ricerca, capacità di esportare e di creare occupazione di qualità.
La quota delle imprese che ha introdotto innovazione di prodotto, di servizio o processo si colloca al 49,3% (il 49,7% in Italia e il 44,9% in Alto Adige, ma 55,4% in Veneto e 54,3% in Lombardia). Le imprese innovatrici prevalgono nell’industria in senso stretto (75,9%), mentre nel settore delle costruzioni si rileva una propensione ad innovare sensibilmente minore (31,8%). I servizi si collocano in posizione intermedia con una quota di imprese innovative pari al 53,3%.
I dati confermano che la propensione all’innovazione cresce all’aumentare della dimensione aziendale anche se emergono segnali di un relativo migliore riposizionamento delle piccole e medie imprese verso una più elevata propensione all’innovazione. Le percentuali vanno dal 55,1% per le imprese tra i 10 e i 49 addetti al 71,1% per le imprese tra i 50 e i 249 addetti. Le imprese con oltre 250 addetti presentano la maggiore propensione all’innovazione con una percentuale che in Trentino supera l’88%.
Oltre a quanto già segnalato, nell’ambito dell’obiettivo 2.1 (“Eccellenza del sistema della ricerca”), in merito agli investimenti in ricerca delle imprese e al sostegno alla collaborazione tra gli attori dell’innovazione del territorio, è importante sottolineare l’esistenza di una relazione virtuosa fra innovazione e internazionalizzazione. Pertanto, se le politiche pensate per incentivare l’una e l’altra interagiscono fra loro, è possibile ottenere un’amplificazione degli effetti diretti e indiretti sul contesto locale. Studi sul comportamento delle imprese, infatti, mostrano che il processo di internazionalizzazione comporta, da un lato, una selezione delle imprese più produttive, dall’altro una crescita più sostenuta nel tempo in termini di fatturato e di produttività.
Sul fronte della proiezione internazionale, si richiama quanto già rappresentato nella sezione relativa ai megatrend con riferimento alla globalizzazione e alle catene globali del valore e la necessità di migliorare l’apertura estera indicata nella parte di analisi del contesto economico e sociale. Vale qui la pena di sottolineare come durante l’epidemia si siano registrate importanti interruzioni delle filiere di produzione
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fornitura e di distribuzione. Ciò richiama l’importanza di sostenere le imprese nelle loro iniziative di riposizionamento all’interno delle catene globali del valore che vanno gradualmente ricomponendosi via via che la fase emergenziale dell’epidemia va mitigandosi. A livello strutturale (pre-COVID) il Trentino risultava ancora poco inserito all’interno dei processi internazionali di produzione, vendita e distribuzione di beni e servizi come testimoniano il minor livello di destinazione di beni e servizi diretta all’Italia e all’estero rispetto alla media del Nord Est e dell’Italia, il basso numero di imprese esportatrici abituali (su un totale di circa 1.200 imprese, le prime 100 realizzano l’85% dell’export complessivo) e il limitato numero di mercati esteri con una forte presenza di imprese trentine. I principali mercati a cui si rivolge il Trentino sono: Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito. In prospettiva, il supporto delle politiche provinciali verso innovazione, crescita dimensionale e internazionalizzazione consentirà alle imprese locali di inserirsi stabilmente in catene del valore mondiale, generando nuovi sbocchi per beni e servizi ad alto valore aggiunto prodotti sul territorio. Al momento, il ruolo prevalente delle aziende internazionalizzate è legato alla subfornitura e alla prestazione di servizi. Per aumentare significativamente il grado di integrazione internazionale dell’economia trentina è fondamentale rafforzare il numero di imprese estere presenti in Trentino nella fascia alta della produzione di valore.
Le politiche di attrazione di imprese, di centri di ricerca e di capitale umano qualificato rappresentano un'importante opportunità di crescita e sviluppo per il nostro territorio: l’attrazione sarà tanto più efficace quanto più sarà orientata verso settori innovativi ed ambiti sfidanti, sviluppati nel contesto dei poli d’innovazione. Dal 2016 al 2019 si è registrato un notevole aumento di imprese provenienti da altri territori che hanno deciso di spostare le proprie aziende in Trentino: da 13 a 49. Di queste sono una decina le aziende estere o multinazionali che si sono localizzate in Trentino, favorendo una crescita della cultura imprenditoriale locale, la nascita di nuove partnership e la valorizzazione delle professionalità del nostro territorio. Queste iniezioni hanno contribuito anche ad un aumento del capitale umano altamente qualificato. Anche nel 2020, nonostante la pandemia da COVID-19, si sono registrati 39 nuovi insediamenti aziendali in Trentino, di cui 28 da fuori provincia, in crescita rispetto all’anno precedente (nel 2019: 30 nuovi insediamenti, di cui 19 da fuori provincia).
Quale ulteriore dato positivo, il Trentino è al primo posto in Italia per rapporto startup innovative su nuove società di capitale (dato a fine 2020, circa il 7,7%). Seguono Trieste (6,3%), Pordenone (6,0%) e Milano (6,0%). (fonte: Report con dati strutturali - Startup innovative - Cruscotto di Indicatori Statistici - Elaborazioni a gennaio 2021 – MISE, Unioncamere e InfoCamere).
Per quanto riguarda la solidità patrimoniale delle imprese, nel 69,7% dei casi la principale fonte di finanziamento delle imprese locali è rappresentata dall’autofinanziamento, valore inferiore al dato nazionale. Rispetto alle altre regioni, si rileva in Trentino un maggior grado di utilizzo di credito bancario a medio-lungo termine. Le imprese trentine si rivolgono a fonti di finanziamento esterne principalmente (31,6%) per far fronte ad esigenze di liquidità e solo per il 29,1% per intraprendere investimenti per ampliare la produzione. Le richieste di finanziamenti per investimenti in nuove tecnologie, digitali e non digitali, sono limitate e rappresentano rispettivamente il 5,9% e il 7,4% (Fonte: Censimento permanente delle imprese 2019 – maggio 2020). Questi dati sono in linea con quanto rappresentato nella parte di analisi del contesto economico e sociale, laddove emerge che solo una quota ristretta di imprese sta adottando strategie di innovazione digitale.
L’aggiornamento congiunturale (novembre 2020) del Rapporto della Banca d’Italia evidenzia dinamiche che riflettono i provvedimenti di sostegno al credito adottati dalle autorità pubbliche (tra cui nuova finanza a garanzia pubblica), nonché l’orientamento fortemente espansivo della politica monetaria. In particolare, dal lato dell’offerta, le condizioni di finanziamento praticate dalle banche nei confronti delle imprese sono divenute più distese, con un ulteriore allentamento degli spread medi e, in Trentino, con una diminuzione dei costi accessori e un aumento delle quantità offerte. La dinamica del credito al settore produttivo si è rafforzata nei mesi estivi: a fine settembre i prestiti hanno mostrato, sui dodici mesi, una crescita del 5,4 per cento.
Nel corso del 2020, in piena fase pandemica, sono state adottate misura di sostegno al credito per sostenere imprese e famiglie, impossibilitate a far fronte agli impegni assunti. I dati dimostrano che il fabbisogno di liquidità è stato affrontato dagli imprenditori utilizzando un insieme di strumenti diversificati che si sono concentrati nell’accensione di nuovo debito bancario (33,4%), nell’utilizzo dei margini disponibili sulle linee di credito (18,5%), nel differimento nei rimborsi dei debiti (16,9%) e nel ricorso alle attività liquide presenti in bilancio. Il 34% degli imprenditori non ha fatto ricorso ad alcuno strumento. Più dell’80% degli imprenditori ha ricevuto dal sistema bancario quanto richiesto per far fronte alle necessità di liquidità della propria attività. La Provincia ha sostenuto questo processo siglando un Protocollo con le banche che ha facilitato concessione di moratorie, nuovo credito e anche contributi a fondo perduto per la copertura del costo degli interessi.
Entrando più specificamente nel merito dei diversi settori economici, tra le produzioni che storicamente hanno svolto un ruolo importante nell'economia trentina, quella del porfido e quella del legno sono state caratterizzate negli ultimi anni da una congiuntura sfavorevole in relazione alla quale si rende necessaria una forte azione di rilancio.
Per quanto riguarda il commercio, l’elemento di attenzione cui si deve dare risposta è rappresentato dal fenomeno rilevato a livello globale, e quindi anche in Trentino, dell’inurbamento, con conseguente abbandono e spopolamento delle aree montane. Il problema, essendo montuoso tutto il territorio della nostra provincia, è particolarmente sentito. Assicurare nelle zone disagiate, attualmente servite da una rete di negozi cd. “multi-servizi”, una serie di servizi più numerosi e di maggior qualità, anche attraverso lo sviluppo di piattaforme digitali dedicate, diventa essenziale per trattenere la popolazione nei centri periferici ed attirarne di nuova. Il momento di intervenire risulta particolarmente propizio a causa della pandemia tuttora in atto, che può contribuire alla ricerca da parte degli individui di aree meno popolate, che consentano quindi una maggior libertà, sia per il proprio progetto di vita che per trascorrere un periodo di vacanza. Attualmente sono attivi 193 punti vendita che forniscono 821 servizi delle varie tipologie previste. La popolazione residente servita è di circa 78.000 unità, ma si deve tener presente che in molte delle località il dato aumenta, anche in maniera considerevole, nei periodi turistici.
Si ritiene che, attualmente, questi negozi ed i servizi supplementari da loro offerti siano poco conosciuti.
Lo sviluppo di una piattaforma digitale dedicata al commercio locale può costituire un ulteriore elemento complementare a servizio delle aree periferiche.
L’intervento si pone a sostegno di una prospettiva che vede in futuro il territorio popolato e preservato dall’abbandono, perché grazie alla diffusione di servizi innovativi ed efficienti sarà possibile lavorare e vivere con elevata qualità della vita anche nelle zone montuose o ritenute comunque disagiate, senza la necessità di recarsi nelle città per il soddisfacimento di necessità che trovano già risposta anche nei centri abitati più piccoli.
LEPOLITICHEDAADOTTARE
2.2.1 Favorire l’innovazione del sistema economico trentino negli ambiti individuati dalla Strategia di Specializzazione Intelligente rafforzando il ruolo dei poli d’innovazione in particolare attraverso le infrastrutture di ricerca aperte anche alle imprese nonché mediante iniziative di open innovation con la finalità di sostenere la crescita della ricerca privata e la capacità di trasferimento tecnologico e la nascita di imprese innovative
Destinatari: imprese, organismi di ricerca, centri di ricerca
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Soggetti attuatori: Provincia (Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro), Trentino Sviluppo S.p.A., HIT
Risultati attesi: progressivo aumento della capacità innovativa del sistema entro il settennio della nuova programmazione europea, mettendo maggiormente a frutto gli investimenti e le potenzialità del sistema della ricerca e promuovendo una maggiore integrazione con le politiche industriali.
La politica si inserisce pienamente nella Strategia provinciale di specializzazione intelligente 2021-2027, approvata in via preliminare a seguito di un percorso di consultazione e partecipazione sul territorio, nel solco degli obiettivi europei per una crescita più intelligente, più verde e digitale, più sociale e inclusiva e più vicina ai cittadini e della Strategia di specializzazione intelligente nazionale volta a creare nuove catene del valore che partono dalla ricerca e sviluppo e arrivano fino alla generazione di prodotti e servizi innovativi e allo sviluppo di tecnologie abilitanti, così da far crescere la ricchezza, migliorare la sua distribuzione e creare un impatto duraturo sulle opportunità occupazionali.
La strategia guida le politiche di innovazione verso la specializzazione e la condivisione di obiettivi e progetti con le imprese, i centri di Ricerca, le Università, le Fondazioni e l’intero ecosistema dell’innovazione. Promuove, inoltre, la massimizzazione delle sinergie e complementarietà fra le politiche e i programmi dell’Unione europea nel campo dell’innovazione.
Le aree prioritarie individuate sono le seguenti:
Sostenibilità, Montagna e Risorse Energetiche;
Industria intelligente;
Salute, Alimentazione e Stili di vita;
ICT & Trasformazione Digitale.
2.2.2 Creare le condizioni di contesto per il rafforzamento della competitività e attrattività del sistema economico trentino anche a livello internazionale, favorendo la nascita di nuova imprenditorialità, la crescita, la collaborazione delle imprese anche in ottica di filiera, con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile di tutto il territorio incentrato sull’economia circolare
Destinatari: imprese
Soggetti attuatori: Provincia (Direzione Generale, Dipartimento Affari finanziari, Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro), Trentino Sviluppo S.p.A., HIT
Risultati attesi: progressivo aumento di imprese in grado di affrontare il mercato globale, in virtù della maggiore dimensione/rete di impresa e del rafforzamento delle filiere locali, con incremento degli investimenti per l’innovazione e adozione di modelli organizzativi e produttivi incentrati sulla sostenibilità e sull’economia circolare
Oltre a stimolare e sostenere gli investimenti chiave, si vuole favorire un percorso di crescita dimensionale delle imprese trentine. Nella visione di medio-lungo periodo, si prospetta un tessuto imprenditoriale trentino caratterizzato da un maggior numero di imprese di media grande dimensione e comunque in grado di competere in modo efficace sui mercati di riferimento, in virtù della maggiore dimensione/rete di impresa e del rafforzamento delle filiere locali. Imprese più internazionali e più imprese internazionali, in grado di affrontare il mercato globale e che, anche grazie alle strategie di open innovation, fanno ricerca sul territorio in numero sempre maggiore e in aree prioritarie e distintive a livello territoriale:
- imprese maggiormente consapevoli sul ruolo delle strategie innovative di medio lungo termine;
- forte incremento degli investimenti per la trasformazione digitale in tutti i settori;
- adozione di modelli organizzativi e produttivi incentrati sulla sostenibilità e sull’economia circolare;
- processi di collaborazione tra imprese, mondo della ricerca e istruzione fortemente rafforzati;
- tessuto imprenditoriale rafforzato per la presenza di imprese attratte sul territorio provinciale;
- incremento della produzione di beni e servizi destinati al mercato internazionale rispetto al totale prodotto territorialmente (dal 7% all’8,5% entro la legislatura);
- filiere ben strutturate.
La Provincia autonoma di Trento ha adottato politiche volte alla riduzione della pressione fiscale in favore delle imprese aggiuntive rispetto a quelle statali, in particolare con interventi agevolativi su IRAP e IMIS. Già nel 2020 è stato avviato un processo di analisi di tali politiche di agevolazione fiscale al fine di valutarne l’efficacia anche in relazione alle nuove priorità generate dagli effetti della pandemia da COVID–19; analisi che ha portato ad una prima revisione con l’eliminazione di alcune agevolazioni meno efficaci.
Sul fronte dell’accesso ai finanziamenti, in particolare per gli investimenti, la gestione delle relazioni con soggetti coinvolti quali imprese, associazioni di categoria e mondo del credito è elemento fondamentale per mantenere aperto il dialogo e definire, in ottica di partecipazione e condivisione, gli strumenti adatti al sistema Trentino, in una prima fase per uscire dal periodo COVID e in seguito per progettare interventi strutturati, in termini di credito e garanzie, a sostegno del mondo imprenditoriale e delle famiglie.
È, inoltre, già in fase di costituzione un fondo crescita rivolto alle piccole e medie imprese, in grado di mobilitare anche risorse di investitori qualificati (Cassa Depositi e Prestiti, Laborfonds, Invimit, ecc.). Si tratta di uno strumento finanziario che opererà mediante interventi di rafforzamento patrimoniale, con investimenti nell’equity di imprese con prospettive di crescita concrete ed identificabili, nei vari settori economici, anche per assicurare un’adeguata diversificazione. Con la medesima finalità, l’operatività del fondo è estesa alle regioni del Nord-Est, con una quota di investimenti riservata al Trentino-Alto Adige. Cassa del Trentino S.p.A. è il primo investitore con risorse proprie fino a 20 milioni di euro. All’iniziativa partecipa anche Trentino Sviluppo, impegnata sul fronte del supporto della patrimonializzazione delle imprese trentine, anche attraverso un nuovo programma di interventi approvato nel dicembre 2020 del valore complessivo di 9 milioni che prevede: strumenti di equity e di sottoscrizione di prestiti obbligazionari per le medie e grandi imprese per 5 milioni di euro; lo strumento del matching fund per il sostegno di startup e PMI con risorse complessive per 1,8 milioni di euro; 1 milione di euro per entrare nel capitale sociale di imprese situate in comuni sopra i 400 metri di altitudine e fino a 7 mila abitanti; lo strumento dell’equity crowdfunding gestiti
“a sportello” per le microimprese innovative per 400 mila euro a cui si aggiunge, per le proposte più interessanti, anche la possibilità di partecipazione di Trentino Invest, rifinanziata tramite Trentino Sviluppo con 800 mila euro.
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Sono state avviate, inoltre, interlocuzioni con Cassa Depositi e Prestiti per sfruttare le loro esperienze sui fondi startup e accelerazione rivolti ai settori manifatturieri e della sostenibilità con l’obiettivo di creare sempre maggiore contaminazione tra il mondo della ricerca, dei poli tecnologici e il mondo delle imprese.
Nell’ambito delle politiche volte a coniugare sviluppo e sostenibilità, è in fase di studio un’operazione di reindustrializzazione del sito ex Montecatini di Mori, per un volume di investimenti pubblico stimato in 30 milioni di euro, in grado di mobilitare ingenti investimenti privati in chiave di economia circolare e creare nuova occupazione.
Una delle maggiori sfide che darà anche la misura del successo delle politiche economiche provinciali, è quella che, sulla spinta del Comitato Strategico per l’internazionalizzazione, riguarda il riposizionamento nelle catene del valore internazionale stravolte dalla pandemia, attraverso il sostegno all’aggregazione e progetti di accompagnamento per filiera e mercato di destinazione, assicurando che rimangano sul territorio attività ad alto valore aggiunto e ad alto contenuto tecnologico. Parimenti, il successo delle politiche di contesto volte a rafforzare lo status del Trentino come luogo di impresa potrà essere valutato anche sulla base dei risultati delle misure finalizzate all’attrazione di imprese e investitori esteri. A tal proposito, si sta valutando un nuovo specifico “Pacchetto localizzativo Trentino” finalizzato ad innalzare la qualità delle condizioni di contesto, i servizi e gli incentivi.
2.2.3 Sostenere gli investimenti di interesse pubblico, anche in una logica di sviluppo territoriale degli enti locali, portando avanti il reperimento di risorse diverse da quelle della finanza provinciale, un collegamento virtuoso con il risparmio locale e la partecipazione degli enti locali ad iniziative europee ed internazionali
Destinatari: imprese, aree urbane, aree turistiche
Soggetti attuatori: Provincia (Direzione generale, Dipartimento Affari finanziari), Cassa del Trentino, Patrimonio del Trentino
Risultati attesi: mobilitazione di risorse esterne per almeno 250 milioni di euro entro la legislatura Stato di attuazione delle politiche e prospettive
Al fine di sviluppare un circuito virtuoso tra risparmio (istituzionale e privato) ed investimento locale, la Giunta provinciale ha previsto, già con la manovra 2021-2022, l’attivazione di
Come già anticipato, con specifico riferimento al Fondo crescita equity è stato attivato da Cassa del Trentino un avviso di consultazione preliminare di mercato al fine di ricevere osservazioni e suggerimenti per giungere alla definizione di un Term-sheet che risulti idoneo a porre la basi per una efficace operatività del fondo. Per quanto attiene al Fondo rigenerazione è stato recentemente sottoscritto uno specifico Protocollo d’Intesa tra la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Trento, il Comune di Rovereto, Cassa del Trentino S.p.a., Patrimonio del Trentino S.p.a. e CDP Immobiliare Società di Gestione del Risparmio S.p.a., volto a effettuare
gli approfondimenti per la fattibilità del progetto di promozione e lancio di un Fondo per la rigenerazione urbana di aree ubicate nei Comuni di Trento e Rovereto (“Progetto Ri-Urb”).
Concluse le necessarie analisi di fattibilità, si proseguirà nelle fasi operative necessarie per attivare gli strumenti finanziari.
Con riferimento al Fondo crescita trentino, per la componente relativa al sostegno delle operazioni di ricorso al mercato finanziario da parte delle imprese, valutata positivamente l’iniziativa attivata dalla Provincia di Bolzano per il tramite di Euregio Plus sgr, saranno poste in essere le azioni necessarie per l’adesione a tale strumento finanziario, mentre per la parte relativa all’equity si procederà con la selezione, attraverso procedura di gara, di una SGR e alla successiva costituzione del fondo. Per quanto attiene al Fondo rigenerazione, al fine di sostenere l’iniziativa Progetto Ri-Urb, all’esito positivo delle analisi di fattibilità tecnico-operativa e di sostenibilità economico-finanziaria, sarà dato mandato a Cassa del Trentino di intervenire come anchor investor (investitore di riferimento, votato a mantenere l’impegno a lungo termine e in grado di favorire l’ingresso di nuovi investitori) con apporto in denaro e a Patrimonio del Trentino S.p.A. di intervenire come anchor investor con apporto in natura
Con riferimento al Fondo crescita trentino, per la componente relativa al sostegno delle operazioni di ricorso al mercato finanziario da parte delle imprese, valutata positivamente l’iniziativa attivata dalla Provincia di Bolzano per il tramite di Euregio Plus sgr, saranno poste in essere le azioni necessarie per l’adesione a tale strumento finanziario, mentre per la parte relativa all’equity si procederà con la selezione, attraverso procedura di gara, di una SGR e alla successiva costituzione del fondo. Per quanto attiene al Fondo rigenerazione, al fine di sostenere l’iniziativa Progetto Ri-Urb, all’esito positivo delle analisi di fattibilità tecnico-operativa e di sostenibilità economico-finanziaria, sarà dato mandato a Cassa del Trentino di intervenire come anchor investor (investitore di riferimento, votato a mantenere l’impegno a lungo termine e in grado di favorire l’ingresso di nuovi investitori) con apporto in denaro e a Patrimonio del Trentino S.p.A. di intervenire come anchor investor con apporto in natura