Per un Trentino sicuro, affidabile, capace di prevenire e di reagire alle avversità
5.3 Sicurezza del territorio, con particolare riferimento alla stabilità idrogeologica, e più elevato livello di tutela dell’incolumità pubblica e
dell’integrità dei beni e dell’ambiente, rispetto al verificarsi di calamità e di eventi eccezionali, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto
Inquadramento
Il territorio del Trentino è prevalentemente montano e quindi, per sua natura, è maggiormente esposto a fenomeni erosivi e alluvionali. Vista la sua specifica configurazione orografica, il maggior rischio a cui è esposto il Trentino è quello delle frane, che risulta essere superiore rispetto alla media nazionale, come si evince dal dato che evidenzia come il 21,7% del territorio trentino si trovi in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (con l’87,3% aree a rischio frana) a fronte dell’8,4% del territorio nazionale. E così, riguardo agli indicatori di rischio, il 2,9% della popolazione trentina risiede in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (a fronte del 2,2% della popolazione nazionale).
La sicurezza del territorio, condizionata anche dall’impatto devastante di Vaia, deve confrontarsi con i mutamenti che derivano dai sempre più frequenti fenomeni di incertezza determinati dai cambiamenti climatici. Questi provocano anche sul nostro territorio effetti negativi, come la variazione del regime delle piogge, con un aumento dell’intensità, o la modifica della frequenza di eventi meteorologici estremi i cui impatti comprendono schianti forestali, dissesti, allagamenti, interruzioni della viabilità ecc..
Il cambiamento climatico in atto è evidente: tra il 1971 e il 2000 la piovosità è aumentata del 9,6% e l'andamento delle precipitazioni è variato con un'alternanza di periodi secchi e periodi molto piovosi.
Inoltre, le precipitazioni nevose sono diminuite e i ghiacciai del Trentino si stanno riducendo anche a causa del progressivo aumento delle temperature: ai giorni nostri il ritiro glaciale è circa quattro volte maggiore rispetto a un secolo fa (IX Rapporto sullo stato dell’ambiente).
La presenza sui versanti di una diffusa ed efficiente copertura boschiva rappresenta un’efficace difesa contro altri fenomeni naturali, quali valanghe e caduta massi. Tale “infrastruttura verde” è soggetta peraltro a pericoli che i cambiamenti climatici in atto possono accentuare, mettendo a rischio la capacità di svolgere le sue funzioni a difesa del territorio, con le conseguenze di tipo sociale ed economico che ciò comporta.
Risulta quindi necessario sviluppare strategie di “adattamento” anche in considerazione dell'aumento dell'esposizione della popolazione agli eventi estremi dovuto a fenomeni di urbanizzazione (tendenza di concentrazione della popolazione in aree urbane per lo più dislocate in fondo valle).
Conseguentemente, occorre sviluppare una forte e decisa azione di rigenerazione del territorio, dell’ambiente e del paesaggio danneggiati, ma non meno importante è accrescere e rafforzare il livello di incolumità pubblica, con specifico riferimento alla stabilità idrogeologica e ad una sempre più attenta salvaguardia di suoli e soprassuoli.
Ciò richiede costanti interventi di ripristino dei dissesti e di manutenzione delle opere di prevenzione esistenti, al fine di contenere l’entità dei danni subiti dalle infrastrutture esistenti, e politiche di lungo periodo per il governo e la pianificazione territoriale che, a fronte di sempre rinnovate esigenze espansive, devono ricercare punti di equilibrio con le imprescindibili esigenze di salvaguardia della vita umana, delle risorse naturali strategiche e della tutela delle infrastrutture e dei beni.
In tale contesto è sempre più evidente l'importanza strategica anche di un’azione costante di informazione e formazione dei cittadini sui pericoli, sui rischi e sulle attività del sistema di protezione civile. La conoscenza dei pericoli e dei rischi anche tramite specifici incontri, manifestazioni, pubblicazioni, eventi sul territorio e nelle scuole porta ad un aumento della consapevolezza dei cittadini e a comportamenti virtuosi, di autotutela e di resilienza da parte dei cittadini stessi in concomitanza e a seguito di eventi calamitosi.
Si evidenzia, inoltre, l’importanza della formazione continua e specialistica per le differenti componenti del sistema di protezione civile trentina, che si tradurrà anche in una valorizzazione delle associazioni del volontariato presenti sul territorio e potrà essere da stimolo per il coinvolgimento delle nuove generazioni al progetto di sviluppo del Trentino; questo obiettivo contribuirà a garantire una sicurezza diffusa su tutto il territorio provinciale e rafforzerà il senso di appartenenza delle giovani generazioni al proprio territorio.
Per i fini di protezione civile e, in particolare, per l’efficacia del sistema di allerta, assume inoltre rilievo strategico l’attività di previsione, controllo e monitoraggio degli eventi, svolta dalla Provincia anche attraverso la realizzazione e la gestione di reti di monitoraggio e di divulgazione dei dati territoriali e ambientali (in particolare, previsioni meteorologiche, monitoraggio dei corsi d’acqua e dei laghi, gestione dei dati relativi a frane, fenomeni di crollo, dissesti).
In merito, si rende necessario continuare ad operare, anche con modalità innovative, per poter disporre di un quadro della situazione affidabile e preciso in tempo reale, anche nelle zone più remote del Trentino. In particolare, l’utilizzo di sistemi UAV ((Unmanned Aerial Vehicle) permetterebbe di limitare gli spostamenti sul territorio di personale e mezzi (obiettivo riduzione emissioni) e di salvaguardare nel contempo la sicurezza degli operatori.
Un ruolo centrale assume inoltre, per il sistema della Protezione civile provinciale, la disponibilità di un sistema efficace di allertamento; in merito, la Provincia ha realizzato negli anni scorsi interventi per l’attivazione di un sistema digitale di radio-comunicazioni sull’intero territorio provinciale.
In particolare, la rete digitale radiomobile per le comunicazioni dei soggetti del sistema della Protezione Civile si compone di 84 siti di diffusione e 101 siti sui quali transita la dorsale, principalmente a microonde, ma ove possibile con collegamenti anche in fibra ottica. La copertura outdoor è attualmente inferiore al 90% del territorio e il numero di apparati distribuiti ai diversi soggetti della protezione civile è pari a circa 4500.
Si intende, pertanto, continuare ad investire per garantire sia un aumento della copertura e delle potenzialità della rete per comunicazioni outdoor e indoor, sia un capillare utilizzo dei dispositivi cercapersone in standard digitale, portando avanti un impegno avviato nelle precedenti legislature, anche alla luce dell’evoluzione tecnologica.
LE POLITICHE DA ADOTTARE
5.3.1 Garantire la difesa del suolo assicurando continuità ed efficacia agli interventi per la stabilità idrogeologica Al fine di rafforzare il livello di sicurezza e stabilità idrogeologica del territorio trentino e quindi assicurare una maggiore tutela dell’incolumità pubblica, si intende proseguire nella realizzazione di investimenti per la sistemazione idraulica e forestale, nonché di opere di prevenzione delle calamità, di rilevanza sia provinciale che comunale, aggiuntive rispetto a quelle inerenti all’emergenza Vaia.
Nello specifico, si intende proseguire con:
- l'implementazione degli interventi di sistemazione idraulica e idraulico-forestale sul territorio provinciale assicurando, mediante l’apposito Piano di investimenti, la realizzazione di opere per il mantenimento ed il potenziamento dei livelli di sicurezza idrogeologica, con riferimento al sistema alveo-versante;
- la realizzazione delle opere di prevenzione delle calamità, di rilevanza sia provinciale che comunale, con particolare riguardo ai centri abitati ed altre aree di interesse pubblico;
- la realizzazione delle opere di somma urgenza di competenza provinciale per la riduzione del rischio.
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Per garantire continuità nel tempo all’esecuzione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e di contrasto ai cambiamenti climatici, svincolandosi dalla logica emergenziale post Vaia, va inoltre assicurata organicità all’azione pianificatoria provinciale in materia di difesa del suolo e sistematicità all’attività di monitoraggio.
In merito, si intende, in particolare:
- adeguare gli strumenti della pianificazione; a tal fine, assume rilievo il Piano generale delle opere di prevenzione (art. 12 l.p. n. 9/2011) che, partendo dall’analisi delle neo adottate carte della pericolosità del territorio provinciale e dalle indicazioni pianificatorie di sviluppo contenute nel Piano urbanistico provinciale, tramite lo studio e la predisposizione di specifici indicatori di rischio, individui il fabbisogno realizzativo di nuove opere di mitigazione e orienti la programmazione settoriale di dettaglio secondo indirizzi strategici comuni;
- aggiornare e perfezionare il sistema pianificatorio e gestionale delle foreste, per affrontare in modo organico gli effetti di medio-lungo periodo, rafforzando la capacità di adattamento dei territori al fenomeno del cambiamento climatico;
- potenziare il sistema dei monitoraggi ambientali, con riferimento ai fenomeni legati allo stato di salute e di vitalità delle foreste trentine, mediante l’adozione di strumenti che consentano un approfondimento continuo delle informazioni nonché un raccordo tra programmazione, prevenzione rischi e formazione, anche al fine di tutelare il territorio dal pericolo idrogeologico;
- integrare il vincolo idrogeologico con gli altri strumenti gestionali di prevenzione generale del pericolo e del rischio e di pianificazione del territorio.
Destinatari: cittadini, proprietari forestali pubblici, aziende forestali pubbliche e private Soggetti attuatori: Provincia (Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna), enti locali Risultati attesi:
maggior livello di sicurezza e stabilità idrogeologica
5.3.2 Rafforzare il sistema di Protezione civile attraverso un’adeguata pianificazione e una gestione efficace delle emergenze
Il sistema della Protezione civile è volto a garantire l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni e dell'ambiente rispetto al verificarsi di calamità e di eventi eccezionali di origine naturale o derivanti dall’attività dell'uomo. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento.
Le sole attività di previsione e di prevenzione non possono garantire, in ogni situazione, l’azzeramento del rischio. Occorre quindi intervenire per assicurare maggiore efficacia nella gestione delle emergenze, attraverso una migliore pianificazione, il rafforzamento delle competenze degli operatori, nonché promuovendo una maggiore consapevolezza dei rischi da parte dei cittadini.
In primo luogo, al fine di assicurare una gestione delle emergenze più efficace, efficiente ed economicamente sostenibile, assume particolare rilevanza l’adeguamento degli strumenti della pianificazione provinciale del sistema della Protezione civile, con particolare riferimento al Piano di protezione civile provinciale e ai Piani degli Enti locali. Sul fronte della pianificazione dell’emergenza si proseguirà nell’attività di sostegno delle amministrazioni locali nell’aggiornamento dei documenti, sensibilizzando gli operatori sulla necessità di approfondire tematiche strategiche quali l’adeguamento alle nuove carte della pericolosità, l’individuazione di nuovi fabbisogni di opere di difesa e l’implementazione delle connesse procedure di gestione del
rischio. Inoltre, si intende approfondire spazi e metodologie divulgative per la diffusione dei contenuti dei piani di protezione civile e dei conseguenti piani di emergenza.
Oltre a ciò, al fine di accrescere le competenze degli operatori, si intende promuovere innovative azioni formative di condivisione e divulgazione, per garantire professionalità nelle attività di soccorso e la piena capacità di affrontare le situazioni di calamità che si possono verificare sul territorio provinciale e sui territori nazionali, dove a volte è chiamata ad intervenire la Provincia, anche per coadiuvare altre Regioni e/o il Dipartimento di protezione civile nazionale.
Infine, è necessario perseverare nella diffusione tra la popolazione, con maggiore enfasi nei confronti della fascia in età scolare, della cultura dell’auto-protezione, sensibilizzando le persone sull’importanza del riconoscimento preventivo delle situazioni di potenziale rischio, al fine di non esporsi a situazioni di pericolo quando evitabili, nonché di come comportarsi nel caso di effettiva emergenza.
Destinatari: cittadini, operatori professionisti e volontari di Protezione civile, studenti e insegnanti di ogni ordine e grado scolastico e operatori di protezione civile internazionali
Soggetti attuatori: Provincia (Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna), enti locali Risultati attesi:
maggiore efficacia del sistema di pianificazione ad ogni livello, anche attraverso la predisposizione di procedure integrative per la gestione delle emergenze;
più approfondita conoscenza del sistema di protezione civile, con riferimento in particolare al mondo scolastico.
5.3.3 Promuovere sistemi innovativi e tecnologicamente avanzati di previsione dei rischi e di monitoraggio del territorio
Nell’ambito delle attività a supporto della Protezione civile risultano sempre più rilevanti i sistemi di monitoraggio e di previsione. In merito, la Provincia svolge una pluralità di attività, anche mediante la realizzazione e la gestione di reti di monitoraggio e di divulgazione dei dati territoriali e ambientali:
a) previsioni meteorologiche, compresi i settori della nivologia, glaciologia e climatologia;
b) controllo dei fenomeni inerenti al comportamento dei corpi idrici e delle relative opere arginali, e in particolare monitoraggio delle altezze idrometriche dei corsi d’acqua e dei laghi, nonché delle portate dei corsi d’acqua;
c) rilevazione, censimento, raccolta e archiviazione di dati relativi a frane, fenomeni di crollo, dissesti in generale e propensione dei territori al dissesto.
L’attuale sistema di previsione meteorologico e idrologico si basa sulla rete strategica provinciale sviluppata e aggiornata in un arco temporale molto ampio, nonché sull’utilizzo di apparecchiature molto sofisticate, quali i radar meteorologici e la strumentazione di telerilevamento della velocità e della direzione del vento (wind profiler). Negli anni recenti è stata effettuata una serie di adeguamenti e aggiornamenti tecnici oltre all’installazione di nuove stazioni.
Peraltro, occorre intensificare gli sforzi per poter disporre di un quadro della situazione sempre più affidabile e preciso in tempo reale. A tal fine è necessario:
- garantire continuità ed efficacia nel tempo alle attività di previsione dei rischi, di pianificazione e di monitoraggio del territorio anche con adeguati sistemi informativi;
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- promuovere sistemi innovativi di previsione anche a supporto delle diverse realtà produttive del territorio, sviluppando sinergie con i diversi settori produttivi al fine di supportare le decisioni operative in base a previsioni meteorologiche mirate, oppure avvalendosi di UAV (Unmanned Aerial Vehicle, cosiddetti droni).
Nel prossimo decennio si prevede una revisione complessiva della rete che possa aumentare le garanzie di sicurezza ed efficienza. Oltre all’aggiornamento della sensoristica dovrà essere assicurata, anche nei punti oggi non coperti, la trasmissione dei dati in tempo reale, avvalendosi a titolo sperimentale anche della rete Tetra e utilizzando nuovi sistemi di condivisione.
Il sistema dovrà garantire un efficiente processo di raccolta, validazione, organizzazione e divulgazione dei dati, in modo da soddisfare non solo le necessità della Protezione civile, ma anche dei numerosi stakeholder che oggi si avvalgono delle informazioni pubblicate online in tempo reale a livello di open data dall’Amministrazione provinciale.
Destinatari: cittadini e sistema di Protezione civile
Soggetti attuatori: Provincia (Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna), enti locali Risultati attesi:
crescente livello di innovazione dei sistemi di monitoraggio e di previsione, capaci di fornire dati sempre più raffinati e precisi, utili a consentire previsioni dei rischi sempre più attendibili.
5.3.4 Potenziare le reti di emergenza e allertamento per la sicurezza pubblica mediante l’evoluzione dei sistemi di connettività
Come già anticipato, nell’ambito di questa politica proseguiranno gli investimenti relativi alla rete digitale radiomobile per le comunicazioni dei soggetti del sistema della Protezione Civile, che dovrà essere aperta alle nuove opportunità che la tecnologia digitale offre, in particolare in termini di interoperabilità e per favorire l’interconnessione con altre reti anche extra provinciali.
Il nuovo sistema di allertamento tramite cerca persone sarà abilitato utilizzando lo standard TETRA.
Destinatari: i soggetti e le strutture operative della Protezione civile
Soggetti attuatori: Provincia (UMST per l’innovazione nei settori dell’energia e delle reti), Trentino Digitale S.p.A.
Risultati attesi: entro la legislatura, si punta a raggiungere oltre il 90% di copertura outdoor della rete TETRANET, a migliorare la copertura indoor e a distribuire circa 5000 cercapersone con tecnologia TETRA