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Aumento della natalità e piena realizzazione dei progetti di vita delle famiglie

Per un Trentino in salute, dotato di servizi di qualità, in grado di assicurare benessere per tutti e per tutte le età

3.5 Aumento della natalità e piena realizzazione dei progetti di vita delle famiglie

Inquadramento

Il tasso di fecondità del Trentino è molto inferiore al tasso di bilanciamento e sostenibilità demografica.

Il benchmark con le regioni italiane posiziona comunque il Trentino in una situazione leggermente migliore rispetto alla media italiana ma inferiore rispetto al dato altoatesino. Università di Trento e ISPAT hanno fatto un’analisi aggiornata al 31/12/2020. Le analisi saranno allegate al Rapporto sullo stato di attuazione della legge 1/2011 attualmente in fase di approvazione.

Per quanto concerne il cambiamento delle strutture familiari, osservando la dinamica degli ultimi 20 anni emerge che le famiglie sono sempre di più, ma più piccole. Infatti, nel periodo dal 1990 al 2019 la popolazione residente in Trentino è cresciuta del 21% e le famiglie del 38%. Da ciò discende che la dimensione delle famiglie diminuisce anche se molto lentamente. La dimensione media passa dai 2,6 componenti del 1990 ai 2,3 del 2019 e la distribuzione delle famiglie per numero di componenti mostra che oltre il 35% delle stesse è rappresentato da famiglie unipersonali. Le coppie con figli sono circa il 34% delle famiglie. Il 43,5% delle stesse ha due figli, seguita a breve distanza da quelle con un figlio solo (41,9%). Per le coppie con almeno tre figli si registra in Trentino un andamento, pur non lineare, in crescita: dall’11% del 2009 al 14,5% del 2019. Di seguito si evidenziano alcuni temi rilevanti rispetto alla questione della denatalità.

Transizione all’età adulta per i giovani. L’età media in cui i giovani lasciano la casa dei genitori: in Italia a 30 anni, in Germania e Francia a 23. La media europea è di 26,2 e ci sono paesi dove l’età media di uscita di casa è 17,8 anni (Svezia), 21,1 (Danimarca), 21,8 (Finlandia). Per Italia e Spagna siamo sopra la media europea: i giovani italiani lasciano mediamente casa a 30 anni. Il dato dell’età media di uscita di casa assume proporzioni particolarmente rilevanti per i maschi, che mediamente vanno a vivere in autonomia a 31,2 anni in Italia, mentre le femmine si distaccano a 29,1 anni. I giovani spagnoli lasciano casa a 29,5. I fattori che incidono su questo fenomeno sono sia di natura culturale che di natura economica. La famiglia italiana è da sempre una famiglia maggiormente protettiva rispetto alle famiglie dei paesi nord europei. Elementi fortemente critici sono poi il costo dell’abitazione (affitto/acquisto) e l’instabilità lavorativa. Se avessero un reddito stabile o delle prospettive non precarie di lavoro, la maggior parte dei giovani italiani sarebbe disponibile a lasciare la casa dei genitori in anticipo rispetto alla situazione esistente.

Politiche a favore delle famiglie numerose. Nel confronto con altre realtà e in un contesto di calo nel tempo delle coppie con figli si evidenzia per il Trentino una maggior incidenza della famiglia con almeno tre figli, sia rispetto al Nord-Est che all’Italia, e un’evoluzione del fenomeno diversa rispetto alla media del Paese. In Italia nel decennio non si osservano cambiamenti nell’incidenza delle famiglie con almeno tre figli mentre nel Nord-Est vi è un incremento di circa tre punti percentuali, inferiore alla variazione rilevata in Trentino.

L’indice sulla maternità promosso da Save the Children, in collaborazione con ISTAT, è composto da 11 indicatori che misurano la condizione delle madri italiane rispetto a tre dimensioni (cura, lavoro e servizi). Secondo i dati del Rapporto 2021, la Provincia di Trento si pone ai vertici della graduatoria delle regioni italiane nel supporto alla maternità, dietro ma molto vicina all’Alto Adige nel punteggio generale.

In particolare, è prima per la categoria “servizi” che analizza i servizi per la prima infanzia e il loro grado di copertura, terza per la categoria “lavoro” che tiene conto della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e quarta per la categoria “cura” che analizza il tasso di fecondità e la distribuzione del lavoro di cura all’interno delle coppie. Nonostante questo posizionamento di eccellenza, pur sempre relativa al

contesto italiano, i dati sembrano suggerire che anche in Trentino, per contrastare il calo demografico, siano necessarie e prioritarie politiche per la famiglia, per il sostegno alla genitorialità e per promuovere e tutelare l’occupazione, in particolare quella femminile. Le politiche a livello locale, peraltro, devono inserirsi in modo sinergico con le politiche di carattere nazionale e in un quadro organico di rafforzamento del sistema di welfare.

Family Act. Nell’ambito del più ampio progetto di riforma contenuto nel Family Act, la recente legge delega n. 46 del 2021 autorizza il Governo ad adottare provvedimenti di riordino, semplificazione e potenziamento, anche in via progressiva, delle misure a sostegno dei figli a carico, attraverso l'assegno unico e universale, secondo criteri di progressività e modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare. In attesa dell’introduzione a regime il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge ponte per coprire l'assegno unico nel periodo luglio-dicembre 2021 a favore dei lavoratori autonomi, disoccupati e incapienti. Lo strumento verrà esteso, a partire dal primo gennaio 2022, anche ai lavoratori dipendenti. Per accedere all'assegno “ponte”, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un ISEE inferiore a 50.000 euro annui. Oltre all’Assegno unico universale, il Family Act prevede il riordino delle misure di sostegno all’educazione dei figli a carico e l’introduzione di nuove provvidenze, il riordino della disciplina dei congedi parentali e del congedo di paternità, il rafforzamento delle misure volte ad incentivare il lavoro femminile e interventi di sostegno ai giovani.

La politica per la famiglia, nella sua multidimensionalità, si inserisce in una visione necessariamente di lungo periodo, che riconosce l’investimento sociale nella famiglia e in sistemi di welfare con un approccio anticipante. Il sostegno della natalità e delle famiglie con figli è, infatti, fondamentale per concorrere a rallentare il processo di invecchiamento della popolazione. Le linee di sostenibilità definite dalla Strategia di sviluppo sostenibile provinciale prevedono:

- il sostegno alla genitorialità e alle famiglie con difficoltà di tipo economico e sociale, contrastando le disuguaglianze sociali a partire dall’infanzia;

- il superamento degli stereotipi legati ai “ruoli di genere”, con riequilibrio nei compiti di cura e di assistenza familiare;

- la diffusione capillare della cultura della conciliazione nei modelli organizzativi delle imprese e la promozione di forme innovative di organizzazione del lavoro, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori, superando la connotazione di bisogno della sola parte femminile;

- incentivi alla distribuzione del congedo parentale tra entrambi i genitori;

- il sostegno, al livello provinciale, di strumenti che favoriscano la conciliazione famiglia-lavoro e al contempo contrastino il calo delle nascite (tra cui welfare territoriale, asili nido, aziendali e pubblici con tariffe accessibili a tutte le famiglie, servizi estivi per l’infanzia.).

Pertanto, anche nel triennio 2022-2024, nell’ambito di una visione di più lungo periodo, le politiche a favore della famiglia sono centrali nell’azione del governo provinciale, con un approccio integrato tra i diversi livelli di intervento, nazionale e provinciale, così da ottimizzare l’impiego delle risorse.

LE POLITICHE DA ADOTTARE

3.5.1 Contrastare il calo demografico sostenendo la famiglia e la natalità, mediante interventi di mantenimento

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famiglia-lavoro, al fine di favorire l’occupazione femminile e la residenza sui territori, assicurando l’armonizzazione con gli analoghi interventi previsti a livello nazionale

Destinatari: famiglie e giovani coppie

Soggetti attuatori: Provincia (Direzione Generale, Dipartimento Salute e politiche sociali)

Risultati attesi: mantenimento o miglioramento della consistenza delle nascite nei prossimi anni, avendo presente la diminuzione della popolazione femminile in età feconda

In relazione all’evoluzione del contesto e in stretto raccordo con la politica nazionale Family Act, è previsto un aggiornamento del Piano strategico straordinario di legislatura a favore della famiglia e della natalità. Le principali novità riguardano:

il raccordo degli interventi economici a favore della famiglia con la nuova misura nazionale Family Act e la razionalizzazione e revisione dei benefici economici esistenti a favore della famiglia con la progettazione di un sistema di buoni di servizio delle provvidenze al fine di aumentare il moltiplicatore economico;

il mantenimento di un’ampia offerta di servizi 0/3 anni, avviando nel contempo un percorso di razionalizzazione e semplificazione degli aspetti amministrativi del sistema, anche tramite il potenziamento del sistema dei buoni di servizio.

Nell’ambito della nuova programmazione europea si intende confermare un forte impegno a sostegno della conciliazione dei tempi famiglia e lavoro e dell’occupazione, in particolare femminile, mediante i buoni di servizio. Gli interventi contemplati si riferiscono ai servizi di cura e custodia per minori nella fascia di età 3 mesi - 14 anni, sulla base di progetti calibrati sui bisogni della famiglia. Nel corso del 2020 le Organizzazioni inserite nel catalogo on line per erogare servizi su più fasce di età di minori, comprese tra i 3 mesi - 14 anni, sono 124 per una copertura territoriale pari a 528 sedi accreditate cui corrisponde un importo complessivo di buoni pari a circa 4 milioni di euro. Sono stati assegnati 3.739 buoni corrispondenti a 732.655 ore di servizio erogato. Per quanto riguarda la fascia 0 - 3 anni il numero di buoni emessi è pari a 829 per un totale pari a 412.947 ore a cui corrisponde un costo complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro;

l’ulteriore sviluppo del Sistema Trentino Qualità Famiglia previsto dalla legge provinciale sul benessere familiare, tramite i distretti famiglia territoriali, i distretti family audit, i manager di territorio, la promozione/valorizzazione sistematica dei marchi famiglia e del marchio family audit, procedendo in continuità con le linee di sviluppo già in corso. Si segnala, al riguardo, l’importante iniziativa di prossima approvazione relativa al distretto family audit territoriale di 35 APSP con benefici attesi per i lavoratori, le aziende e l’ambiente;

la promozione sistematica a livello territoriale del progetto coliving per contrastare il fenomeno dello spopolamento montano e promuovere/rafforzare l’attrattività territoriale, come più ampiamente indicato nella politica 3.7.2, a cui si rinvia.

OBIETTIVO DI MEDIO-LUNGO PERIODO

3.6 Maggiore inclusività ed equità nei confronti dei soggetti fragili, con un

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