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Small Business Investment Companies Act , le Small Business Investment Companies (SBIC) Le quali sono intermediari rivolti solo ed esclusivamente

1.6 Analisi delle performance

Abbiamo visto, in linea teorica, come l’attività di

private

equity

a livello globale sia stata caratterizzata da un discreto sviluppo apportando numerosi vantaggi alle aziende partecipate, registrando segnali di crescita, sia quantitativi che qualitativi, che hanno permesso un aumento del valore nel corso degli anni. Paragonando imprese di simili dimensioni si è visto come quelle che non hanno visto l’ingresso del

private

equity

abbiano, in media, rendimenti peggiori rispetto a quelle aziende che invece sono entrate in contatto con questo genere di operatori, il tutto ovviamente risulta positivo non solo per la singola impresa ma per l’intero tessuto economico, con la creazione di nuovi posti di lavoro e l’incentivazione delle esportazioni. Esistono molte significative ricerche che studiano e analizzano l’intera attività di

private

equity

riferibili alle operazioni di LBO. Esse dimostrano come il contributo fornito dal capitale di rischio sia di vitale importanza per la crescita dei sistemi imprenditoriali e dell’economia nel suo complesso, di seguito si riportano alcuni studi in ottica europea e internazionale, il mercato italiano viene analizzato più specificatamente nel capitolo successivo.

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Da studi effettuati da NVCA (

National Venture Capital Association

), negli Stati Uniti, la presenza di operazioni di LBO effettuate da

private

equity

ha portato un incremento del numero di dipendenti, amplificando quindi la crescita economica e tecnologica del Paese fin dall’inizio di questo millennio. Tra il 2000 e il 2003 i nuovi posti di lavoro sono stati 600.000 con un aumento annuo del 7%, mentre nello stesso periodo negli altri settori si vede un calo del 2%. Solo nel 2003 il fatturato prodotto è stato di 1,8 miliardi di dollari, pari, quasi, al 10% del fatturato totale di tutte le imprese americane. Bisogna mettere in risalto come gli investimenti in acquisizioni e fusioni furono, in termini relativi, oltre il doppio delle altre imprese, ciò ha garantito un gran sostentamento alla competitività del Paese e all’incremento di produttività, incremento che ha contraddistinto gli Stati Uniti in quegli anni.

Si connotano simili risultati anche in ricerche effettuate dall’EVCA (

European Private Equity and Venture Capital Association)

con riferimento ai Paesi UE nel medesimo lasso di tempo. Le imprese partecipate da fondi di

private

equity

hanno creato oltre 1 milione di nuovi posti di lavoro e di questi almeno 400.000 sono da ricondursi a operazioni di LBO, infatti il numero di dipendenti, per il 75% delle aziende interessate, è aumentato poco meno del 30%, ciò ha portato ad un tasso di crescita occupazionale oltre al 5%, esso è da confrontarsi con un livello di poco superiore al 0,5% nei rimanenti mercati (Bracchi G. e Gervasoni A., 2006).

Rimanendo in ottica internazionale e analizzando dati riguardanti il 2006 si può vedere come oltre l’80% dei capitali raccolti dai fondi di

private

equity

siano stati utilizzati per operazioni di LBO (Standard & Poor’s, 2006), e, a conferma di ciò, si ha che su un totale di 90 miliardi raccolti ben 70 siano stati destinati per operazioni in questo settore (EVCA, 2006)

Da un’altra ricerca, effettuata da Ernst & Young nel 2006, si possono ricavare due importanti indicazioni, la prima va parzialmente a smentire la critica più frequente nei confronti di queste operazioni, ossia che la crescita dell’Ebitda sia da derivare principalmente al taglio dei costi, infatti la

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ricerca in questione dà il merito di questa

performance

principalmente allo

sviluppo del business. In particolare, il taglio dei costi, secondo questa ricerca, impatta per il 31% in Europa e per il 23% negli Stati Uniti sulla crescita dell’Ebitda. In secondo luogo questa ricerca ha evidenziato come gli investitori di

private

equity

riescano a far crescere il valore, considerando

l’entreprise value

, delle aziende partecipate nei 100 più grandi disinvestimenti dei fondi di

privateequity

negli USA e in Europa. Il tasso di crescita in questione risulta del 35% per le aziende americane e del 25% per quelle europee che sono di molto superiori ai medesimi tassi di crescita per le aziende quotate, visto che essi sono rispettivamente dell’11% e del 15% (Gervasoni A. e Sattin F., 2008).

Anche passando ad una analisi più dettagliata su alcuni Paesi Europei, in base a ricerche effettuate dalle associazioni di

venture capital

nazionali, si riscontrano risultati positivi sull’impatto economico e sociale del

private

equity

.

In Francia la AFIC (

Association Française des Investisseurs en Capital

) ha

rilevato come l’intervento delle operazioni di LBO abbia avuto effetti positivi sotto vari aspetti, tra cui:

• un abbassamento del numero di fallimenti pari al 1,5% per le aziende

partecipate (4,7% negli altri settori);

• un aumento delle spese di formazione dei dipendenti del 10%;

• aumenti salariali del 3,5% (2,8% la media nazionale);

• maggior coinvolgimento dei dipendenti nel capitale sociale e nelle

decisioni aziendali, con il duplice vantaggio di un calo di assenteismo e migliori

performance

aziendali.

In Inghilterra, l’associazione BVCA (

British Venture Capital Association

) insieme alla

IE Consulting

hanno prodotto una ricerca che mostra, per le aziende partecipate da

privateequity

, un incremento di occupazione e ricavi grazie all’aumento delle esportazioni e degli investimenti che permettono un aumento della spesa in ricerca e sviluppo del 20%.

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Dalla Germania si possono estrarre due significative ricerche, la prima, effettuata da

Ernst & Young

, conferma la positività della presenza dei fondi di

private

equity

nell’economia del Paese. Basti vedere l’evoluzione delle imprese, per numero di dipendenti e fatturato, tra i primi anni Novanta e il 2005, anno a cui si riferiscono gli studi. A conferma dell’enorme sviluppo si vede che nel 1990 le imprese partecipate erano 2.000 con 270.000 dipendenti e fatturato totale di 38,6 miliardi, mentre nel 2005 il numero di imprese era 5.500 con 640.000 dipendenti per un fatturato di 115 miliardi di euro.

La seconda ricerca utile per analizzare l’effetto in Germania delle operazioni di LBO effettuate dai fondi di

private

equity

è quella dell’associazione di categoria tedesca

Deutsche Beteiligungs AG

, la quale ha effettuato, nel 2004, uno studio sull’impatto di queste operazioni sull’andamento occupazionale e sui ricavi negli anni appena precedenti gli studi in

questione. Come dato interessante si vede che la presenza del

privateequity

ha, da un lato, aumentato le

performance

aziendali nei periodi positivi, e, dall’altro, permesso di minimizzare le perdite nei periodi negativi. A conferma di ciò si nota come il taglio dei posti di lavoro nel primo periodo di recessione sia stato quasi nullo per le aziende partecipate, contro il 4% della media nazionale.

Anche in Spagna si sono registrate le stesse condizioni favorevoli degli altri Paesi già analizzati, con un buon impatto a livello occupazionale (+2%), aumento dei ricavi (+6,5%) e maggiore utile lordo (+5,5%) per quelle aziende interessate dai

private

equity

. Oltre alla conferma di questi dati la ASCRI (

Asociación Española de Entidades de Capital Riesgo

) ha implementato i suoi studi mettendo in evidenza l’incremento delle tasse pagate dalle imprese oggetto di

private

equity

pari ad un +25% in Spagna e + 20% in Germania, il tutto a beneficio dell’intera economia dei rispettivi Paesi (Gervasoni A. e Sattin F., 2008)

Da tutte le ricerche presentate si può capire come la presenza di

private

equity

e delle operazioni di LBO rappresentino un importante acceleratore

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della crescita e contestualmente aiutino a diminuire gli effetti negativi nei periodi di recessione.

Da quanto visto si può concordare sul fatto che “l’attività di

private

equity

ha il merito di provocare effetti positivi anche in altri elementi quali l’innovazione, la R&S, lo sviluppo tecnologico, le trasformazioni strutturali, l’aumento delle esportazioni e il miglioramento della qualità della vita” (Kearney A. T., 2007).

Anche spostando l’analisi dei dati nell’ottica di chi è fornitore di capitale di rischio, gli investitori, si può affermare che le operazioni di LBO presentano, generalmente, la possibilità di effettuare ottimi rendimenti. Per questa analisi il dato da prendere in considerazione è l’

Internal Rate of Return

(IRR), e più specificamente l’IRR Netto Aggregato che misura le

performance

medie annue nette considerando i soli flussi tra gli operatori e i relativi investitori.

Considerando i dati tra il 1996 e il 2006 in Europa, prima cioè dell’influenza della crisi economica, si vede come l’IRR Netto Aggregato sia superiore al 10%, valore che se paragonato a molte altre forme di investimento, con

medesimi livelli di rischio, rappresenta una

performance

nettamente

superiore. Anche analizzando i medesimi dati di provenienza americana si possono trarre le stesse conclusioni, infatti l’IRR Netto Aggregato è ancora superiore che in Europa (12,5%). E’ per questo specifico motivo che le

operazioni di LBO e l’attività di

private

equity

hanno avuto tanto successo

nel primo decennio del nuovo millennio sia in Europa sia negli Stati Uniti d’America (KPMG & AIFI, 2008).