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Applicabilità ed efficacia delle misure di miglioramento in SSL nella PMI: supporto tecnico ed organizzativo della rete istituzionale e delle Parti Sociali

Le attività della Ricerca scientifica sono sintetizzate di seguito in schede di ricerca che riportano, nella prima parte, la classificazione e la matrice di fattore definite sulla base

Obiettivo 1: Applicabilità ed efficacia delle misure di miglioramento in SSL nella PMI: supporto tecnico ed organizzativo della rete istituzionale e delle Parti Sociali

anche finalizzato alla prevenzione dei “near miss”.

In linea con le indicazioni internazionali e con gli attuali indirizzi nazionali (D.Lgs 81, PNP 2020-25), il progetto si prefigge di sviluppare e promuovere l’utilizzo di metodologie e strumenti applicativi standardizzati per la valutazione dei rischi e la programmazione di piani di miglioramento presso aziende della PMI, tramite una rete di supporto territoriale tripartita, valutando l’efficacia delle azioni intraprese per migliorare i livelli di sicurezza, rispetto alle reali necessità e possibilità applicative delle aziende. Tale scopo verrà perseguito attraverso:

sviluppo e trasferimento delle conoscenze sui fattori di rischio infortunistico, tramite l’analisi delle cause di non conformità, incidenti e infortuni, finalizzato alla più efficace programmazione degli interventi di monitoraggio ed assistenza alle imprese; sviluppo e trasferimento di strumenti operativi per rafforzare la motivazione al miglioramento e le capacità di autovalutazione e gestione dei livelli di sicurezza delle imprese; rafforzamento della rete istituzionale di assistenza e controllo tramite il supporto al Servizio Sanitario Nazionale nella realizzazione di Piani mirati di prevenzione (PMP), in linea con gli indirizzi del PNP 2020-25, verifica di efficacia degli interventi e delle ricadute aziendali in termini di soluzioni migliorative attuate.

Impatti previsti e ricadute applicative

-Messa in opera di metodologie: la promozione e il supporto all’applicazione di metodologie standardizzate di valutazione dei rischi presso le piccole imprese artigianali della PMI tramite l’utilizzo di supporti applicativi apporteranno significative ricadute sui livelli di motivazione al miglioramento e sulle competenze applicative dei servizi di prevenzione aziendali.

-Sviluppo di software: l’informatizzazione dei dati di supporto al processo di VR è una delle azioni identificate dalla strategia CE per favorire e semplificare l’applicazione della normativa su salute e sicurezza riducendo il carico burocratico, in particolare modo nelle piccole imprese artigiane.

- Monitoraggio e analisi dei near miss: l’utilizzo del software Infor.Mo. per il controllo ed il riesame della VR standardizzata potrà essere integrato nel percorso di assistenza e monitoraggio delle imprese coinvolte, con il supporto delle associazioni di settore, per sensibilizzare i datori di lavoro rispetto alle possibili azioni di miglioramento delle criticità organizzative. In termini di ricadute economiche per le aziende, l’analisi delle cause di incidenti ed infortuni finalizzata al miglioramento dei livelli di sicurezza e salute è una delle azioni per cui sono previste incentivazioni INAIL (OT23, ISI).

- Accordi di collaborazione: le piccole imprese, per conformarsi pienamente con gli obblighi di legge è fondamentale il ruolo di collegamento con le istituzioni (Inail, Asl) svolto dalle parti sociali tramite gli Organismi paritetici (Art. 52 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.). Le ricadute sono identificabili sia in termini di condivisione di strumenti e procedure operative sia in termini di

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capacità di monitoraggio diffuso sul territorio, rafforzamento della applicazione normativa, monitoraggio applicazione e diffusione buone prassi, opportunità di utilizzo degli incentivi Inail e, più in generale di approccio al tema della qualificazione delle imprese (Art. 27 D.Lgs.

81/08 e s.m.i.).

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila: Sezione 5 Supporto alla prevenzione; Sezione 4 Sistemi di sorveglianza e gestione integrata del rischio.

Obiettivo 2: Il settore Seveso nella transizione energetica: un nuovo approccio integrato alla sicurezza di lavoratori e impianti.

I rapidi cambiamenti che la transizione energetica sta determinando nel mondo industriale investono in particolare alcuni settori come quello petrolifero, chimico ed energetico, considerati tradizionalmente molto robusti sotto diversi punti di vista (organizzativo, economico, politico) e caratterizzati da una grande cultura della sicurezza. Fra le sfide da affrontare nel breve termine sicuramente distinguiamo: l’ingresso di nuovi prodotti non ancora ben conosciuti (idrogeno blu, GNL, idrocarburi di sintesi da CO2, biocombustibili, etc.) per i quali saranno utilizzati impianti esistenti (in particolare depositi), progettati e realizzati secondo vecchie concezioni, con conseguenti potenziali rischi, per lavoratori, popolazione e ambiente, dovuti all’invecchiamento degli impianti e del personale dell’organizzazione, all’obsolescenza della strumentazione nelle produzioni tradizionali, all’affermarsi di nuovi modelli nella produzione e distribuzione dei prodotti, con importanti impatti sull’organizzazione gestionale/manageriale e sui lavoratori.

In questi scenari è possibile offrire una risposta coordinando diversi aspetti e sfruttando tecnologie abilitanti (sensoristica, intelligenza artificiale, etc.). In particolare sono stati individuati due possibili percorsi di ricerca complementari: il primo promuove un sistema di gestione resiliente che attraverso l’uso di strumenti evoluti di intelligenza artificiale (machine learning, data mining, etc.) sia in grado di costruire un “barometro del rischio” che indirizzi le decisioni sulla sicurezza nei tre livelli: strategico (alta direzione aziendale – decision maker), tattico (gestori, datori di lavoro – strategie adattive), operativo (lavoratori – coinvolgimento diretto) e consenta di affrontare situazioni che si prevedono “estreme” a causa di condizioni al contorno, spesso esterne all’azienda, caratterizzate da mutamenti tanto molto lenti che non seguono, quindi, la normale evoluzione del contesto (leggi, decisioni sovranazionali) quanto estremamente rapide (mercato, eventi inattesi quali la pandemia).

Il secondo relativo alla sicurezza dei materiali attraverso applicazioni di tecniche di controlli non distruttivi (CND) e metodi di prognostica basati su sensoristica e intelligenza artificiale (AI) per l’esercizio in sicurezza degli impianti per l’intero ciclo di vita, in particolare per nuovi materiali e nuovi prodotti. Rilevanti sono l’analisi e caratterizzazione delle forme di danno e stime di vita residua di componenti di impianto in presenza di mutate condizioni di esercizio, in particolare per i meccanismi di danno da nuovi prodotti su impianti esistenti. Si prevedono prove meccaniche e tecnologiche da affiancarsi ai test predittivi in entrambi i casi.

Impatti previsti e ricadute applicative

Il progetto avrà ricadute applicative sui sistemi di gestione e manutenzione degli impianti industriali che si troveranno ad affrontare le nuove sfide imposte dalla transizione energetica in atto. L’impatto previsto è quello di introdurre la “resilienza manageriale/gestionale” nelle aziende del settore, comprese le PMI, che possono avere difficoltà ad adattarsi in tempi brevi agli importanti cambiamenti in atto, sia di carattere gestionale che impiantistico, dettati dalle nuove modalità lavorative e dall’avvio della trasformazione energetica della quale non è ancora del tutto chiaro il punto di arrivo. Allo stesso modo, per gli impianti appositamente progettati e realizzati per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dei combustibili a basso impatto ambientale, si possono prevedere ricadute applicative sulla messa a punto di specifiche tecniche CND e metodi prognostici finalizzati al monitoraggio e alla conseguente

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prevenzione dei fenomeni di danneggiamento. Non da ultimo si vogliono offrire spunti di adeguamento normativo, in particolare per nuovi prodotti e nuovi materiali, per corrispondere esigenze tecniche funzionali all’evoluzione rapidissima del settore. Le attività istituzionali che ne possono beneficiare sono principalmente l’attività ispettiva ed autorizzativa Seveso e l’attività di certificazione, verifica e controllo su attrezzature in pressione e atmosferiche.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dit: Laboratorio V Sicurezza e tutela ambientale degli impianti di processo; Laboratorio IX Tecnologie innovative per la sicurezza; Laboratorio I Sicurezza nei settori ad alto indice infortunistico - cantieristica e agricolo-forestale; Sezione I Segreteria tecnico scientifica e monitoraggio attività.

Obiettivo 3: Misure innovative di prevenzione e protezione nei settori ad alto rischio infortunistico: costruzioni e agricoltura.

L’obiettivo 3 è dedicato alle problematiche di sicurezza di due comparti con elevato numero di infortuni.

Nel settore delle costruzioni in particolare l’attività svolta in quota espone molto spesso i lavoratori al rischio di caduta dall’alto. La messa a disposizione di attrezzature provvisionali e di dispositivi di protezione collettiva e individuale con elementi innovativi, che comprendono nuove funzioni e nuovi materiali atti a ridurre ulteriormente gli effetti sul corpo umano derivanti da una possibile caduta, diminuisce la possibilità che si verifichino tali eventi infortunistici con conseguenze talvolta drammatiche. Ulteriore finalità è quella di mettere a punto strumenti e prassi operative che consentano un migliore utilizzo delle attrezzature provvisionali e dei dispositivi prima descritti. Tale attività è in continuità con una specifica linea di ricerca avviata nel precedente piano.

In ambito agricolo, l’uso del trattore comporta rischi fatali. In particolare il rischio di ribaltamento risulta essere quello principale, mitigabile solo attraverso idonei sistemi di protezione di tipo ROPS e sistemi di ritenzione, in grado di proteggere e mantenere l’operatore sul posto di guida. Le strutture ROPS ad arco sono di tipo fisso o abbattibile.

Quest’ultima tipologia è privilegiata nelle colture che richiedono un basso ingombro in altezza, ma è purtroppo foriera di un utilizzo scorretto ragionevolmente prevedibile. Infatti, il posizionamento dell’arco in configurazione verticale, di sicurezza, non è subordinata a condizioni di lavoro sicure, ma è affidata interamente all’operatore, il quale, anche per ragioni ergonomiche, dopo averlo abbassato non procede quasi mai al riposizionamento dell’arco in configurazione di sicurezza. Tanto premesso, le attività di ricerca proposte possono essere ricondotte a: progettazione virtuale e realizzazione di un prototipo di trattore ribassato con caratteristiche proprie dell’Agricoltura 4.0.

Ancora nel settore agricolo l’uso di macchine semoventi con operatore a bordo in contesti in cui sono presenti anche altri lavoratori a terra risulta essere sempre più diffuso, tenendo anche conto della possibile interferenza di macchine specifiche di altri settori quali ad esempio il “movimento terra”. In tali situazioni il rischio di investimento assume particolare rilevanza, tenendo anche conto che la visibilità indiretta è ancora assicurata da specchi o telecamere a circuito chiuso. Tali sistemi necessitano di un assiduo monitoraggio da parte dell’operatore alla guida, in aggiunta alle ordinarie attività lavorative. L’attività di ricerca si propone di verificare la possibilità di applicare soluzioni tecniche che consentano di rilevare in modo autonomo la presenza di lavoratori a terra in prossimità della macchina (ad esempio sensori a ultrasuoni, elettromagnetici, radar, lidar, sistemi di elaborazione delle immagini acquisite da telecamera, ecc.) anche in configurazioni della macchina diverse da quella di base. Tale approccio consentirà anche di definire una nuova metodologia di prova per la verifica dei requisiti di visibilità.

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Impatti previsti e ricadute applicative

In ambito cantieristico, la messa a punto di nuovi strumenti operativi per attività in quota è sicuro elemento necessario per l’incremento del livello di sicurezza dei canteri temporanei o mobili di piccole e medie imprese del settore. Tra le direttrici più efficaci in tal senso si evidenzia quello della evoluzione delle attrezzature provvisionali e dei dispositivi di protezione collettiva e individuale al fine di ridurre ulteriormente gli effetti sul corpo umano derivanti da una possibile caduta dall’alto del lavoratore. Ne consegue che lo sviluppo normativo per determinare nuovi requisiti relativi ad un utilizzo più efficace delle attrezzature provvisionali e dei dispositivi di protezione collettiva e individuale rappresenta un essenziale momento di sintesi dei progressi tecnologici conseguiti.

Il principale impatto relativo agli studi sui trattori agricoli prevede la riduzione del rischio infortunistico legato al ribaltamento e all’uso scorretto ragionevolmente prevedibile dei sistemi ROPS abbattibili e dei sistemi di ritenzione del conducente. A questo si aggiunga l’introduzione, nel settore agricolo, di un’attrezzatura di lavoro conforme ai criteri di elevata sostenibilità, allineata con il paradigma di agricoltura 4.0, e in grado di ridurre le emissioni inquinanti tipiche dei trattori dotati esclusivamente di sistemi di propulsione a combustione.

Il progetto ha risvolti importanti anche per la sicurezza di altri operatori presenti sul luogo di lavoro, oltre all’operatore addetto all’uso del trattore, in quanto ha come obiettivo l’implementazione di sensori e sistemi di elaborazione dell’immagine in grado di limitare considerevolmente i rischi interferenziali sul luogo di lavoro.

Riguardo invece, le macchine semoventi con operatore a bordo in uso nel settore agricolo, il principale impatto prevede, essenzialmente, la riduzione del rischio infortunistico legato alla visibilità. Nello specifico, l’eventuale individuazione di soluzioni tecniche innovative applicabili sia alla metodologia di prova, che alle macchine stesse, potrà consentire la definizione di nuovi standard di riferimento, incrementando il livello di sicurezza delle tipologie di macchine oggetto di indagine. I risultati ottenuti potranno avere ricadute applicative sia in ambito normativo nazionale, che internazionale. Inoltre, soprattutto in relazione alla combinazione della macchina di base con attrezzature intercambiabili non previste fra gli usi molteplici, possono essere definite specifiche istruzioni operative destinate agli utilizzatori e finalizzate a fornire utili indicazioni per il corretto accoppiamento degli organi di lavorazione intercambiabili, anche in relazione alla visibilità residua.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dit: Laboratorio I Sicurezza nei settori ad alto indice infortunistico - cantieristica e agricolo-forestale; Laboratorio VI: Valutazione dei rischi e degli strumenti per la tutela del lavoratore;

Dimeila: Laboratorio 7: Ergonomia e fisiologia.

Obiettivo 4: Esposizione a temperature estreme e salute occupazionale. Strategie di intervento per contrastare lo stress termico ambientale dei lavoratori ed evoluzione del sistema prototipale di allerta.

A partire dai risultati disponibili e dagli strumenti metodologici approntati in precedenti progetti di ricerca riguardo la dimensione degli infortuni nei luoghi di lavoro riconducibili all’esposizione al caldo, si intende sviluppare un’attività coordinata e coerente di ricerca scientifica relativa alla misura dei costi di tali infortuni e alla stima della riduzione della produttività dovuta al caldo, per la definizione di un sistema di allerta integrato. Lo studio prevede ambiti di attività diversificati quali: un’analisi epidemiologica per valutare l’impatto delle condizioni termiche estreme sull’incidenza degli infortuni nel mondo del lavoro in diversi ambiti occupazionali e per stimare la perdita di produttività; monitoraggi meteo-climatici, fisiologici e comportamentali in aziende e sperimentazione di innovazioni tecnologiche in grado di ridurre lo stress termico; studio e caratterizzazione termica degli abbigliamenti rinfrescanti (cooling garments) sia in camera climatica (su manichino termico) che sul campo; sviluppo di una web app con previsioni personalizzate sulla base delle caratteristiche individuali dei lavoratori e dell’ambiente di lavoro; analisi di dati relativi alla serie storica

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giornaliera degli infortuni sul lavoro disponibile presso l’Inail allo scopo di utilizzare i precedenti esercizi di correlazione con la serie storica giornaliera delle temperature, al fine di sviluppare un sistema di allerta che consenta di identificare la presenza di eventuali eccessi significativi di infortunio rispetto agli attesi per specifici settori di attività, modalità di accadimento e altre condizioni strutturali significative; analisi descrittiva delle malattie professionali causate da radiazioni solari tramite elaborazione dei dati denunciati ad Inail e confronto con informazioni presenti in altre fonti dati disponibili.

Infine, sarà approfondito il ruolo dello stato di salute o dell’eventuale presenza di patologie acute o croniche nell’associazione tra incidenti con mezzo di trasporto e temperature estreme attraverso l’analisi delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) per le condizioni patologiche riportate nel D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 494 e ss.mm.ii. (affezioni cardiovascolari, diabete, malattie endocrine, malattie del sistema nervoso, malattie psichiche, sostanze psicoattive, malattie del sangue, malattie dell'apparato urogenitale).

Impatti previsti e ricadute applicative

Gli impatti e le ricadute operative dell’intero obiettivo di ricerca sono di tipo conoscitivo, preventivo e protettivo per i lavoratori esposti al rischio correlato all’esposizione outdoor alle temperature estreme. Nello specifico sarà resa disponibile la stima di rischio per settori specifici e di impatto economico e sulla produttività aziendale; saranno individuate strategie comportamentali, soluzioni organizzative e procedure operative in grado di ridurre lo stress legato a condizioni microclimatiche critiche sul posto di lavoro anche attraverso una web app con previsioni personalizzate sulla base delle caratteristiche individuali dei lavoratori e quelle dell’ambiente di lavoro. L'incremento di conoscenze per la costituzione di un sistema di sorveglianza epidemiologica potrebbe portare ricadute sia sulla salute dei lavoratori che sulla produttività aziendale. Infine, sarà valorizzata l’integrazione delle informazioni ottenute e degli strumenti sviluppati sulla piattaforma del Portale Agenti Fisici (PAF) in modo da fornire un supporto concreto e operativo che orienti, oltre che i lavoratori, anche gli attori aziendali della sicurezza e gli operatori della prevenzione e protezione.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila: Laboratorio 9 Epidemiologia occupazionale e ambientale; Laboratorio 2 Rischio agenti fisici; Laboratorio 7 Ergonomia e fisiologia; Sezione 2 Trasferibilità e formazione specialistica.

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