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Strategia integrata di monitoraggio dell’esposizione e valutazione degli effetti su lavoratori esposti a nanomateriali e nuovi materiali emergenti per la

Nel documento Piano delle attività di Ricerca 2022-2024 (pagine 102-105)

Le attività della Ricerca scientifica sono sintetizzate di seguito in schede di ricerca che riportano, nella prima parte, la classificazione e la matrice di fattore definite sulla base

Obiettivo 2: Strategia integrata di monitoraggio dell’esposizione e valutazione degli effetti su lavoratori esposti a nanomateriali e nuovi materiali emergenti per la

prevenzione e gestione del rischio nei cicli di produzione e nei processi innovativi.

Il progetto si propone di portare avanti la ricerca intrapresa nel precedente piano d’attività per la validazione dell’approccio multidisciplinare, multi-metrico e per livelli successivi d’indagine basato sugli standard normativi disponibili per il monitoraggio dei NM aerodispersi nei luoghi di lavoro, e l’utilizzo di biomarcatori di esposizione, di suscettibilità e di effetto precoce di tipo genotossico, ossidativo, infiammatorio ed epigenetico su lavoratori esposti da associare alle misure espositive. Il progetto valuterà l’esposizione occupazionale a NM attraverso tecniche di

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monitoraggio real-time ad alta frequenza, simulazioni in laboratorio e campionamenti (personali e ambientali) del materiale aerodisperso nei luoghi di lavoro. L’integrazione delle tecniche di caratterizzazione chimico-fisica dei campioni raccolti potrà fornire indicazioni quantitative dei parametri caratteristici dell’esposizione. Le misure e i campionamenti personali e ambientali dell’esposizione a NM e nuovi materiali verranno integrati con il bio-monitoraggio dei lavoratori esposti, utilizzando un pannello di diversi biomarcatori di effetto su diverse matrici biologiche con l’obiettivo di individuare i biomarcatori più idonei da applicare ai fini preventivi in scenari complessi di esposizione a NM e materiali emergenti.

Impatti previsti e ricadute applicative

Il progetto permetterà di stimare la reale esposizione occupazionale a NM e nuovi materiali emergenti, sia in ambito produttivo che di ricerca e sviluppo, correlandola ai conseguenti possibili rischi per la salute dei lavoratori esposti, dato che sono ancora pochi gli studi disponibili sull’uomo. L’integrazione delle varie tecniche di misura e caratterizzazione disponibili potrà contribuire alla quantificazione dell’esposizione, fornendo dati utili anche per la valutazione dell’efficacia delle strategie di mitigazione, in un’ottica di ottimizzazione dei costi per le imprese con lo scopo di garantire un livello accettabile dei benefici ottenuti.

L’integrazione dei risultati del monitoraggio dell’esposizione con i risultati dello studio sui lavoratori esposti può fornire informazioni utili all’analisi del rischio, nell’ottica del miglioramento continuo dei livelli di salute e sicurezza. L’implementazione e la validazione, in contesti lavorativi nuovi e tecnologicamente avanzati, della strategia integrata di stima dell’esposizione e degli effetti, individuata e testata nello studio pilota del precedente piano triennale della ricerca, consentirà di verificare la sua utilità ai fini della prevenzione e gestione del rischio per la salute dei lavoratori esposti, cogliendo al meglio le opportunità connesse al progresso nanotecnologico pur mantenendone sotto controllo i possibili rischi.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila: Laboratorio 3 Rischio agenti cancerogeni e mutageni; Laboratorio 6 Interazioni sinergiche tra rischi.

Obiettivo 3: Materiali innovativi per la prevenzione e il controllo del rischio biologico nel settore sanitario.

Con il presente progetto si propone di proseguire la ricerca intrapresa nel precedente piano d’attività con l’obiettivo principale di sviluppare materiali antimicrobici nanostrutturati, da impiegare quali misure di protezione collettiva ed individuale per una gestione integrata del rischio biologico in ambienti sanitari. Alla luce anche della recente pandemia da Sars-CoV-2, l’attività di ricerca sarà incentrata sullo sviluppo di materiali antimicrobici avanzati, quali ad esempio polimeri, nanoparticelle metalliche, compositi con nuove proprietà fisico-chimiche e caratteristiche più performanti rispetto a quelli tradizionali al fine di individuare formulazioni sicure ed efficaci, prediligendo quelle caratterizzate da un ampio spettro d’azione antimicrobica quale ulteriore misura di mitigazione della diffusione di agenti patogeni già noti e di quelli emergenti negli ambienti ospedalieri e socio assistenziali. Sarà inoltre possibile valutare l’impatto in termini di esposizione occupazionale nei processi di ricerca, sviluppo e produzione dei nuovi materiali aventi proprietà antimicrobiche.

Impatti previsti e ricadute applicative

I principali risultati scientifici e tecnologici attesi dall’attività di ricerca saranno rappresentati dall’identificazione di nuove efficaci strategie antibatteriche e antivirali per procedere ad una progressiva sostituzione dei prodotti tradizionalmente impiegati per la disinfezione che contengono sostanze chimiche potenzialmente tossiche, offrendo una maggior salvaguardia della salute di pazienti ed operatori. Lo studio a medio-lungo termine della posa sul campo dei materiali sviluppati negli ambienti sanitari permetterà di confermare la validità sul campo dei nuovi materiali antimicrobici in condizioni di reale utilizzo da parte di pazienti e operatori

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sanitari, consentendo, altresì, la valutazione dell’applicabilità delle soluzioni proposte per la mitigazione del rischio biologico anche in altri ambiti occupazionali e di comunità.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila: Laboratorio 4 Agenti Biologici, Laboratorio 3 Rischio Agenti Cancerogeni e Mutageni.

Obiettivo 4:Il contributo del dialogo sociale alla luce dei cambiamenti determinati dall’economia digitale e necessitati dalla pandemia SARS-CoV-2: impatti sulle condizioni di lavoro, sulla tutela della SSL e strategie di policy.

Lo studio in corso, afferente al PAR 2019-2021, sta fornendo spunti molto interessanti in riferimento all’introduzione delle tecnologie digitali, sia in contesti tradizionali che in quelli caratterizzati da nuove forme di impresa e di lavoro attraverso piattaforma stimolando ulteriori approfondimenti. Dal monitoraggio continuo della letteratura, focalizzato sulla digitalizzazione dei processi operativi, dello smart working e knowledge workers e del lavoro su piattaforma, emerge una situazione piuttosto frammentata. La crisi pandemica da Covid-19 offre la possibilità di analizzare sia la resilienza che la vulnerabilità della gig economy e lavoro flessibile, con l’obiettivo di valutare gli effetti, a breve e lungo termine, della crisi sulle condizioni di lavoro, sulle motivazioni e sui comportamenti lavorativi, sullo sviluppo professionale e sulla salute e benessere personali. I risultati dello studio in corso favoriranno l’implementazione della tematica per approfondimenti successivi in termini di nuovi scenari da esplorare, ponendo anche l’attenzione sull’esigenza di individuare forme di rappresentanza costruite ad hoc, ad esempio, ripensando in maniera globale la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Inoltre i casi studio permetteranno di individuare settori e aree di particolare criticità che potrebbero essere considerati come base di partenza per la realizzazione del presente obiettivo. Aspetti legati al cambiamento del mondo del lavoro e al benessere nei luoghi di lavoro sono stati analizzati anche dalle recenti nuove edizioni dell’indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro (Insula2) e Impact-RLS2, che già hanno evidenziato come politiche volte a promuovere modelli di gestione partecipativi avanzati e virtuosi siano fondamentali nel miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.

Impatti previsti e ricadute applicative

L’analisi approfondita dei diversi contesti lavorativi maggiormente interessati dai cambiamenti introdotti dall’economia digitale permetterà di sviluppare strumenti specifici in ambiti in cui le rappresentanze dei lavoratori sono solo parzialmente presenti; in tale contesto, si auspica l’individuazione e predisposizione di strumenti di prevenzione efficaci e lo sviluppo di policy, anche aziendali, indirizzate alla gestione dei nuovi ambiti lavorativi. L’analisi delle conseguenze della crisi pandemica da SARS-CoV-2 permetterà di esplorare, nel breve e lungo periodo, l’impatto sulle condizioni lavorative e sulla salute e benessere dei lavoratori. Il coinvolgimento delle figure della prevenzione e, in particolare del RLS, sarà funzionale all’individuazione di nuove competenze. Lo sviluppo di modelli di gestione partecipativi e di sistemi di rappresentanza condivisi favorirà un approccio alla tutela della SSL orientato alla prevenzione e all’anticipazione dei rischi. In tale ambito, inoltre, emergeranno spunti di riflessione per un’attenta valutazione del rischio relativa ad eventuali nuove forme di esposizione lavorativa che potrebbero determinare l’insorgenza di nuove tipologie di malattie professionali, in un mercato del lavoro caratterizzato da forti cambiamenti.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila: Laboratorio 5 Rischi psicosociali e tutela dei lavoratori vulnerabili; Laboratorio 3 Rischi agenti cancerogeni e mutageni; Sezione 3 Supporto Reti di ricerca internazionali.

Obiettivo 5: Trasformazione digitale, organizzazione del lavoro e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

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In continuità con le precedenti ricerche realizzate sull’impatto delle Information and Communication Technologies sul lavoro, l’obiettivo 5 approfondirà l’aspetto relativo alla transizione digitale in relazione all’organizzazione del lavoro e alla salute e sicurezza dei lavoratori considerando l’evoluzione dei modelli di business e delle nuove gerarchie occupazionali, per sostenere un concreto cambiamento organizzativo, che tenga conto sia del benessere dei lavoratori, sia del business aziendale. Necessitano di un ulteriore approfondimento l’impatto della trasformazione digitale sulla salute e sicurezza dei lavoratori, in particolare ai rischi associati a nuove interfacce uomo-macchina, all’ergonomia, al carico cognitivo e all’aumento della pressione in termini di performance dei lavoratori dovuta all’automazione dei processi. La carenza di competenze digitali, utili a gestire il work-life balance, i frequenti cambiamenti delle attività lavorative, ovvero occupazioni diverse nel corso della propria vita professionale e il prolungamento dell’attività lavorativa a causa delle riforme pensionistiche, richiedono lo sviluppo di un processo di informazione e formazione sperimentale e partecipativo, anche nell’ottica dell’open innovation.

Impatti previsti e ricadute applicative

In generale i risultati favoriranno una migliore comprensione del fenomeno e nello specifico permetteranno di individuare e diffondere buone pratiche organizzative in materia di salute e sicurezza in quei settori più orientati al processo di trasformazione digitale. Lo studio permetterà inoltre di implementare il processo di valutazione del rischio rendendolo più aderente ai cambiamenti tecnologici e organizzativi in atto. Nell’ottica del miglioramento continuo della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori verranno sviluppati processi (metodi e strumenti) di informazione e formazione innovativi e partecipativi anche per supportare le aziende nella transizione al digitale. L’approfondimento della tematica darà infine la possibilità di contribuire a definire migliori tutele nei confronti dei lavoratori anche in relazione a nuove forme contrattuali, agli aspetti di privacy e all’accesso alle informazioni.

Strutture di Ricerca Inail coinvolte

Dimeila:Sezione 5 supporto alla prevenzione; Sezione 1 segreteria scientifica e monitoraggio attività; Sezione 2 trasferibilità e formazione specialistica; Laboratorio 5 Rischi psicosociali e tutela dei lavoratori vulnerabili

Obiettivo 6: Salute e sicurezza nella produzione di biocombustibili dalle biomasse

Nel documento Piano delle attività di Ricerca 2022-2024 (pagine 102-105)

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