IL CASO SAVEMA S.P.A.
3.1 ASPETTI METODOLOGIC
La metodologia rappresenta l’attività di analisi e di critica delle modalità operative di ricerca, ovvero delle modalità mediante le quali si intende percepire, comprendere e, talvolta, replicare il fenomeno osservato. In particolare persegue l’obiettivo di determinare la coerenza degli schemi di analisi e ricerca adottati al raggiungimento degli obiettivi conoscitivi preposti.
Il rigore metodologico rappresenta l’elemento fondante della ricerca scientifica, e condizione necessaria affinché ad un contributo possa essere attribuito il carattere di scientificità. 160
La questione metodologica non si configura come propria dell’Economia aziendale, ma interessa piuttosto ogni campo del sapere.
Il presupposto per l’avvio della ricerca scientifica nell’ambito dell’economia aziendale è dato dall’individuazione della problematica e dei quesiti di ricerca ad essa relativi. Segue dunque l’elaborazione delle teorie attraverso le quali si intende fornire risposta ai quesiti posti.161
E’ opportuno, inoltre, sottolineare come il bagaglio conoscitivo, la sensibilità, l’esperienza e la capacità astrattiva del ricercatore vadano ad influenzare anche significativamente la ricerca scientifica.162
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“ Nella misura in cui si accetta la convinzione che la ricerca scientifica rappresenti la via principale per lo
sviluppo e l’elaborazione delle conoscenze e non si risolva in un mero susseguirsi si procedure applicative ma contenga in sé l’impulso della scoperta del nuovo, non si pone alcun dubbio al fatto che la metodologia rappresenti l’ossatura di un processo logico complesso, assimilabile a quello mediante il quale l’uomo, partendo dall’esperienza del reale, raggiunge la conoscenza”. FERRARIS FRANCESCHI R., Problemi
attuali dell’economia aziendale in prospettiva metodologica, Giuffrè, Milano, 1998. 161
“Una teoria può essere considerata come un complesso di premesse orientate all’obiettivo scientifico da
raggiungere e di deduzioni logiche possibili. Le prime e le seconde si riuniscono in un modello concettuale o in un insieme di modelli. Una teoria formulata nel nostro campo di studi, così come in tutto il vasto ambito delle scienze empiriche, deve perciò assolvere a compiti conoscitivi ed insieme deve rivelarsi adeguata ad indicare in modo diretto o mediato da altre, le vie da seguire, date le premesse di fondo, in riposta all’esigenza di guidare gli andamenti nella direzione ritenuta più opportuna”. FERRARIS FRANCESCHI R.,
op. cit.
“Il risultato dell’interpretazione del fenomeno azienda non può dare origine a leggi deterministiche ma può essere solo l’espressione di una tendenza riconducibile a regole valide sotto precise condizioni e comunque mai definitive”. LAZZINI A., Il governo dell’azienda familiare. Criticità, modelli e prospettive, G. Giappichelli Editore, Torino, 2012.
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L’economia aziendale è una scienza empirica, che non può prescindere dall’osservazione della realtà e dalla verifica operativa del sistema di ipotesi formulate.
L’osservazione e l’analisi empirica del reale consentono la formazione ed il rafforzamento delle convinzioni sulle dinamiche del fenomeno oggetto di studio, dalle quali è quindi necessario astrarre considerazioni e conclusioni di carattere generale che siano coerenti o meno con l’ipotesi dottrinale di fondo, secondo il metodo induttivo.163
Per quanto riguarda lo specifico ambito del family business, di fondamentale importanza a giudizio di chi scrive risulta l’adozione di una definizione e più in generale di una visione non restrittiva del fenomeno, che comporterebbe l’indagine di una realtà che esclude le aziende che presentano i caratteri peculiari delle aziende familiari, ma caratterizzate da differente dimensione, struttura o fase del ciclo di vita.
L’adozione di una prospettiva allargata della definizione di azienda familiare, derivante da un approccio multivariabile, consente invece di cogliere ed apprezzare l’ampiezza del fenomeno in oggetto.164
La costruzione di un modello che consenta lo studio empirico di un fenomeno reale non risulta compito facile, in quanto deve costituire una fedele rappresentazione della realtà che si intende indagare, oltre a dover essere caratterizzato da una certa facilità di applicazione.165
Nel presente lavoro si è ritenuto opportuno affiancare all’approfondimento del quadro teorico e dottrinale relativo al family business ed in particolare ai suoi meccanismi di governo l’analisi dell’evoluzione della governance di un’azienda familiare di successo166.
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Ferraris Franceschi riferendosi al campo di ricerca dell’economia aziendale afferma: “L’osservatore perturba l’osservato” si è soliti dire fino dal tempo di Heisemberg e ciò è tanto più vero nel nostro ambito di ricerca in quanto i vari soggetti sentendosi prescelti per l’osservazione tendono naturalmente a mutare il loro comportamento orientandolo nel modo che, a loro avviso, appare il più conveniente”. FERRARIS FRANCESCHI R., op. cit.
163
“E’ compito dello studioso, una volta definito con precisione l’oggetto del proprio studio, formulare un
sistema di ipotesi che, qualora verificate, contribuiscano ad accrescere significativamente il bagaglio conoscitivo a disposizione, mediante l’ampliamento delle implicazioni di una teoria esistente o la costruzione di un nuovo impianto teorico”. LAZZINI A., op. cit.
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“Nello studio dell’azienda familiare la duplice anima dell’economia aziendale, quale parte delle scienze
empiriche ma anche delle scienze sociali, emerge con tutta chiarezza in virtù della natura di meta-sistema che tale oggetto di studio presenta”. Tale tematica si presta particolarmente ad entrambi gli approcci di ricerca (approccio quantitativo ed approccio qualitativo, ndr) ma in particolar modo al metodo qualitative da cui far emergere l’importanza del connotato soggettivo del fenomeno”. LAZZINI A., op.cit.
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“Le maggiori difficoltà associate allo studio empirico dell’azienda familiare sono riconducibili al suo
carattere composito di meta sistema, dove dimensione quantitativa e dimensione qualitativa, vengono inesorabilmente a fondersi e confondersi con l’effetto di rendere particolarmente difficoltosa l’attività di modellizzazione”. LAZZINI A., op. cit.
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La scelta di Savema S.p.A., società di capitali operante nel settore della lavorazione e commercializzazione di marmi e graniti e collocata nell’ambito del comprensorio lapideo apuo- versiliese, si è basata su diverse motivazioni.
Oltre alla volontà di condurre l’indagine empirica su un’azienda toscana, regione che si caratterizza per la diffusa presenza di aziende a conduzione familiare167, tra le motivazioni che hanno condotto alla scelta di tale azienda vi sono il suo spiccato carattere internazionale e la presenza in azienda di membri della seconda generazione eredi dei fondatori, indice del fatto che l’azienda ha già affrontato nel recente passato la delicata fase del rinnovo generazionale.
Si sottolinea, inoltre, come l’azienda selezionata presenti i requisiti di azienda familiare previsti dalla definizione elaborata dall’European Family Businessess e presa a riferimento nel presente lavoro per individuare l’oggetto di indagine.
Lo studio della governance dell’azienda è realizzato secondo la metodologia del case study168, che
svolge un ruolo importante nella ricerca nell’ambito delle scienze sociali e dell’economia aziendale. Il suo impiego può essere finalizzato all’analisi empirica delle realtà aziendali, così come alla costruzione e convalidazione di modelli teorici.169
166
“Con l’espressione successo intendiamo la capacità di affrontare con serenità e motivazione i mercati, la convinzione profonda di avere un buon sistema produttivo, prodotti e servizi di qualità continuamente innovati, buoni strumenti distributivi in grado si supportare la politica di vendita, un personale motivato e gratificato, l’assenza di problemi finanziari significativi, la disponibilità di un adeguato sistema informatico che supporti le decisioni da assumere sia negli aspetti specifici che con riferimento ai raggiunti equilibri economico-finanziario-patrimoniale, buona aspettative future emergenti da concreti scenari…” ANSELMI L., op cit.
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Anselmi a proposito delle aziende familiari in Toscana: “[…]quella Toscana, nella quale fare impresa
(familiare) è una tradizione che viene dal Medioevo e che ha esportato nel mondo non solo beni e servizi, ma soprattutto idee e modi di fare (cultura).”
E ancora “il fenomeno azienda familiare […] è probabilmente nato in Italia, e specificatamente in Toscana, ed in queste terre è ancora non solo estremamente diffuso, ma addirittura resta la parte, non solo quantitativamente più rilevante, ma anche maggiormente caratteristica del nostro modello aziendale.”
ANSELMI L., op. cit.
168
“A case study is a study in which (a) one case (single case study) or a small number of cases (comparative
case study) in their real life context are selected, and (b) scores obtained from these cases are analyzed in a qualitative manner.” DUL J., HAK T., Case study methodology in Business research, Elsevier, Amsterdam, 2008.
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Dul e Hak sul contributo all’ampliamento delle conoscenze dato dall’impiego della metodologia del case
study: “The contribution of exploratory case study research to theory-building is well documented. Despite
challenges (it is time consuming, it needs skilled interviewers, and care is needed in drawing generalizable conclusions from a limited set of cases and in ensuring rigorous research) the results of case study research can have very high impact. Unconstrained by the rigid limits of questionnaires and models, it can lead to new and creative insights, building of new theory, and have high validity with practitioners – the ultimate users of research”. DUL J., HAK T., op.cit.
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E’ stato osservato in dottrina come tale metodologia possa favorire lo sviluppo di idee e teorie innovative e l’arricchimento personale del ricercatore stesso, il quale, venendo a diretto contatto con la realtà aziendale ed i soggetti operanti ai diversi livelli dell’organizzazione, è nella condizione di individuare quelle che sono le problematiche rilevanti meritevoli di analisi ed approfondimento. In particolare, si è scelto di realizzare uno studio di caso singolo, prendendo come riferimento i contributi della dottrina in merito alla validità dell’impiego del caso di studio singolo nella verifica e nella validazione di una teoria.170
La realizzazione dello studio di caso singolo risulta adeguata, nel caso specifico del presente lavoro, per la pertinenza dell’unità di analisi alle questioni di interesse.
Si osserva, infatti, come la Società analizzata presenti un’articolata evoluzione della governance, che rende lo studio di caso particolarmente significativo e produttivo di interessanti spunti di riflessione.
L’impiego della metodologia del case study ha consentito di verificare come le best practices di
corporate governance e le disposizioni elaborate dalla dottrina siano state recepite nella pratica
aziendale, e quali siano i meccanismi e le procedure interne che consentono di giungere alla predisposizione di un sistema di amministrazione e controllo idoneo a supportare il raggiungimento di performance positive.
Le informazioni necessarie all’elaborazione del caso sono state reperite attraverso una serie di colloqui con il dott. Fabrizio Palla, Consigliere di Amministrazione della Società, nonché componente di una delle due famiglie proprietarie ed operante da numerosi anni in azienda, il quale ha manifestato la propria disponibilità a collaborare alla ricerca fornendo utili informazioni.
Le interviste sono state finalizzate all’approfondimento della storia dell’azienda, dei suoi fattori di successo e dell’evoluzione dei meccanismi di governo.
Come traccia per le interviste è stato utilizzato un questionario a domande aperte. Si è scelto di non consegnare il questionario all’azienda, ma di utilizzarlo come traccia delle interviste per poter cogliere sfumature e peculiarità aziendali che sono emerse dalle risposte a specifiche domande di approfondimento poste nel corso dei colloqui.
Dati ulteriori sono stati reperiti attraverso l’analisi dei documenti di bilancio relativi agli ultimi tre esercizi, dello Statuto societario e dei verbali delle Assemblee dei soci.
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