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IL SETTORE ED IL DISTRETTO APUO-VERSILIESE DEL MARMO

IL CASO SAVEMA S.P.A.

3.2 IL SETTORE ED IL DISTRETTO APUO-VERSILIESE DEL MARMO

La Regione Toscana rappresenta da sempre un’area leader nel settore lapideo internazionale. Qui, infatti, sono localizzati i giacimenti più famosi e più importanti al mondo di marmi bianchi, la cui estrazione e lavorazione hanno fatto conoscere ovunque il nome di Carrara e delle Alpi Apuane.171

Il comprensorio lapideo apuo-versiliese (spesso identificato nella sola Carrara, essendo la provincia di Massa Carrara la più interessata geograficamente ) si estende su parte delle Province di Massa Carrara, Lucca e La Spezia.

Fig. 2 Il Comprensorio apuo-versiliese del marmo: collocazione geografica

Fonte: STAT Studi e Dati by IMM Carrara

http://www.stat.immcarrara.com

Dalle cave di marmo delle Alpi Apuane, famose in tutto il mondo, si estraggono mediamente ogni anno 1,5 milioni di tonnellate di marmi bianchi172: Calacatta, Arabescato, Bardiglio, Cardoso,

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BRADLEY F., CORDIVIOLA A., PRIMAVORI P., Il marmo in architettura. Tipi, caratteristiche e lavorazione della pietra naturale, Promorama, 2002.

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“Il lavoro del marmo è abbastanza variegato. A livello imprenditoriale ci sono i cavatori puri, coloro che si preoccupano esclusivamente di coltivare la cava cedendo i blocchi. Ci sono i titolari di cave che dopo aver estratto il marmo lo trasformano in segherie e laboratori di loro proprietà; altri che alla guida di segherie e laboratori, si occupano solo della trasformazione. Commercianti infine che acquistano blocchi e materiali lavorati per la loro clientela. Figure spesso complementari e tutte quante necessarie per la maggiore e migliore diffusione del marmo”. BAVASTRO R. Gli eroi del marmo, Bandecchi e Vivaldi Editori, Pisa, 2004.

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Brecce e Cipollino, che hanno fatto la storia delle grandi imprese industriali e sono utilizzati per gli impieghi più vari, presentandosi in numerose varietà e qualità.173

Sono ad oggi circa 2000 le aziende presenti sul territorio che svolgono attività di estrazione, lavorazione e commercio della pietra, nonché produzione di macchinari, tecnologie, utensili ed abrasivi per la sua estrazione e lavorazione.

L’incidenza media dell’export sul fatturato delle aziende del comprensorio è di circa il 50%, dato che sottolinea l’importanza di tale comprensorio nello scenario internazionale.

Nel corso del 2012 l’export di marmi e graniti, grezzi e lavorati, del comprensorio apuo-versiliese è stato di 1.411.367 tonnellate per un valore 549.533.44€, con un leggero calo delle quantità rispetto all’anno precedente (-1,38%, in particolare per la contrazione della vendita di graniti lavorati e granulati), ma con un aumento dei valori dell’11,9% ed un conseguente incremento del valore medio unitario del 13,4% che risulta pari a 389€ per tonnellata.174

Il valore delle esportazioni del comprensorio apuo-versiliese costituisce il 30% del valore complessivamente esportato dal settore lapideo italiano pari, nel 2012, a 1.810.421.274€. Tra i principali mercati di sbocco si segnala l’importanza del mercato Nord-Americano, che prosegue il trend positivo di crescita e fa segnare un export di oltre 94 mila tonnellate di lavorati in marmo e granito per 148,6 milioni di euro, con una crescita del 20% in quantità e del 33% in valore. Si registra inoltre il trend di crescita dell’export verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Verso la prima è aumentato fortemente il valore dell’export di lavorati in marmo di altissima qualità (addirittura +153%) a fronte di una variazione negativa delle quantità (-5,4%), per un totale di 36.600 tonnellate del valore complessivo di oltre 62 milioni di euro.

Verso gli Emirati, invece, l’aumento dell’export del comprensorio riguarda sia le quantità che i valori: 19.758 tonnellate di materiali di pregio sia in marmo che in granito per un valore di 23 milioni di euro con una crescita delle quantità (+20,6%), e dei valori (+26%).

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“Storicamente, il marmo, confinato ad un uso sostanzialmente elitario che ne limitava le applicazioni a produzioni artistiche o a manufatti d’elevato pregio, non ha avuto la possibilità di entrare stabilmente in altri e più vasti campi applicativi che avrebbero consentito la diffusione delle conoscenze necessarie al suo utilizzo.

Oggi, tuttavia, lo stato dell’arte dell’industria lapidea consente di affermare che questa limitazione non ha più ragion d’essere. Il prodotto lapideo segue ormai criteri di lavorazione che ne permettono un utilizzo assai più vasto dove, alle produzioni classiche, che conservano inalterato il valore di prodotto esclusivo avuto nel passato, si associano produzioni standardizzate, aperte anche a soluzioni architettoniche meno impegnative”. BRADLEY F., CORDIVIOLA A., PRIMAVORI P., op. cit., pag. 7.

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Fonte: STAT Studi e dati by IMM Carrara http://www.stat.immcarrara.com

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Ha invece registrato un calo, sia in quantità che in valore, l’export di marmo verso il mercato cinese.

Il Comprensorio apuo-versiliese si è contraddistinto, negli ultimi anni, per l’ottenimento di performance superiori rispetto a quelle registrate dalle aziende operanti nel resto del Paese, sia in termini di fatturato che in termini occupazionali.

Il livello di competitività del distretto è sostenuto in particolare dalla disponibilità del materiale di alto pregio e della presenza di eccellenze professionali, frutto di una lunga tradizione nell’estrazione e nella lavorazione del marmo.

Dai risultati dell’indagine congiunturale realizzata dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara, società specializzata nello studio e nella promozione del settore lapideo, su un campione di 202 aziende del settore lapideo nazionale e locale, di cui 65 in Toscana (60 nel comprensorio apuo- versiliese) e 137 nel resto d’Italia, si evince come l’attuale incidenza media dell’export sul fatturato delle aziende Apuane del 56,6% sia destinata a crescere, in quanto la crisi finanziaria ed il conseguente calo della domanda interna hanno innescato un processo di apertura ai mercati internazionali che si consolida anno dopo anno.

Il mercato nazionale si attesta invece ad oggi su livelli assolutamente insufficienti, anche se è possibile individuare il delinearsi di un trend di ripresa, seppure modesta, anche su questo fronte. Nel 2013 è infatti passata al 13%, rispetto all’11,2% dell’anno precedente, la percentuale di aziende che dichiara un fatturato sul mercato italiano in lievissimo aumento.

Le aziende del comprensorio che hanno dichiarato di aver conseguito un utile nel 2013 superano di 33 punti percentuali quelle che invece dichiarano di aver registrato una perdita.

Il trend degli investimenti delle aziende del settore lapideo continua ad essere negativo, soprattutto a causa delle difficoltà registrate dalle aziende nell’accesso al credito. Nel 2012 a livello nazionale il 48% delle aziende lapidee ha richiesto credito ma, di queste, quasi la metà ha dichiarato di aver incontrato difficoltà nell’accedervi. Le difficoltà nell’accesso al credito provocano un impatto negativo sull’entità degli investimenti futuri.

Con riferimento ai livelli occupazionali si segnala come l’88% delle aziende del settore lapideo italiano siano microimprese con meno di 10 dipendenti, e come la dimensione media del settore sia stimata intorno a 6,26 addetti.

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Nel 2013, rispetto all’anno precedente, si è registrato un calo degli occupati del settore a livello nazionale del 3,42%, dato in controtendenza rispetto a quello del comprensorio apuano, che ha registrato un leggero aumento del livello occupazionale.

Tab.2 Riepilogo andamenti del settore lapideo 2012-2013

Andamento fatturato complessivo 2013/2012 (%)

In diminuzione Stazionario In aumento Totale Saldo

Comprensorio

Apuo-versiliese 32,2 30,51 37,29 100 5,09

Resto d’Italia 51,45 31,16 17,39 100 -34,06

Totale 45,69 30,96 23,35 100 -22,34

Andamento fatturato Italia 2013/2012 (%)

In diminuzione Stazionario In aumento Totale Saldo

Comprensorio

Apuo-versiliese 45,45 36,36 18,19 100 -27,26

Resto d’Italia 56,2 32,85 10,95 100 -45,25

Totale 53,13 33,85 13,02 100 -40,11

Andamento fatturato Estero 2013/2012 (%)

In diminuzione Stazionario In aumento Totale Saldo

Comprensorio Apuo-versiliese 22,64 39,62 37,74 100 15,1 Resto d’Italia 31,03 41,38 27,59 100 -3,44 Totale 27,86 40,71 31,43 100 3,57 Risultato di esercizio 2013/2012 (%) Forte

perdita Modesta perdita Pareggio Modesto utile Forte utile Saldo Comprensorio

Apuo-versiliese 5,79 21,24 12,93 52,61 7,43 33,01

Resto d’Italia 15,14 23,73 23,89 35,97 1,28 -1,62

Totale 14,54 23,56 23,19 37,04 1,69 0,63

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Per i prossimi anni si prospetta dunque il proseguimento del trend di espansione a livello internazionale, accompagnato da una timida ripresa sul mercato nazionale.175

Il comprensorio apuo-versiliese ha reagito alla crisi meglio delle aziende collocate nel resto d’Italia grazie alla sua solidità, alla presenza di una materia prima di grande pregio unita a competenze professionali e tecniche nel ciclo della lavorazione con pochi concorrenti al mondo.

Quello lapideo rappresenta dunque un settore del “made in Italy” di grande importanza per l’economia nazionale, meritevole di tutela e di valorizzazione.

Costituisce, infatti, un settore sul quale investire avendo dimostrato, anche nel periodo di crisi che ha attraversato e dal quale sta lasciando intravedere segnali di uscita, di possedere le caratteristiche per ricoprire un ruolo fondamentale nel generare occupazione e ricchezza per il Paese, avendo saputo internazionalizzare la propria attività reagendo nel miglior modo possibile alla congiuntura e preservando gran parte dei posti di lavoro.