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ASPETTI TECNICO STRUTTURALI IL PROGETTO DI MASSIMA

Funzionamento delle paratoie

2. ASPETTI TECNICO STRUTTURALI IL PROGETTO DI MASSIMA

Nel 1989 il Magistrato alle Acque, attraverso il Consorzio Venezia Nuova, completava il progetto preliminare di massima delle opere mobili (PROGETTO REA – riequilibrio e Ambiente) divenuto parte integrante del Piano Generale degli Interventi, approvato dal Comitatone e allegato alla legge speciale 139/92 che costituisce il riferimento programmatico delle attività di salvaguardia di competenza dello Stato.

Nel progetto REA sono state esaminate numerosissime ipotesi riconducibili fondamentalmente a tre stategie operative differenti quali: opere di difesa locali a protezione degli abitati veneziani, a difesa fisica della laguna e, infine opere alle bocche di porto permanenti o temporanei.

L’ultima è la soluzione prescelta. Infatti, come già anticipato sommariamente, nel paragrafo precedente, il Mose comprende lavori che procedono contemporaneamente in tutte e tre le bocche di porto.

La tipologia di chiusura delle bocche di porto di San Niccolò, Malamocco e Chioggia, consiste in un sistema di paratoie a ventola a spinta di galleggiamento oscillante, a scomparsa, che secondo gli autori del progetto rispetta quanto era stato indicato nel 1982

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dal voto n. 209 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblicinel senso che le opere avrebbero dovuto:

1) non modificare lo scambio idrico mare-laguna per non nuocere alla morfologia e alla qualità delle acque,

2) non ostacolare la navigazione e quindi interferire con le attività portuali e di pesca 3) non alterare il paesaggio.

Il progetto, ultimato nel 1992 veniva approvato da tutti gli organi competenti e in particolare dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Negli anni seguenti, nella seconda metà degli anni 90 il progetto veniva sottoposto a VIA su indicazione del Comitatone e recepita la richiesta del Comune.

La procedura VIA si concludeva positivamente con decisione del Consiglio dei Ministri del 15.03.2001 che si esprimeva ai sensi dell’art. 6 comma V della L. 349/86 sulla base del parere del Collegio degli esperti internazionali e sulla base della relazione commissione VIA e col parere del Comitatone del 6 .12.2001, ove si deliberava per il completamento del Mose, e del 3.04.2003.

La conferma della legittimità degli atti adottati per la realizzazione del MO.s.e veniva ribadita dal TAR con sentenze 2480, 2481, 2482, 2483 del 2004 e riconfermata dal Consiglio di Stato con Sent. Cons. stato sez. VI n. 1102/2005.

L’iter procedurale è stato ulteriormente vagliato nel corso delle verifiche tecnico scientifiche disposte dal Governo ed esauritesi nel mese di novembre 2006, quando, ancora una volta, il “Comitatone” (Comitato ex art. 4 legge 798/84 che ha funzione di indirizzo, coordinamento e controllo delle attività di salvaguardia) ha ribadito la decisione di procedere con i lavori attualmente in corso alle bocche fino al loro completamento.

Si concludeva così, con un’ulteriore conferma della validità del sistema Mose, un’approfondita istruttoria che ha avuto come oggetto la valutazione di alcune soluzioni indicate come “alternative” al Mose stesso e avanzate dal Sindaco di Venezia.

Le alternative sono state presentate dal Sindaco di Venezia nel corso della riunione del “Comitatone” del 20 luglio 2006 che ne ha accolto la richiesta affinché, decidendo su di esse, si esprimessero i diversi soggetti competenti attraverso le relative strutture tecniche. Secondo quanto stabilito dal “Comitatone”, la Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo ha acquisito la documentazione prodotta dall’Amministrazione comunale (articolata in “Proposte di interventi alle bocche di porto” e “Proposte di attività sperimentali”) e l’ha successivamente trasmessa agli Enti incaricati di elaborare il proprio parere: Consiglio Superiore dei Lavori

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Pubblici, Comitato Tecnico del Magistrato alle Acque di Venezia, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Ministero dell’Università e Ricerca-Corila, Regione del Veneto; Autorità Portuale di Venezia, Ministero dei Trasporti (e Direzione Marittima di Venezia), Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

A questi pareri si aggiungeva una relazione sull’avanzamento dei lavori del Mose e sulla natura delle opere, messa a punto dall’Ufficio di Piano.

I Pareri venivano illustrati nell’ambito di due riunioni di un apposito tavolo tecnico (composto dai rappresentanti dei diversi Soggetti chiamati a esprimersi) che si svolgevano il 2 e l’8 novembre 2006.

Alla luce dei pareri espressi dai soggetti interpellati, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti presentava una Relazione che veniva discussa il 10 novembre 2006 dal Consiglio dei Ministri. Al termine della riunione, il Consiglio dei Ministri diffondeva il seguente comunicato stampa: “Il Consiglio ha preso atto della Relazione presentata dal Ministro delle Infrastrutture sul progetto di regolazione delle maree (sistema Mose) per la laguna di Venezia”.

La Relazione ripercorreva l’iter del progetto, e riferiva sulle risultanze dell’esame e degli approfondimenti effettuati da tutti gli Enti interpellati dalla Presidenza del Consiglio riguardo alle proposte alternative presentate dal Comune di Venezia. La Relazione rilevava che non erano emersi elementi nuovi che inducessero a modificare il progetto originario”. Successivamente si teneva una riunione del Comitatone il 22 novembre 2006, nel corso della quale il Governo presentava un ordine del giorno secondo cui, a seguito dell’articolato percorso di esame delle soluzioni alternative al Mose avanzate dal Sindaco di Venezia nella seduta del Comitatone del 20 luglio 2006 e della presa d’atto del Consiglio dei Ministri del 10 novembre, deliberava di procedere al completamento della costruzione delle opere del sistema MO.s.e e delle opere morfologiche connesse, assicurando la disponibilità dei finanziamenti per l’esecuzione dei lavori stessi.

L’ordine del giorno veniva approvato a maggioranza dal Comitatone, con il voto contrario dell’allora Sindaco Cacciari e l’astensione dei sindaci di Chioggia e Mira.

Il Comitatone approvava all’unanimità un ordine del giorno, presentato dal Sindaco in carica Cacciari, che riaffermava la necessità di garantire la prosecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria dei centri lagunari, di scavo dei rii, di innalzamento del suolo pubblico e di disinquinamento della laguna attraverso il rifinanziamento della legge speciale per Venezia. Inoltre, dovevano essere garantiti un monitoraggio scrupoloso degli effetti di tutti gli interventi in atto in laguna, l’aggiornamento del piano morfologico e la disponibilità

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tempestiva di tutti i dati relativi alle attività in essere per la salvaguardia del capoluogo veneto.