Obiettivo che si prefigge la riforma della legge speciale è quello di ripristinare l’unitarietà del territorio, colmando le differenze infrastrutturali ed i collegamenti ed agganciando il territorio clodiense al resto del territorio veneziano.
La “Metropoli per parti” si è sviluppata dimenticando la propaggine meridionale.
E’ necessario che nella programmazione della nuova legge, sia maggiormente considerata l’urgenza di creare pari opportunità dei territori per lo sviluppo socio economico.
Situata all’estremità meridionale della Laguna di Venezia, Chioggia occupa una posizione geografica singolare tra mare, bocca di porto e laguna e in tale contesto presenta caratteristiche morfologiche del tutto particolari ed eterogenee77.
Nel corso degli anni è diventata una entità significativa dal punto di vista economico, demografico, culturale con le sue peculiarità e specificità, ma assolutamente marginale nei collegamenti con il resto del territorio dell’area metropolitana veneziana.
E’ pur vero che il 15% della entità delle risorse economiche destinate a Venezia è stata nel corso degli anni indirizzata a Chioggia, ma nell’ambito dei progetti strategici gestiti dal Magistrato o dalla Regione (bonifiche, interventi ambientali, interventi di rivitalizzazione socioeconomica, ecc).
E’ un problema di strategia e di risorse economiche. Per colmare questa distanza e quindi mancanza di competitività, è necessario che l’intervento pubblico sia maggiormente orientato verso questo importante obbiettivo: i Collegamenti.78
77 Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, Carta d’identità. Profilo storico-geografico, popolazione, emergenze e tradizioni, in Chioggia e il suo territorio, Veggiano, Artemedia, 2003, pp. 191-213. V. Bassan, V. Favero, G. Vianelli, A. Vitturi (a cura di), Studio geoambientale e geopedologico del territorio provinciale di Venezia. Parte meridionale, [La Provincia di Venezia], pp. 23-29. Comune di Chioggia, Evoluzione socio demografica e sviluppo economico negli anni Novanta, Chioggia, 2001. La posizione geografica è compresa tra i 45° 12’
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Al luglio 2009 il comune di Chioggia conta 50.839 residenti, e rappresenta la sesta realtà urbana più popolata del Veneto ed il primo Comune non capoluogo.
Risultano chiaramente distinguibili l’ambito lagunare, l’arenile che si affaccia sul mare Adriatico separato dalla retrostante zona dunosa e orticola, la zona delle grandi bonifiche solcate da canali e grandi fiumi che sfociano in Mare (il Brenta e l’Adige), il Bosco Nordio. Interessanti i paleoalvei ed i centri storici di Chioggia e Sottomarina per il pregio storico ed architettonico.
Le zone urbane sono caratterizzate da una forte concentrazione di popolazione e densità edilizia.
Il territorio comunale si estende per 185,29 Kmq di cui più della metà costituiti da Laguna viva e barene interessate negli ultimi anni dalla presenza di attività di allevamento oltre alla tradizionale pesca.
Oltre che dal punto di vista morfologico il territorio clodiense rappresenta un vero e proprio “unicum” che lo caratterizza, lo distingue e lo diversifica anche da altri ambiti della vasta laguna veneta con la presenza di tutti gli elementi tipici: mare, laguna, arenile, città storica, fiumi, canali e percorsi d’acqua, ambienti naturalistici caratteristici terrestri79 e marini.
I cambiamenti climatici associati al cambiamento della morfologia della bocca di porto, l’allungamento della foce del fiume Brenta e ed i cambiamenti che stanno avvenendo alla foce del fiume Adige, hanno portato ormai da anni ad accentuare il fenomeno della erosione dell’arenile mettendo in taluni punti in pericolo non solo l’arenile ma anche il sistema dunoso che protegge la costa.
E’ indubbio che la riproposizione ormai necessaria degli interventi nella foce dell’Adige per migliorare la qualità delle acque di balneazione richiede un programma organico di difesa del litorale. La risorsa dell’arenile è importantissima per l’economia della città e per tale ragione va preservata in maniera strutturale e non con interventi sporadici come sta ormai avvenendo da troppi anni. Diventa indifferibile la ricerca delle risorse necessarie per un deciso programma di salvaguardia della costa.
Considerando il Porto e le infrastrutture di mercato si condivide totalmente la proposta del documento di lavoro e soprattutto l’esigenza di una regolamentazione unitaria del traffico acqueo nell’ambito lagunare.
Lo abbiamo ricordato più volte che solo l’integrazione delle specificità delle tre infrastrutture portuali veneziani può portare ad uno sviluppo compressivo.
78 sistema ferroviario metropolitano nella direzione di Venezia e Padova, Sublagunare, nuova Romea
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Per quanto riguarda la realtà di Chioggia è impensabile mantenere nel centro cittadino l’infrastruttura del mercato Ittico all’ingrosso. Si tratta di una infrastruttura che va assolutamente allocata in prossimità delle reti viarie e nella zona portuale di nuova costruzione.
Il nuovo Mercato Ittico deve essere in grado di accogliere anche le imprese di trasformazione del prodotto ed una parte dei grandi pescherecci che difficilmente possono stare all’interno dei canali interni della città storica. La realizzazione di una piattaforma logistica per lo scambio la lavorazione e la commercializzazione del prodotto ittico porterà inevitabilmente ad un rilancio dell’intero comparto ittico che soffre ormai da troppi anni e che ha bisogno di un rilancio con la realizzazione di una struttura accogliente, organizzata secondo le moderne tecnologie oltre che delle infrastrutture collaterali di supporto.
L’impianto della nuova Legge speciale per Venezia e Chioggia deve indicare un organismo che sovraintenda la programmazione capace di coinvolgere nelle decisioni le realtà locali dei comuni, la Regione e le altre autorità competenti dotato non solo di poteri programmatori e finanziari, ma anche di decise competenze straordinarie in grado di semplificare e riassumere le diverse competenze che oggi esistono nell’area lagunare; Una sorta di regia unitaria con poteri straordinari .
Riguardo alle risorse si condivide la necessità, in un momento di scarsità di risorse complessive di creare un sistema di agevolazioni fiscali e tributarie per le imprese che investono nel territorio lagunare o che decidono di riorganizzarsi in questo ambito percolmare il deficit che esiste tra queste imprese e le altre.
E’ impensabile che gli investimenti nell’area lagunare abbiano le stesse previsioni di rientro di analoghi investimenti in un’area diversa. E’ chiaro che queste misure dovranno essere notificate alla Comunità Europea.
Serve inoltre introdurre un patto di stabilità per gli enti locali diverso.
Non vi è dubbio che le risorse spese dai Comuni attraverso l’utilizzo della speciale proprio perché finalizzati agli obbiettivi della Legge stessa non devono rientrare nei saldi fissati per il rispetto del Patto di stabilità questo vincolo deve essere rimosso per la straordinarietà degli interveti che questo territorio richiede.
In un momento di scarsità di risorse vanno semplificati i meccanismi di collaborazione tra pubblico e privato valorizzando programmi di investimento dei soggetti privati che manifestano un evidente vantaggio pubblico.
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Ciò è possibile rendendo istituzionale un board di valutazione dei progetti con il compito di accompagnamento attivando meccanismi di semplificazione delle procedure amministrative necessarie per realizzare le opere.
In un momento di scarsità di risorse, infine, vanno semplificati i meccanismi di trasferimento alle amministrazioni locali dei beni statali da valorizzare (vanno compresi gli arenili e gli specchi d’acqua interni) mantenendo nel territorio le risorse economiche provenienti dalla valorizzazione stessa.