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LE PRINCIPALI PROPOSTE DI LEGGE CENNI INTRODUTT

UNA NUOVA LEGGE SPECIALE PER VENEZIA

3. LE PRINCIPALI PROPOSTE DI LEGGE CENNI INTRODUTT

L’iter della riforma di legge sarà lungo e articolato, necessitando dell’intervento diretto e accurato, oltre che di tutte le forze politiche, pure delle varie categorie e associazioni, di qualsiasi natura, presenti sul territorio. Al fine di approfondire le reali necessità di Venezia, della sua laguna e dei suoi abitanti, al di fuori e al di là di ogni ottica emergenziale, una riforma richiede politiche della residenza e produttive, che siano al contempo al passo con i tempi e rispettose dell’uomo e del suo ambiente.

I disegni di legge presentati ad oggi sono cinque: oltre a quello del Ministro Renato Brunetta, su cui abbiamo potuto già soffermare la nostra attenzione nel paragrafo precedente e,come abbiamo visto, largamente discusso in gennaio e febbraio 2011 e, archiviato, ve n'è: uno, presentato alla Camera dai deputati veneziani del Pd, con primo firmatario Andrea Martella, e uno presentato al Senato da 26 senatori217, anch'essi del Pd,

con primo firmatario il senatore Felice Casson.Vi sono infine, un progetto della Udc veneziana, e uno della Lega Nord di Venezia218.

Lo studio delle proposte di riforma, in questa sede, è dedicato principalmente a quella del senatore Casson e a quella dell’onorevole Martella.Tuttavia, per completezza, accenniamo alle proposte avanzate dalla Lega e dall’Udc dicendo che, la prima cancella la città metropolitana con un’abrogazione espressa della legge del 2000 che la istituisce. La Provincia assume i compiti della Prefettura, che viene abolita mentre al sindaco vanno i poteri di pubblica sicurezza. Questo d.d.l oltre a stabilire il principio dell’importanza di Venezia e della sua laguna per tutto il mondo, impone alla Regione e allo Stato il dovere di salvaguardarla; La Regione assume quasi tutti i poteri (anche quelli del Magistrato alle Acque) e le risorse per finanziare le opere di cui la città ha bisogno arriverebbero dal gettito fiscale del territorio lagunare (compresa Marghera); Si parla di bonifiche a Marghera ma

217 Il primo firmatario della proposta di legge Felice Casson è il presidente D’Alì (Pdl) e i senatori Roberto della Seta (Pd), Maria

Alessandra Gallone (Pdl), Claudio Molinari (Alleanza per l’Italia), Giampaolo Vallardi (Lega Nord) – accompagnati dal sindaco Giorgio Orsoni.

218 Questa proposta cancella la città metropolitana con un’abrogazione espressa della legge del 2000 che la istituisce. La Provincia assume i

compiti della Prefettura, che viene abolita mentre al sindaco vanno i poteri di pubblica sicurezza. Questo ddl oltre a stabilire il principio dell’importanza di Venezia e della sua laguna per tutto il mondo, impone alla Regione e allo Stato il dovere di salvaguardarla. La Regione assume quasi tutti i poteri (anche quelli del Magistrato alle Acque) e le risorse per finanziare le opere di cui la città ha bisogno arriverebbero dal gettito fiscale del territorio lagunare (compresa Marghera). Si parla di bonifiche a Marghera ma anche della creazione di una sorta di Cinecittà oltre all’istituzione di tutta una serie di esenzioni fiscali per rilanciare l’economia..

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anche della creazione di una sorta di Cinecittà oltre all’istituzione di tutta una serie di esenzioni fiscali per rilanciare l’economia.

La proposta dell’UDC, invece, dispone l’abolizione della Provincia e istituzione della città metropolitana. In seguito, il riconoscimento di uno status speciale simile a quello di Roma capitale, con una possibilità quasi infinita per il Comune di Venezia di riscuotere tributi dal turismo219.

Premessi questi brevi cenni di inquadramento delle proposte di riforma avnzate, pare opportuno approfondire il d.d.l del senatore Felice Casson depositato a Palazzo Madama con n.2487.

L’elaborato è diretto a privilegiare la manutenzione della città e la bonifica di Marghera e consiste nel risultato del lavoro condotto attraverso il contributo di alcuni tra i maggiori tecnici ed esperti di laguna e Legge Speciale (Armando Danella, Maria Rosa Vittadini, Stefano Boato, Giorgio Pilla). Armando Danella, per anni dirigente della Legge Speciale del Comune, parla della necessità di «un approccio diverso» alla salvaguardia, oggi centrato quasi esclusivamente sul Mose.

Il Rettore dello Iuav Amerigo Restucci elogia il lavoro fatto anche da suoi stimati docenti (Boato e Vittadini) e invita a cercare il massimo consenso sul tema della manutenzione della città. Stefano Boato ricorda l’importanza di rispettare i principi generali di tutela della laguna. E di togliere la salvaguardia dall’influenza esclusiva della Regione e dello Stato. «Sulla laguna e la Legge Speciale», dice, «deve comandare il sindaco».

La volontà espressa nel d.d.l si sostanzia nel riprendere i principi ancora inattuati della Legge Speciale n.171/ 1973 e di mettere al centro l’attività di Salvaguardia.

Il quadro di interventi unitariamente connessi vede l’elemento acqua, laguna, riequilibrio, con punti marcati e decisi.

Nel documento spiccano alcuni punti, in particolare:

1. la centralità del riequilibrio idrogeologico e morfologico in un contesto che abbraccia l’intero bacino idrografico e viene assicurata l’assunzione nel Piano Generale degli Interventi delle determinazioni del Piano di Gestione del Distretto delle Alpi Orientali

2. il fenomeno dell’eustasismo

3. interventi sulle sezioni delle bocche di porto anche con modifiche al sistema Mo.s.e.

4. l’ interdizione del passaggio delle grandi navi220 crociera nel bacino di S.Marco e nel

canale della Giudecca

219 L’Udc, per bocca di Ennio Fortuna, dice che “Venezia deve poter camminare con le proprie gambe”.

220 Il cambiamento 19.01.2012 V.Valente.”No al passaggio delle grandi navi in laguna”.Solo a Venezia passano in un anno almeno 2000

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5. un piano sull’accessibilità e mobilità trasportistica che oltre ad una regolamentazione del traffico acqueo pubblico e privato esclude la sub lagunare

6. un’attenzione ai piani regolatori del porto da rendere compatibili con il riequilibrio idraulico lagunare

7. l’istituzione del Parco della laguna221

8. l’apertura delle valli da pesca alla libera espansione delle maree 9. le bonifiche delle aree di gronda222

Tutti punti che assieme ad altri contenuti nel Piano Generale degli Interventi, nelle norme di attuazione e nell’articolato di legge, si muovono nel quadro di quella inversione di tendenza dei fenomeni che colpiscono l’intero bacino lagunare e che permettono di guidare un processo lungo e complesso.

Il senatore Felice Casson propone la ricerca di risorse per la città, o di consentire un’autonomia finanziaria attraverso il federalismo fiscale.

A proposito di quest’ultimo punto, il senatore Casson imputa la responsabilità delle lungaggini amministrative per le bonifiche alle troppe autorità in essere e, avanza la proposta di modifica dei livelli di governo.

In tale senso si astiene dal concordare con l’idea di città metropolitana, come panacea dei mali della salvaguardia, e invece propone, di concentrare il potere nelle mani del Comune distogliendolo così, dal Consorzio Venezia Nuova.

La gestione del territorio avverrà attraverso la creazione, ex novo, dell’Ufficio di Piano che governerà le acque, Marghera, le risorse, le attività turistiche e la residenza. L’organismo sarà presieduto dal Sindaco e partecipato dai Sindaci della gronda. In concreto, la competenza sulle acque della laguna, escluso il traffico portuale, passerà dal Magistrato alle Acque al Comune di Venezia.

Il MAV dovrebbe tornare a ricoprire il ruolo originario ossia di organo tecnico al servizio del Comune e non più ente periferico dello Stato223.

Riuardo ai finanziamenti è previsto un onere, per tre anni di quattro milioni di euro e le imposte indirette che orbitano attorno all’attività portuale. Quanto al Mose, garantisce le risorse per il suo completamento.

221 Con atto di indirizzo n°77/2002 la Giunta comunale si è assunta l'impegno di fare nascere il parco della laguna nord, come parco di

interesse locale ai sensi dell'art. 27 della LR 40/84.

222 L'area di gronda rappresenta il complesso sistema attraverso cui si manifestano le interazioni tra l'ecosistema lagunare e la terraferma

veneziana: da quest'ultima, attraverso la rete di corsi d'acqua, si realizza un apporto di acque dolci, che risulta modesto e localizzato solo in determinati punti. L'incontro di questi flussi con l'apporto di acqua marina salata proveniente dalle tre bocche di porto, determina l'equilibrio salmastro delle acque lagunari. Di scarso rilievo è l'apporto di materiali solidi veicolati dai flussi di acqua dolce che attraversano la gronda in direzione della laguna trasferendo nuovi materiali. Sono invece più consistenti i mutamenti di segno opposto, con sottrazione di sedimenti alla laguna e loro traslazione in direzione del mare. Gli effetti di queste trasformazioni hanno portato a una notevole contrazione dell'area utile ad accogliere le espansioni della marea veicolate dalle bocche di porto, con conseguenze notevoli sul fenomeno dell'acqua alta.

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Questo progetto pare riscontrare notevole assenso da parte del Comune e dimostra attenzione ai fini di una precipua preservazione della città e della laguna.

Considereremo ora, la proposta di legge del deputato del PD Andrea Martella, recante il titolo "Riforma della legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua

laguna e istituzione della città metropolitana di Venezia" approdata all’esame della Camera

il 5 luglio 2011 con n.3979) .

Il d.d.l all'articolo 1 il d.d.l definisce la salvaguardia di Venezia e della sua laguna obiettivo di preminente interesse nazionale da perseguire mediante il Piano generale degli interventi del sistema lagunare veneziano, articolato - sulla base di quanto previsto dal comma 2 - in piani e programmi specifici di settore e secondo linee di azione distinte, ma in reciproca relazione, a causa della complessità ambientale che caratterizza la città e la sua laguna. Il comma 3 dello stesso articolo delinea, quindi, una serie di misure attraverso le quali può essere attuato lo sviluppo socio-economico dell'area veneziana, allo scopo precipuo di assicurare il mantenimento della residenza nel centro storico di Venezia, mentre il comma 4 definisce una serie articolata di attività volte alla manutenzione urbana della città e del bacino lagunare.

I punti cardine del testo prevedono, oltre alla sostituzione della Provincia con la città metropolitana, una maggior concentrazione di poteri nelle mani del Sindaco e all’art.11 viene disposta l’istituzione del Comitato Istituzionale per la salvaguardia di Venezia previsto in sostituzione del Comitatone disciplinato ex art. 4 dalla L.n. 798/84. La proposta dell’onorevole all’art. 12 statuisce inoltre, la sostituzione dell’attuale Ufficio di piano, (di supporto tecnico al Comitatone) con l’ufficio per la pianificazione strategica definendone la composizione e i relativi compiti, all’art.15 il trasferimento delle funzioni del MAV al Sindaco. L'articolo 21 prevede l'istituzione dell'Agenzia metropolitana per la riqualificazione di Porto Marghera a maggioranza pubblica con una partecipazione del Comune non inferiore al 51%, nonché della Regione, dell’autorità Portuale e di soggetti privati, che avrà, tra i compiti principali, quello di elaborare un piano complessivo di sviluppo dell'area industriale. In base al comma 1 l'Agenzia ha competenza in via esclusiva in materia di bonifica dei siti contaminati all'interno della conterminazione lagunare, anche in deroga alla disciplina dei siti (contaminati) di interesse nazionale recata dall'articolo 252 del Codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006), pur nel rispetto dei princìpi generali di cui al titolo V (Bonifica di siti contaminati) della parte quarta del medesimo Codice ambientale. La riforma contempla altresì all’art. 19 la previsione di incentivi economici come finanziamenti in conto capitale anticipati dalla cassa depositi e prestiti per la concessione di

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crediti d’imposta alle nuove piccole e medie imprese Infine, sostiene l’istituzione di nuove forme di finanziamento come la tassa di soggiorno o contributi straordinari in caso di rilevanti valorizzazioni immobiliari di interesse pubblico generale.

L’elaborato disciplina l’istituzione della città Metropolitana dagli artt. 2 a 10.

In particolare, all’art. 2 descrive l'estensione della città metropolitana lagunare (art. 2 comma III )coincide con la circoscrizione della provincia, fatta salva la facoltà di adesione (art. 3 della proposta di legge) per province limitrofe e comuni contermini. Con il primo insediamento della città metropolitana, quest’ultima succede alla provincia in tutti i rapporti già attribuitole.

All’art. 5 individua le funzioni amministrative attribuite all'esercizio esclusivo dei comuni appartenenti alla città metropolitana di Venezia specificando che esse sono quelle in materia di servizi alla persona, pari opportunità, attività sociali, cultura e urbanistica. La disposizione specifica che l'attribuzione è effettuata nel rispetto delle funzioni fondamentali individuate dalla legge dello Stato e delle competenze regionali. Una disposizione specifica è prevista per il Comune di Venezia, il cui territorio, ai sensi dell'articolo 2 della proposta in esame, è articolato in municipi.

In particolare si prevede che il Comune di Venezia attribuisca in via esclusiva, tramite disposizione statutaria, le funzioni amministrative in materia di servizi alla persona, pari opportunità, attività sociali, cultura e urbanistica di cui è titolare, ai propri municipi. Al riguardo è richiamata la disciplina delle circoscrizioni di decentramento comunale ai sensi dell'articolo 17, comma 5, del testo unico delle leggi sugli enti locali, che prevede che nei comuni con popolazione superiore a 300.000 abitanti, lo statuto può prevedere particolari e più accentuate forme di decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa e funzionale.

L'articolo 6 elenca gli organi della città metropolitana di Venezia. In particolare, l'articolo 7 disciplina le modalità di elezione del sindaco metropolitano definendolo organo di direzione politica e attribuendogli la responsabilità dell'amministrazione della città metropolitana di Venezia. Le competenze del sindaco metropolitano ricalcano sostanzialmente quanto previsto dall'articolo 50 del testo unico delle leggi sugli enti locali. L'articolo 8 disciplina la nomina e le competenze della giunta metropolitana di Venezia. Analogamente a quanto previsto dall'articolo 47 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, si dispone che la giunta sia nominata e presieduta dal sindaco metropolitano. A differenza però di quanto dispone il testo unico delle leggi sugli enti locali per le giunte provinciali e comunali nulla è stabilito in riferimento alla composizione

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numerica della giunta stessa. Per quanto riguarda le competenze della giunta metropolitana l'articolo in commento ricalca fedelmente quanto previsto dall'articolo 48 del testo unico delle leggi sugli enti locali per le giunte provinciali e comunali. È infatti previsto che la Giunta è competente, in via residuale, per tutti gli atti che non attengono alla competenza consiliare o del sindaco o degli organi di decentramento. L'articolo 9 definisce le competenze e la composizione del consiglio metropolitano quale organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo della città metropolitana di Venezia.

L'articolo 10 prevede, quale organo di rappresentanza dei comuni della città metropolitana di Venezia una conferenza, composta, senza possibilità di rappresentanza, dai sindaci dei comuni e dai presidenti dei municipi del comune di Venezia, e ne disciplina i poteri e le funzioni.

A conclusione della disamina condotta delle principali proposte di riforma, a mio avviso più innovative e interessanti, concludo con l’auspicio della loro discussione venga condotta con la massima disponibilità e apertura al fine di risollevare Venezia con la mia personale aspettativa della realizzazione della città metropolitana di Venezia che, con l’unione delle potenzialità, delle buone pratiche, delle energie e le sinergie degli enti locali la renda capace di competere su scala europea con gli altri sistemi urbani.