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Gli attivi e gli inattivi

Nel documento Lo sport che cambia (pagine 89-98)

3. Attività fisicomotoria, stili di vita e condizioni di salute nella

3.2 Gli attivi e gli inattivi

Nel nostro Paese, la pratica di un'attività fisica o sportiva si presenta in modo articolato sia relativamente alla frequenza con cui viene svolta sia in termini di diffusione nella popolazione.

Nel 2001 in Italia il 29,8 per cento della popolazione di 18 anni e più ha dichiarato di aver svolto durante l’anno nel proprio tempo libero un’attività fisico-motoria con regolarità almeno settimanale (Tavola 3.1). Per il 26,4 per cento l'attività fisico-motoria ha caratteristiche meno regolari, e dunque più saltuarie ed è, invece, pari al 43,3 per cento la quota di persone che non pratica

alcun tipo di attività, né regolarmente né occasionalmente.2

Per avere ricadute positive sulle condizioni generali di salute l’attività fisicomotoria dovrebbe essere praticata con regolarità e continuità a tutte le età con livelli di impegno fisico commisurati alle proprie possibilità. Spesso, tuttavia, la pratica di attività fisicomotorie caratterizza lo stile di vita soprattutto della popolazione più giovane, mentre con l’avanzare degli anni questa diminuisce. Infatti, la quota più bassa di attività fisico-motorie si registra proprio tra le persone di 65 anni e più (in questa fascia di età meno di una persona su quattro svolge un’attività fisicomotoria in maniera regolare e soltanto il 13,2 per cento in modo non regolare), mentre è più elevata tra i giovani di 18-24 anni (tra questi il 42,7 per cento pratica regolarmente un’attività fisicomotoria e il 30,9 per cento in modo non regolare) (Grafico 3.1).

2 È stato costruito un indicatore di attività fisico-motoria praticata dalla popolazione nel tempo libero a 3 modalità:

1) attività fisicomotoria regolare: si considerano tutte le persone che hanno dichiarato di praticare nel tempo libero con continuità uno o più sport, oppure una o più volte alla settimana un’attività fisica come passeggiate di almeno due chilometri, andare in bicicletta, nuoto;

2) attività fisicomotoria non regolare: si considerano tutte le persone che hanno dichiarato di praticare saltuariamente uno o più sport, oppure una o più volte al mese o più raramente un’attività fisica come passeggiate di almeno due chilometri, andare in bicicletta, nuoto;

3) nessuna attività fisicomotoria: si considerano tutte le persone che hanno dichiarato di non praticare nessun tipo di attività fisicomotoria nel tempo libero.

3. STILI DI VITA E CONDIZIONI DI SALUTE

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Grafico 3.1 - Persone di 18 anni e più per modalità con cui praticano

un’attività fisicomotoria e classe di età – Anno 2001 (per 100

persone di 18 anni e più della stessa classe di età)

Esistono anche delle differenze di genere. Sono più gli uomini delle donne a praticare un’attività fisicomotoria (33,8 per cento regolare e 29,1 per cento non regolare fra gli uomini contro il 26,2 per cento e il 24 per cento delle donne). Le differenze, marcate tra i giovani, vanno attenuandosi tra gli adulti, ma si incrementano nuovamente tra le persone anziane (la pratica regolare e non tra gli uomini di 65 anni e più è pari al 46,3 per cento contro il 26,8 per cento delle donne anziane). Le donne sono quindi generalmente più sedentarie degli uomini: ben il 49,3 per cento ha dichiarato di non svolgere alcuna attività fisico-motoria nel tempo libero, rispetto al 36,7 per cento degli uomini. Questa differenza è presente in tutte le età ed è rilevante nell’età anziana: tra gli uomini di 65 anni e più, più di uno su due dichiara di non svolgere alcuna attività fisico-motoria nel tempo libero, tra le donne della stessa classe più di due su tre (Tavola 3.1). 44,5 42,0 30,9 21,7 42,5 45,2 48,1 64,6 29,3 27,8 35,4 29,0 13,2 20,5 25,1 29,3 33,6 32,6 31,1 30,6 37,1 31,4 26,0 24,3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65 e più Attività fisicomotoria regolare Attività fisicomotoria non regolare Nessuna attività

LO SPORT CHE CAMBIA

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Tavola 3.1 - Persone di 18 anni e più per modalità con cui praticano un’attività fisicomotoria, sesso e classe di età – Anno 2001

(per 100 persone di 18 anni e più dello stesso sesso e classe di età)

Attività fisicomotoria regolare

Attività fisicomotoria non

regolare Nessuna attività

18-19 49,5 29,3 20,5 20-24 45,8 31,8 21,2 25-34 37,9 33,9 27,5 35-44 31,4 35,2 33,1 45-54 29,2 31,8 38,6 55-59 30,7 28,3 40,6 60-64 36,0 22,7 40,9 65 e più 29,7 16,6 53,3 Totale 33,8 29,1 36,7 18-19 39,3 31,9 28,1 20-24 38,1 30,3 30,9 25-34 32,9 31,2 35,3 35-44 26,6 31,9 41,3 45-54 26,4 26,8 46,3 55-59 27,8 21,8 49,9 60-64 26,2 18,4 54,9 65 e più 15,9 10,9 72,6 Totale 26,2 24,0 49,3 18-19 44,5 30,6 24,3 20-24 42,0 31,1 26,0 25-34 35,4 32,6 31,4 35-44 29,0 33,6 37,1 45-54 27,8 29,3 42,5 55-59 29,3 25,1 45,2 60-64 30,9 20,5 48,1 65 e più 21,7 13,2 64,6 Totale 29,8 26,4 43,3 FEMMINE MASCHI E FEMMINE CLASSI DI ETÀ

Modalità di pratica dell'attività fisicomotoria

3. STILI DI VITA E CONDIZIONI DI SALUTE

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Oltre che per la sua diffusione nella popolazione, il fenomeno dell'inattività fisica è preoccupante per le sue caratteristiche evolutive. Il trend degli ultimi quattro anni mostra che la quota di persone di 18 anni e più che non svolgono attività fisicomotorie è aumentata dal 39 per cento del 1997 al 43,3 per cento del 2001; in questo lasso di tempo si è assistito principalmente a una diminuzione della pratica non regolare, mentre la pratica di tipo regolare è rimasta sostanzialmente invariata.

Anche se l'aumento dell'inattività fisica ha interessato un po’ tutte le fasce di età, tale fenomeno assume particolare rilievo soprattutto nelle fasce di età giovanili: se nel 1997 tra i giovani di 18-19 anni la quota dei non praticanti era pari al 18,1 per cento, nel 2001 ha raggiunto il 24,3 per cento.

La prevalenza dell’abitudine a svolgere regolarmente o occasionalmente attività fisico-motoria decresce notevolmente passando dal Nord (65,6 per cento) al Sud e Isole (43,7 per cento). Il gradiente Nord-Sud è evidente anche tenendo conto della diversa struttura per età.

Confrontando i tassi standardizzati3 per età delle diverse regioni italiane nel

2001, la regione in cui è maggiore la percentuale di quanti hanno dichiarato di non svolgere alcuna attività fisicomotoria nel tempo libero è la Sicilia (61,3 per cento), immediatamente seguita dalla Campania (59,9 per cento). Comportamenti opposti si riscontrano invece in Trentino-Alto Adige (19,5 per cento), Friuli-Venezia Giulia (28,9), Valle d’Aosta (30,1 per cento) e Veneto (30,3 per cento) (Tavola 3.2).

Inoltre, dal confronto dei tassi standardizzati rispetto alla popolazione del 2001, emerge che negli ultimi quattro anni gli incrementi di comportamenti sedentari interessano molte delle regioni che già nel 1997 presentavano i tassi di inattività più elevati. Le differenze percentuali più elevate riguardano la Sardegna (+34,5 per cento), la Basilicata (+20,9 per cento), la Calabria (+19,6 per cento) e la Campania (+17 per cento). Incrementi, anche se più contenuti, si riscontrano anche nella provincia autonoma di Bolzano, in Emilia-Romagna, in Veneto e in Toscana.

3 Per rendere possibile il confronto di questo fenomeno tra popolazioni con diversa composizione per età è necessario calcolare dei tassi che rimuovano gli effetti della struttura demografica. Il metodo maggiormente utilizzato è quello della standardizzazione diretta dei tassi, usando una popolazione arbitraria di riferimento definita standard. Per i dati del 1997, come popolazione standard è stata adottata la stima della popolazione italiana residente media nel 1997 e ad essa si sono applicati i tassi specifici per età del fenomeno oggetto di studio (le modalità di pratica dell’attività fisicomotoria) di ciascuna regione italiana. Attraverso questa procedura è possibile calcolare il numero dei casi attesi nelle regioni in ogni classe di età, nell’ipotesi di struttura per età regionale uguale a quella della popolazione standard. Sommando questi casi e dividendoli per il numero di persone della popolazione di riferimento si ottengono i tassi standardizzati relativi alle modalità di pratica dell’attività fisicomotoria nel 1997. La stessa procedura è stata utilizzata per i dati del 2001.

LO SPORT CHE CAMBIA

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Tavola 3.2 - Persone di 18 anni e più per modalità con cui praticano un’attività fisicomotoria, regione e ripartizione geografica – Anni 1997 e 2001 (quozienti per 100 persone della stessa zona

standardizzati per età) (a)

1997 2001 1997 2001 1997 2001 Piemonte 33,2 34,0 34,4 32,1 32,3 33,6 Valle d'Aosta 31,1 30,0 39,6 39,9 29,1 30,1 Lombardia 34,2 32,2 33,3 31,4 32,1 36,0 Trentino-Alto Adige 42,6 45,9 39,8 34,4 17,4 19,5 Bolzano-Bozen 49,0 47,6 38,4 32,5 12,4 19,4 Trento 36,9 44,1 41,2 36,2 21,9 19,7 Veneto 38,7 38,3 35,0 31,3 26,2 30,3 Friuli-Venezia Giulia 35,4 39,8 34,5 30,7 30,2 28,9 Liguria 30,4 33,7 35,3 28,8 33,9 37,3 Emilia-Romagna 39,0 36,4 31,3 27,8 29,6 35,2 Toscana 32,9 33,1 32,5 27,8 34,4 38,4 Umbria 23,5 26,3 28,1 25,5 48,2 47,9 Marche 29,4 31,1 29,6 28,4 40,8 40,2 Lazio 26,6 29,1 29,7 26,5 43,5 43,7 Abruzzo 24,3 28,4 28,5 24,1 46,6 47,2 Molise 19,8 23,3 26,0 22,0 54,0 54,1 Campania 22,4 19,1 26,0 20,2 51,2 59,9 Puglia 24,1 23,5 27,5 19,9 48,2 56,3 Basilicata 28,7 23,7 27,6 23,2 43,6 52,7 Calabria 25,4 20,5 26,9 21,5 47,4 56,7 Sicilia 17,4 20,7 23,8 17,4 58,2 61,3 Sardegna 35,8 28,9 28,3 22,7 35,7 48,0 Italia 30,1 29,8 30,7 26,4 39,0 43,3 Italia Nord-Occidentale 32,2 32,5 35,7 33,1 31,8 34,2 Italia Nord-Orientale 40,3 42,0 36,7 32,1 23,0 25,5 Italia Centrale 28,1 29,9 30,0 27,1 41,7 42,6 Italia Meridionale 24,1 23,1 27,1 21,8 48,5 54,5 Italia Insulare 27,8 26,4 27,6 22,2 44,3 50,9 Italia 30,1 29,8 30,7 26,4 39,0 43,3

la stima della popolazione italiana residente media nel 1997, sostituendola a quella regionale dello stesso anno. La stessa procedura è stata applicata nel 2001.

(a) È stata applicata una standardizzazione diretta dei quozienti usando come popolazione standard REGIONI

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Modalità di pratica dell'attività fisicomotoria Attività fisicomotoria

regolare

Attività fisicomotoria

3. STILI DI VITA E CONDIZIONI DI SALUTE

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Volendo analizzare più a fondo i profili di chi ha dichiarato di non svolgere nessun tipo di attività fisicomotoria nel tempo libero, né in modo regolare né in modo non regolare, si è deciso di verificare se queste persone hanno uno stile di vita sedentario anche in altri ambiti della loro vita (attività lavorativa e lavoro

domestico o familiare).4 Dall’analisi dei dati emerge che nella maggior che parte

dei casi chi non svolge attività fisicomotoria nel tempo libero ha complessivamente uno stile di vita del tutto inattivo, in quanto dichiara di svolgere attività lavorative e domestiche caratterizzate da un impegno fisico scarso o inesistente.

Possiamo, infatti, affermare che solo il 9,7 per cento della popolazione che non svolge né occasionalmente né regolarmente un’attività fisicomotoria nel tempo libero ha comunque uno stile di vita attivo, in quanto svolge con continuità attività domestiche o lavorative con un carico di lavoro fisicamente molto impegnativo (Tavola 3.3).

Questo aspetto è importante soprattutto in relazione alle differenze di genere. Diversamente da quanto osservato per la pratica di attività fisicomotoria o sportiva nel tempo libero, le donne più degli uomini svolgono attività domestiche e lavorative che richiedono un impegno fisico pesante (12,1 per cento) o moderato (26,5 per cento), mentre in tutte le età gli uomini che non praticano attività fisicomotoria si caratterizzano per uno stile di vita del tutto inattivo anche in ambito lavorativo o domestico. Le donne, rispetto agli uomini, si trovano ad essere investite della responsabilità nella cura della casa e persino in età più avanzata continuano a svolgere attività fisicamente impegnative, arginando, anche se solo parzialmente, la propria tendenza alla ipoattività.

4 Accanto all’indicatore di attività fisico-motoria nel tempo libero è stato costruito un indicatore di attività/inattività a 4 modalità. Tra la popolazione attiva vengono prese in considerazione le persone che praticano nel tempo libero un’attività motoria regolare e un’attività fisico-motoria non regolare così come precedentemente definite. Si considerano attive inoltre anche le persone che, pur non praticando attività fisico- motoria nel tempo libero, svolgono un’attività lavorativa o domestica con rilevante sforzo fisico. Tra la popolazione inattiva, infine, vengono prese in considerazione tutte le persone che non svolgono nessun tipo di attività fisico-motoria nel tempo libero o svolgono un’attività domestica o lavorativa con sforzo fisico scarso o moderato. In questo modo gli inattivi costituiscono un sottogruppo di coloro che non praticano nessuna attività (colonna 3 della tavola 3.1).

LO SPORT CHE CAMBIA

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Tavola 3.3 - Persone di 18 anni e più attive e inattive per sesso e classe di età – Anno 2001 (per 100 persone di 18 anni e più dello stesso

sesso e classe di età)

Attività fisicomotoria regolare Attività fisicomotoria non regolare Attività lavorativa/domestica con sforzo intenso

18-19 49,5 29,3 1,4 19,2 20-24 45,8 31,8 3,7 17,8 25-34 37,9 33,9 7,3 20,4 35-44 31,4 35,2 11,0 22,3 45-54 29,2 31,8 11,2 27,5 55-59 30,7 28,3 8,1 32,8 60-64 36,0 22,7 5,6 35,4 65 e più 29,7 16,6 1,8 51,8 Totale 33,8 29,1 7,2 29,7 18-19 39,3 31,9 1,6 26,7 20-24 38,1 30,3 3,1 28,1 25-34 32,9 31,2 9,4 26,0 35-44 26,6 31,9 14,3 27,1 45-54 26,4 26,8 15,9 30,6 55-59 27,8 21,8 16,3 33,9 60-64 26,2 18,4 14,0 40,9 65 e più 15,9 10,9 11,6 61,3 Totale 26,2 24,0 12,1 37,4 18-19 44,5 30,6 1,5 22,9 20-24 42,0 31,1 3,4 22,9 25-34 35,4 32,6 8,4 23,2 35-44 29,0 33,6 12,6 24,6 45-54 27,8 29,3 13,6 29,1 55-59 29,3 25,1 12,2 33,3 60-64 30,9 20,5 9,9 38,3 65 e più 21,7 13,2 7,5 57,3 Totale 29,8 26,4 9,7 33,7 MASCHI E FEMMINE Attivi Inattivi MASCHI FEMMINE CLASSI DI ETÀ

3. STILI DI VITA E CONDIZIONI DI SALUTE

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Grafico 3.2 - Persone di 18 anni che praticano attività fisicomotoria

regolare per regione – Anno 2001 (per 100 persone di 18 anni

e più della stessa regione)

36,4 a 45,9 32,2 a 36,4 28,9 a 32,2 23,5 a 28,9 19,1 a 23,5

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Grafico 3.3 - Persone di 18 anni e più che non praticano attività fisicomotoria per regione – Anno 2001 (per 100 persone di

18 anni e più della stessa regione)

43,0 a 45,7 36,2 a 43,0 29,7 a 36,2 26,8 a 29,7 16,0 a 26,8

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Nel documento Lo sport che cambia (pagine 89-98)