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Introduzione

Nel documento Lo sport che cambia (pagine 114-117)

4. Nuove discipline e nuovi spazi per lo sport in Italia

4.1 Introduzione

Studiare come sia cambiato il mondo delle attività sportive praticate dalla popolazione dagli anni ’60 fino ai giorni nostri significa compiere un viaggio dalla preistoria alla storia, da un mondo monocolore ad una realtà estremamente variopinta. E ciò non solo rispetto ai molteplici cambiamenti di costume che hanno caratterizzato la nostra società in questi 40 anni, ma anche rispetto all’evoluzione del concetto stesso di sport e ai diversi significati che esso assume nella popolazione. Un concetto questo molto sfumato e dai confini incerti di cui stenta ad affermarsi una definizione univoca. Tanto che alcuni ritengono molto arduo cercare di definire cosa sia e cosa non sia lo sport, ritenendo che:

“qualunque definizione di sport è contestuale e viene costantemente ricostruita man mano che esso si ridefinisce istituzionalmente, culturalmente e geograficamente”

(A. Madella ed altri, 1997) Non solo. Molto spesso le definizioni date a livello teorico faticano a coincidere con le definizioni dei singoli. Accade così che attività come la dama o gli scacchi vengano riconosciute sia a livello nazionale dal Coni che a livello internazionale dal Cio (Comitato olimpico internazionale) come attività sportive al pari del calcio o della pallavolo, anche se a livello individuale i più faticano a riconoscere queste attività come veri e propri sport.

LO SPORT CHE CAMBIA

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Anche la definizione contenuta nella Carta europea dello sport, approvata a Rodi nel 1992 e riconosciuta da tutti i paesi europei, lascia ampi margini interpretativi, definendo lo sport come:

“qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli”

(Council of Europe, European Sports Charter, 1993) Come si vede, si tratta di una definizione larga che include dallo sport agonistico a quello amatoriale fino alle attività fisiche svolte nel tempo libero, lasciando ampio spazio alla soggettività. Un’ulteriore conferma di quanto i confini di questo concetto siano sfumati.

La difficoltà di una definizione univoca dipende anche dalla continua evoluzione delle attività sportive praticate dalla popolazione: negli ultimi anni, infatti, il mondo delle discipline sportive è profondamente mutato, alcuni sport un tempo molto diffusi hanno assunto un ruolo del tutto secondario, mentre altri hanno via via guadagnato sempre più successo fra gli sportivi. Diversi fattori hanno determinato questi andamenti:

x il sempre maggiore valore estetico che il corpo ha assunto nella nostra società, dovuto, in particolare, al ruolo giocato dai media. Le immagini che più frequentemente ricorrono nei messaggi pubblicitari, ad esempio, sono quelle di un corpo sano, in buona salute e in perfetta forma fisica, prodotto delle moderne palestre in cui la classica ginnastica è stata affiancata e, a volte, sostituita dal fitness. Le palestre, in particolare, offrono un menu molto diversificato: a volte una stessa attività viene chiamata con nomi diversi, stimolando così la curiosità del potenziale sportivo che trova sul mercato un’offerta estremamente differenziata; x la diffusione sul territorio di strutture delegate alla pratica sportiva

organizzata (palestre, campi di calcio/calcetto, da tennis, piscine), ma anche la diffusione delle aree verdi nelle grandi città, parti delle quali sono state attrezzate per il gioco e lo sport svolto in modo informale. Così accade sempre più spesso che nelle sere d’estate ci si ritrovi nel parco cittadino (più o meno attrezzato) che offre spazi differenziati dove i bambini possono andare in bicicletta, pattinare o giocare con il pallone mentre gli adulti e gli anziani possono dedicarsi al gioco delle bocce, alla ginnastica o allo jogging;

4. NUOVE DISCIPLINE E NUOVI SPAZI

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x lo sviluppo della cultura neoambientalista e di altre culture emergenti e

l’incremento delle associazioni in difesa dell’ambiente hanno favorito la diffusione di alcuni sport e ostacolato quella di altri (come la caccia e la pesca) che possono entrare in contraddizione con i valori di queste nuove culture;

x l’esigenza di evadere dallo stress della vita quotidiana, dai problemi di traffico e dall’inquinamento che caratterizza la vita nella grandi città, spinge gli individui a ricercare momenti di svago e di rilassamento all’aperto, fungendo da volano per l’incremento di attività svolte a contatto con la natura. Mare, fiumi, cielo, montagna e boschi: l’offerta è estremamente differenziata, dagli sport tradizionali fino allo sviluppo più recente degli sport estremi;

x il rafforzamento del connubio sport-turismo avvenuto anche grazie al sempre maggiore interesse verso le attività che hanno come scenario l’ambiente naturale. Dalla tradizionale settimana bianca, dove il piacere della vacanza si associa alla pratica degli sport invernali, a nuove mete sportive, come le vacanze nel Mar Rosso, dove primeggiano gli sport acquatici. Allo stesso tempo, però, anche sulla sabbia ci si organizza, così è sempre più frequente che le spiagge attrezzate offrano d’estate un programma quotidiano di attività sportiva: dagli sport che tradizionalmente si svolgono sulla spiaggia (beach volley, bocce eccetera) ad un programma più articolato che affianca queste attività al risveglio muscolare, all’ora di acquagym o aerobica o allo spinning, mentre nei casi più organizzati è l’intera palestra, con tutte le attrezzature, a spostarsi sulla spiaggia. Infine nascono, da un lato, nuove tipologie di sport strettamente collegate alle vacanze (turismo equestre, cicloturismo, bird-watching) e dall’altro si diffondono vacanze strettamente collegate a sport di recente diffusione (come nel caso dell’orienteering su più giorni, dove i concorrenti uniscono il piacere della gara sportiva alla vacanza e alla cultura).

Per meglio comprendere il senso di questo cambiamento nel modo di vivere e di concepire lo sport, è importante volgere uno sguardo indietro, analizzando i dati delle indagini storiche che l’Istat ha effettuato sull’argomento. Il quadro della pratica sportiva italiana che ne emerge è di estremo interesse.

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