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Attività fisicomotoria e altri stili di vita come comportamenti

Nel documento Lo sport che cambia (pagine 98-101)

3. Attività fisicomotoria, stili di vita e condizioni di salute nella

3.3 Attività fisicomotoria e altri stili di vita come comportamenti

Sono ormai numerosi gli studi scientifici che hanno dimostrato come il mantenimento di un peso normale ed un’adeguata attività fisica durante tutta la vita costituiscano i modi più efficaci per prevenire molte patologie croniche. Un’attività fisicomotoria anche di tipo leggero, infatti, contribuisce a ridurre l’eccesso ponderale, anche se tendenzialmente i soggetti obesi tendono più raramente a svolgere un’attività motoria rispetto ai normopeso, innescando così un circolo vizioso. Analizzando l’associazione tra inattività e obesità emerge che, se complessivamente tra la popolazione adulta di 18 anni e più la prevalenza di inattività motoria è pari al 33,7 per cento, sale al 43,3 per cento tra gli obesi, mentre si mantiene al di sotto della media per i normopeso (30,5 per cento) (Grafico 3.4).

Grafico 3.4 - Persone di 18 anni e più attive e inattive per indice di massa corporea – Anno 2001 (per 100 persone di 18 anni e più con lo

stesso indice di massa corporea)

Tassi di inattività motoria elevati sono comunque presenti anche tra le persone anziane sottopeso, presumibilmente imputabili ai problemi di salute associati a tale condizione fisica. Tra le persone normopeso complessivamente ben il 69,1 per cento dichiara di fare un’attività fisico-motoria nel tempo libero o comunque di svolgere attività lavorativa o domestica che richiede un intenso sforzo fisico, ciò è vero soprattutto per gli uomini piuttosto che per le donne.

66,0 56,4 63,2 69,1 68,6 33,7 43,3 36,6 30,5 31,0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Totale Obeso Sovrappeso Normopeso Sottopeso Attivi Inattivi

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Oltre all’inattività fisica e all’obesità, anche l’abitudine al fumo e il consumo di alcool costituiscono altri fattori di rischio molto spesso associati tra di loro che rappresentano un problema di salute pubblica in molti paesi industrializzati. Il fumo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per molte patologie tumorali, cardiovascolari e dell’apparato respiratorio. Numerosi studi attribuiscono al fumo quasi 90.000 decessi all’anno. Anche il consumo di alcolici si sta diffondendo maggiormente negli ultimi anni, soprattutto tra i più giovani.

È interessante rilevare come i diversi comportamenti si associno tra di loro e quindi verificare quanto gli inattivi adottino altri comportamenti a rischio e, specularmente, quanto gli attivi regolari associno complessivamente comportamenti salutari. Dall’analisi dei dati risulta che il 2,8 per cento della popolazione adulta associa insieme numerosi comportamenti a rischio: oltre a non praticare nessun tipo di attività motoria risulta in sovrappeso o obeso, fuma e fa un uso eccessivo di alcool. L’associazione di comportamenti non salutari è più frequente tra gli uomini (4,7 per cento uomini contro 1,1 per cento donne), tra gli adulti di età compresa tra 40 e 59 anni (piuttosto che tra i più giovani di 18-39 anni ed i più anziani di 60 anni e più); inoltre una percentuale più alta di comportamenti a rischio associati insieme si rileva tra le persone che risiedono nel Sud piuttosto che tra chi vive nel Centro e nel Nord (Sud 4 per cento; Centro 2,7 per cento; Nord 2 per cento). Un’altra quota di popolazione pari al 2,5 per cento si segnala invece per il fatto di associare comportamenti salutari su più piani: non fuma, non beve alcolici, è normopeso e svolge con regolarità settimanale un’attività fisicomotoria. L’associazione di diversi comportamenti corretti è più frequente tra le donne (donne 3,8 per cento, uomini 1,2 per cento), tra i più giovani di 18-39 anni (4 per cento 18-39 anni, 1,7 per cento 40-59 anni, 1,5 per cento 60 anni e più) e tra chi vive nelle regioni del Nord.

Se il 5,3 per cento della popolazione si polarizza quindi su stili di vita o prevalentemente positivi o del tutto sbagliati, la maggioranza della popolazione tende invece a combinare insieme stili salutari e non salutari con modalità diverse. Ad esempio, indipendentemente dal consumo di alcolici, il 3,4 per cento della popolazione si è dichiarata inattiva, con eccesso di peso e con l’abitudine al fumo, mentre sale al 9,5 per cento la quota di quanti fanno regolarmente attività fisicomotoria, sono normopeso e non fumano, anche se magari fanno uso di alcool in modo non sempre moderato (Tavola 3.4).

L’associazione di più comportamenti non salutari aumenta il rischio di insorgenza o di aggravamento di patologie croniche. È soprattutto in età più avanzata, tuttavia, che alla carenza di attività fisicomotoria si associano più

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frequentemente patologie croniche5 invalidanti. Tra le persone anziane inattive il

39,3 per cento ha almeno una patologia cronica grave6 rispetto al 31,7 per cento

della popolazione anziana attiva. La quota di anziani multicronici,7 pari al 30,3

per cento negli anziani attivi, sale al 39,7 per cento tra gli inattivi.

Tavola 3.4 - Persone di 18 anni e più per modalità con cui associano comportamenti a rischio e comportamenti salutari – Anno 2001 (per 100 persone di 18 anni e più)

TIPI DI COMPORTAMENTO Valori percentuali

Comportamenti a rischio:

- inattività fisica, eccesso di peso, fumo e alcool 2,8

- inattività fisica, eccesso di peso e fumo 3,4

- inattività ed eccesso di peso 16,3

- inattività fisica 33,7

Comportamenti salutari:

- attività fisica regolare, normopeso, non fumatori e astemi 2,5 - attivtà fisica regolare, normopeso e non fumatori 9,5

- attività fisica regolare e normopeso 17,4

- attività regolare 29,8

Per evidenziare l’associazione tra inattività fisica e stato di salute sono state selezionate quelle patologie croniche maggiormente legate alla carenza di attività fisicomotorie: ipertensione arteriosa, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete e malattie dell’apparato osteoarticolare. Sebbene i dati a nostra disposizione non ci consentano di stabilire se l’inattività fisica sia causa o effetto della presenza di patologie croniche, in ogni caso la totale assenza di attività motoria, può contribuire a peggiorare le condizioni di salute, soprattutto quando risultano già compromesse. Se complessivamente nella popolazione anziana ultrasessantenne la prevalenza di diabete è pari al 12,3 per

5 Le patologie croniche vengono rilevate attraverso un quesito chiuso composto da 15 items: diabete, ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, angina pectoris e altre malattie del cuore, bronchite cronica - enfisema - insufficienza respiratoria, asma bronchiale, malattie allergiche, tumore (incluso linfoma o leucemia), ulcera gastrica o duodenale, calcolosi del fegato e delle vie biliari, cirrosi epatica, calcolosi renale, artrosi - artrite, osteoporosi, disturbi nervosi.

6 È stato selezionato un set delle seguenti malattie o gruppi di malattie gravi: diabete; infarto del miocardio; angina pectoris o altre malattie del cuore; bronchite, enfisema, insufficienza respiratoria; cirrosi epatica; tumore (inclusi linfoma o leucemia).

7 Si considerano multicronici i soggetti che hanno dichiarato di essere affetti da tre o più delle malattie croniche.

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cento, tra gli anziani inattivi la quota di diabetici raggiunge il 14,6 per cento, mentre scende all’9,7 per cento tra gli attivi (in modo regolare o non regolare). Le persone anziane che non svolgono attività fisico-motoria di nessun tipo presentano anche una maggiore prevalenza di malattie dell’apparato osteo-articolare. Infatti, la quota dei soggetti affetta da tali patologie è del 51,7 per cento nella popolazione anziana attiva, ma sale al 59,2 per cento tra gli inattivi. Risultano inoltre associate all'inattività fisica, anche l’ipertensione arteriosa e le malattie del cuore: dichiarano, infatti, di essere affetti da malattie del cuore e di ipertensione rispettivamente il 13,8 per cento e il 36,8 per cento degli anziani inattivi, a fronte del 10,7 per cento e del 31,9 per cento registrato sulla popolazione ultrasessantenne fisicamente attiva (Tavola 3.5).

Tavola 3.5 - Persone di 60 anni e più attive e inattive per patologie croniche dichiarate – Anno 2001 (per 100 persone di 60 anni e più)

PATOLOGIE CRONICHE DICHIARATE Attivi Inattivi Totale

Diabete 9,7 14,6 12,3

Ipertensione 31,9 36,8 34,4

Malattie del cuore 10,7 13,8 12,4

Malattie dell'apparato osteo-articolare 51,7 59,2 55,5

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