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Spazi sociali e autogestioni come luogo di produzione di al ternative socioeconomiche: analisi delle proposte maturate

2. Attività e prassi autorganizzate

Le attività svolte all’interno degli spazi sociali autogestiti (occupati o meno) derivano spesso dalle esigenze espresse dal quartiere o dalla fase storica. L’esempio affrontato in questo breve studio è inserito nelle attività del centro

sociale Angelina Cartella, operante nel quartiere di Gallico Marina sito nella pe- riferia nord di Reggio Calabria. Il centro sociale nasce nel 2002 dall’occupazione di un parco urbano intitolato ad Angelina Cartella, una giova- ne gallicese che nel 1994 fu la prima calabrese a donare gli organi. Il parco, costato circa 1,7 miliardi di lire dei fondi del Decreto Reggio, dopo la sua inau- gurazione fu lasciato all’incuria e all’abbandono, diventando una ‘rinomata’ sede di spaccio di eroina.

Dal 2004 nelle attività del CSOA Cartella è operativo un Gruppo d’Acquisto Solidale (GAS) denominato Felce e Mirtillo attorno al quale, dal 2007, è stato or- ganizzato un evento a scadenza mensile denominato Fiera della decrescita e delle

autoproduzioni. L’esperienza del GAS Felce e Mirtillo si ascrive nella sua prima fase alla valorizzazione delle aree agricole di Pettogallico e Sambatello, frazioni della periferia nord del Comune di Reggio Calabria, in concomitanza con la costru- zione di un impianto di trattamento dei rifiuti da 90.000 tonnellate annue nella contrada Cartiera, a poche decine di metri da importanti falde acquifere e, per di più, nell’antico greto del torrente Gallico, in una zona a elevatissimo rischio idrogeologico.

Le preoccupazioni dei coltivatori diretti, e non solo, per le conseguenze sul- la salubrità dei terreni hanno innescato la creazione di un Comitato civico, La

Cartiera. Dalla collaborazione tra il CSOA Cartella e il Comitato è nata l’esperienza del GAS, la quale si poneva come elemento di rilancio della specifi- cità del territorio e come momento di denuncia della sua imminente devastazione. Il GAS ha tra le sue specificità quella di connettere, senza inter- mediazioni, i produttori con dei soggetti che svestono i panni di consumatori per vestire quelli di soci partecipi di una produzione di qualità inserita in un territorio della cui sorte cominciano ad essere partecipi.

Nel tempo il GAS Felce e Mirtillo ha ampliato il suo raggio d’azione coinvol- gendo, sugli stessi principi di produzione e consumo etico, altri produttori, riuscendo a connettere piccoli produttori che hanno scelto ritmi e tecniche na- turali di coltivazione e allevamento; questi requisiti sono diventati gli elementi di selezione dei soggetti che si vogliono avvicinare al progetto. L’importanza del GAS, nell’ottica della promozione della micro-produzione, assume connota- ti rilevanti nel momento in cui viene a configurarsi la consapevole progettualità all’interno dell’economia informale.

Sono state valutazioni di carattere socioeconomico (non avulse da una vi- sione alternativa dei meccanismi di produzione) che hanno condotto l’esperienza a permanere nell’alveo dell’autoproduzione informale. L’importanza del recupero del territorio in tutti i suoi aspetti ha spinto il GAS

un’analisi del contesto, cercando risposte non banali a problemi complessi. L’abbandono delle terre, la disoccupazione e la migrazione giovanile fanno da sfondo alle problematicità imposte dal mercato agricolo orientato alla gran- de distribuzione. L’insostenibilità derivante dalla sproporzione tra i prezzi imposti dai price-makers della grande distribuzione e i costi derivati dalla coltiva- zione di piccoli appezzamenti di terreno, spesso siti in zone impervie, hanno negli anni assecondato lo spopolamento delle aree rurali con gravi impatti so- cio-economici e implementazione dei rischi idrogeologici.

A queste problematiche si è cercato di porre rimedio, cercando di territoria- lizzare alcune proposte derivanti sia da ambienti accademici, come le teorie sulla filiera corta, sia da immaginari sociali futuribili come la teoria della decre- scita (LATOUCHE,2002). Le attività derivanti, pur esplicandosi in operazioni di piccolissimo cabotaggio, negli anni hanno reso alcuni risultati interessanti, sia in termini di rinnovata fiducia nell’estrazione di reddito dal territorio, sia per quanto concerne una certa diffusione di un pensiero critico circa il rapporto tra produzione-vendita-consumo.

Nei termini di capacità di realizzare reddito è indicativa l’analisi condotta sul principale produttore attorno cui opera attualmente il GAS Felce e Mirtillo. Da osservazioni dirette e da stime effettuate lungo un arco temporale che va dal 2014 al 2018 (per l’anno in corso si è operata una proiezione) sono emersi al- cuni dati incoraggianti circa la creazione di reddito per i produttori all’interno del circuito ma, cosa più importante, il reperimento di microfinanziamenti dalle attività del GAS e della Fiera, destinate al mantenimento del parco e alle inizia- tive in esso svolte. In Tabella 1 sono osservabili i dati relativi ai ricavi mensili e annui provenienti dalla distribuzione quindicinale del GAS e dal ricavo medio mensile che il produttore principale realizza nella Fiera.

Tab. 1 – Sintesi dei ricavi medi del produttore di riferimento per il GAS Felce e Mirtillo (da osservazione diretta e proiezioni dell’autore)

Tab. 1a Ricavo dalla distribuzione mensile del GAS Anno rio €/kg * Costo unita-della busta GAS Peso medio

Kg * Numero di famiglie numero di acquisti mensili ** Ricavo medio men- sile € Ricavo anuale € 2018 1.2 11 16 2 422.4 5068.8 2017 1.2 11 14 2 369.6 4435.2 2016 1.2 11 12 2 316.8 3801.6 2015 1.2 11 16 2 422.4 5068.8 2014 1.2 11 13 2 343.2 4118.4

Tab. 1b Ricavo stimato dalla Fiera Mensile

anno Ricavo medio mensile € Ricavo medio annuo€

2018 525 6300

2017 580 6960

2016 475 5700

Tab. 1c Media dei ricavi annui produttore Anno

Ricavo me- dio annuo dal

GAS €

Ricavo medio annuo

dalla Fiera € tot €

2018 5069 6300 11369

2017 4435 6960 11395

2016 3802 5700 9502

* Costo unitario della busta GAS e il quantitativo medio, sono stati stabiliti di comune accordo nell’assemblea formata da produttori e soci del GAS. Fintanto che le condizioni generali di produzione lo consentiranno il prezzo rimarrà invariato.

**Il numero di acquisti mensili dipende dalla disponibilità generale del produttore, la quale è stata costan- te negli anni di osservazione e studio del gruppo di acquisto solidale.

Fonte: Stima dell’autore da osservazioni dirette

Da un punto di vista della creazione di reddito, si evince che un circuito GAS con un media di 14 nuclei familiari associati, fornisce un ricavo annuo di 4435 euro su una base di acquisto quindicinale, il che vuol dire coprire 1/5 del reddito medio di una famiglia del mezzogiorno pari a 23.820 (ISTAT, 2016). Da un punto di vista della realizzazione di proventi, il circuito GAS-Fiera è in gra- do di produrre una minima quantità di entrate, tuttavia sufficiente per far supportare le progettualità e le iniziative, quali l’ampliamento dell’orto sociale, un parco canino e la manutenzione generale dell’area.