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Paesaggio della Regione Puglia e l'Osservatorio del Paesag gio della Catalogna

1. Paesaggi culturali e governance istituzional

L’osservazione delle pratiche contemporanee di gestione del paesaggio sug- gerisce oggi di trovare un punto di equilibrio tra la nozione di paesaggio inteso come patrimonio identitario-culturale da conservare e manutenere e la nozione di paesaggio come risorsa strategica per uno sviluppo territoriale sostenibile da mettere a valore (CIAPPETTI, 2010).

L’interesse dell’antropologia culturale, per le dinamiche connesse con le po- litiche dei beni culturali, riconosce il carattere culturalmente e socialmente costruito dei processi di patrimonializzazione istituzionali, con la consapevo- lezza che le riflessioni e le elaborazioni teoriche prodotte possano contribuire a sfruttare appieno il grande potenziale dei programmi locali, nazionali e interna- zionali nel garantire la conservazione e la trasmissione del patrimonio culturale materiale e immateriale, nel sostenere la tutela ambientale, riducendo i tassi di perdita delle biodiversità (MINICUCI,PAVANELLO, 2010).

La tematica della democratizzazione dei luoghi rientra nel caso di studio proposto, in quanto si tratta di un progetto di ricerca sui processi di patrimo- nializzazione top-down e bottom-up in riferimento al tema del paesaggio.

Il tema della ricerca parte dalla riflessione sui principi e sugli obiettivi strate- gici enunciati nella Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul Valore dell’Eredità

Culturale per la Società (Faro, 27.10.2005), nella Convenzione Europea del Paesaggio

(Firenze, 20.10.2000, ratificata in Italia con L. n. 14 del 9.1.2006) e nella più re- cente Carta Nazionale del Paesaggio (Roma, 14.03.2018), documenti nei quali si assume la qualità del paesaggio come fondamento dello scenario strategico per lo sviluppo culturale, sociale ed economico degli Stati europei, riconoscendo la necessità di coinvolgere le collettività locali nelle decisioni concernenti il pae- saggio e nella elaborazione di piani e programmi in materia ambientale.

Le Convenzioni europee hanno definito in maniera molto simile la nozione di paesaggio richiedendo agli Stati nazionali, che hanno legiferato in materia, il riconoscimento giuridico del concetto dichiarato, l'attuazione di politiche e di azioni di pianificazione territoriale che promuovano la tutela e la valorizzazio-

ne, affermando il diritto dei cittadini a fruire dei paesaggi e, soprattutto, a par- tecipare democraticamente al management territoriale (MAGNAGHI, 2010).

La ricerca ha come obiettivo l’analisi delle azioni e degli spazi della politica (MINICUCI, PAVANELLO, 2010)2 che contribuiscono alle trasformazioni pae- saggistiche, le modalità, i tempi e le scale di valore3 dei patrimoni, dei cittadini attivi e delle comunità di eredità che intendono il paesaggio non solo per la sua rilevanza sul piano estetico, ma in quanto paesaggio culturale essenzialmente complesso, nel quale confluiscono fattori naturali, elementi antropici e, soprat- tutto, relazioni sociali, codici, fattori simbolici, economici e politici custoditi da chi in quel luogo vive, contribuendo a identificarlo nella sua unicità (BREDA, LAI, 2011).

Osservando gli effetti delle policies su macro e micro-scala e l’analisi delle questioni legate alle governance territoriali, la ricerca interessa il territorio regiona- le pugliese e in particolare, il Parco Nazionale Rurale dell’Alta Murgia, un Ente che, in base ai dati raccolti sul campo e in base all’esperienza personale in quanto nativa e residente nell’area, non ha prodotto nel corso degli anni un forte senso di identità nelle comunità, se non in occasione di azioni top-down vissute essenzialmente come vincoli e non come regolamentazione o opportu- nità di crescita territoriale (ABÉLÈS, 2001).

Il Parco, come rilevato negli ultimi mesi della ricerca, attraverso nuovi soda- lizi istituzionali, utilizzando forme di comunicazione mirate e azioni coinvolgenti, con rinnovati intenti4 che mirano alla conoscenza, alla consape- volezza e alla condivisione, è orientato sempre più a diventare organo mediatore della interrelazione fra dinamiche socio-politiche locali e procedure politiche nazionali e internazionali, come già sta avvenendo per i Patti ambien- tali e per la regia affidatagli per la gestione integrata dei siti Unesco tra Puglia e Basilicata5. Un nuovo e collaborativo rapporto che il Parco Nazionale sta in- traprendendo con la Regione che lo deputa, tra gli altri ruoli, a diventare un

2 Gli autori citano Herzfeld M. per definire la politica come la cristallizzazione di attività modellate se-

condo regole culturali così come sono rappresentate e interpretate dagli attori sociali interessati.

3 Berardino Palumbo propone di chiamare GTS (Global Taxonomic System) i sistemi tassonomici istituziona-

lizzati con i quali le agenzie nazionali e transnazionali identificano e comprendono attitudini, emozioni e valori di milioni di persone.

4 Intenti espressamente dichiarati dal Presidente Cesareo Troia, il 15 maggio 2018, in occasione del primo

incontro pubblico per la progettazione di una Green Way per la mobilità sostenibile (finanziata nell’ambito del POR PUGLIA 2014-2020 Asse VI – Tutela dell'ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali) nel territorio del Comune di Andria.

5 17 maggio 2018, Presidenza della Regione Puglia, Bari, Conferenza Stampa di presentazione dei progetti

strategici per la valorizzazione dei territori con il Concorso di idee La Murgia abbraccia Matera, una misura complessa e articolata che impiega fondi del bilancio ordinario regionale e del FESR 2014-2020 (L.R. 40/2016 Utilizzo dei fondi di bilancio).

osservatorio paesaggistico locale al servizio del territorio, ma al quale non cor- risponde un organo di competenza areale più vasta che lo integri in reti paesaggistiche internazionali6.

La Regione, in realtà, sin dal 2015 dispone di istituzioni per la salvaguardia, il supporto legislativo e quello gestionale dei territori, come l’Osservatorio Re- gionale del Paesaggio7, ufficio che detiene gli strumenti conoscitivi territoriali di tutte le diverse aree della Regione. Istituito per individuare e promuovere ul- teriori forme di partecipazione della cittadinanza attiva nelle successive fasi di attuazione e aggiornamento del PPTR, l’Osservatorio del Paesaggio risulta esse- re, tecnicamente, il moderatore territoriale in grado di coordinare e far dialogare le politiche territoriali, le azioni e le volontà delle comunità locali, ivi compresa la relazione imprescindibile con un’area già sottoposta a vincoli pae- saggistici come il Parco dell’Alta Murgia.

Gli Osservatori del Paesaggio, infatti, nati come strumento di applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio8 hanno la precisa mission di essere un luogo di integrazione e di contatto tra i vari livelli istituzionali amministrativi anche attraverso l’interazione con le comunità.

L’Osservatorio del Paesaggio pugliese, istituito con l’approvazione del PPTR del 2015, è nato ereditando lo staff tecnico e i due uffici che avevano collabo- rato alla stesura del Piano, ma come ricorda uno dei funzionari regionali, ‘dopo la riforma per il personale del pubblico impiego apportata dalla legge Madia9, ha subìto una forte riduzione del personale. Infatti, da otto specialisti junior, una specialista senior e un coordinatore scientifico e tutta una serie di consu- lenze scientifiche, attualmente il personale è ridotto a una unità fissa e una mobile. Prima c’era la dirigenza, gli uffici e si era all’avanguardia su tutto, i pri- mi a fare un regolamento sulle energie alternative per cercare di inquadrare la situazione e limitare la diffusione dell’eolico. Ora gli uffici svolgono la normale amministrazione dei procedimenti, gli adeguamenti dei piani e qualche speri-

6 Per l’auspicato ruolo di mediatori tra istituzioni e comunità, i Parchi, gli ecomusei e anche i musei civici

o territoriali esistenti in Puglia, potrebbero essere investiti del ruolo di osservatori locali, mentre per l’intera area regionale la funzione di coordinatore deve essere demandata all’Osservatorio Regionale che, in relazione alle funzioni istituzionali, dovrebbe anche relazionarsi con l’Osservatorio Nazionale e con l’Osservatorio Europeo del Paesaggio.

7 <https://www.paesaggiopuglia.it/osservatorio-del-paesaggio/osservatorio-del-paesaggio.html> (ultima

visita: agosto 2019).

8La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e

dell'Ambiente del Consiglio d'Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000, ufficialmente sottoscritto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificato in Italia con la legge n. 14 del 9 gennaio 2006.

9 Legge 7 agosto 2015, n. 124, Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni

mentazione sulla tutela e valorizzazione di alcune aree in collaborazione con il MIBACT e con i Comuni disponibili’10. Dopo la nascita di uno strumento vir- tuoso come il PPTR, estremamente dettagliato nei quadri conoscitivi, nella carta idro-geomorfologica del territorio, nell’analisi dei paesaggi rurali e di quelli ur- bani, dopo aver dato vita alle mappe di comunità, agli Atlanti del Patrimonio e predisposto gli Atlanti delle Segnalazioni offrendo la possibilità anche ai singoli abitanti di valutare la qualità paesaggistica dei propri ambienti di vita, o di se- gnalarne il degrado15, l’Osservatorio pugliese, in sintesi, dal 2016 non ha più i mezzi per seguire il monitoraggio, la ricerca e il rapporto con gli abitanti.

2. Esperienze a confronto: l'Osservatorio del Paesaggio della Regione