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3.1 Reclutamento: il Programma TOKTEN 89

3.1.2 Le attività svolte 92

Tra le attività svolte dal TOKTEN Ruanda vi sono quelle relative alla promozione del programma, all’estero per “reclutare” i volontari e per mobilitare risorse, ed in parte in Ruanda, per sensibilizzare potenziali beneficiari e spingerli ad organizzarsi per ricevere i volontari. A scopo promozionale sono stati promossi workshop, interventi radiofonici, seminari, la produzione e diffusione di documenti informativi. Il lancio di un sito web interamente dedicato al progetto ha favorito la sua visibilità nel paese, anche se i risultati delle valutazioni evidenziano che il sito ha avuto un impatto maggiore tra i membri della diaspora (evidentemente maggiori fruitori di internet), mentre in Ruanda hanno avuto un impatto più efficace i messaggi inviati attraverso la radio e la televisione. Inoltre, nella valutazione si afferma che gli sforzi promozionali sono stati evidentemente maggiori in Canada e Stati Uniti, vista la maggior adesione dei volontari provenienti da questi paesi.

In seguito alle attività promozionali, ad essere implementate sono state quelle relative alla promozione dei soggiorni dei volontari della diaspora negli enti beneficiari. I volontari sono stati accompagnanti durante lo svolgimento del programma, le spese di trasferimento e soggiorno sono state sostenute a fronte dell’impegno dei 47 consulenti in 52 missioni.

In relazione alle diverse esigenze dei beneficiari, i volontari, a volte già inseriti nella realtà locale grazie e precedenti collaborazioni, hanno svolto diverse attività. Essi hanno partecipato e/o promosso seminari e workshop; organizzato corsi e programmi di formazione, anche “on-the-job”; hanno fornito consulenza o servizi tecnici; hanno promosso attività finalizzate al miglioramento dei sistemi di gestione dei servizi pubblici; innescato processi per ottimizzare strumenti e attività di trasferimento della conoscenza. Secondo Touray nuovi strumenti e tecnologie sono stati introdotti in settori chiave come l’agricoltura e le comunicazioni; nei corsi e nelle attività di ricerca delle istituzioni universitarie sono stati inseriti strumenti formativi e ampliato i contenuti; alcune autorità locali (come quelle del distretto di Begesera) hanno introdotto migliori sistemi di gestione delle risorse umane, nonché promosso sistemi di agribusiness nelle aree rurali.

Nella tabella che segue, tratta dalla valutazione del progetto, vi è l’elenco delle organizzazioni o istituzioni che hanno ricevuto la consulenza

dei volontari; da essa emerge come alcune missioni sono state ripetute, per portare a termine l’attività iniziata.

Table 1: TOKTEN Program beneficiary organizations, and number of missions received (Touray, 2008:9)

Organization Type Of

Orgranization

Sector Location Number

of Missions

ULK University Education Kigali 1

UNATEK University Education Kibungu 1

RIAM Institution Education Kigali 2

KHI University Education Kigali/Kibuye 4

SFB University Education Kigali 5

ISAE University Education Busogo 6

NUR University Education Butare 8

District BUGESERA Local Government Government Bugesera 1

MINALOC GOR (Government of

Ruanda)

Government Kigali 1

MINEDUC GOR Education Kigali 3

REMA GOR Government Kigali 1

UPEGAZ GOR Government Kigali/Gisenyi 1

King Faysal Hospital GOR Health Kigali 1

MINISANTE/PNSM GOR Health Kigali 2

E-ICT NGO ICT Kigali 1

Rock Global Consulting

Private Sector ICT Kigali 1

RITA GOR ICT Kigali 1

MININFRA GOR Infrastructure Kigali 1

MIFOTRA GOR Labor Kigali 1

Television Rwanda GOR Media Kigali 3

RAUW GOR NGO Kigali 1

SOPYRWA Private Sector Private Sector Ruhengeri 1

IRST Research Science and

Technology

Kigali 2

Kigali Mémorial Centre

NGO Socio-cultural Kigali 2

Comité Olympique NGO Sport Kigali 1

TOTAL NUMBER OF MISSIONS 52

L’autore della valutazione sottolinea che, rispetto alla sua definizione iniziale, il programma può considerarsi riuscito, in quanto si è raggiunto l’obiettivo di coinvolgere 47 volontari in attività di formazione e consulenza nel paese, indicando la necessità di una sua continuazione. La maggior parte di loro proveniva da Stati Uniti e Canada, mentre 21 di questi avevano un titolo di dottorato, 19 un master di specializzazione e 5 una laurea. Touray

sottolinea come i volontari in possesso solo della laurea hanno svolto un lavoro apprezzabile (principalmente dedicato alla diffusione di strumenti e capacità informatiche) al pari dei volontari in possesso di titoli superiori. Un dato importante è quello che riguarda le 9 persone che, tra queste 47, hanno deciso di ristabilirsi in Ruanda in seguito alla nascita di condizioni favorevoli per il loro reinserimento, alla base del quale c’era comunque una forte motivazione e il desiderio di contribuire allo sviluppo del proprio paese. Per alcuni di loro forte è stato anche il desiderio di conoscere il proprio paese d’origine, lasciato magari alla nascita o qualche anno dopo. 30 volontari su 47 erano specializzati in discipline afferenti alla scienza o alla tecnologia, mentre il resto in economia, letteratura, lingue.

I soggiorni dei volontari, come è stato descritto sopra, hanno permesso il trasferimento di nuove tecnologie e saperi ad esse relative, avendo un impatto positivo, secondo Touray, nell’economia ruandese.

L’apporto dei volontari si è manifestato anche nel settore medico, anche se i numeri non sono rilevanti (solo tre le missioni in ospedali, altre due presso il Ministero della salute). Identificato come settore prioritario tra gli obiettivi del programma TOKTEN, il sistema sanitario ruandese soffre di carenze sotto vari punti di vista, non ultimo quello della formazione di professionisti sanitari. Per questo le esperienze in questo campo sono comunque valutate come positive: una volontaria, ostetrica, ha apportato molte migliorie nell’ospedale “King Faysal”, di Kigali, attraverso prestazioni specialistiche, supporto agli ambulatori e formazione per gli altri medici. Molto positivamente viene valutata anche l’esperienza di alcuni volontari in campo sociale presso il Kigali Memorial Center, che hanno proposto dei laboratori di comunicazione per le vittime delle violenze durante il genocidio del 1994. Queste sono state sostenuti nell’elaborazione di quegli eventi, nell’ottica di favorire un processo di riconciliazione all’interno delle comunità locali, e di aiutare queste ultime ad affrontare queste problematiche che toccano in particolar modo le dinamiche di genere e le donne, spesso colpite da sieropositività.

La televisione pubblica ruandese ha ricevuto tre volontari, che sono riusciti a sviluppare i servizi, migliorare la gestione della pubblicità, preparando insieme ai lavoratori materiale innovativo e ristrutturando la programmazione. Anche alcuni ospedali hanno usufruito dell’apporto delle conoscenze di alcuni volontari nel campo delle nuove tecnologie. Essi infatti

hanno selezionato e formato alcuni addetti alla gestione del sistema informatico delle strutture ed insieme a questi elaborato i software più adatti. Nelle istituzioni pubbliche i volontari si sono occupati di migliorare la gestione dei servizi, delle risorse umane e della comunicazione. Presso gli uffici ministeriali, essi hanno fornito attività di consulenza nella preparazione di piani di azione e di quadri per la valutazione, nello sviluppo di metodologie per lo svolgimento di progetti e studi di fattibilità, per esempio in campo ambientale e in quello della gestione finanziaria. Nel settore agricolo, in particolare, alcuni volontari hanno implementato un progetto di conservazione delle acque e del suolo e sostenuto dei corsi universitari sull’agricoltura.