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21 luglio 2014 ore 19:15 – Piazza Italia San Giuliano Terme GENERALITA'

L'ATTIVITA' POLITICA ATTUALE

Basa la sua attività e la sua linea politica anche in base a ciò che è scritto nel blog di Beppe Grillo?

Il blog di Grillo diciamo che non è che da delle indicazioni da utilizzare a livello locale. Noi come movimento abbiamo costruito una base programmatica fatta di un programma molto semplice e di linee guida che sono racchiuse nella Carta di Firenze, quindi relative al lavoro, all'ambiente, all'acqua pubblica, all'edilizia sostenibile, alle opere di valutazione degli edifici, queste sono le linee guida. Ovviamente poi si devono calare nella realtà locale: a San Giuliano c'è da fare tantissimo, sia dal punto di vista del turismo, dell'agricoltura e anche della macchina comunale dei lavori al Consiglio, da mettere mano ai documenti per renderli molto più democratici. Noi vorremmo, per esempio, introdurre il referendum propositivo senza quorum nel Comune di San Giuliano per dare la possibilità ai cittadini di esprimersi su cose di rilevanza.

ATTEGGIAMENTI VERSO I PARTITI E RUOLO DEL M5S

Che cosa pensate di suscitare/ottenere con le manifestazioni come il V-Day?

Un risveglio delle coscienze. Noi vorremmo che la gente spenga i televisori, smetta di comprare quei giornali che vivono di finanziamenti pubblici e accendano la mente, accendano la testa. Vogliamo che le persone ragionino. Non che seguano quello che dice Grillo o quello che dice Renzi o qualcun'altro. Noi vogliamo che la gente ascolti quello che i politici hanno da dire, che ci sia in Italia un'informazione libera, non finanziata dagli stessi che poi traggono giovamento dalla stessa informazione. Far si che l'italiano medio sia una persona istruita, abbia una cultura medio-elevata e che abbia la possibilità di ragionare e di esprimere la propria opinione in merito alle cose e non ripetere a pappagallo quello che gli viene detto. Questo è il nostro intento.

IL M5S COME ORGANIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE

Come è organizzato il M5S nella sua città? Esistono coordinamenti cittadini o regionali?

E' fatto di Meetup, che, detto in italiano, sono delle riunioni dove chiunque può partecipare. Qui a San Giuliano Terme ci siamo dotati di un regolamento molto light: ci sono gli attivisti che hanno diritto di voto e la base decide quello che si deve fare. Se si deve fare una festa, se si deve fare una riunione, se si deve fare un incontro. Decidono anche le mozioni che noi presenteremo in consiglio, decidono i comunicati stampa. Ovviamente ciascuno ha il suo ruolo e vengono dati per competenza, quindi noi diamo credito alla meritocrazia. Se tu sai fare la giornalista e sai scrivere allora sei addetta all'Ufficio Stampa. Se sai fare l'organizzatrice di eventi allora sei nell'ufficio logistica. Se sai fare ristorazione quando facciamo una festa ti occupi del bar. Diamo a chi ha voglia di fare quello che vuole fare. Alla fine noi consiglieri siamo dei portavoce, siamo in consiglio per dire ciò che la gente e la base ci dice di dire e per riportare fuori tutto quello che viene detto in consiglio, ma non viene detto fuori dal consiglio dai mezzi di stampa.

In quanti partecipano mediamente al vostro Meetup?

Comunque siamo tanti, abbiamo avuto 3.378 voti, ma noi vorremmo crescere ancora di più.

Come funziona la comunicazione interna al M5S (in senso verticale e orizzontale)? Si desidererebbe maggior informazione?

Abbiamo una mailing-list tra gli attivisti dove chiunque può scrivere, mettere del materiale, è aperta al confronto, alle proposte di modifica ma anche alle critiche costruttive. Viene utilizzata anche in maniera verticale nel senso che i portavoce che sono dentro al consiglio prendono dei documenti che magari non sono di dominio pubblico e li mettono dentro alla mailing-list, questo intendo come verticale. Alla fine è tutto assolutamente orizzontale. Torno a ripetere: ognuno ha il suo ruolo; c'è un regolamento a cui bisogna attenersi ma i programmi vengono fatti in maniera orizzontale. Non c'è un direttorio che decide chi candidare, ma ci si vota tra di noi e si compongono liste in questa maniera.

IL M5S A LIVELLO NAZIONALE E LA LEADERSHIP

Quali ruoli ricoprono effettivamente Grillo e Casaleggio per il movimento? E' vero che nessuno può opporsi alle loro scelte e opinioni? Il loro ruolo contrasta con lo spirito democratico ed orizzontale del M5S?

Bisogna riconoscere che la strategia di Grillo che ha portato il M5S al 25% è stata una strategia vincente. La tecnica di utilizzare la televisione senza mai andarci è stata una mossa secondo me da dover riproporre nei vari manuali di comunicazione universitari. Per quanto mi riguarda io all'inizio ero d'accordo con Grillo quando si fece il confronto con Bersani e continuo a dargli ragione su un punto, ovvero Bersani non gli aveva mai dato la disponibilità a fare un governo con il M5S, aveva solo chiesto di dare i voti al PD per un governo di minoranza e poi votare per loro. A noi questo non ci stava bene, però secondo me si poteva a livello comunicativo vedere le carte e dire: “Bersani, vuoi fare un governo con noi? Questi sono i nostri otto punti, i vostri otto punti ce li dovete spiegare un po' meglio”. Dovevamo metterli con le spalle contro il muro. Quello che stanno facendo ora, anche se indubbiamente le tempistiche sono un po' sbagliate perché dovevamo farlo dalla prima sollecitazione da parte di Renzi. Adesso li stiamo mettendo

con le spalle contro il muro. Loro hanno dalla loro parte i ¾ dell'informazione italiana fatta di zerbini, che magari quando non gli va più bene sputano in faccia a quello che fino all'altro giorno hanno sempre adorato. Magari questa cosa non passerà a livello mediatico, però secondo me adesso si è fatto un salto di qualità. Sono state scoperte anche delle figure come Di Maio, Di Battista, Taverna, che sono figure istituzionali e anche comunicatori molto capaci. Dobbiamo proseguire con questa strada e continuare a metterli con le spalle contro il muro perché loro si amano con Forza Italia.

Quanto conta la discussione sulla rete nelle decisioni del movimento?

Ti spiego come funziona negli altri partiti, per esempio il PD: ci sono i circoli, il comitato cittadino, quello provinciale, quello regionale, poi c'è il direttorio nazionale dove vanno tutti i delegati. Loro utilizzano la democrazia rappresentativa, ovvero io do la delega a te e te mi rappresenti. Io eleggo Renzi perché ho dato la delega a lui e lui mi rappresenta, al di là di quello che lui dice, perché lui può dire adesso che è per le preferenze, poi vengono fatte le primarie, viene eletto, e quando si va a trattare sulla legge elettorale, le primarie non si fanno più.

Noi invece siamo per la democrazia diretta, ovvero dare a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi su un tema, poi ci sono delle discussioni, dei commenti, delle critiche e si costruisce un disegno di legge, come stiamo facendo adesso con la piattaforma del M5S. Una volta che è pronto il disegno di legge, viene vagliato dai parlamentari, i quali hanno acquisito anche competenze più tecniche, e una volta che è tutto a posto si presenta il disegno di legge. Quando c'è da prendere una decisione che non era mai stata affrontata nel programma, Grillo apre una consultazione. Dice: “Chi scegliete come partner per andare in Europa?”. Bisogna fare un gruppo altrimenti non hai nemmeno la possibilità di presentare gli emendamenti. Allora si va a parlare con i Verdi, poi con gli altri e si vede chi ci sta e si mette una consultazione online per decidere se andare con Farage1 o con gli altri, e la base decide. Oppure per esempio un argomento che ha un po' sbugiardato quelli che dicevano che la linea politica era di Grillo, era il reato di clandestinità. Grillo era per tenere il reato di clandestinità; uno può essere d'accordo o meno, io non sono d'accordo per esempio, però poi lui da perfetto democratico dice: “Va bene, non siamo 1 Nigel Paul Farage è un politico britannico, leader dell'UKIP (United Kingdom Independence Party).

all'unanimità? Allora decide la base cosa fare!”. I portavoce parlamentari che sono in Parlamento hanno obbedito a quello che gli ha detto la base, perché noi ci teniamo ai nostri elettori, non possiamo fare una cosa che i nostri elettori ci hanno proibito di fare. Anche adesso con la riforma elettorale ci sono stati incontri con il PD; alla fine eravamo arrivati ad un resoconto, ovviamente se questo resoconto non viene messo ai voti della rete dagli attivisti non si può andare avanti. Se gli attivisti dicono di no, noi si fa opposizione, se invece gli attivisti dicono di essere d'accordo, allora noi diciamo a Renzi che va bene.

Democrazia diretta, la prima volta nella storia d'Italia.

IL WEB E IL CAMBIAMENTO

Il web come ha cambiato il suo modo di informarsi e di fare politica?

Io penso che senza la rete il M5S non sarebbe nato perché la rete è uno strumento e lo puoi utilizzare sia per nobili fini che per fini meno nobili, come il bisturi per il chirurgo che può utilizzarlo sia per fare del bene che per fare del male.

La rete cos'ha di diverso dagli altri mezzi di informazione? La bidirezionalità, ovvero se qualcuno dice una stronzata e la mette in rete, ci sono i commenti dove chiunque può dire che è una stronzata e ti dimostra anche il perché mettendo il link. Così tutti gli altri utenti della rete che stanno ascoltando quello che il personaggio potente ha detto, possono anche sentire la controparte. Si crea un sistema che permette alla gente di acquisire una coscienza di se, una possibilità di elaborare dei ragionamenti, di acquisire una voce critica. Questo secondo me ha fatto il web. Poi se si vuole attaccare il web e mettergli una museruola trovando come pretesto i siti porno, la porno-pedofilia, non funziona così, anche perché il web si gestisce da solo.

Prospettive e scenari futuri:

– per il Meetup locale;

– per il M5S a livello nazionale.

Il M5S prima di essere una forza politica, è un'idea. E le idee, come ci hanno insegnato i grandi, Che Guevara, ma anche personaggi come Indro Montanelli, un'idea non muore mai.

Io credo che l'idea del movimento in sé e per sé non morirà mai. Il contenitore che porta avanti quest'idea, ovvero gli attivisti potranno continuare a sopravvivere fino a quando riescono ad includere altre forze giovani, chi non ce la fa più, chi anche se in una situazione economica florida per senso di patria e per senso di comunità, possa trovare nella propria forma un po' di solidarietà e magari avvicinarsi al movimento per condividere questa battaglia anche con gli ultimi. Perché siamo tutti una grande famiglia e dovremmo aiutarci tutti.

Io credo che se riusciamo a far capire questo sempre a più gente possibile, il movimento, l'idea del movimento continuerà a crescere, poi magari non si chiamerà più movimento ma si chiamerà “balletto”, a me non frega, non mi interessa la bandiera, il colore, a me interessa l'idea. Se l'idea del movimento finisce, magari ci sarà un'altra forza che prenderà in mano quest'idea ed io sono pronto a difendere quest'idea. Non il contenitore, mi interessa il contenuto.

INTERVISTA ATTIVISTA N.3