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BEVANDE ALCOLICHE E ANALCOLICHE CONSUMATE NEGLI ULTIMI 6 MES

Insight di Mercato

BEVANDE ALCOLICHE E ANALCOLICHE CONSUMATE NEGLI ULTIMI 6 MES

CINA CINA

Base: totale intervistati CINA (1013casi)

Valori in %

acqua minerale

succhi e/o bevande conf. a base di frutta

coca-cola, pepsi-cola e similari

birra

vini rossi e/o rose’

bibite gassate analcoliche

the freddo confezionato

bev./aperitivi di marca basso grado alcolico

vini bianchi

whisky

bevande/aperitivi di marca analcolici

champagne vini ad alto grado alcolico spumanti

vodka

cocktails e long drinks

rhum

altre bevande alcoliche

gin liquori dolci distillati vari TOTALE VINO 93.8 91.9 87.4 78.6 65.7 63.0 50.9 32.7 30.5 29.1 24.3 22.2 20.2 19.1 17.7 17.4 14.7 14.3 10.6 9.3 9.1 76.6 0.0 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 60.0 70 80 90 100 Valori in % acqua minerale

succhi e/o bevande conf. a base di frutta

coca-cola, pepsi-cola e similari

birra

vini rossi e/o rose’

bibite gassate analcoliche

the freddo confezionato

bev./aperitivi di marca basso grado alcolico

vini bianchi

whisky

bevande/aperitivi di marca analcolici

champagne vini ad alto grado alcolico spumanti

vodka

cocktails e long drinks

rhum

altre bevande alcoliche

gin liquori dolci distillati vari TOTALE VINO 93.8 91.9 87.4 78.6 65.7 63.0 50.9 32.7 30.5 29.1 24.3 22.2 20.2 19.1 17.7 17.4 14.7 14.3 10.6 9.3 9.1 76.6 0.0 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 60.0 70 80 90 100 93.8 91.9 87.4 78.6 65.7 63.0 50.9 32.7 30.5 29.1 24.3 22.2 20.2 19.1 17.7 17.4 14.7 14.3 10.6 9.3 9.1 76.6 0.0 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 60.0 70 80 90 100

Figura 78: Consumo di vino in alcuni paesi non europei.

Fonte:(OIV 2014)

Per quanto riguarda le importazioni di vino, la Cina rimane comunque il quinto maggior importatore, anche se si sono ridotte sia in volume sia in valore, scendendo a 377 Miol a 9,6 Mrd in CNY . Per categoria, tale cambiamento è legato in particolare a un minore 85 acquisto di vino sfuso (-26% sia in volume sia in valore) sebbene il vino abbia mantenuto un prezzo stabile (-0,3%). In effetti, i prezzi in CNY si sono contratti ben più fortemente per i vini imbottigliati e spumanti (rispettivamente -6,5% e -24,7%), provocando diversi effetti, con una tenue crescita delle importazioni per i primi (4,8% in volume, con un calo in valore) e una ben più forte crescita per i secondi (38% in litri), malgrado la quantità di vino spumante acquistato dalla Cina sia ancora molto bassa (OIV 2014). Ad ottenere pro9itto da questa situazione sono stati principalmente il Cile, con un aumento del 37% in litri e del 10% in CNY, e il Sud Africa, che ha eroso quote di mercato a scapito di un vino spagnolo più costoso. A parte questi aspetti di mercato puro, l'evoluzione delle importazioni cinesi di vino è stata in9luenzata, dal dibattito legale circa le accuse nei confronti dei vini europei riguardanti i sussidi e la possibile discriminazione di prezzo 9inalmente risolta (OIV 2014).

CNY: renminbi-yuan

85

!154

4 interno sembra tuttavia inferiore a quello registrato prima della crisi (effettivamente tra il 2001 e il 2007 il consumo era cresciuto di oltre 1 Mio hl/anno).

Per quanto riguarda la Cina, il consumo sembra conoscere una battuta d'arresto nella sua rapida

crescita cominciata all'inizio del primo decennio 2000. La sua recente evoluzione è stata qui

considerata tenendo conto dell’andamento mobile1

Malgrado le informazioni 2013 relative a un calo della produzione (da 13,8 Mio hl nel 2012 a 11,8 Mio hl nel 2013

su due anni del consumo apparente. 2

) e delle importazioni (da 3,95 Mio hl nel 2012 a 3,75 Mio hl nel 20133

Così considerato, con 16,8 Mio hl nel 2013, il consumo di vino in Cina subisce una flessione del

3,8% tra il 2012 (17,5 Mio hl) e il 2013.

), questo approccio conduce a includere indirettamente le scorte (che gli osservatori ritengono siano a un livello elevato), ammortizzando così l'effetto della riduzione delle "esistenze" (nel senso di produzione + importazioni) rispetto al livello di consumo stimato.

Consumo di vini di alcuni paesi non europei

Sud Africa 3612 3676 64 Argentina 10051 10337 286 Australia 5396 5289 -107 Brasile 3399 3488 89 Cile 3080 3130 50 Cina 17477 16815 -662

Stati Uniti d'America 29000 29145 145

Nuova Zelanda 919 921 2

Totale 72934 72801 -133

Tabella nº 2

In migliaia di ettolitri 2012 Previsione 2013

Differenza 2013 / 2012

Fonte: OIV, esperti OIV, stampa specializzata

I principali paesi dell'America latina (Argentina, Cile e Brasile) e il Sud Africa registrano nel 2013 una crescita del consumo rispetto al 2012 compresa tra l'1 e il 3%. La Romania, dopo una flessione particolarmente forte dovuta alle produzioni scarse del 2010 e del 2012, vede il proprio livello di consumo 2013 in via di recupero (+24%/2012), sebbene in valore assoluto rimanga abbastanza basso (3,2 Mio hl).

Mentre Svizzera, Nuova Zelanda e Ungheria registrano tra il 2012 e il 2013 un consumo stabile, l'Australia subisce un modesto calo del proprio mercato interno, dopo diversi anni di crescita costante.

1

Si considera qui che l'evoluzione del consumo tra l'anno n-1 e l'anno n sia determinata per metà dal consumo apparente dell'anno in corso (calcolato come "produzione + import - export") e per metà da quello dell'anno precedente.

2

Ufficio nazionale statistico cinese

3

Figura 79: Importazioni di vino della Cina.

Fonte: (OIV 2014)

In questo contesto troviamo l'Italia al quarto posto tra i paesi esportatori, con una quota di mercato dell'8%, dietro la Francia (37%), Cile (18%) e Australia (17%). Tenendo conto solo del vino imbottigliato invece l’Italia si posiziona terza dietro a Francia 45% e Australia 19%, mentre per quanto riguarda i vini spumanti ottiene la seconda posizione (7%), dietro la Francia (82%).

Un altro aspetto fondamentale per comprendere le dinamiche del mercato del vino in Cina è il fatto che il vino di riso è una bevanda molto popolare e tradizionale del Paese, con le vendite che sono concentrate nella fascia di prezzo che va da 3$ a 7$ (Marinelli 2010). Al contrario, i consumatori che bevono vino come status symbol tendono a comprare vini importati nella fascia dai 14$ a 28$, e a volte spendendo ancora di più, soprattutto per Champagne e altri vini prestigiosi (Noppé 2012).

E’ importante anche notare che il prezzo per i vini importati comprende un dazio del 14% per i vini in bottiglia, il 20% per il vino sfuso, una tassa sul valore aggiunto del prodotto (17%) e una tassa sul consumo (10%). Ciò signi9ica che il prezzo 9inale per una bottiglia da 0,75 litri di vino comprende il 40% di tasse governative, oltre i costi di trasporto e di distribuzione. A dispetto di questo, le imposte e le tasse per il vino importato in Cina sono considerate basse rispetto a quelle di altri paesi asiatici come la Corea del Sud e l'India. Inoltre, i dazi in Cina, come negli altri paesi asiatici citati, sono in diminuzione costante dal 2005 (il livello dei dazi è stata del 43% del valore del vino sia in bottiglia che sfuso in quell'anno)(Noppé 2012). !155 14 Infine, le importazioni di vino della Cina, quinto maggior importatore in euro, si sono ridotte sia in volume sia in valore, scendendo a 377 Mio l e a 9,6 Mrd CNY. Per categoria, tale riduzione è stata dovuta in particolare a un minore acquisto di vino sfuso (-26% sia in volume sia in valore) nonostante, in questo caso, un prezzo stabile (-0,3%). In effetti, i prezzi in CNY sono calati ben più drasticamente per i vini imbottigliati e spumanti (rispettivamente -6,5% e -24,7%), causando diversi effetti, con una leggera crescita delle importazioni per i primi (4,8% in volume, con un calo in valore) e una ben più forte crescita per i secondi (38% in litri), sebbene la quantità di vino spumante acquistato dalla Cina sia ancora molto modesta. Ad avvantaggiarsi di questa congiuntura sono stati principalmente il Cile, con un aumento del 37% in litri e del 10% in CNY, e il Sud Africa, che ha guadagnato quote di mercato a scapito di un vino spagnolo più scarso e più caro. A parte questi aspetti di mercato puro, l'evoluzione delle importazioni cinesi di vino è stata influenzata, lo scorso anno, dal dibattito legale circa le accuse nei confronti dei vini europei riguardanti i sussidi e il possibile dumping finalmente risolto.