2.4 Nascita e sviluppo di segmenti legati al turismo del territorio e dei centri minori: il turismo dei borgh
2.4.1 I borghi più belli d’Italia
Tale iniziativa nasce dall’esigenza di valorizzare quel patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale raccolto in tanti piccoli centri italiani che, in gran parte, sono esclusi dai flussi tradizionali di visitatori e turisti e che, grazie all’inserimento in questo club, possono essere oggetto di iniziative di salvaguardia e conservazione delle risorse possedute. L’obiettivo primario è quindi quello di permettere la tutela, il recupero e la valorizzazione di questo patrimonio, che altrimenti rischierebbe di andare perduto.
Per poter essere classificati tra i Borghi più belli d’Italia non basta essere riconosciuti come borghi o centri minori, occorre presentare una serie di requisiti e caratteristiche sia strutturali, che di carattere più generale. I criteri di eleggibilità sono (Dall’Ara e Morandi, 2010, p. 188-189; Battilani e Pivato, 2010, p. 29; Carta di Qualità,
www.borghitalia.it ):
- presentare una popolazione non superiore ai 2.000 abitanti, e non oltre 15.000 abitanti per l’intero territorio comunale;
- possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del comune e/o della Soprintendenza delle belle arti. Gli edifici storici, in particolare, devono risultare prevalenti rispetto all’insieme della massa costruita, e dar forma ad un complesso esteticamente omogeneo;
- offrire un patrimonio di qualità, ovvero ad alto valore urbanistico ed architettonico. Più nello specifico vengono valutati tali elementi urbani:
qualità degli accessi al borgo;
omogeneità e compattezza della massa costruita;
possibilità di fruire di percorsi diversi all’interno del borgo;
preservazione del legame tra microsistema urbano e ambiente naturale. Mentre, tra gli elementi architettonici, si considerano:
armonia e omogeneità dei volumi costruiti;
armonia e omogeneità dei materiali e dei colori degli edifici; armonia e omogeneità delle aperture e serramenti;
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presenza di elementi decorativi simbolici.- Manifestazione, attraverso fatti concreti e politiche idonee, della volontà di valorizzazione, di sviluppo, di promozione ed animazione del proprio patrimonio. Tale volontà e tali politiche vengono misurate secondo determinati criteri di valorizzazione, quali:
chiusura, permanente o temporanea, del borgo alla circolazione automobilistica; predisposizione di parcheggi esterni al centro;
trattamento estetico (mimetizzazione) delle linee aree elettriche e telefoniche; esistenza di sfumature e gradazioni di colori nelle facciate, con abbellimento e
rinnovamento delle stesse;
trattamento e studio dei particolari dell’illuminazione pubblica e delle insegne pubblicitarie;
trattamento degli spazi pubblici, nonché cura del verde pubblico ed installazione di fioriere.
Per quanto riguarda lo sviluppo, si considerano;
conoscenza della frequentazione e dei flussi turistici, e stimolazione degli stessi; presenza di offerte di alloggio, ristorazione, ed attività complementari (sportive,
culturali, di svago);
presenza di artigiani d’arte o di servizi; presenza di attività commerciali;
partecipazione a strutture ed iniziative intercomunali. In riferimento alla promozione, si valutano:
esistenza di un punto di informazione ed accoglienza; organizzazione ed offerta di visite guidate;
edizione ed offerta di guide o brochure promozionali;
esistenza di una adeguata segnaletica direzionale ed informatica. Infine, per quello che riguarda l’animazione, si stimano:
presenza di spazi e strutture adibite all’uso in caso di feste al coperto o all’aperto;
organizzazione di eventi originali e di qualità;
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Una volta valutati tali requisiti e caratteristiche occorre che il borgo e il comune nel complesso si impegnino per migliorarsi continuamente, poiché l’ingresso nel club non ne garantisce la permanenza definitiva.
A tutt’oggi i borghi classificati come “più belli d’Italia” sono 217, frutto di un’accurata selezione sul territorio nazionale. Poffabro è stato il primo borgo friulano a fare parte del club: entrato nel 2002, ora presenta la Regione assieme ad altri cinque centri minori (Cordovado, Fagagna, Gradisca d’Isonzo, Trivignano Udinese Borgo di Clauiano, e Valvasone).
L’associazione mira ad aumentare la visibilità dei centri attraverso iniziative promozionali, nonché attraverso l’organizzazione di eventi quali mostre, fiere, conferenze, concerti, in grado di mettere in risalto il locale patrimonio artistico e architettonico, culturale e tradizionale, storico, eno-gastronomico, coinvolgendo abitanti e istituzioni locali. La mera promozione non è però lo scopo ultimo del Club, che si prefigge, infatti, di garantire il recupero e la valorizzazione di monumenti e memorie che costituiscono un patrimonio altrimenti dimenticato (Santoro, 2008).
Oltre a questa iniziativa sono stati avviati altri progetti simili, di cui citiamo (Battilani e Pivato, 2010, Dall’Ara e Morandi, 2010; Bernardi e Boccioli, 2011; Bindi, 2012):
a) Associazione “Comuni dell’Ospitalità Diffusa”
Si tratta di un’idea nata dall’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi (ADI) per dar vita ad una forma di coordinamento tra tutti i comuni che ospitano degli Alberghi Diffusi14 in modo da garantire loro una maggior visibilità e un sostegno nelle politiche promozionali e di commercializzazione della loro offerta. Attualmente le regioni partecipanti sono Campania, Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna, e operativamente le strategie adottate prevedono un inserimento di alcuni piccoli borghi selezionati nei circuiti turistici (in particolare itinerari tematici di tipo storico-culturale), e tentativi di contrastare l’abbandono dei borghi attraverso la creazione di diverse forme di integrazione del reddito per le famiglie locali.
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b) Certificazione “Bandiere Arancioni”
Sistema di certificazione destinata a piccole località dell’entroterra, in particolare a quelle con abitanti inferiori a 15.000, che dimostrano capacità di valorizzazione delle risorse locali promuovendo una cultura dell’accoglienza e una sensibilità maggiore verso le problematiche ambientali. Tale certificazione viene istituita a favore di quelle località che sanno offrire al turista un’offerta di qualità, presentando il proprio patrimonio storico, culturale e ambientale, sviluppando uno spirito di accoglienza sostenibile. Tale progetto ha ottenuto nel 2001 il riconoscimento dalla World Tourism Organization come caso di good practice nel turismo sostenibile.
c) Associazione “Borghi autentici d’Italia”
Nasce dall’iniziativa di piccoli comuni che si impegnano nell’avvio di politiche di miglioramento continuo della struttura urbana, del sistema dei servizi, e del contesto ambientale, sociale e culturale in generale. Tale Associazione prevede anche lo sviluppo del progetto “Comunità Ospitali”, in cui i piccoli comuni aderenti organizzano un sistema di ospitalità moderno, partendo dal patrimonio presente sul territorio, che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e rispettoso dell’identità locale. L’obiettivo è offrire un servizio di accoglienza che costituisca a tutti gli effetti la motivazione principale di visita per il turista, che viene immerso nel patrimonio locale grazie a delle strutture ricettive facenti parte del patrimonio edilizio e storico del borgo.