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1 alimentari, minimarket (Loc Crociera)
6.4.2 Il territorio di Poffabro come attrattiva turistica: nuove prospettive
Alla luce dell’analisi effettuata in precedenza, si prospettano interessanti opportunità di sviluppo turistico della zona, anche se si rende necessario il superamento di alcuni rilevanti ostacoli.
Innanzitutto, si evidenzia la mancanza di uno spirito imprenditoriale adatto all’avvio di attività innovative nel settore turistico: gli esercizi commerciali presenti, infatti, non risultano competitivi, e non presentano un orientamento al mercato nazionale, tantomeno internazionale. Oltre a questa mancanza di competenze e di stimoli innovativi (dovuti probabilmente anche al fatto che manca il ricambio generazionale a livello imprenditoriale, con difficoltà di inserimento di nuova professionalità e know how) si manifesta una generale incapacità di collaborazione e di creazione di processi integrati: la vita della comunità pofavrina, come di tutte le altre comunità della valle, è influenzata dalla cultura e dalla storia dei luoghi, caratterizzate dal livello di isolamento dell’ambiente, poco incline all’apertura verso “il nuovo”. Ciò ostacola il dialogo tra istituzioni locali, regionali o nazionali, ed operatori locali, questi
28Le politiche di sviluppo rurale 2014 – 2020 prevedono il mantenimento di Fondi Europei per lo Sviluppo Rurale (FESR) per il finanziamento di iniziative riguardanti il turismo rurale sostenibile (www.ec.europa.eu).
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ultimi dimostratesi poco inclini al cambiamento. Si riscontra la volontà da parte dell’amministrazione comunale e di alcune associazioni locali di avviare processi di pianificazione e di programmazione integrata in grado di costruire un’offerta turistica che coinvolga non solo lo specifico comune di Frisanco ma anche le comunità circostanti. Tali iniziative, purtroppo, sembrano non risultare sufficienti per coinvolgere la popolazione nello sviluppo di attività o di iniziative relative. Tra le cause di impedimento si possono ritrovare l’esistenza di conflitti più o meno personali, all’indifferenza di alcuni privati, o la bassa motivazione. Tutto ciò incrementa la problematicità nel trovare consensi e supporti della popolazione per quanto riguarda l’approvazione di progetti quali la costituzione di un albergo diffuso, poiché questo richiederebbe necessariamente il consenso dei residenti e, soprattutto, la loro attiva partecipazione. Alternativa a questo potrebbe essere, come visto dagli esempi descritti nel capitolo precedente, l’intervento di investitori privati che, spinti da forte motivazione per la salvaguardia e la valorizzazione di un patrimonio rurale come quello presente in Val Colvera, sarebbero intenzionati a coordinare, progettare, e finanziare l’iniziativa. In merito a quest’ultimo punto, però, non si riscontra particolare attrattiva di investimento per il territorio.
L’incapacità di trovare sostegni, locali o estranei alla comunità, di tipo sia organizzativo che finanziario, rappresenta quindi uno degli ostacoli maggiori allo sviluppo di un progetto di turismo rurale sostenibile.
Un altro aspetto che costituisce una barriera allo sviluppo di un’offerta turistica territoriale è dato dalla mancanza di competenze e di abilità imprenditoriali tali da riuscire a costituire e gestire differenti attività integrate sul territorio. Ciò che si rende necessario è la collaborazione e il sostegno di enti esterni alla comunità, quali organizzazioni ed enti regionali, provinciali, organismi dedicati al supporto di attività turistiche, per garantire la formazione necessaria agli operatori locali, e un aiuto costante nel raggiungimento degli obiettivi.
Il patrimonio presente sul territorio lascia comunque ampio spazio di sviluppo di un’offerta turistica, poiché si possono trovare diverse attrattive di tipo naturalistico, culturale, artistico, enogastronomico, adatte a fruitori come famiglie, coppie, sportivi, gruppi, o chiunque presenti interesse verso una forma di turismo che non causi danni all’ambiente o alle comunità locali, ma che contribuisca invece alla loro protezione e al
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loro sviluppo. L’integrità del paesaggio, i suoi riconoscimenti come area protetta e di interesse comunitario non si prestano, infatti, a sfruttamenti turistici che non siano ecosostenibili ed ecocompatibili. Inoltre, la conservazione delle tradizioni, delle antiche strutture, di antichi manufatti, trovano sbocco ideale nella costituzione di un prodotto turistico proprio del turismo rurale sostenibile che, come visto nei primi capitoli di tale lavoro, risulta essere un segmento in forte espansione. Oltretutto, osservando le peculiarità della Val Colvera, si può affermare che la tranquillità, il silenzio, e la qualità dell’ambiente che vi si possono trovare sono in grado di rappresentare un valore aggiunto sul quale puntare per potersi differenziare rispetto ad altre proposte turistiche.
La Regione Friuli Venezia Giulia attribuisce notevole importanza allo sviluppo di forme di turismo che valorizzino il patrimonio locale in termini di enogastronomia, paesaggio, e tradizioni rurali. Riconoscendo, infatti, la crescita del turismo minore e del turismo rurale in contrapposizione a quello di massa, nel Piano di Sviluppo Regionale 2007 – 2013 sono stati previsti diversi incentivi a supporto di attività sostenibili, basandosi anche sui dati ricavati dagli anni precedenti, che dimostrano un crescente interesse da parte della domanda di, ad esempio, forme ricettive non alberghiere (quali l’agriturismo) o di località esterne ai tradizionali percorsi maggiormente visitati (Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, riferimento a dati di analisi dei flussi turistici 2004-2005, tratto da www.ersa.fvg.it). Il settore viene reputato un essenziale strumento per la cultura rurale, in quanto contribuisce ad unire gli interessi agricoli (soprattutto nel caso dell’agriturismo) alla tutela dell’ambiente, creando opportunità occupazionali in territori che, altrimenti, troverebbero scarse possibilità di crescita. Attraverso tali attività risulta possibile ridurre il fenomeno di spopolamento di cui molti territori soffrono, e promuovere lo sviluppo socio-economico delle aree più svantaggiate. Lo stesso Piano di Sviluppo Regionale, descrivendo l’approccio Leader, strumento di attuazione delle politiche di sostegno dei territori rurali, permette di confermare l’esistenza di opportunità di crescita per il borgo di Poffabro e il territorio circostante, come indicato di seguito:
«Al fine di dare risposta ai punti di debolezza dei territori delle aree più marginali della regione (…) è necessario che le politiche di sviluppo territoriale si basino su alcuni fattori endogeni che possano diventare opportunità per nuove attività economiche (…). Tali fattori appaiono essere: un patrimonio paesaggistico-
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architettonico, storico e culturale di particolare interesse; la presenza di aree di alto valore naturale come i parchi naturali regionali ed altri ambiti protetti; una produzione agroalimentare di qualità; (…) una buona dotazione infrastrutturale, con una viabilità interna collegata ad alcune importanti direttrici di traffico internazionale; l’inserimento in una regione dalle dimensioni geografiche ridotte e, quindi, la vicinanza a poli urbani della regione stessa; (…) la possibilità di far tesoro di modelli turistici inseriti nel tessuto sociale ed economico locale, che si sono andati diffondendo grazie alle politiche regionali e a precedenti programmi comunitari (albergo diffuso, B&B, agriturismo); il forte senso di identità culturale-territoriale delle popolazioni. In un contesto territoriale così caratterizzato, il turismo si pone come condizione per rafforzare gli insediamenti e introdurre nelle aree considerate nuove occasioni di attività economica.» (Piano di Sviluppo Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia
2007 – 2013, p. 130).
Per attuare strategie di sviluppo integrato si ritiene necessario il coinvolgimento e la cooperazione delle risorse interne del territorio, intese come amministratori ed enti locali, nonché membri attivi della popolazione; coinvolgimento che, come già discusso in precedenza, potrebbe riscontrare non poche difficoltà di attuazione. Lo sviluppo di attività economiche innovative che vedono come base le risorse e gli elementi presenti sul territorio, consentirebbe non solo di migliorare la qualità della vita nei territori interessati, ma anche di aumentarne l’attrattività verso possibili investitori esterni.
Il Piano di Sviluppo Rurale “Montagna pordenonese” previsto per il 2007 – 2013 indicava come necessario all’avvio di strategie di sviluppo locale l’istituzione di un Sistema Turistico Territoriale della montagna del Friuli Occidentale, con l’obiettivo di costruire un’immagine coerente dell’intera zona (ovviando alla mancanza di una corporate identity territoriale) puntando anche alla crescita qualitativa delle risorse territoriali. Ciò che il corrispondente Gruppo di Azione Locale “Montagna leader” mirerà a realizzare sarà:
- creazione di relazioni sistemiche tra soggetti privati e pubblici, oltre che tra risorse private e pubbliche, avviando processi in grado di creare risorse di valore per le singole imprese e per il sistema territoriale nel suo complesso;
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- creazione di un marchio territoriale, un brand che sia in grado di rappresentare l’intera area, in maniera da facilitare l’accesso ai mercati turistici e aumentare la visibilità;
- rafforzare la partnership locale per consentire l’avvio di una politica turistica condivisa;
- qualificazione dei fattori ambientali, naturali e sociali per far in modo che il settore turistico garantisca un miglioramento delle condizioni di vita locali; - allargamento e miglioramento della capacità dei servizi ricettivi e
complementari, soprattutto favorendo l’aumento delle strutture extra- alberghiere.
Oltre a ciò, tra gli obiettivi previsti da tale piano rientra anche il consolidamento e il sostegno all’economia locale, dunque alle piccole imprese e alle antiche attività in grado di testimoniare il patrimonio storico, culturale, artigianale dei luoghi.
In conclusione, si ritiene fondamentale la creazione di un ambiente in grado di favorire l’attuazione di piani di sviluppo turistico rurale e sostenibile, l’individuazione di alcune linee comuni che possano definire un quadro di azione condiviso da tutti gli operatori, il rafforzamento dell’identità territoriale, il miglioramento della qualità delle risorse e dei servizi presenti, l’incremento delle competenze manageriali e, soprattutto, l’avvio di politiche integrate di sviluppo.
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Capitolo 7Definizione e costruzione del progetto di Albergo diffuso per il borgo di Poffabro
Per la definizione del progetto di realizzazione di un Albergo diffuso nel borgo di Poffabro si rende necessario lo sviluppo di un business plan quale strumento di pianificazione strategica, nel quale definire gli obiettivi del progetto, le risorse, e le azioni necessarie al conseguimento dei risultati previsti, nonché le modalità di organizzazione dei compiti e di suddivisione delle responsabilità. Più nello specifico, tale piano strategico dovrà contenere (Pagliarani, 2013; Castoldi e Castoldi, 2012):
- descrizione del business e dell’attività ricettiva;
- individuazione del mercato di riferimento e descrizione del target di clientela; - strategie adottate in riferimento ai concorrenti individuati;
- piano operativo contenente la descrizione delle diverse attività di progettazione, analizzando la dotazione attuale di risorse e di competenze, tenendo conto della possibilità di godere del supporto di amministrazioni ed enti locali, regionali, nazionali, nello sviluppo delle attività organizzative e promozionali;
- analisi economica prospettica comprendente la stima dei costi, dei ricavi, e analisi dei principali flussi economici;
- determinazione del fabbisogno finanziario ed individuazione delle principali fonti di finanziamento.
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un Albergo diffuso per garantire il recupero del patrimonio immobiliare locale e favorire il rilancio dell’economia della vallata grazie all’avvio di attività turistiche, con la creazione di domanda aggiuntiva, l’aumento di livelli di occupazione, e la creazione di utili per un insieme di operatori locali nel corso dell’anno. La struttura ricettiva che verrà realizzata consentirà la salvaguardia del patrimonio ambientale ed architettonico locale, inoltre potrà fornire un importante strumento di lancio per il comparto turistico rurale sostenibile, andando ad arricchire l’offerta di turismo rurale della regione.