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I Sistemi Turistici Locali come modello di gestione di una destinazione turistica

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3.2. Tipologie e modalità di gestione delle relazioni tra operatori ed attori di una destinazione turistica

3.2.1 I Sistemi Turistici Locali come modello di gestione di una destinazione turistica

Parlare di Sistemi di offerta Turistica Locale significa parlare dell’approccio strategico sviluppato recentemente da alcuni studiosi italiani per lo sviluppo del turismo in determinati contesti territoriali (Rispoli e Tamma, 1995; Casarin, 1996; Tamma, 2000; Della Corte, 2000; Sciarelli, 2007). Tali studi si basano su un insieme di attività e di fattori di attrattiva che, delimitati da uno spazio ben definito, riescono a costituire

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un’offerta turistica integrata ed articolata, rappresentando così un sistema di ospitalità specifico del territorio, caratterizzato dalle risorse e dalla cultura del luogo (Rispoli e Tamma, 1995).

Nel primo capitolo sono state rappresentate alcune tra le varie teorie che portano alla definizione del prodotto turistico, in questo momento occorre considerare tale prodotto come sistema per consentire lo sviluppo integrato del territorio in chiave turistica. Questo approccio si caratterizza per alcuni elementi fondamentali (Di Meo, 2002):

- interazione tra gli elementi che compongono il sistema, e le interconnessioni tra le loro azioni;

- ottica di globalità, essendo il sistema stesso una totalità e non un mero raggruppamento di elementi diversi;

- organizzazione, che deve essere funzionale e strutturale;

- complessità derivante dalle interconnessioni tra i vari fattori e relazioni che lo compongono.

Un sistema turistico è composto da più fattori di varia natura: fattore umano (i soggetti e gli attori che vi sono coinvolti); fattore geografico (il territorio); fattore settoriale (il complesso di settori e di organizzazioni che producono ed erogano il prodotto turistico); elementi che, seguendo l’approccio olistico, vengono considerati parti fondamentali di un unico prodotto (Berardi, 2007).

L’approccio sistemico alle località turistiche ha riscontrato riconoscimento anche da un punto di vista normativo e legislativo. Osservando la legge quadro sul turismo, infatti, si trova la definizione dei Sistemi Turistici Locali come «contesti turistici

omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate.» (art. 5, comma 1, legge

135/2001).

Affinché si possa definire tale, un Sistema Turistico Locale deve presentare un patrimonio artistico, culturale ed ambientale, e un cluster di attori capaci di produrre ricchezza ed occupazione utilizzando le risorse locali. Da questi due elementi

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fondamentali, attraverso l’avvio di determinate relazioni ed attività tra essi, e con la comunità locale, è possibile applicare dei modelli di sviluppo locale (Capone, 2004). I Sistemi rappresentano, di fatto, importanti strumenti per diversificare l’offerta turistica italiana e progettare nuovi prodotti che permettano il recupero di aree territoriali e di comunità altrimenti non coinvolte (Faggiani, 2002; contenuto in Di Meo, 2002). Il sistema inteso dalla normativa vigente è di tipo pubblico-privato, il cui compito è quello di promuovere le risorse turistiche (culturali, ambientali, etniche ed artistiche) nonché le produzioni (enogastronomiche ed artigianali) tipiche.

Lazzeretti (2003, 2004; contenuto in Lazzeretti e Capone, 2006) descrive il Sistema Turistico Locale come un sistema caratterizzato dalla presenza di un’ampia dotazione di risorse artistiche, naturali, e culturali, oltre che di una rete di relazioni tra operatori economici, non economici, istituzionali, specializzati in attività turistiche. L’autrice considera come approssimazione del STL un gruppo di piccole/medie imprese locali che utilizzano questo insieme di risorse e relazioni per lo sviluppo locale del territorio. L’aspetto relazionale è dunque estremamente importante, infatti Beccatini e Sforzi (2002, p.21) descrivono il STL come un «tessuto localizzato di relazioni socio-

economiche, fra i diversi membri della società locale, tale da favorire la formazione, la diffusione e il mantenimento di un sistema di valori, di conoscenze produttive, di comportamenti tipici e d’istituzioni attraverso i quali la società locale interagisce con l’organizzazione produttiva» (contenuto in Capone, 2004, p. 32).

Un Sistema Locale di Offerta Turistica (SLOT), inteso da Rispoli e Tamma (1995, p.41) come un «insieme di attività e fattori di attrattiva che, situati in uno spazio

definito, siano in grado di proporre un’offerta turistica articolata ed integrata, ossia rappresentino un sistema di ospitalità turistica specifica e distintiva, che valorizza le risorse e le culture locali», deve presentare quattro fondamentali elementi (Capone,

2006):

- il sistema: ovvero un insieme di attività integrate e radicate sul territorio, che richiedono coordinazione e coinvolgimento di tutti gli stakeholders;

- l’essere locale: ovvero deve essere presente il riferimento ad uno spazio ben definito dal quale derivino le peculiarità della località e della destinazione turistica; - l’offerta turistica: occorre offrire una vasta gamma di prodotti turistici, o comunque

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- il sistema locale di offerta: definisce l’area come un sistema aperto alle relazioni con il contesto esterno circostante.

Tali elementi vengono considerati la base per la stima delle capacità di un luogo di produrre ricchezza, valutandone il potenziale da un punto di vista turistico.

Affinché un territorio possa considerarsi Sistema Turistico Locale, ha necessità di presentare una serie di attività integrate che si configurano come offerta turistica unitaria grazie al coordinamento e alla partecipazione di tutti gli attori e stakeholders locali (Sciarelli, 2007). Le idee di gestione sistemica dell’impresa (Kast e Rosenzweig, 1973; Golinelli, 2000), di territorio come destinazione (Golinelli, 2002; Martini, 2005) e delle aggregazioni territoriali, quali i sistemi turistici locali (Pilotti et al., 2011), corrispondono a logiche di integrazione e cooperazione tra tutte le componenti di un territorio, generando un senso di progettualità condivisa (Paniccia, 2012). Tali forme organizzative permettono di migliorare le capacità di attrazione turistica di una zona, offrendo un sistema di servizi integrati all’interno del quale è possibile valorizzare le risorse presenti e potenziare quelle attivabili. Questo modello consente di costruire delle reti di relazioni tra i diversi operatori presenti in un determinato territorio, dando la possibilità di utilizzare risorse in comune, accedere a servizi, ottenere economie di scala o di scopo con benefici sia per le stesse organizzazioni che per i fruitori di tali servizi, che possono godere di un maggior grado di qualità, nonché di quantità, di quanto viene offerto (Dall’Ara, 2006).