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Via del Borgo, lo studente è in fin di vita: aperta un`indagine = Inchiesta su via del Borgo errore o guasto della gru Lo studente è in fin di vita

Nel documento Città metropolitana di Bologna (pagine 171-178)

Il titolare della ditta: Il mezzo? Mai problemi, sono affranto

[Andreina Baccaro]

[A TRA(;l:niA Ø STRAXIO DLLTITOLARl: 1)1:LLA 1)ÏÒË Via del Borgo, lo studente èdi vita: aperta un'indagine E in fin di vita lo studente di 22 anni travolto dai resti del muretto del terrazzo di casa distrutto da una gru del cantiere edile del palazzo. Le sue condizioni, si sono aggravate. La Procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime, due le ipotesi su cui indagano carabinieri e Ausi: un guasto della macchina o l'errore di chi la pilotava. Il titolare della ditta: Non aveva avuto problemi prima, affranto per il ragazzo. Gli amici del giovane: Siamo sconvolti. a pagina 5 Baccaro Inchiesta su via del Borgo errore o guasto della gru Lo studente è in di vita II titolare della ditta: II mezzo?

Mai problemi, sono affranto II giorno dopo l'assurdo crollo di un muro divisorio in via del Borgo di San Pietro, la vita del giovane di 22 anni travolto dalla macerie resta attaccata a un filo. E gravissimo, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Maggiore, dove lo assistono i familiari arrivati dalla Puglia, aggrappati a un filo di speranza. Ma le sue condizioni ieri sono peggiorate. Nel condominio abitato da decine di studenti fuorisede, è il momento dello choc e della disperazione. Così come nella ditta di costruzioni Francesco Lirangi sri, che stava eseguendo i lavori nel cantiere in cui si è verificato il crollo. Mi dispiace tantissimo per quello che è successo dice il titolare al telefono, non ci sono parole, è stata una cosa assolutamente inaspettata. Non so cosa sia successo e non mi risulta che la macchina avesse problemi, ma al momento non posso dire nulla, per rispetto verso la famiglia del ragazzo, posso solo dire che sono affranto. La Procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime mentre i carabi- II dramma del22enne ni eri e i tecnici specializzati in prevenzione e sicurezza sul lavoro dell'Ausi proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente e delle condizioni del cantiere. Bisognerà capire se le norme sulla sicurezza siano state rispettate, se la betoniera, il cui braccio meccanico ha abbattuto il muro che è crollato sul terrazzino dell'appartamentocui abita il 22enne, funzionasse regolarmente. Le ipotesi al momento sono due: quella del malfunzionamento tecnico e quella dell'errore umano. Si indaga come detto per lesioni gravissime. Di certo però si sa solo che quel mostro imponente di ferro e lamiere, ora fermo sotto sequestro cosi come tutta l'area del grande cantiere, non avrebbe dovuto scartare di lato finendo con l'abbattere quel muro che è precipitato sul terrazzino al piano ammezzato della scaladi via del Borgo 99, dove il aaenne e l'altro coinquilino aoenne martedì a ora di pranzo aspettavano gli altri amici per uscire tutti a festeggiare una laurea. Serviranno una serie di accertamenti tecnici per capire cosa sia successo e se si sia trattato di una tragica fatalità. Non è escluso che la Procura disponga ulteriori approfondimenti. Nel cantiere, al momento del crollo, si trovavano meno di dieci operai. Tutti sono stati sentiti dai carabinieri della compagnia Bologna centro, che hanno acquisito anche le testimonianze del titolare della ditta che stava eseguendo i lavori, del direttore dei lavori e del responsabile della sicurezza. Il cantiere insiste su un'ex area industriale, con accesso da via Mascarella che però comunica con l'interno del grande palazzone di via del Borgo, dove si stanno costruendo altri appartamenti. In quello dei due ragazzi, invece, al momento dell'incidente c'erano almeno altri tré o quattro amici. Sono stati loro a soccorrere i due feriti, a scavare con le mani per estrarli dalle macerie. Poi sono arrivati i soccorritori del u8 ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per tirare fuori i ragazzi. Il 22enne, originario di Gallipoli e iscritto alla facoltà di Scienze statistiche a Bologna, ha avuto la peggio, colpito al capo dai mattoni. Ha subito un delicato intervento alla testa nella serata di martedì, ma i medici mantengono ancora la progno

si riservata. L'altro ragazzo, 20 anni, studente anche lui, ha subito un trauma cranico di media gravita e una frattura alla gamba, ma le sue condizioni non sono mai state gravi. Siamo sconvolti dicono i coinquiini con la voce che trema, non riusciamo ancora a crederci e non sappiamo neanche come stia. Non possiamo entrare in ospedale per vederlo.

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Intanto il loro amico lotta tra la vita e la morte, travolto da un destino assurdo in quello che doveva essere un giorno di festa. Andreina Baccaro IRIFROnUZtOKERtaFRUATA Sotto sequestro Sigilli al cantiere e al mezzo coinvolto La vicenda II braccio meccanico di una betoniera impegnata in un cantiere in via del Borgo ha distrutto il muro del terrazzo di una casa abitata da studenti, i detriti hanno travolto un ragazzodi22 anni che ora lotta per la vita in ospedale La Procura ha aperto una inchiesta, carabinieri e Ausi indagano sulla dinamica, si pensa al guasto del mezzo o all'errore di chi lo manovrava DIstruttall miirorlipfrnalniialp'ìi trovava lo X, Fascicolo per lesioni I coinquilini del 22enne: Siamo sconvolti, non riusciamo a credere che sia successo II dramma II cantiere edile in via del Borgo dove è avvenuto l'ine dente in cui è rimasto vittima uno studente di 22 anni. che si trovava con altri ragazzi nel terrazzo il cui muro è stato distrutto -tit_org- Via del Borgo, lo studente è in fin di vita: aperta un indagine Inchiesta su via del Borgo errore o guasto della gru Lo studente è in fin di vita

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Contagi e ricoveri "Siamo in allarme" = Record di test E 1 positivi si moltiplicano

Pandolfi: "Incremento importante di casi, come in marzo e aprile" Ieri record di tamponi in regione, oltre 17mila, e 671 nuovi positivi Bologna sale a quota 171. Altro focolaio nelle Rsa, 30 i contagiati Salgono ora tag i (171 a Bologna , Pando Li Lan iamo un grido di allarme, siamo | orto i decessi

[Eleonora Capelli]

Contagi e ricoveri "Siamo in allarme" Pandolfì: "Incremento importante di casi, come in marzo e aprile" Ieri record di tamponi in regione, oltre 17mila, e 671 nuovi positivi Bologna sale a quota 171. Altro focolaio nelle Rsa, 30 i contagiati di Eleonora Capelli e liana Venturis apagina2 À In ospedale Un reparto di terapia intensiva Record di test E i positivi si moltiplicano Salgono ancora contagi (171 a Bologna) e ricoveri, otto i decessi Pandolfi: "Lanciamo un grido di allarme, siamo come a marzo" (n'Eleonora Capelli Crescono i contagi e Paolo Pandolfi, capo del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausi, lancia un grido d'allarme. Il nostro carico d'impegno sta superando quello di marzo e aprile dice -abbiamo un incremento importante di casi, bisogna che la gente lo capisca. Finora siamo stati fortunati, ma non siamo immuni, possiamo arrivare a un iivelìo tale da compromettere Çà nostra sanità. Siamo molto vicini allo scenario 4, quello in cui il sistema non riesce a controllare l'evoluzione del contagio. I numeri sono più bassi rispetto alie regioni che hanno annunciato iì coprifuoco, escluso peroradal governatore Stefano Bonaccini. Ieri si sono registrati 671 nuovi positivi, a fronte di un numero record di 17.100 tamponi. Ma il virus ha insegnato a guardare soprattutto la curva della crescita. Il numerodei morti, ad esempio, in Emilia è tornato a salire a 8 come non accadeva ormai da mesi. Anche i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive sono in crescita costante. Ieri i pazienti ricoverati in terapia intensiva erano 86, con un aumento di 8 casi rispetto al giorno prima. Ma basta voltarsi indietro per capire che questo indicatore va tenuto d'occhio: solo 10 giorni fa infatti i pazienti gravi erano 23. Una cifra più che triplicata in meno di due settimane.

Anche i ricoveri nei reparti Co vid ieri contavano 596 pazienti, 65 in più rispetto al giorno prima. Numeri più che raddoppiati in dieci giorni. Si conferma il triste primato di Bologna, la provincia con più contagi. Ieri erano 172 i nuovi positivi, che hanno fatto salire a 7.845 i casi di positività, a fronte di 38 persone in terapia intensiva, 5 più di ieri. A seguire Rimini con 100 nuovi casi, Reggio Emilia con 82, Modena con 79, mentre Cesena rimane la provincia meno colpita con 21 nuovi casi. A Bologna il virus ha ricominciato a circolare anche nella sua manifestazione più evidente:

dei 172 nuovi casi di ieri, 71 hanno fatto il tampone per presenza di sintomi, solo 8 sono legati alle attività di contact tracing e per 88 nuovi positivi l'in- dagine epidemiológica è in corso. E scoppia un nuovo focolaio nella casa di riposo

"Bellavalle" di Monzuno: trenta finora i positivi, fra ospiti (la maggioranza) e operatori. Ieri l'Ausi ha organizzato una task force per mettere in sicurezza la struttura, che ospita una cinquantina di persone. Anche il sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni, è risultato positivo e ha scritto un messaggio su Facebook per ricordarea a tutti che ìa precauzione non è mai troppa, ahimè posso garantirlo. Il primo cittadino ha affidato ai so cial il suo stato d'animo:

Confesso la preoccupazione perparenti, amici, conoscenti e anche per me stesso - ha detto -. Sono in isolamento in camera, molto stanco, non sento gii odori e i sapori e ho mal di testa da giorni. Sto cercando di continuare a lavorare anche se mi affatico molto. Una testimonianza simbólica, in una terra che si trova di nuovo a fare i conti con la faccia feroce dei virus. -tit_org- Contagi e ricoveri Siamo in allarme Record di test E 1 positivi si moltiplicano

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"Capisco l`essere adolescenti ma ora chiedo responsabilità"

[Ilaria Venturi]

Il preside del Righi, tré classi in quarantena e 13 positivi "Capisco Fessere adolescenti ma ora chiedo responsabilità' Ïàã à Venturi Capisco che hanno diritto a vivere l'adolescenza, ma ora mi sento di chiedere loro un salto di responsabilità, a tutela della ìoro salute e di quella di tutti, dei loro genitori e nonni. Purtroppo la situazione richiede di fare qualche sacrificio in più. Fabio Gambetti, preside del Righi, si sente sempre più in trincea. Nel suo liceo sono tré le classi in quarantena e un'altra, una quarta, farà il tampone oggi in autostazione (nessun professore è invece contagiato). Si appella ai ragazzi, pensando al caso degli undici positivi in una classe (e altri due in altre sezioni), dopo una festa dove c'erano coetanei anche di altri istituti. A scuola abbiamo protocolli sanitari molto rigidi che vengono rispettati. Ma se i contagi vengono da fuori non ce la facciamo, allarga le braccia Gambetti. Di qui l'appello ai suoi studenti. Il clima nelle scuole è sempre più incerto, a fronte di un aumento dei casi. Ieri ne sono stati notificati al Dipartimento di sanità pubblica 14, tra cui cinque insegnanti del liceo Da Vinci, delle medie di Calderara di Reno e di Caiderino, della primaria Guidi e della materna Testi Rasponi che è stata chiusa con 88 bambini in quarantena. Alle superiori i nuovi studenti risultati positivi al Covid sonoa Fermi, Laura Bassi, Beliuzzi-Fiora vanti, Majorana e Da Vinci.

Nuovi casi anche alle primarie Carducci e Mareila e alle medie Rodari e Jussi di San Lazzaro. La mia prima preoccupazione è per i ragazzi che non stanno bene, continua il preside del Righi, Ma mi viene da fare anche una riflessione sulla collaborazione tra scuola e famiglia. Le istituzioni, la scuola e la sanità, non ce la fanno da sole, occorre l'impegno di tutti, della società civile. La festa? Parlerò coi ragazzi. Ma sicuramente erano tutti in buona fede, sono bravi ragazzi. Solo che un po' di accortez za ci vuole. Gambetti ricorda i controlli all'ingresso sulle mascherine, le forniamo nuove tutti i giorni, le 70 ore di lezione, una in ogni classe, fatte i primi giorni sul Covid e su come evitarlo.

Perché non basta? Perché i ragazzi vanno aiutati anche sul piano emotivo, non solo cognitivo. Nel frattempo i genitori chiedono che le mascherine siano sempre indossate, anche al banco. Non devono essere i docenti a chiedere ai ragazzi di abbassarla, salvo particolari necessità. L'indice di contagio è in salita e quindi è opportuno prendere delle precauzioni più stringenti, dice Davide Fabiani. In alcune superiori le mascherine sono indossate sempre, il Cts indica di abbassarle se si è fermi e a distanza e in situazione epidemiológica di bassa circolazione virale. Intanto la Regione annuncia che 80 nuovi autobus, sui 120 promessi, saranno in circolazione da lunedì per alleggerire il sovraffollamento sui mezzi. A Liceo Righi Studenti all'ingresso del liceo scientifico cittadino -tit_org- "Capisco l'essere adolescenti ma ora chiedo responsabilità"

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Donini e il dramma anziani "Sierologici grads ai nonni" = Intervista a Raffaele Donini -Donini Vicini agli anziani sì alle visite con i test rapidi E sierologici gratis ai nonni

[Rosario Di Raimondo]

L'intervista Donini e il dramma anziani "Sierologici gratis ai nonni" di Rosario Di Raimondo a pagina.3 Intervista all'assessore alla Sanità Donini "Vicini agli anziani sì alle visite con i test rapidi E sierologici gratis ai nonni" dì Rosario Di Raimondo Con la vicepresidente Elly Schlein ne abbiamo parlato e condividiamo un autentico tormento. Per me è anche una questione etica, non solo sanitaria, mi sento impegnato a indicare una via d'uscita: affidare alle case per anziani una dotazione di tamponi rapidi affinchè da novembre si possano riprogrammare le visite contingentate dei parenti. L'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini è impegnato su molti fronti: l'onda del virus che avanza, la pressione sugli ospedali che cresce ( Quanto reggeranno? Questa domanda me la faccio più volte al giorno ), il dramma delle strutture per anziani che per il legittimo timore del contagio hanno chiuso le porte ai famigliari.

Assessore, sulle Rsa c'è õ ç equilibrio difficile da mantenere: quello fra la sicurezza e la solitudine. Rispetto e comprendo la decisione dei gestori laddove ci sono stati casi di contagio o focolai, anche in passato. Ma per me il tema non è scegliere fra perdere la vita o perdere la qualità della vita per il divieto di ogni relazione. Se mia mamma è in una casa per anziani e non la vedo per evitare il contagio, procuro comunque un degrado tragico. Come se ne esce? Con Elly Schlein ci abbiamo pensato, condividiamo questo tormento. Come sanità pubblica la nostra proposta è che quando avremo a disposizione i tamponi rapidi, a novembre, potremo darli alle strutture affinchè siano nelle condizioni di programmare in modo contingentato le visite dei famigliari negativi al Covid. I gestori potranno dire ai parenti: venite al mattino, fate iltest, se è negativo entrate. La chiusura arriva in un contesto difficile. I contagi sono in aumento. Siamo impegnati al massimo delle nostre forze per contenere l'onda d'urto che ha investito le regioni confinanti e tutto il Paese, e che si sta facendo sentire intensamente anche in Emilia-Romagna. Quali altre azioni avete in mente? Da qui a due settimane arriveranno i tamponi rapidi. E sto valutando una circolare per estendere anche ai nonni degli studenti dai O ai ISanni, che hanno funzioni di custodia dei loro nipoti, la possibilità di fare il test sierologico gratuito in farmacia, come già avviene per i ragazzi e le loro famiglie. L'onda dei contagi cresce.

Serviranno altre misure? Noi sollecitiamo i controlli per far rispettare tutte le misure attuali. Altre forme di restrizioni saranno valutate dai presidenti delle Regioni e dal Governo. La situazione è seria, va monitorata ora per ora, giorno per giorno. Ricordoche il ministro della Salute ha detto: "State a casa". Anche i ricoveri non si fermano. La pressione cresce. Non dimentichiamo che adifierenza della prima ondata, durante la quale ci siamo occupati solo di Covid, togliendo tutte le prestazioni non urgenti, oggi stiamo non solo contrastando il virus ma anche erogando prestazioni mediche, ambulatoriali, chirurgiche. E stiamo cercando di recuperare quello che abbiamo lasciato indietro. Faccio solo un esempio: anche in questo 2020 a Ferrara verrà garantito lo screening per i tumori alla mammella. Gli ospedali reggeranno la pressione? Questa domanda me la faccio più volte al giorno La risposta è solo nel coordinamento che c'è ogni giorno con i dipartimenti di Sanità pubblica e con gli operatori sanitari. È nel lavoro quotidiano che facciamo.

Ogni sera ci diciamo: anche oggi ce l'abbiamo fatta. Noi riponiamo le nostre speranze nella consapevolezza dei L'assise fu Raffaele Donini cittadini, sperando che le misure possano dare effetto. Non voglio giocare sulla paura o sul panico, confido nella responsabilità di tutti o bisognerà pensare ad altre soluzioni. La prossima settimana sarà importante perché valuteremo gli effetti dell'obbligo delle mascherine. La sanità Nominato assessore alla Sanità nella seconda giunta Bonaccini, Donini all'i

nizio del suo incarico risultòpostivoal tampone e fu costretto a sospendere la sua attività Le cure Un'anziana assistita in una casa di accoglienza per la terza età -tit_org- Donini e il dramma anziani "Sierologici grads ai nonni" Intervista a Raffaele Donini - Donini Vicini agli anziani sì alle visite con i test rapidi E sierologici gratis ai nonni

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Appello alla Regione: "Lasciateceli vedere"

[Redazione]

Di recente i famioliari di anziani e pazienti con gravi lesioni cerebrali acquisite hanno scritto una lettera aperta al governatore Bonaccini, alla vice-presidente della Regione Schlein e all'assessore alla salute Donini per chiedere di riaprire le porte delle strutture residenziali in maniera controllata, un visitatore per paziente. Sarà Garagnani, 44 anni, illustratrice, ha lanciato un appello su Facebook: Non posso incontrare, abbracciare, toccare mia madre da otto mesi.

E io ho paura, come tantissimi altri famigliari, che si lasci morire. È necessario fare diversamente. Molte strutture, infatti, hanno già chiuso le porte per il timore che il virus possa di nuovo diffondersi come durante la prima ondata, che causò una lunga scia di morti. Ma protestano i parenti lasciati fuori. Non c'è soltanto il loro dolore, avvisano, il tema è anche sanitario: senza più stimoli e contatti umani le persone fragili peggiorano, regrediscono, si lasciano andare. La lettera Alcuni parenti l'hanno spedita ai vertici regionali -tit_org- Appello alla Regione: Lasciateceli vedere

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Insidiato e pestato "Torna in Africa" = Modena, botte e razzismo anche se lui non c`entra

[Marcello Radighieri]

Insúltalo e pestato "Torna in Africa" di Marcello Radighieri Tornatene al tuo paese, negro. Qui comandiamo noi. Poi giù botte, bastonate in testa, colpi di machete. Non solo: non appagati da tanta violenza, sulla via di fuga gli aggressori hanno perfino tentato di metterlo sotto con la macchina. Il tutto per la "colpa" di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'agguato risale al 15 luglio: vittima, in una strada alla peri feria sud di Modena. D.F., 22 anni, originario del Burkina Faso. a pagina 7 Modena, botte e razzismo anche se lui non c'entra La spedizione punitiva di tré sinti per regolare i conti con alcuni nordafricani infierisce invece su un giovane del Burkina Faso, colpevole d'essere nel posto sbagliato (n'Marcello Radighieri Tornatene al tuo paese, negro. Qui comandiamo noi. Poi giù botte, bastonate in testa, addirittura colpi di machete. Non solo: non appagati da tanta violenza, sulla via dì fuga gli aggressori hanno perfino tentato di metterlo sotto con la macchina. Il tutto soltanto per la "colpa" di essersi trovato nei posto sbagliato ai momento sbagliato. L'agguato risale al 15 luglio: ne è vittima, in via Tignale del Garda, una strada di palazzoni popolari alla periferia sud di Modena, D.F., 22 anni, originario del Burkina Faso, re sidente in città e in attesa di rinnovo del pennesso di soggiorno. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, però, non sarebbe stato luì il vero bersaglio della "spedizione punitiva" organizzata da una famiglia italiana di origini sinti, padre 53enne e figli di 30 e 24 anni. Tutti e tré lIB PARADIS ' - -.. -,x - à - sono finiti in manette ieri mattina, con l'accusa di tentato omicidio aggravato daììa circostanza della finalità di discriminazione e odio razziale, arrestati ai termine di complessa e articolata attività investigati va co ordinata dal pubbjico ministero Giuseppe Amara. Quelia che a prima vista era apparsa come una semplice - per quanto efferata - aggressione per futili motivi (un'occhiata di troppo) ha invece

Insúltalo e pestato "Torna in Africa" di Marcello Radighieri Tornatene al tuo paese, negro. Qui comandiamo noi. Poi giù botte, bastonate in testa, colpi di machete. Non solo: non appagati da tanta violenza, sulla via di fuga gli aggressori hanno perfino tentato di metterlo sotto con la macchina. Il tutto per la "colpa" di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'agguato risale al 15 luglio: vittima, in una strada alla peri feria sud di Modena. D.F., 22 anni, originario del Burkina Faso. a pagina 7 Modena, botte e razzismo anche se lui non c'entra La spedizione punitiva di tré sinti per regolare i conti con alcuni nordafricani infierisce invece su un giovane del Burkina Faso, colpevole d'essere nel posto sbagliato (n'Marcello Radighieri Tornatene al tuo paese, negro. Qui comandiamo noi. Poi giù botte, bastonate in testa, addirittura colpi di machete. Non solo: non appagati da tanta violenza, sulla via dì fuga gli aggressori hanno perfino tentato di metterlo sotto con la macchina. Il tutto soltanto per la "colpa" di essersi trovato nei posto sbagliato ai momento sbagliato. L'agguato risale al 15 luglio: ne è vittima, in via Tignale del Garda, una strada di palazzoni popolari alla periferia sud di Modena, D.F., 22 anni, originario del Burkina Faso, re sidente in città e in attesa di rinnovo del pennesso di soggiorno. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, però, non sarebbe stato luì il vero bersaglio della "spedizione punitiva" organizzata da una famiglia italiana di origini sinti, padre 53enne e figli di 30 e 24 anni. Tutti e tré lIB PARADIS ' - -.. -,x - à - sono finiti in manette ieri mattina, con l'accusa di tentato omicidio aggravato daììa circostanza della finalità di discriminazione e odio razziale, arrestati ai termine di complessa e articolata attività investigati va co ordinata dal pubbjico ministero Giuseppe Amara. Quelia che a prima vista era apparsa come una semplice - per quanto efferata - aggressione per futili motivi (un'occhiata di troppo) ha invece

Nel documento Città metropolitana di Bologna (pagine 171-178)