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Montaguti: La sfida dell`Appennino si gioca sull`attrattività

Nel documento Città metropolitana di Bologna (pagine 117-120)

[Redazione]

Appennino Un piano futuro abbastanza valido, senza dubbio, ma che ha bisogno di qualchemiglioria, qualche assestamento. Il nostro Appennino deve tornare a essereattrattivo per contrastare lo spopolamento. Sono queste le parole di MedardoMontaguti, vicepresidente di Ascom Bologna, a proposito delle norme stabilitenel nuovo Piano territoriale metropolitano (Ptm) per le zone collinari emontane. Un piano che deve tenere insieme principi di sostenibilità,azzeramento del consumo di suolo ma anche di sviluppo e attrattività delle zonepiù fragili.Da pochi giorni è stato compiuto un altro passo avanti verso la definizione deifuturi scenari della città metropolitana di Bologna, dal momento che si èchiusa la finestra temporale di presentazione delle osservazioni da parte deisindaci e degli enti territoriali. L'approvazione definitiva è prevista permarzo 2021.Il nuovo piano, articolato in cinque sfide, ha dentro di sé un tesoretto cheha soddisfatto quasi tutti i sindaci delle zone montane, a patto che vengaeffettivamente approvato: si tratta del fondo perequativo, di respiro appuntometropolitano, che solleva le amministrazioni comunali dal totale carico deglioneri di urbanizzazione. In questo modo il 50% di questi ultimi, e inparticolare dei Comuni dove saranno permesse le nuove urbanizzazioni,ricadranno nel nuovo fondo. Non a caso è stato pensato conintento difinanziare la rigenerazione urbana e ambientale, lo sviluppo turistico edeconomico, le infrastrutture per la mobilità sostenibile a sostegno dei comunipiù fragili e meno attrattivi per le imprese: si tratta di quelli di montagna edella pianura più periferica che, come ha ricordato Montaguti, soffrono lacarenza di trasporto pubblico, hanno strade poco efficienti e scuole secondarielontane da raggiungere.In una nota congiunta, i sindaci di questi territori hanno definito il fondouno strumento in grado di guardare davvero all interesse dell Appennino,tuttavia hanno aggiunto anche la necessità di fare attenzione alle tante normeinserite, onde evitare che i limiti urbanistici vadano a vanificareimpiantogenerale. Nello specifico, infatti, la prima sfida del Ptm prevede che inuovi insediamenti dell ecosistema agricolo montano-collinare non siano ammessiall esterno del territorio già urbanizzato e in specifiche aree protette. Laquarta sfida, allo stesso tempo, ammette interventi all esterno delterritorio urbanizzato esclusivamente per ampliamenti delle attività economichegià insediate senza interferenze con gli ecosistemi naturali,oppureinsediamento di nuove attività anche in aree contigue al perimetro delterritorio urbanizzato previa verifica della sostenibilità.Sulla stessa linea si è posto anche il vicepresidente Montaguti, che hasottolineato come vi siano vincoli fin troppo stringenti riguardo allepossibilità di espansione: il rischio potrebbe essere quello di bloccare molteforme di sviluppo. Questa criticità è stata posta in cima all elenco di quelleda trattare di fronte alla Città Metropolitana in occasione dell incontro che èstato appositamente richiesto da Ascom. Sarebbe importante ha aggiunto Montaguti adottare strategie ad hoc perogni territorio, valutandole caso per caso in modo da renderle davverofunzionali. Nei dintorni di Rioveggio, ad esempio, si potrebbe contemplare lapossibilità di espansione. Al contrario al Corno alle Scale bisognerebbepuntare su un miglioramento della viabilità. Ultimo, ma non per importanza, la scuola. Un tema sul quale si è soffermatoanche Maurizio Fabbri, presidente dell Unione Appennino bolognese. Quest ultimoha sottoposto il tema anche al presidente Stefano Bonaccini in occasione dellatappa del suo tour nei territori alla Rocchetta Mattei, ricordando come unodegli effetti dello spopolamento sia la perdita delle autonomie dirigenziali. [2f4c2b5a-4] In foto Medardo Montaguti, vicepresidente Ascom Bologna

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Contagi e ricoveri "Siamo in allarme" = Record di test E 1 positivi si moltiplicano

Pandolfi: "Incremento importante di casi, come in marzo e aprile" Ieri record di tamponi in regione, oltre 17mila, e 671 nuovi positivi Bologna sale a quota 171. Altro focolaio nelle Rsa, 30 i contagiati Salgono ora tag i (171 a Bologna , Pando Li Lan iamo un grido di allarme, siamo | orto i decessi

[Eleonora Capelli]

Contagi e ricoveri "Siamo in allarme" Pandolfì: "Incremento importante di casi, come in marzo e aprile" Ieri record di tamponi in regione, oltre 17mila, e 671 nuovi positivi Bologna sale a quota 171. Altro focolaio nelle Rsa, 30 i contagiati di Eleonora Capelli e liana Venturis apagina2 À In ospedale Un reparto di terapia intensiva Record di test E i positivi si moltiplicano Salgono ancora contagi (171 a Bologna) e ricoveri, otto i decessi Pandolfi: "Lanciamo un grido di allarme, siamo come a marzo" (n'Eleonora Capelli Crescono i contagi e Paolo Pandolfi, capo del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausi, lancia un grido d'allarme. Il nostro carico d'impegno sta superando quello di marzo e aprile dice -abbiamo un incremento importante di casi, bisogna che la gente lo capisca. Finora siamo stati fortunati, ma non siamo immuni, possiamo arrivare a un iivelìo tale da compromettere Çà nostra sanità. Siamo molto vicini allo scenario 4, quello in cui il sistema non riesce a controllare l'evoluzione del contagio. I numeri sono più bassi rispetto alie regioni che hanno annunciato iì coprifuoco, escluso peroradal governatore Stefano Bonaccini. Ieri si sono registrati 671 nuovi positivi, a fronte di un numero record di 17.100 tamponi. Ma il virus ha insegnato a guardare soprattutto la curva della crescita. Il numerodei morti, ad esempio, in Emilia è tornato a salire a 8 come non accadeva ormai da mesi. Anche i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive sono in crescita costante. Ieri i pazienti ricoverati in terapia intensiva erano 86, con un aumento di 8 casi rispetto al giorno prima. Ma basta voltarsi indietro per capire che questo indicatore va tenuto d'occhio: solo 10 giorni fa infatti i pazienti gravi erano 23. Una cifra più che triplicata in meno di due settimane.

Anche i ricoveri nei reparti Co vid ieri contavano 596 pazienti, 65 in più rispetto al giorno prima. Numeri più che raddoppiati in dieci giorni. Si conferma il triste primato di Bologna, la provincia con più contagi. Ieri erano 172 i nuovi positivi, che hanno fatto salire a 7.845 i casi di positività, a fronte di 38 persone in terapia intensiva, 5 più di ieri. A seguire Rimini con 100 nuovi casi, Reggio Emilia con 82, Modena con 79, mentre Cesena rimane la provincia meno colpita con 21 nuovi casi. A Bologna il virus ha ricominciato a circolare anche nella sua manifestazione più evidente:

dei 172 nuovi casi di ieri, 71 hanno fatto il tampone per presenza di sintomi, solo 8 sono legati alle attività di contact tracing e per 88 nuovi positivi l'in- dagine epidemiológica è in corso. E scoppia un nuovo focolaio nella casa di riposo

"Bellavalle" di Monzuno: trenta finora i positivi, fra ospiti (la maggioranza) e operatori. Ieri l'Ausi ha organizzato una task force per mettere in sicurezza la struttura, che ospita una cinquantina di persone. Anche il sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni, è risultato positivo e ha scritto un messaggio su Facebook per ricordarea a tutti che ìa precauzione non è mai troppa, ahimè posso garantirlo. Il primo cittadino ha affidato ai so cial il suo stato d'animo:

Confesso la preoccupazione perparenti, amici, conoscenti e anche per me stesso - ha detto -. Sono in isolamento in camera, molto stanco, non sento gii odori e i sapori e ho mal di testa da giorni. Sto cercando di continuare a lavorare anche se mi affatico molto. Una testimonianza simbólica, in una terra che si trova di nuovo a fare i conti con la faccia feroce dei virus. -tit_org- Contagi e ricoveri Siamo in allarme Record di test E 1 positivi si moltiplicano

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Stop alla bretella per unire Pianoro a Sasso Marconi

[Redazione]

û.í ì;ì La bretella Sasso Marconi Pianoro non si farà. non essendo prevista nell'attuale Piano integrato dei trasporti e nemmeno in quello 2025 in fase di attuazione. E' la posizione dell'esecutivo dell'Emilia Romagna esplicitata in commissione Territorio dal sottosegretario alla presidenza della Giunta dell'Emilia Romagna Davide Baruffi che ha risposto a un'interrogazione del consigliere di Rete Civica Marco Mastacchi. Questo tema non ha ricevuto l'importanza che ha, ha detto il consigliere. Sarà necessario riprendere il discorso in altre sedi. Preannuncio che non mi fermerò qui anche perché giustificare la scelta di non costruire questa importante via col tema del consumo di suolo è un approccio limitativo. Una posizione, di totale insoddisfazione, scaturita dalla risposta del sottosegretario che ha spiegato: La bretella Pianoro Sasso Marconi non è prevista ne! Prit vigente ne nel Prit 2025 in fase di adozione in quanto, in linea con ciò che è previsto dalla normativa sul consumo di suolo, il nuovo Piano ha confermato solo le infrastrutture. per la parte stradale, già previste e ancora non attuate. Non è stata evidenziata l'esigenza di introdurre questo nuovo asse nell'ambito metropolitano bolognese.

-tit_org-Estratto da pag. 14 118

Nel documento Città metropolitana di Bologna (pagine 117-120)