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CAMBOGIA Executive Summary

Il Paese sta gradualmente uscendo dall’isolamento che lo ha caratterizzato fino ai primi anni ‘90. Tuttavia, rimangono numerosi passi da compiere per lo sviluppo e il consolidamento delle istituzioni politiche e so-ciali.

La Cambogia è uno dei paesi più poveri dell’area, con un reddito pro capite di 440 dollari. La crescita eco-nomica si mantiene elevata ma permangono squilibri strutturali.

Il contesto operativo non è favorevole agli investimenti esteri: la corruzione è diffusa, le infrastrutture so-no inefficienti e il sistema legale inadeguato.

Categoria OCSE: 7/7 Sospensiva

Condizioni di assicurabilità SACE

Principali indicatori economici

P: previsioni.

Fonti: Banca Asiatica di Sviluppo (Outlook 2006), EIU-Bureau Van Dijk.

Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

Rating

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 7,0 7,7 8,4 6,3 6,4

Inflazione media annua (%) 1,2 3,9 5,8 4,5 3,5

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -6,9 -4,3 -3,1 -4,6 -4,9 Bilancia dei pagamenti

Esportazioni ($ mld) 2,0 2,5 2,7 2,8 3,0

Importazioni ($ mld) -2,5 -3,2 -3,7 -4,0 -4,4

Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -0,5 -0,7 -1,0 -1,2 -1,4

Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,4 -0,5 -0,6 -0,7 -0,8

Saldo transazioni correnti/PIL (%) -10,1 -9,9 -10,2 -11,8 -12,5

Debito estero totale ($ mld) 2,7 3,0 3,2 -

-Debito estero totale/PIL (%) 61,6 57,9 52,0 -

-Debt service ratio (%) 2,6 2,1 1,9 -

-Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,7 0,8 0,9 1,0 1,0

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,0 3,7 3,4 3,2 3,0

Cambio medio KHR/US$ 3,97 4,02 4,10 4,17 4,32

30

RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO

Rischio Politico

Politica interna. La Cambogia ha registrato, a partire dal 1998, un periodo di relativa stabilità politica dopo anni di guerra civile. Rimangono ancora alcuni rischi legati a violenze di tipo politico ma il Paese ha ormai avviato un pro-cesso di democratizzazione le cui prospettive sono ora positive. Dopo le consultazioni elettorali del 2003 e il note-vole ritardo per la formazione del governo, la Cambogia è governata da una coalizione a capo della quale è il Par-tito Popolare della Cambogia, il cui vice presidente Hun Sen è il Primo Ministro del Paese. Il modello politico ap-plicato è quello di una guided democracy. L’obiettivo più difficile è quello di utilizzare la stabilità politica e sociale per costruire vere istituzioni indipendenti.

Relazioni internazionali. A partire dal 1991, la Cambogia ha iniziato a uscire dal suo isolamento a livello interna-zionale. Il processo di democratizzazione dovrebbe anche allentare le tensioni con i paesi occidentali riguardo ai di-ritti umani nel Paese, anche se vi sono ancora passi in avanti da fare su questo tema. Le relazioni principali riman-gono tuttavia confinate con i paesi vicini, specie la Cina e i rapporti con Thailandia e Vietnam, seppure in miglio-ramento, presentano ancora alcune frizioni. La Cambogia è membro della Banca Asiatica di Sviluppo, dell’ASEAN e dal 2004 anche della WTO.

Rischio Economico

Attività economica. Il Paese ha un reddito pro-capite molto basso (circa 440). Forte è l’impegno nella riduzione del-la povertà per del-la quale occorrono riforme di tipo strutturale. La crescita economica è stata positiva negli ultimi an-ni e, secondo il FMI, la crescita del 2005 potrebbe risultare superiore a quella ian-nizialmente stimata (sopra l’8%), por-tandosi quasi al 13%. Ciò grazie al buon andamento del valore aggiunto nel settore agricolo, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli ma anche alla positiva evoluzione di alcuni settori industriali, che risultano ancora fragi-li, e del turismo. Per il 2006 e il 2007 si prevede un rallentamento nello sviluppo poiché le esportazioni cambogia-ne di abbigliamento potrebbero iniziare a risentire della forte concorrenza degli altri paesi dell’area dopo la ficambogia-ne del-l’Accordo Multifibre.

Spesa pubblica e inflazione. La gestione della politica fiscale è stata cauta e, tra il 2003 e il 2005, il rapporto tra de-ficit e PIL si è più che dimezzato, grazie a una crescita moderata della spesa non sociale. Vi sono inefficienze nella raccolta fiscale. Il rallentamento della crescita nel biennio 2006-2007 dovrebbe portare a un aumento del rapporto deficit PIL ma la situazione rimarrebbe sotto controllo. L’inflazione è aumentata negli ultimi anni, attestandosi al 5,8% nel 2005, a causa degli aumenti nei prezzi degli alimentari e della benzina, quindi di componenti non core. Sia nel 2006 che nel 2007 la dinamica dei prezzi dovrebbe rallentare.

Bilancia dei pagamenti. Un ritmo di crescita delle esportazioni inferiore a quello delle importazioni ha generato un aumento nel disavanzo commerciale del Paese; tale tendenza dovrebbe proseguire nel periodo 2006-2007. La stessa dinamica ha caratterizzato il saldo delle partite correnti, il cui deficit risulta tuttavia minore grazie alla buone per-formance del settore turistico, seppure parzialmente compensata dal crescente deficit nel conto dei redditi. Il deficit di parte corrente dovrebbe raggiungere, rispettivamente, l’11,8% e il 12,5% nel 2006 e nel 2007.

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero complessivo è aumentato tra il 2003 e il 2005 ma in rap-porto al PIL esso è diminuito dal 61,6% al 52% ed è diminuito anche il DSR. La situazione debitoria, come anche sostenuto da FMI e WB, è sostenibile anche se non si esclude del tutto l’insorgere di qualche tensione. Un incre-mento degli IDE in ingresso ha generato un auincre-mento nelle riserve valutarie, previste in auincre-mento nel 2006 e stabili nel 2007, che non si è però tradotto in aumento dei mesi di copertura dell’import.

Tasso di cambio. La valuta locale si è deprezzata nei confronti del dollaro e si prevede che un lieve deprezzamento proseguirà anche nel prossimo biennio. Questo aspetto è positivo per la competitività dell’export, specie quello in-dustriale.

Cambogia

Rischio Bancario

Il settore bancario rimane sottosviluppato e con alta partecipazione statale. Per il miglioramento del sistema è fondamentale la ristrutturazione della National Bank of Cambodia (NBC), che opera sia come banca com-merciale sia come banca centrale. Tra il 2000 ed il 2004 è stato avviato un processo di riforma che ha ridotto notevolmente il numero delle banche, da 31 a 17. Secondo l’EIU, il sistema bancario è composto da 12 ban-che commerciali private e 2 banban-che pubbliban-che (la Foreign Trade Bank of Cambodia e la Rural Development Bank).

Rischio Operativo

La Cambogia sta facendo sforzi importanti per aprirsi agli investimenti esteri, come anche dimostrato dal suo recente ingresso nella WTO. Il contesto operativo presenta tuttavia notevoli criticità, soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture, considerata anche la lunga guerra civile. Altri aspetti critici sono quelli dell’istruzio-ne della popolaziodell’istruzio-ne e della corruziodell’istruzio-ne, che è molto diffusa. Relativamente migliore è la burocrazia, anche se alcuni miglioramenti sarebbero auspicabili anche su questo punto. Diverse inefficienze caratterizzano il si-stema legale e quello fiscale, anche se nel primo caso vi sono stati alcuni recenti progressi.

La sicurezza è migliorata ma rimangono rischi, seppure minori per gli stranieri, legati alla facilità con cui an-cora si possono trovare armi nel Paese.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Attualmente, il Paese non ha finanziamenti in essere. L’ultimo accordo ap-provato, il Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF), è scaduto a marzo del 2003.

Banca Mondiale. Dal 1992, la Banca Mondiale ha finanziato 33 progetti per un totale di 645,2 milioni di dol-lari. Al momento, vi sono 13 progetti ancora attivi per un ammontare di 243, 9 milioni di doldol-lari.

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO

Interscambio con l’Italia

L’Italia ha esportato in Cambogia, nel 2005, beni per un valore di 7,8 milioni di euro circa, con una flessione del 21,6% rispetto all’anno precedente. Le importazioni italiane in valore, nello stesso anno, sono state pari a 7,3 milioni di euro circa, anch’esse in calo, del 15,7%, nel confronto con il 2004.

Esposizione SACE al 31 marzo 2006

Non vi sono impegni di SACE in Cambogia né sinistri in corso.

Gli indennizzi pagati da recuperare, interamente non ristrutturati, ammontano a 0,37 milioni di euro.

L’esposizione complessiva in Cambogia è dunque pari a 0,37 milioni di euro.

Esportazioni italiane in Cambogia per settori (2005, %)

Interscambio commerciale con la Cambogia (1996-2005, mln€)

Cina

CINA

Executive Summary

L’outlook dell’economia cinese si mantiene positivo: la crescita prosegue a ritmi sostenuti e, nonostante al-cuni segnali di surriscaldamento, non vi sono elementi che facciano prevedere un hard landing nel breve periodo. Il surplus della bilancia dei pagamenti rimane elevato, grazie all’andamento delle esportazioni e ai continui afflussi di investimenti esteri.

La situazione politica è stabile e il Governo sta gradualmente attuando le riforme concordate per l’adesio-ne alla WTO. Rimangono tuttavia tra le aree costiere e quelle rurali sostanziali squilibri l’adesio-nella crescita, di cui le Autorità dovranno tenere conto per evitare gravi tensioni sociali.

Nonostante i progressi, il contesto operativo rimane caratterizzato da elevata burocrazia e scarsa traspa-renza. Il sistema bancario è in corso di risanamento, ma permangono distorsioni legate al fatto che le so-cietà statali beneficiano di un canale privilegiato di accesso al credito da parte delle banche pubbliche.

Categoria OCSE: 2/7

PIL (variazione % reale) 10,0 10,1 9,9 9,5 9,0

Inflazione media annua (%) 1,2 3,9 1,8 1,8 1,7

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -2,4 -1,5 -1,3 -1,1 -1,0 Bilancia dei pagamenti

Esportazioni ($ mld) 438,3 593,4 762,1 937,4 1.170,8

Importazioni ($ mld) -393,6 -534,4 -628,6 -777,3 -980,3 Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 44,7 59,0 133,5 160,1 190,5 Saldo transazioni correnti ($ mld) 45,9 68,7 150,0 185,0 220,0

Saldo transazioni correnti/PIL (%) 2,8 3,6 6,7 7,2 7,5

Debito estero totale ($ mld) 208,7 248,5 273,0 301,1 328,4

Debito estero totale/PIL (%) 12,7 12,9 12,3 11,7 11,2

Debt service ratio (%) 7,3 6,0 5,3 5,0 4,4

Riserve valutarie lorde ($ mld) 408,3 614,5 822,1 1.073,8 1.355,5 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 10,4 11,7 13,3 14,1 14,3

Cambio medio CNY/US$ 8,28 8,28 8,19 7,92 7,72

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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO

Rischio Politico

Politica Interna. Il potere politico rimane centralizzato nelle mani del Partito Comunista Cinese e non si pre-vede che possano verificarsi cambiamenti a breve o medio termine. Ciò contribuisce alla stabilità del quadro politico, seppure nel contesto della transizione avviata nel 2003 con l’abbandono graduale della scena politi-ca da parte di Jiang Zemin e l’ascesa al potere della “quarta generazione” di politici del Partito Comunista (Hu Jintao, Presidente e Wen Jiabao, Primo Ministro). La forte crescita economica degli ultimi anni sta portando l’attenzione del dibattito politico anche sulle tematiche dello sviluppo sociale, soprattutto nelle aree rurali, e dei costi ambientali legati allo sviluppo economico.

Relazioni Internazionali. Le relazioni con gli USA restano incentrate sulla questione della rivalutazione del Renmimbi: da parte statunitense si ritiene infatti che la valuta cinese venga mantenuta artificialmente debole per sostenere le esportazioni, con ripercussioni pesanti sulla bilancia commerciale americana. La Cina sta inol-tre consolidando i legami con le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo, nell’ambito di una politica mirata all’acquisizione di risorse energetiche: le Autorità e le società statali cinesi hanno infatti stretto accor-di con numerosi paesi africani e sudamericani per assicurarsi lo sfruttamento e le forniture accor-di petrolio e gas.

Rischio Economico

Attività economica. L’economia cinese, secondo gli ultimi dati disponibili, è cresciuta nel 2005 del 9,9% ri-spetto all’anno precedente, in lievissimo rallentamento riri-spetto al 2004, quando era cresciuta del 10,1%. Mo-tore della crescita sono stati di nuovo gli investimenti fissi lordi, anche se contributi positivi alla crescita so-no provenuti anche dai consumi e dalle esportazioni nette. Le previsioni per il 2006-2007 appaioso-no ancora favorevoli: la performance dal Paese non scenderà sotto il 9% in nessuno dei due anni. Gli investimenti rimar-ranno la principale componente della domanda, ma subirimar-ranno un leggero ridimensionamento dopo la forte crescita registrata negli ultimi tre anni, con alcuni settori che iniziano a manifestare segnali di eccesso di ca-pacità produttiva.

Spesa pubblica e inflazione. I dati ufficiali riportano un deficit di bilancio contenuto e in calo (1% del PIL entro il 2007). Tuttavia, gli ingenti trasferimenti alle società pubbliche (SOE) in corso di risanamento non so-no inclusi nel calcolo ufficiale e il disavanzo complessivo è presumibilmente più elevato. L’inflazione è sotto controllo e dovrebbe rimanere intorno al 2% medio nel biennio 2006-07.

Bilancia dei pagamenti. L’avanzo della bilancia commerciale e quello di parte corrente rimangono elevati e in crescita: per quest’anno l’IIF prevede un surplus corrente di 185 miliardi di dollari, pari al 7,5% del PIL.

Anche gli afflussi di investimenti esteri dovrebbero mantenersi consistenti, in particolare per quanto riguarda gli investimenti di portafoglio che sono quasi raddoppiati nel 2005 e si prevede aumentino del 20% circa que-st’anno.

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero è piuttosto contenuto e rimarrà stabile sia nel 2006 sia nel 2007, intorno all’11-12% del PIL. Anche il debt-service ratio è modesto e in calo: 5% previsto per que-st’anno. Prosegue l’accumulo delle riserve valutarie, che dovrebbero superare quest’anno il miliardo di dolla-ri (oltre 14 mesi di importazioni).

Tasso di cambio. Nel luglio scorso la Banca Centrale ha abbandonato l’ancoraggio al dollaro rivalutando leg-germente il Renmimbi dal tasso di 8,28RMB=1$ a 8,19. Il cambio è ora legato a un paniere di valute in re-gime di oscillazione controllata. Per il 2006-07 si prevede che le Autorità proseguano la politica di graduale apprezzamento della valuta.

Cina

Rischio Bancario

A partire dalla fine degli anni ’90, le Autorità hanno avviato un vasto piano di ristrutturazione del sistema bancario il cui costo complessivo, secondo alcuni analisti, potrà raggiungere nei prossimi anni il 30% del PIL.

Le questioni principali da risolvere riguardano la qualità dell’attivo e le sofferenze, indotte da una generale scarsa trasparenza operativa e dall’utilizzo del credito come mezzo per sostenere i fragili bilanci delle società pubbliche.

Il settore è dominato da 4 grandi banche pubbliche (SCB): la Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), la Bank of China (BoC), la China Construction Bank (CCB) e la Agricultural Bank of China (ABC), che alla fine del 2004 detenevano oltre il 50% dell’attivo totale. Le riforme attuate finora dal Governo cinese includono la ricapitalizzazione delle banche pubbliche e il progressivo trasferimento dei non-performing loans (NPL) a so-cietà di gestione appositamente create. Dopo una prima iniezione di liquidità nel 1998 e il trasferimento di una prima tranche di NPL alle società di gestione, nel 2003 le Autorità hanno avviato una seconda ricapita-lizzazione di 60 miliardi di dollari, che ha interessato 3 delle SCB (la BoC, la CCB e la ICBC). Nel 2004 e nel 2005 altre quote di NPL sono state trasferite, mentre la quinta banca del Paese (la Bank of Communications) è stata anch’essa ricapitalizzata. Grazie a queste misure, i NPL delle SCB sono scesi considerevolmente, dal 26% del 2002 al 9,8% circa del primo trimestre 2006.

Le Autorità stanno gradualmente coinvolgendo gli investitori privati nel sistema bancario. Finora le banche occidentali hanno mostrato un forte interesse, motivato dall’elevato potenziale del mercato cinese: tra le al-tre, si segnalano le acquisizioni di partecipazioni nella BoC da parte di UBS, Merrill Lynch e Royal Bank of Scot-land nella seconda metà del 2005, mentre a gennaio 2006 Goldman Sachs e Allianz hanno acquisito quote del-la ICBC.

Oltre al risanamento dei bilanci, il Governo ha come priorità la governance e la trasparenza, in linea con gli obiettivi fissati dall’adesione alla WTO nel 2001 e che dovranno essere raggiunti entro la fine dell’anno. Tut-tavia, nonostante i progressi, il settore resta caratterizzato da elementi di vulnerabilità. Sono necessari ulte-riori interventi sul piano dei criteri di concessione dei prestiti, che tuttora si basano sovente su elementi che esulano dall’analisi del debitore. Inoltre, è da segnalare che la quarta banca statale (ABC) non è ancora stata coinvolta nella ristrutturazione. Ernst&Young ha recentemente pubblicato un rapporto che valuterebbe il li-vello dei NPL al doppio dei dati ufficiali. Il rapporto è stato ritirato in seguito alle proteste delle Autorità ci-nesi, ma rimangono dubbi sull’attendibilità delle fonti governative.

Debito estero Crescita del PIL e delle esportazioni

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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO

Rischio Operativo

Il Paese sta cercando di modernizzare il sistema legale per favorire il passaggio pieno a una economia di mer-cato, in linea con il programma di riforme legato all’adesione alla WTO. Tuttavia, il sistema rimane caratte-rizzato da scarsa trasparenza e difficoltà nell’enforcement delle leggi ed è consigliabile evitare i procedimenti le-gali, cercando soluzioni stragiudiziali alle controversie. I problemi principali, attualmente, riguardano la tu-tela della proprietà intellettuale, il rispetto delle normative che regolano i contratti, la burocrazia e l’elevata corruzione.

Permangono ancora numerose limitazioni agli investimenti esteri, che vengono convogliati verso alcuni set-tori strategici; anche il rimpatrio dei profitti è soggetto a restrizioni legate alla limitata convertibilità della va-luta. La Cina ha comunque ratificato la Convenzione di Washington e quella di New York e con l’Italia è in essere l’accordo bilaterale per la protezione degli investimenti.

Le infrastrutture stanno migliorando, anche grazie ai massicci investimenti degli anni passati. Il sistema fisca-le è caratterizzato da una sovrapposizione tra fisca-le imposte locali e quelfisca-le nazionali, in alcuni casi con applica-zioni arbitrarie della normativa fiscale e inefficienze nella riscossione delle imposte.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono finanziamenti in essere con il FMI. I rapporti con il Fondo si limitano alle consultazioni periodiche.

Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel Paese con 20 progetti, per un totale di 1,6 miliardi di dol-lari, concentrati nel settore dei trasporti, e nello sviluppo urbano e rurale.

Banca Asiatica di Sviluppo. Al 31 dicembre 2004 i prestiti complessivi approvati nel Paese ammontavano a 14,9 miliardi di dollari, indirizzati principalmente al settore dei trasporti, comunicazioni ed energia.

Interscambio con l’Italia

L’Italia è il diciannovesimo partner commerciale della Cina, terzo nella UE dopo Germania e Francia. Nel 2005 le esportazioni dell’Italia sono state pari a 4,6 miliardi di euro con un aumento di circa il 3,5% rispetto al 2004 e riguardano principalmente meccanica strumentale (44% del totale), metallurgia e prodotti in me-tallo (13%), elettronica ed elettrotecnica (13%).

Le esportazioni dalla Cina verso l’Italia, che è l’undicesimo mercato di sbocco del paese, nel 2005 sono state pari a circa 14,1 miliardi di euro, con un saldo commerciale negativo per l’Italia di circa 9,5 miliardi. Le im-portazioni sono cresciute del 45,3% rispetto all’anno precedente.

Nel 2005 gli investimenti diretti esteri italiani sono risultati pari a 233,1 milioni di euro, più del doppio ri-spetto al dato del 2004. L’Italia è risultato il quinto paese nella UE per flusso di investimenti diretti in Cina, dopo Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia. I settori in cui operano le imprese italiane sono: auto-veicoli, trasporti aerei e marittimi, idrocarburi, petrolchimica ed ingegneria, aeronautico, telecomunicazioni, opere civili, farmaceutico e sanitario. Diverse sono le banche italiane presenti nel paese, mentre Generali è l’u-nica compagnia assicurativa attualmente presente.

Cina

Esposizione SACE al 31 marzo 2006

Gli impegni in essere in Cina sono pari a 672,6 milioni di euro e rappresentano il 3,7% degli impegni totali in conto capitale di SACE. Essi sono, per quasi l’80% a breve termine e riguardano prevalentemente un pro-getto nel settore ferroviario.

Non vi sono sinistri in corso. Gli indennizzi pagati da recuperare ammontano a 24,6 milioni di euro, di cui 1,7 milioni per rischio politico (ristrutturati) e 22,9 milioni per rischio commerciale, prevalentemente relativi all’operazione Asian Pulp and Paper.

L’esposizione complessiva di SACE in Cina (comprensiva della quota interessi degli impegni in essere) è quin-di pari a 714,7 milioni quin-di euro, pari al 2,4% dell’esposizione totale.

Esportazioni italiane in Cina per settori (2005, %)

Interscambio commerciale con la Cina (1996-2005, mln€)

Cook

COOK

Executive Summary

Nel Paese esistono due partiti principali, il Partito Democratico e il Partito delle Isole Cook. I cambi di maggioranza sono frequenti e ripetuti anche all’interno di una singola legislatura.

Il Paese beneficia oggi di una certa stabilità macroeconomica grazie all’unione monetaria che la lega alla Nuova Zelanda.

È necessario che le Autorità mantengano la disciplina fiscale adottata negli ultimi anni per tenere la spesa pubblica e l’indebitamento sotto controllo.

Categoria OCSE: 6/7 Apertura con restrizioni Esame caso per caso

Condizioni di assicurabilità SACE

Principali indicatori economici (anni fiscali)

Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

BB- - -

-Rating

2002/03 2003/04 2004/05 2005/06p 2006/07p

PIL (variazione % reale) 8,0 4,2 3,0 3,5 3,5

Inflazione media annua (%) 2,0 0,9 1,7 2,0 2,0

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -0,8 -0,6 3,1

Bilancia dei pagamenti

Saldo transazioni correnti ($ mln) 19,0 17,0

Saldo transazioni correnti/PIL (%) 11,7 9,1

Cambio medio NZD/US$* 1,722 1,5087 1,4203 1,5975 1,6150

S: stime P: previsioni.

Fonte: ADB; *EIU-Bureau Van Dijk. L’anno fiscale inizia il 1° luglio

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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO

Rischio Politico

Politica interna. Le Isole Cook hanno un Parlamento composto da 24 rappresentati delle isole e da un rap-presentante neozelandese. Il Paese è abituato a continui cambi di maggioranza. Le ultime elezioni, tenutesi a settembre 2004, sono state vinte dal Partito Democratico. Tuttavia, alcune divisioni all’interno della maggio-ranza hanno portato alla creazione di una nuova coalizione, composta dal Partito delle Isole Cook e dal Te-mu Enua Party, rimasta al potere per due anni. Nel 2005 si è verificato un nuovo ribaltamento che ha portato alla Presidenza del Consiglio Terepai Maoate, leader dell’opposizione. Le prossime elezioni dovrebbero tener-si nel 2009. Il Paese è pacifico e non ha mai avuto problemi di violenza politica.

Relazioni internazionali. Le Isole Cook sono uno Stato autonomo, ma sono associate con la Nuova Zelan-da che è responsabile dei rapporti diplomatici, della politica estera e della difesa dell’arcipelago. Inoltre, i due Paesi hanno costituito un’unione monetaria (il dollaro neozelandese è la moneta ufficiale) che conferisce sta-bilità monetaria e finanziaria alle Isole Cook. Gli abitanti godono anche della cittadinanza neozelandese e ciò da loro accesso al mercato del lavoro dell’isola vicina.

Rischio Economico

Attività economica. Il tasso di crescita reale del PIL è stato del 3% nell’anno fiscale 2004/05 (30 giugno 2004-1 luglio 2005), in rallentamento rispetto al 4,7% dell’anno precedente soprattutto a causa di cinque cicloni

Attività economica. Il tasso di crescita reale del PIL è stato del 3% nell’anno fiscale 2004/05 (30 giugno 2004-1 luglio 2005), in rallentamento rispetto al 4,7% dell’anno precedente soprattutto a causa di cinque cicloni