Malaysia
MALAYSIA
Executive Summary
◆ La Malaysia ha mostrato ottime capacità di recupero dopo la crisi asiatica e negli ultimi anni la sua performance economica è stata positiva. Il nuovo piano di sviluppo è ambizioso, anche se rimangono i rischi legati ad incre-menti imprevisti nelle quotazioni del petrolio che, da un lato, sarebbero positive per il gettito pubblico - dato che il paese, anche se per poco, è un esportatore netto di tale materia prima - e, dall’altro, negative per crescita e inflazione.
◆ Il paese gode da lungo tempo di una forte stabilità politica e può essere considerato come il più moderato tra i paesi islamici, seppure alcune proposte recenti non siano state ben accolte dalle minoranze religiose nel paese.
◆ Il contesto operativo è molto positivo e diversi sono i punti di forza. Rimane qualche incognita relativa alla si-curezza nonostante i grandi sforzi del governo per mantenere il paese immune dalle tensioni che caratterizzano alcuni paesi vicini
◆ Notevoli i progressi fatti nella ristrutturazione del sistema bancario. Rimangono, tuttavia, da sviluppare alcuni aspetti inerenti alla vigilanza e all’efficienza del sistema.
Categoria OCSE: 2/7
PIL (variazione % reale) 5,4 7,1 5,3 5,5 5,8
Inflazione media annua (%) 1,1 1,4 3,0 3,1 2,7
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -5,3 -4,3 -3,7 -3,4 -2,7 Bilancia dei pagamenti
•Esportazioni ($ mld) 104,7 126,6 140,1 152,7 172,3
•Importazioni ($ mld) -79,0 -99,1 -108,6 -119,6 -141,2
•Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 25,7 27,5 31,5 33,2 31,1 Saldo transazioni correnti ($ mld) 13,2 14,9 20,4 21,5 22,8 Saldo transazioni correnti/PIL (%) 12,7 12,6 15,6 14,9 14,7
Debito estero totale ($ mld) 49,1 52,8 52,9 55,4 57,6
Debito estero totale/PIL (%) 47,2 44,6 40,0 38,2 37,3
Debt service ratio (%) 6,3 4,7 6,2 3,9 3,4
Riserve valutarie lorde ($ mld) 44,5 66,4 70,2 80,4 82,9 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,5 6,7 6,1 6,2 5,7
Cambio medio MYR/US$ 3,80 3,80 3,79 3,67 3,64
P: previsioni.
Fonti: FMI (article IV e WEO), EIU-Bureau Van Dijk.
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
La Malaysia è un paese monarchico con una Costituzione di tipo federale. Il re, supreme ruler del paese, ha so-lo poteri formali di rappresentanza senza esercitare effettivamente alcuno dei poteri fondamentali. Fino al-l’ottobre del 2003 e per 22 anni, essa è stata governata dal Primo Ministro Mahathir Mohamad, che ha ga-rantito al paese un elevato grado di stabilità politica.
Le elezioni politiche della primavera del 2004 sono state vinte, con un ampio vantaggio, dalla coalizione Ba-risan Nasional capeggiata dall’attuale Primo Ministro Abdullah Ahmad Badawi, il cui governo ha proseguito la linea di stabilità politica solcata dal suo predecessore.
Non vi sono quindi grandi rischi di natura politica nel breve-medio termine. Rimane, tuttavia, la questione dei rapporti tra la politica e la religione, molto importante in un paese storico crocevia tra Islamismo, Indui-smo e Cristianesimo. Quella islamica è la religione ufficiale, ma vi sono garanzie per la libertà di culto. La po-polazione non musulmana (il 40%) ha, tuttavia, vissuto con preoccupazione la recente proposta di adozione nel paese del diritto di famiglia islamico.
Relazioni Internazionali. La Malaysia fa parte del Commonwealth, dell’ASEAN e della WTO, oltre che di di-verse altre importanti organizzazioni internazionali. Le relazioni con altri paesi, specie quelli occidentali, so-no abbastanza strette. Da segnalare solo qualche frizione con Singapore, dopo l’abbandoso-no di un progetto ri-guardante la costruzione di un ponte di collegamento tra i due paesi, e con la Thailandia, i cui disordini nel-la parte meridionale hanno creato qualche tensione nei rapporti binel-laterali.
Rischio Economico
Attività economica. Dalla crisi finanziaria asiatica della fine degli anni novanta, un approccio di tipo prag-matico alla politica economica e le riforme strutturali hanno favorito la crescita; in particolare, dopo la forte frenata del 2001 e la ripresa del 2002, il tasso reale di espansione del PIL non è mai risultato inferiore al 5%, seppure in rallentamento tra il 2004 e il 2005.
Le previsioni per il 2006 e il 2007 sono favorevoli, grazie ad aspettative positive sulla domanda estera, specie nel settore dell’elettronica, considerata anche la buona fase del ciclo internazionale. Si prevede anche un’ele-vata espansione della domanda priun’ele-vata interna, grazie sia al consolidamento della robusta performance dei con-sumi sia alla ripresa degli investimenti in atto dal 2004. Il forte ritmo di sviluppo di questi ultimi prima del-la crisi asiatica ha comportato eccessi di capacità produttiva nell’economia post-crisi, con una loro conse-guente riduzione tra il 1998 e il 2003 (sotto il 10% in rapporto al PIL dopo essersi attestati sopra il 30% a me-tà degli anni novanta). Vi sono dubbi su un raggiungimento nel breve periodo dei livelli antecedenti la crisi.
I rischi maggiori sono legati ad eventuali ulteriori rialzi elevati dei prezzi del petrolio.
Ad aprile di quest’anno è stato comunicato da parte del governo il nono piano di sviluppo quinquennale per il quale sono stati stanziati 54 miliardi di dollari. L’obiettivo principale è la riduzione delle disuguaglianze nei redditi e nella ricchezza che ancora caratterizzano il paese, specie fra gruppi etnici diversi, per fare della Ma-laysia la prima economia del mondo islamico.
Spesa pubblica e inflazione. La gestione della finanza pubblica della Malaysia è stata caratterizzata dall’ado-zione di scelte equilibrate tra sostegno alla crescita e sostenibilità fiscale delle misure intraprese. Il deficit di bilancio è stato ridotto nel 2005 di 0,6 punti percentuali (al 3,7% del PIL) e continuerà a ridursi nel prossimo biennio. Tali risultati risentono però dell’elevato contributo fornito al gettito dagli introiti derivanti dal gas e dal petrolio; al netto di questi, il deficit rimarrebbe ancora al 7% del PIL, a causa soprattutto di un ridotto contributo del gettito dell’imposizione fiscale sui redditi di impresa.
Il tasso medio di inflazione, più che raddoppiato nel 2005 al 3% annuo, può ritenersi sotto controllo dato il
Malaysia
suo livello relativamente basso e la relativa stabilità della componente core (che esclude i prezzi energetici e quelli degli alimentari freschi). Nel 2006, esso dovrebbe rimanere invariato per poi ridursi lievemente, al 2,7%, nel 2007. Esso ha risentito della riduzione dei sussidi, molto alti (tra il 32% e il 59% sul prezzo al dettaglio a seconda del tipo di carburante), sui prezzi del carburante. Tale riduzione, auspicabile dal punto di vista fisca-le e dell’efficienza nei consumi, potrebbe tuttavia scaricare più direttamente sui prezzi interni eventuali ulte-riori incrementi delle quotazioni internazionali del greggio. Questo è il rischio maggiore, al quale tuttavia sembra essere associata, per il momento, una probabilità di accadimento relativamente bassa. Si prevede, in-fatti, che nel 2006, l’inflazione rimarrà invariata per poi ridursi lievemente, al 2,7%, nel 2007.
Bilancia dei pagamenti. I conti con l’estero malesi si sono rafforzati ulteriormente negli ultimi anni, in mo-do particolare nel 2005. Il ritmo di crescita dell’export è stato superiore a quello delle importazioni e si è re-gistrato un aumento del surplus della bilancia commerciale, che è previsto mantenersi nel 2006 per ritornare poi, nel 2007, sui livelli del 2005. Inferiore ma positivo e in crescita è risultato il saldo delle partite correnti (15,6% nel 2005) che, in rapporto al PIL, è atteso in lieve riduzione nel prossimo biennio.
I flussi di capitale hanno presentato una certa volatilità, anche relativamente all’evoluzione del tasso di cam-bio, e gli IDE hanno continuato il loro recupero dai valori successivi alla crisi asiatica.
Posizione debitoria e riserve valutarie. In un tale contesto macroeconomico si è ridotta la vulnerabilità ester-na del paese. Tra il 2003 e il 2005 il debito estero totale è stato ridotto in percentuale di più di sette punti di PIL, e si prevede che esso, sempre in rapporto al PIL, scenderà sotto il 40% nel 2006, con un servizio del de-bito in discesa al 3,9% nel 2006 e al 3,4% nel 2007.
Elevato è stato l’accumulo di riserve valutarie, che l’anno prossimo si dovrebbero attestare a quasi 83 miliar-di miliar-di dollari, con una copertura, in termini miliar-di mesi miliar-di import, stabile intorno a 6 sia a livello storico sia per il periodo di previsione.
Rimangono ancora, anche se in forma più leggera, i controlli sui capitali e i cambi introdotti come misura di uscita dalla crisi della fine degli anni novanta.
Tasso di cambio. Questa variabile, stabile tra il 2003 e il 2005, è prevista apprezzarsi sia nel 2006 che nel 2007.
Ciò è legato al fatto che la valuta malese è ritenuta sottovalutata – considerati i fondamentali dei conti esteri sottostanti e la recente uscita dal sistema di cambio di tipo peg. Quest’ultimo cambiamento è ritenuto im-portante dal FMI, che comunque auspica ulteriori passi verso una maggiore flessibilità del tasso di cambio.
Debito estero Crescita del PIL e delle esportazioni
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Bancario
Il sistema bancario domina largamente il sistema finanziario malese, rappresentando il 70% del totale delle attività di quest’ultimo. Notevoli progressi sono stati registrati nella ristrutturazione bancaria avviata in se-guito alla crisi asiatica. Le 54 banche esistenti alla fine degli anni novanta sono state costrette dal governo a fondersi in uno dei dieci gruppi sui quali è stato incentrato il processo di risanamento, con risultati positivi dal punto di vista della solvibilità e della liquidità ma anche della redditività. La quota dei non-performing loans sui prestiti totali è scesa al 6% alla fine del 2005 e l’indicatore di adeguatezza del capitale è rimasto sostenu-to. Il tutto grazie all’efficacia del nuovo sistema di assicurazione dei depositi introdotto nel 2004, che ha con-tribuito anche a rafforzare la fiducia dei risparmiatori all’interno del paese.
Malgrado gli importanti progressi, rimangono tuttora alcune debolezze nel sistema bancario: la vigilanza, spe-cie nei comparti delle famiglie, delle piccole e medie imprese e del credito “islamico” e alcune ineffispe-cienze de-rivanti da una regolamentazione ancora rigida, con riguardo soprattutto ai tassi sui depositi e le banche stra-niere.
Rischio Operativo
Il contesto operativo della Malaysia può essere considerato molto buono, in particolare dal punto di vista in-frastrutturale ma anche con riguardo alla corruzione e alla burocrazia, seppure per quest’ultima sia auspicabi-le un miglioramento in termini di efficienza. Anche il livello della sicurezza è eauspicabi-levato, ma la percezione dei rischi è cambiata, nonostante gli sforzi del governo, dopo gli attacchi terroristici nella non lontana isola in-donesiana di Bali.
Il sistema legale del paese, basato sul sistema di Common Law inglese, è favorevole all’iniziativa imprenditoria-le e sono garantiti l’indipendenza nei giudizi riguardanti imprenditoria-le attività straniere e il buon funzionamento dei vari livelli di giudizio. Inoltre il paese è firmatario di diversi accordi internazionali per la risoluzione delle contro-versie ed è stato anche creato un apposito centro per la gestione di arbitrati, mediazioni o conciliazioni relati-vamente a questioni di commercio internazionale. Molto più debole è, invece, la tutela della concorrenza, per la quale si registra l’assenza di linee guida specifiche; questo è un aspetto critico per gli investitori e il Governo, in attesa di una normativa specifica sul tema, è intervenuto con provvedimenti in alcuni settori. Il sistema fi-scale, basato su aliquote moderate, non costituisce un ostacolo agli investimenti esteri.
Il governo malese ha infine un atteggiamento di apertura verso gli investimenti dall’estero, anche se in modo selettivo a seconda del settore; vi sono restrizioni nel settore del gas e del petrolio, mentre l’apertura è totale nei settori manifatturieri high tech.
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono attualmente posizioni di finanziamento aperte nei confronti del Fondo e le ultime transazioni con esso risalgono a metà degli anni novanta.
Vi è un accordo riguardante la gestione del tasso di cambio. Dal settembre del 1998 al luglio del 2005, la va-luta locale è stata ancorata al dollaro statunitense (con un tasso di cambio pari a 3,8). A metà dello scorso an-no la banca centrale malese ha annunciato il passaggio ad una fluttuazione, seppure controllata, del cambio prendendo a riferimento un paniere di valute diverse.
Banca Mondiale. Vi è attualmente un solo progetto attivo, avviato a giugno del 1995 e riguardante l’ambiente per un valore di 2,4 milioni di dollari. Gli altri 89 progetti approvati tra il 1958 e il 1999, relativi
principal-Malaysia
mente all’ambiente, all’energia e all’educazione, sono stati tutti chiusi. L’ultimo programma strategico di as-sistenza al paese, rivolto ad attenuare le conseguenze sociali della crisi economica regionale, risale al 1999. At-traverso questo programma, sono stati approvati prestiti totali per un ammontare complessivo di 4,1 miliardi di dollari.
Banca Asiatica di Sviluppo. Tra il 1968 e il 1999, questa organizzazione ha approvato 177 progetti nei con-fronti della Malaysia. Mentre fino alla metà degli anni novanta, la maggior parte dei progetti erano stati co-stituiti da prestiti ed avevano interessato lo sviluppo delle infrastrutture e l’energia, a partire da tale periodo vi è stata una prevalenza di assistenza di tipo tecnico prevalentemente nei campi dell’educazione e anche del-la sanità.
Interscambio con l’Italia
Il valore dell’export dei beni italiani in Malaysia, nel 2005, è stato pari a 0,8 miliardi di euro circa, con una flessione del 12,5% rispetto all’anno precedente. Le importazioni italiane in valore, nello stesso anno, sono risultate uguali a 0,7 miliardi di euro circa, in aumento del 5% nel confronto con il 2004.
I settori più dinamici per le esportazioni italiane sono stati quelli dei prodotti della metallurgia (+196%, il set-tore con la maggiore quota sull’export italiano totale verso il paese), degli altri mezzi di trasporto (+183,2%) e del tessile (+18,1%). Le flessioni maggiori si sono, invece, registrate nei settori del legno e prodotti in legno (-69,3%), dell’elettrotecnica e dell’elettronica (-66,3%) e degli energetici raffinati (-40,6%); il primo e il terzo hanno, tuttavia, un’incidenza molto bassa sulle esportazioni complessive.
L’Italia è il 19° paese fornitore della Malaysia, con una quota dello 0,91% dopo Germania, Regno Unito e Francia tra i paesi dell’UE. Il nostro paese è inoltre il 20° mercato di sbocco – quinto nella UE – per i beni malesi.
Il flusso di investimenti diretti esteri dell’Italia in Malaysia è stato, nei primi nove mesi del 2005, pari a 5,1 milioni di dollari, un valore interamente generato da un solo progetto nel settore dei prodotti in gomma, ad estensione di un accordo già esistente con una partecipazione italiana del 70%.
A partire dal 1999, i progetti italiani approvati dal MIDA (Malaysian Industrial Development Authority) sono sta-ti diciassette, la maggior parte dei quali per la produzione di macchinari. Vi è attualmente la presenza di più di 70 imprese nazionali, che hanno aperto propri uffici o stipulato accordi di joint venture con imprese locali.
Non operano invece nel paese banche italiane.
Esportazioni italiane in Malaysia per settori
(2005, %) Interscambio commerciale con la Malaysia
(1996-2005, mln€)
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Esposizione SACE al 31 marzo 2006
Gli impegni di SACE in Malaysia ammontano a 10,1 milioni di euro, di cui 3,0 milioni a breve termine e 7,1 milioni a medio-lungo termine.
I sinistri in corso ammontano a 0,03 milioni di euro.
Gli indennizzi pagati da recuperare, legati a rischio di tipo commerciale, ammontano a 0,04 milioni di euro.
L’esposizione complessiva di SACE in Malaysia (comprensiva della quota interessi degli impegni in essere) ammonta a 11,6 milioni di euro, una quota marginale dell’esposizione globale.
Maldive
MALDIVE
Executive Summary
◆ Il Presidente Gayoom è in carica dal 1978; recentemente, ha mostrato l’intenzione di voler avviare una fa-se di democratizzazione attraverso la redazione di una nuova carta costituzionale e la creazione di un si-stema multi-partitico. Le elezioni dovrebbero tenersi nel 2008. Non ci sono elementi interni od esterni che possano compromettere la stabilità del Paese, sebbene esista un movimento di opposizione al Presidente.
◆ Nel 2005 la situazione macroeconomica del Paese è stata compromessa dallo tsunami e i principali indi-catori economici hanno subito un deciso peggioramento. La ripresa del settore turistico dovrebbe garan-tire il recupero della crescita dell’arcipelago.
◆ Il contesto operativo è favorevole agli investitori stranieri. È necessario un adeguamento delle infrastrut-ture colpite dallo tsunami.
PIL (variazione % reale) 8,5 8,8 -5,5 9,0 6,0
Inflazione media annua (%) -2,9 6,4 3,3 2,8 2,5
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)* -3,4 -1,7 -12,3 … …
Bilancia dei pagamenti
•Esportazioni: riexport incluse ($ mln)* 151,9 181,0 169,6 … …
•Importazioni ($ mln)* 414,3 567,3 686,8 … …
•Saldo Bilancia Commerciale ($ mln)* -262,4 -386,3 -517,2 … …
•Saldo transazioni correnti ($ mln) -32 -129 -298 … …
•Saldo transazioni correnti/PIL (%) -4,6 -16,1 -40,0 -21,4 -16,9
Debito estero totale ($ mln)* 289,5 331,8 481,6 … …
Debito estero totale/PIL (%)* 41,9 41,5 58,9
Debt service ratio (%) 4,0 4,5 7,6 … …
Riserve valutarie lorde ($ mln)* 161,0 205,2 187,2 … …
Riserve valutarie lorde(mesi import.)* 3,6 3,4 2,5
Cambio medio MVR/US$ 12,8 12,8 12,8 … …
S: stime P: previsioni.
Fonte: ADB, *FMI
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
Politica interna. Il Presidente Maumoon Abdul Gayoom è al potere dal 1978. La Costituzione non fa distin-zione tra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Il Presidente è capo di Stato, capo del Governo, coman-dante in capo dell’esercito e comancoman-dante delle forze di polizia. Inoltre egli è responsabile della diffusione del-l’Islam, la religione di Stato. Nel giugno 2005 il Parlamento, su proposta del Presidente, ha votato per la crea-zione di un sistema multi-partitico. Le prossime elezioni, previste per il 2006, sono state posticipate alla fine del 2008. La ragione ufficiale è la necessità di redigere e approvare la nuova Costituzione che dovrebbe esse-re terminata quest’anno e esse-resa operativa per la metà del 2007.
Relazioni internazionali. Il Paese ha sempre mantenuto ottime relazioni diplomatiche con l’India, che è sta-ta anche la principale sostenitrice nelle operazioni di assistenza, soccorso e ricostruzione post-tsunami. La co-operazione tra le due nazioni comprende l’ambito militare, con l’invio di uomini, tecnici e mezzi corazzati al fine di condurre, secondo le indicazioni del Governo maldiviano, operazioni anti-contrabbando e anti-ter-rorismo. Il Paese è membro del Commonwealth e della South Association of Regional Co-operation (SAARC).
Rischio Economico
Attività economica. Fino a dicembre 2004, la performance economica delle Maldive era stata decisamente po-sitiva. Nell’ultima decade, il PIL pro capite era cresciuto del 60% grazie all’ottimo andamento del settore tu-ristico che rappresenta la principale fonte di reddito del Paese insieme alla pesca. A causa dello tsunami, tut-tavia, nel 2005 tutti i principali indicatori macroeconomici hanno subito un deterioramento. Il costo della ri-costruzione è stato stimato intorno ai 375 milioni di dollari (circa il 50% del PIL nel 2004). Il Paese ha regi-strato un brusco decremento della crescita passando dall’8,8% nel 2004 al -5,5% nel 2005. Attualmente i la-vori di ricostruzione sono in corso e i flussi turistici sono ripresi in maniera sostenuta; si prevede perciò una ripresa: 9% nel 2006 e 6% nel 2007.
Spesa pubblica e inflazione. Nel 2004, grazie ad un cospicuo aumento delle entrate fiscali e una diminuzio-ne delle spese, le Maldive hanno registrato una diminuziodiminuzio-ne del disavanzo pubblico (1,7% del PIL, rispetto al 3,4% nel 2003). Nel 2005 lo tsunami ha comportato una diminuzione delle entrate del turismo e un deci-so aumento delle spese deci-sociali e il disavanzo pubblico è stato pari al 12,3% del PIL. È molto probabile che nel 2006 le necessità di spesa superino di molto le entrate e quindi si registri nuovamente un disavanzo con-sistente.
Il tasso medio di inflazione, sebbene in passato sia sempre stato sotto controllo, nel 2004 è stato del 6,4% a causa di un aumento inaspettato del prezzo del pesce che ha un peso notevole nell’indice dei prezzi al con-sumo. Nel 2005 il tasso di inflazione è stato pari al 3,3%. Per i prossimi due anni si prevede una costante di-minuzione (2,8% nel 2006 e 2,5% nel 2007).
Bilancia dei pagamenti. La bilancia commerciale ha subito un progressivo peggioramento e, negli ultimi due anni, il disavanzo è passato da 262 milioni di dollari a 517 milioni. Negli ultimi 5 anni, inoltre, il saldo del-le partite correnti è sempre stato in disavanzo. Anche in questo caso lo tsunami ha peggiorato la situazione:
nel 2005 il disavanzo corrente ammontava 298 milioni di dollari (pari al 40% del PIL) rispetto a 129 milioni nel 2004 (pari al 16,1% del PIL). Per il 2006-07 si prevede il ridimensionamento di tale situazione, con il dis-avanzo che dovrebbe ridursi al 21,4% del PIL nel 2006 e al 16,9% nel 2007.
Posizione debitoria e riserve valutarie. Anche l’ammontare del debito estero riflette le conseguenze della ca-lamità naturale. A fine 2004 il debito ammontava a 332 milioni di euro, pari al 41,5% del PIL, mentre a fine 2005 ha toccato l’ammontare di 482 milioni, pari al 58,9% del PIL. L’ammontare delle riserve internazionali è declinato solo leggermente, passando da 205 milioni di dollari (3,4 mesi di importazioni) a fine 2004 a 187
Maldive
milioni (pari a 2,5 mesi di importazioni) a fine 2005.
Tasso di cambio. La rufiyaa è ancorata al dollaro e il tasso di cambio rufiyaa/$ è pari a 12,8. Grazie a tale re-gime di cambio il deprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro ha aumentato la competitività delle Mal-dive.
Rischio Bancario
Il sistema bancario delle Maldive è di piccole dimensioni. La Bank of Maldives (parzialmente posseduta dallo Stato) è la sola banca commerciale locale. Le altre quattro banche sono di proprietà straniera (State Bank of India, HSBC, Bank of Ceylon e Habib Bank). A queste si aggiunge la State Trading Organization, un’istituzione preposta all’erogazio-ne di crediti per gli impiegati statali. La Maldives Moall’erogazio-netary Authority agisce come ente regolatore del sistema e svol-ge le funzioni di banca centrale.
Rischio Operativo
Il sistema legale è favorevole agli investimenti esteri e prevede diverse garanzie. Gli investitori non hanno limitazio-ni particolari nell’avviare nuovi investimenti nel Paese ma i progetti che impiegano personale delle Maldive godono
Il sistema legale è favorevole agli investimenti esteri e prevede diverse garanzie. Gli investitori non hanno limitazio-ni particolari nell’avviare nuovi investimenti nel Paese ma i progetti che impiegano personale delle Maldive godono