Gli impegni di SACE in Indonesia ammontano a 31,52 milioni di euro pari allo 0,2% sul totale degli impe-gni, di cui 0,1 milioni a BT e 31,42 milioni a MLT.
I sinistri in corso ammontano a 0,05 milioni di euro.
Gli indennizzi pagati da recuperare ammontano a 18,96 milioni di euro (di cui 16,68 ristrutturati).
L’esposizione complessiva di SACE in Indonesia (comprensiva della quota interessi degli impegni in essere) ammonta a 54,5 milioni di euro, pari allo 0,2% dell’esposizione globale.
Esportazioni italiane in Indonesia per settori (2005, %)
Interscambio commerciale con l’Indonesia (1996-2005, mln€)
Laos
LAOS
Executive Summary
◆ La situazione politica del Paese è stabile. Tuttavia, nel lungo periodo, l’insoddisfazione per la mancata diffusione del benessere potrebbe creare tensioni.
◆ Il Laos ha registrato negli ultimi anni una robusta crescita economica, guidata dalla forte espansione del settore in-dustriale, ma rimane tra i paesi più poveri al mondo. La finanza pubblica costituisce il maggiore fattore di rischio, data la ristretta base imponibile.
◆ Le prospettive economiche del Paese sono favorevoli. Tuttavia, la stabilità dell’economia laotiana dipenderà in mo-do cruciale dalla capacità del Governo di attuare il programma di riforme strutturali, specialmente in ambito fiscale.
Categoria OCSE: 7/7 Sospensiva
Condizioni di assicurabilità SACE
Principali indicatori economici
P: previsioni
Fonte: FMI (2005 Article IV, February 2006).
Rating
2002 2003 2004 2005p 2006p
PIL (variazione % reale) 5,9 6,1 6,4 7,0 7,1
Inflazione media annua (%) 10,6 15,5 10,5 7,2 6,8
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
(inclusi gli aiuti) -3,3 -5,7 -3,4 -3,5 -4,0
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni f.o.b. (US$ mln) 370,0 450,0 500,0 659,0 749,0
•Importazioni c.i.f. (US$ mln) -633,0 -694,0 -977,0 -1.142,0 -1.239,0
•Saldo Bilancia Commerciale (US$ mln) -263,0 -244,0 -478,0 -483,0 -490,0
•Saldo transazioni correnti,
incl. trasf. (US$ mln) -131,0 -174,0 -361,0 -464,0 -394,0
•Saldo transazioni correnti/PIL,
incl. trasf. (%) -7,2 -8,1 -14,4 -16,4 -12,7
Debito estero totale (US$ mln) 1.717,0 1.915,0 2.086,0 2.225,0 2.416,0
Debito estero totale/PIL (%) 94,0 90,0 83,0 79,0 78,0
Debt service ratio (%) 6,7 6,7 7,5 7,8 7,6
Riserve valutarie lorde ( US$ mln) 196,0 214,0 227,0 229,0 250,0 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,0 3,7 3,4 3,0 3,0 Cambio LAK/US$ (fine periodo)
(tasso di cambio applicato dalle banche) 10.680,0 10.467,0 10.377,0 -
-80
RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
Politica interna. La situazione politica è stabile e dovrebbe mantenersi tale nel medio periodo grazie al do-minio del Partito Popolare Rivoluzionario Lao (LPRP), al governo dal 1975, dovuto all’assenza di un’opposi-zione organizzata: tutti gli altri partiti sono infatti vietati. Le recenti tensioni interne al LPRP tra la faun’opposi-zione vietnamita e quella cinese, insieme alla guerriglia (sia pur contenuta) portata avanti dal gruppo etnico mino-ritario Hmong, non sembrano aver inciso in maniera significativa sulla stabilità complessiva del Paese. Tutta-via, nel lungo periodo, lo scontento diffuso relativo all’eventuale mancato progresso economico e l’incapaci-tà dell’attuale leadership di mantenere un rigoroso controllo sul processo di riforme economiche in atto po-trebbero aprire la strada alla formazione di gruppi politici organizzati e condurre ad una seria crisi di legitti-mità del sistema.
Relazioni internazionali. La politica estera del Laos ha subito un significativo riallineamento in seguito al collasso dell’URSS, da cui dipendeva pressoché totalmente: la fine degli aiuti sovietici ha infatti spinto il Go-verno laotiano a ricercare il dialogo con la Cina, trovando in essa una nuova fonte di sostegno sia ideologi-co che finanziario. Nonostante Pechino abbia cercato recentemente di accrescere la propria influenza su Vien-tiane, il Vietnam rimane l’alleato politico più importante del Laos. Se le relazioni con Myanmar e Cambogia non presentano particolari problemi, quelle con la Thailandia (di vitale importanza da un punto di vista eco-nomico) sono al contrario piuttosto tese a causa delle ambizioni regionali di quest’ultima. La cooperazione regionale all’interno dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), cui il Laos ha aderito nel 1997, rappresenta per il Paese il principale strumento tramite cui difendere i propri interessi e perseguire l’in-tegrazione economica e commerciale: nel novembre 2004, il Laos ha ospitato per la prima volta il summit an-nuale dell’ASEAN, avvalorando in tal modo la propria immagine internazionale. Per quanto riguarda le rela-zioni con gli USA, profondamente segnate dall’intervento militare statunitense in Indocina negli anni ’60 e
’70, è da segnalare un miglioramento in seguito al progresso compiuto dalle Autorità governative laotiane nel combattere la produzione illecita di oppio.
Rischio Economico
Attività economica. Il PIL del Laos ha registrato negli ultimi anni una robusta crescita reale, raggiungendo nel 2005 il livello più alto dal 2000 (7%). Tale performance è da imputare all’espansione del settore minerario e di quello idroelettrico, che ha permesso all’industria di mantenere, per il quinto anno consecutivo, una cre-scita a due cifre (13%). L’economia nel medio periodo dovrebbe accrescersi mediamente del 6-7%, sostenuta dagli investimenti relativi alla costruzione della diga idroelettrica Nam Theun 2 (il cui completamento è pre-visto nel 2009), dalla continua espansione della produzione di oro e rame e dallo sviluppo della commercia-lizzazione dell’agricoltura.
Spesa pubblica e inflazione. Nel 2005, il Governo ha mantenuto una politica fiscale relativamente prudente:
il deficit di bilancio dovrebbe essersi attestato al 3,5% del PIL (inclusi gli aiuti), rimanendo sostanzialmente invariato rispetto al 2004 (3,4%). Tuttavia, il FMI prevede un peggioramento dei conti pubblici nel 2006 (-4%) a causa di un’accelerazione nell’incremento della spesa pubblica (dal 15,9% al 17,1% del PIL). Non-ostante il lieve aumento delle entrate pubbliche, la base imponibile rimane piuttosto ristretta: l’incompleta at-tuazione delle riforme fiscali costituisce, infatti, il maggiore fattore di rischio per la stabilità macroeconomica e la strategia di riduzione della povertà del Paese. L’inflazione media annua è scesa progressivamente dal 15,5% nel 2003 al 7,2% nel 2005, attestandosi al livello più basso dell’ultimo decennio. Tuttavia, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un rialzo nell’ottobre 2005 (9,4%), riflettendo un aumento dei prezzi del ri-so (provocato dalle alluvioni lungo il Mekong) e di quelli dei combustibili (cresciuti del 45% nel 2005). Per il
Laos
2006, il FMI prevede un lieve rallentamento dell’inflazione media annua al 6,8%.
Bilancia dei pagamenti. Negli ultimi anni, il deficit della bilancia commerciale è quasi raddoppiato (da 263 milioni di dollari nel 2002 a 483 milioni previsti per il 2005), riflettendo l’aumento dei prezzi internazionali del petrolio e, soprattutto, quello delle importazioni di beni di produzione necessari alla realizzazione dei progetti nel settore minerario e idroelettrico. Per il 2006, il FMI prevede un ulteriore, sia pur contenuto, peg-gioramento del disavanzo commerciale, poiché la crescita in valore delle esportazioni dovrebbe rallentare dal 31,8% nel 2005 al 13,7% nel 2006. Tuttavia, anche la crescita delle importazioni è prevista in calo (dal 16,9%
nel 2005 all’8,5% nel 2006). Il deficit di parte corrente (inclusi i trasferimenti ufficiali) è progressivamente au-mentato sia in termini assoluti (da 131 milioni di dollari nel 2002 a 464 milioni previsti per il 2005) che in rapporto al PIL (dal 7,2% nel 2002 al 16,4% previsto per il 2005) a causa del crescente disavanzo commer-ciale. Tuttavia, il deficit delle partite correnti, che dovrebbe rimanere elevato (12-15% del PIL) nel breve pe-riodo, è previsto in rapido calo entro il 2010 in seguito al completamento della diga idroelettrica NT2, la cui costruzione ha richiesto ingenti investimenti. Gli IDE, attratti dai progetti nel settore minerario e in quello idroelettrico, sono cresciuti da 17 milioni di dollari nel 2004 a 27 milioni nel 2005.
Posizione debitoria e riserve valutarie. Nonostante il debito estero sia diminuito in rapporto al PIL negli ul-timi anni, esso rimane elevato: il Paese, infatti, possiede i requisiti per beneficiare dell’assistenza finanziaria nel quadro dell’iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries), ma il Governo di Vientiane ha finora affer-mato di non volersene avvalere. Alla fine del 2004, lo stock del debito estero del Laos ammontava a 2.086 mi-lioni di dollari, pari all’83% del PIL. Il 73% di questo debito era dovuto alle IFI (l’ADB è il maggiore credi-tore multilaterale, seguito dalla WB e dal FMI), il 21% a creditori bilaterali (il 19% alla Federazione Russa e il 2% al Giappone), mentre il restante 6% era di natura commerciale. Grazie alla struttura prevalentemente concessional del debito estero, il servizio del debito appare sostenibile: il debt-service ratio, pur essendo cresciu-to dal 6,7% nel 2003 al 7,8% nel 2005, si mantiene ampiamente al di sotcresciu-to della soglia di sostenibilità indi-cata dal FMI (15%). Le riserve valutarie lorde hanno registrato un progressivo aumento dal 2002, raggiun-gendo nel 2005 circa 230 milioni di dollari (corrispondenti a 3 mesi di importazioni). Per il 2006, il FMI pre-vede un ulteriore incremento delle riserve a 250 milioni di dollari.
Tasso di cambio. Nel settembre 1995, il Laos ha adottato un regime di cambio semi-flessibile che ha permes-so alla Banca Centrale di attenuare le fluttuazioni nel mercato valutario senza intaccare le riserve. Tuttavia, gli esperti del FMI auspicano una maggiore flessibilità nella gestione del tasso di cambio poiché, a loro avviso, essa non produrrebbe effetti negativi sulla competitività del Paese dato l’elevato livello di dollarizzazione (cir-ca il 70% dei depositi ban(cir-cari sono in valuta straniera). Negli ultimi tre anni, il tasso di (cir-cambio è rimasto so-stanzialmente stabile, ma l’ADB prevede per il 2006 e 2007 un leggero deprezzamento in termini nominali della divisa laotiana, il kip, nei confronti del dollaro.
Debito estero Crescita del PIL ed esportazioni
82
RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Bancario
Il sistema bancario laotiano è dominato da tre banche commerciali di proprietà statale, Banque pour le Com-merce Exterieur du Laos, Lane Xang Bank e Lao May Bank, che detengono circa il 70% delle attività totali. Sot-to la supervisione della WB e dell’ADB, è staSot-to avviaSot-to un processo di fusione tra le prime due banche, men-tre sono stati ricercati azionisti strategici per la terza. Il sistema risulta gravato da un pesante carico di non-per-forming loans (NPL), generati sia da prestiti dettati prevalentemente da esigenze politiche, sia da una insuffi-ciente cultura del credito non solo nel settore pubblico, ma anche in quello privato. Nel 1994, una ricapita-lizzazione pubblica ha portato ad un sollievo soltanto temporaneo, non essendo accompagnata dalla fine del-le pratiche di prestito non commerciadel-le. Tuttavia, alcuni progressi sono stati compiuti nel riformare il settore bancario grazie, soprattutto, ai programmi di sostegno delle IFI: la gestione del credito è stata rafforzata e con-sulenti internazionali sono stati designati per fornire assistenza tecnica (in particolare nell’area della gestione del rischio di credito), ma il problema dei NPL rimane legato alla ristrutturazione delle società di proprietà statale altamente indebitate. Secondo gli esperti del FMI, l’ulteriore potenziamento del settore bancario di-penderà dalla capacità di migliorare la supervisione della Banca Centrale e i meccanismi di applicazione dei contratti. Per quanto riguarda le banche straniere, il ruolo di queste ultime rimane sostanzialmente confinato al finanziamento degli scambi commerciali, nonostante un emendamento al Decreto Legge sulle banche com-merciali abbia già permesso alle banche straniere di operare su scala nazionale.
Rischio Operativo
L’atteggiamento nei confronti degli investimenti esteri è migliorato da quando il Governo di Vientiane ha av-viato, nel 1986, un processo (sia pur rigidamente controllato) di apertura graduale dell’economia. Tuttavia, il livello di IDE nel Paese rimane piuttosto limitato a causa della mancanza di indipendenza del sistema giudi-ziario che vanifica in sostanza le garanzie offerte dal sistema legale. Al fine di attrarre gli IDE, le Autorità lao-tiane hanno adottato nel 1994 una Legge sugli investimenti esteri, supervisionata dal Dipartimento degli In-vestimenti Domestici e Stranieri (DDFI), che garantisce questi ultimi contro l’esproprio e la nazionalizzazio-ne e prevede la possibilità di rimpatrio dei profitti delle società. Inoltre, sulla base di tale legge, gli investito-ri esteinvestito-ri possono acquisire fino al 100% di imprese locali in ogni settore dell’economia, eccetto il minerainvestito-rio e l’idroelettrico, ma tale diritto decade nei casi in cui esso colpisca la sicurezza nazionale, l’ambiente e la salu-te pubblica. Proprio l’insalu-terpretazione restrittiva di questa clausola da parsalu-te delle Autorità spiega il motivo per cui alcuni settori, come le telecomunicazioni e l’import/export, siano rimasti sostanzialmente chiusi agli in-vestitori esteri.
Nel 2004, il Governo ha creato la prima Zona Economica Speciale (SEZ) del Laos nell’intento di dar vita ad un punto nodale per il commercio, i servizi e l’industria manifatturiera dei sei paesi bagnati dal fiume Me-kong. A tal fine, sono stati introdotti diversi incentivi agli investimenti, tra cui l’esenzione dalle imposte sui consumi e sul fatturato.
Nel gennaio 2005, il sistema fiscale è stato riformato, grazie all’aiuto di consulenti svedesi, allo scopo di ren-derlo più trasparente e ridurre la dipendenza del Paese dagli aiuti. Al fine di attrarre maggiori investimenti esteri, il Governo ha annunciato nell’agosto 2004 una serie di incentivi senza però fornire un termine ultimo di attuazione. Tali sgravi fiscali comprendono: la riduzione dell’aliquota sulle società straniere dal 20% al 3%
(rispetto al 35% previsto per le società laotiane); l’abbassamento delle tariffe sulle importazioni di materie pri-me dal 20% all’1% e la riduzione dell’IVA dal 10% al 3%. Inoltre, il Governo sta cercando di sviluppare il nord del Paese, offrendo agli investitori esteri l’esenzione dalle tasse per un periodo compreso tra gli 8 e i 12 anni nelle aree commerciali e fino a 15 anni nelle aree industriali, ben al di sopra dei 2-4 anni proposti
altro-Laos
ve. Nel complesso, il carico fiscale è basso.
Come in ogni altro stato monopartitico, i principali ostacoli per gli investitori sono legati alla lentezza della burocrazia e alla corruzione. Nel 2005, Transparency International classificava il Laos alla 77maposizione su 158 nel suo annuale Corruption Perception Index, subito prima della Cina. Inoltre, l’afflusso regolare di aiuti dall’e-stero e la crescita sia della produzione che del traffico di droga hanno arricchito una piccola e corrotta élite, la cui prosperità è alla base della disaffezione della popolazione nei confronti del Governo.
Il sistema delle infrastrutture è arretrato al di fuori della capitale Vientiane ed è completamente obsoleto nel-le remote aree rurali del Paese, ma alcuni progressi sono stati compiuti grazie all’assistenza ed agli aiuti dal-l’estero.
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Nell’aprile 2001 è stato approvato il secondo Poverty Reduction and Growth Facilility Arrangement (PRGF) per 31,7 milioni di DSP (circa 47,6 milioni di dollari), di cui soltanto 18,1 sono stati erogati. Tale accordo è scaduto nell’aprile 2005: solo tre review su sei sono state completate a causa del mancato progresso relativo alle riforme strutturali, fatto che testimonia (secondo quanto affermato nell’Ex Post Assessment) l’insufficiente impegno da parte del Governo di Vientiane.
Banca Mondiale. Al 30 settembre 2005, la Banca Mondiale aveva finanziato progetti per un totale di 831,9 milioni di dollari, la maggior parte dei quali sono stati attivati nel settore delle infrastrutture. La WB ha com-pletato 30 progetti per un ammontare complessivo di 600,2 milioni di dollari, mentre al momento vi sono 17 progetti attivi pari a 231,7 milioni di dollari. Nel marzo 2005, è stato presentato al Board della Banca la Co-untry Assistance Strategy (CAS) 2005-2008, programma di sostegno alla National Growth and Poverty Eradication Strategy (NGPES) di circa 128 milioni di dollari.
Banca Asiatica di Sviluppo. Dal 1970, l’ADB ha approvato 62 prestiti (di cui 27 nel settore delle infrastrut-ture) per un totale di 1,1 miliardi di dollari al 31 dicembre 2004, quando 23 di tali prestiti erano ancora atti-vi. Sempre a fine 2004, l’assistenza tecnica ammontava a 101,9 milioni di dollari. Nell’agosto 2005, quattro ulteriori finanziamenti sono stati approvati: un prestito ed un dono per il settore pubblico, un’agevolazione agli investimenti ed una garanzia per il settore privato. L’ADB è attualmente impegnata nel Country Strategy and Program (CSP), adottato nell’agosto 2001, con l’obiettivo di ridurre la povertà attraverso una crescita eco-nomica sostenibile, uno sviluppo sociale inclusivo ed una buona governance.
Interscambio con l’Italia
Nel 2004, l’Italia occupava l’8° posto tra i paesi destinatari delle esportazioni laotiane, ma l’interscambio è di scarsa rilevanza. Nel 2005, le esportazioni italiane sono state pari a 1,1 milioni di euro, in calo del 23,6% ri-spetto all’anno precedente, mentre le importazioni dal Laos sono state pari a 7,8 milioni di euro, in calo del 25,7% rispetto al 2004. La prima voce delle esportazioni italiane nel paese è rappresentata dalla meccanica strumentale, per un valore pari al 50% dell’export totale, in notevole aumento rispetto al 2004 (+459%). L’I-talia importa principalmente abbigliamento per un valore pari al 68,7% dell’import totale.
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