SRI LANKA
Executive Summary
◆ Le prospettive economiche dello Sri Lanka sono positive, anche se rimangono squilibri strutturali legati al-la debole posizione fiscale e al cronico disavanzo commerciale.
◆ Il Governo mantiene buoni rapporti con le IFI e i donatori, che si sono impegnati a sostenere il Paese nel-la ricostruzione dopo lo Tsunami del 2004.
◆ L’incertezza principale deriva dalla situazione politica, caratterizzata dal conflitto con il gruppo separatista delle Tigri Tamil. Il contesto operativo è in generale favorevole agli investimenti esteri, anche se frenati dal-la scarsità delle infrastrutture e daldal-la situazione redal-lativa aldal-la sicurezza.
Categoria OCSE: 5/7
Apertura con restrizioni Plafond paese di € 50 mln Rischio sovrano: operatività nel rispetto dei limiti del FMI Rischio privato: esame caso per caso
PIL (variazione % reale) 6,0 5,4 6,0 5,6 5,7
Inflazione media annua (%) 6,3 7,6 11,6 6,9 5,4
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -7,8 -7,7 -7,2 -8,8 -8,0 Bilancia dei pagamenti
•Esportazioni ($ mld) 5,1 5,8 6,3 7,1 7,7
•Importazioni ($ mld) -6,0 -7,2 -8,2 -9,0 -9,6
•Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -0,9 -1,4 -1,9 -1,9 -1,9
•Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,1 -0,7 -0,7 -1,0 -0,8
•Saldo transazioni correnti/PIL (%) -0,6 -3,4 -3,0 -3,8 -2,9
Debito estero totale ($ mld) 10,2 10,9 11,1 12,1 12,9
Debito estero totale/PIL (%) 56,1 54,3 46,4 46,3 45,9
Debt service ratio (%) 7,4 9,6 6,7 8,6 8,6
Riserve valutarie lorde ($ mld) 2,3 2,1 2,7 2,7 2,7
Riserve valutarie lorde (mesi import.) 3,6 2,9 3,3 3,1 2,9
Cambio medio LKR/US$ 96,5 101,2 100,5 104,0 107,6
S: stime P: previsioni.
Fonte: EIU-Bureau Van Dijk, maggio 2006.
136
RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
Politica Interna. Le elezioni presidenziali del novembre scorso hanno visto la vittoria di Mahinda Rajapakse della Freedom Alliance, che aveva temporaneamente ricoperto la carica di Primo Ministro dall’aprile 2004. Ra-japakse, insieme al neo Primo Ministro Wickremanayake, ha inaugurato una linea dura nei confronti del grup-po separatista delle Tigri Tamil – con cui era in vigore una tregua dal 2002 – e da allora si è assistito a una re-crudescenza degli scontri.
Relazioni Internazionali. Il Governo intrattiene stretti rapporti con le IFI e i Paesi occidentali, che hanno contribuito allo sforzo della ricostruzione dopo lo Tsunami del 2004. Il Paese è membro della South Asian As-sociation for Regional Cooperation (SAARC).
Rischio Economico
Attività economica. La performance economica dello Sri Lanka non ha risentito in maniera significativa degli effetti dello Tsunami del 2004. Se da un lato la pesca e il turismo sono stati i settori maggiormente colpiti, la produzione agricola (in particolare tè e riso) ha registrato un aumento considerevole e anche il settore mani-fatturiero ha mostrato un buon andamento. Inoltre, i Paesi donatori si sono impegnati a finanziare una quo-ta considerevole della ricostruzione (3 miliardi di dollari in 3-4 anni), con ricadute sicuramente positive per l’economia. Nel complesso, la crescita del PIL reale si è attestata al 6% nel 2005 e quest’anno dovrebbe man-tenersi al 5,6%.
Spesa pubblica e inflazione. Lo Sri Lanka soffre di un deficit di bilancio consistente, a causa dell’insufficiente raccolta fiscale. Il Governo ha attuato importanti interventi di razionalizzazione del sistema e il disavanzo – seppure ancora elevato – è gradualmente diminuito al 7,2% del PIL nel 2005. Tuttavia, per quest’anno l’au-mento della spesa per la ricostruzione dovrebbe comportare un nuovo aggravio del disavanzo all’8,8% del PIL. A partire dalla seconda metà del 2004, l’allentamento della politica monetaria e la dinamica sostenuta dei prezzi del petrolio hanno indotto un aumento dell’inflazione, che ha raggiunto l’11,6% medio nel 2005.
Le Autorità hanno quindi attuato una stretta monetaria che dovrebbe consentire di riportare l’inflazione al di sotto del 10% (6,9% previsto per quest’anno).
Bilancia dei pagamenti. La bilancia commerciale del Paese è afflitta da un deficit cronico, esacerbato dagli elevati prezzi internazionali del petrolio che incidono sulle importazioni. Il disavanzo commerciale è in par-te compensato dalle consispar-tenti rimesse degli emigrati e il deficit correnpar-te dovrebbe atpar-testarsi quest’anno al 3,8% del PIL, per poi diminuire al 2,9% nel 2007.
Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero del Paese è caratterizzato da un elevato grado di con-cessionalità: a fine 2005 esso ammontava al 46,4% del PIL, ma il debt-service ratio si mantiene contenuto, al di sotto del 10%. Nel 2005 è ripreso l’accumulo di riserve, che hanno superato la soglia minima dei 3 mesi di importazioni.
Tasso di cambio. Le Autorità monetarie hanno adottato un tasso di cambio completamente flessibile a parti-re dal 2001. Dopo un lieve appparti-rezzamento indotto nel 2005 dall’intervento dei donatori in seguito allo tsu-nami, per quest’anno si stima un lieve deprezzamento in termini nominali.
Sri Lanka
Rischio Bancario
Il sistema bancario dello Sri Lanka è costituito da: 11 banche commerciali (CB) di cui 2 pubbliche (Bank of Ceylon e People’s Bank) e 9 private; da 14 banche specializzate (SB), che includono le banche di sviluppo e la National Savings Bank, la terza banca del Paese; da 11 banche estere e da altri enti finanziari non bancari. Le banche locali (CB e SB) detengono quasi il 60% degli asset totali. I non-performing loans (NPL) sono in calo.
In base ai dati della Banca Centrale, a fine giugno 2005 le CB presentavano un livello di NPL del 9,5% (sui prestiti totali) e un livello di capitalizzazione del 9,8%, mentre le SB registravano un livello di NPL dell’11%
e un livello di capitalizzazione del 27,4%.
Nonostante i piani di privatizzazione delle 2 banche pubbliche siano stati per il momento accantonati, la ri-strutturazione del settore prosegue con l’assistenza tecnica del FMI.
Rischio Operativo
Il quadro legislativo del Paese è piuttosto datato e necessita di riforme. Le Autorità cingalesi hanno recente-mente annunciato una revisione dei codici commerciali mirata a creare un contesto maggiorrecente-mente favorevo-le agli investimenti esteri.
Il Paese ha ratificato le Convenzioni di Washington e New York e con l’Italia è in vigore l’accordo bilaterale di promozione e protezione degli investimenti. Il Board of Investment è l’organo preposto alla promozione e all’autorizzazione degli investimenti esteri e dal 2002 non vi sono restrizioni all’acquisizione di partecipazio-ni in banche o società pubbliche di servizi da parte di società estere.
Il principale ostacolo all’afflusso degli investimenti esteri è costituito dalla situazione relativa alla sicurezza e dalle scarse infrastrutture, bersagliate dalle azioni dei separatisti e danneggiate dallo tsunami nel 2004.
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Ad aprile è scaduta la PRGF triennale approvata nel 2003, senza che ve-nissero erogate tutte le tranche. In occasione dell’ultima revisione periodica, lo staff del Fondo aveva
comun-Debito estero Crescita del PIL e inflazione
138
RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Banca Asiatica di Sviluppo. Al 31 dicembre 2004 i prestiti complessivi approvati nel Paese ammontavano a 3,5 miliardi di dollari, indirizzati principalmente al settore agricolo e ai trasporti.
Interscambio con l’Italia
Le esportazioni italiane verso lo Sri Lanka si sono mantenute sostanzialmente stabili nel 2005 rispetto all’an-no precedente e riguardaall’an-no principalmente prodotti tessili (40% del totale), meccanica strumentale (19%) ed elettronica ed elettrotecnica (10%). Il saldo globale è sfavorevole all’Italia.
Esposizione SACE al 31 marzo 2006
Non vi sono impegni in essere né sinistri in corso.
Gli indennizzi pagati da recuperare non ristrutturati sono pari a 0,1 milioni di euro.
L’esposizione complessiva ammonta a 0,1 milioni di euro.
Esportazioni italiane nello Sri Lanka per settori
(2005, %) Interscambio commerciale con lo Sri Lanka
(1996-2005, mln€)
Taiwan
A
TAIWAN
Executive Summary
◆ Grazie al buon andamento del settore tecnologico, l’economia di Taiwan mantiene tassi di crescita soste-nuti e un avanzo commerciale consistente.
◆ L’incertezza legata ai rapporti con la Cina non ha ripercussioni significative sugli investimenti esteri, favo-riti da un elevato grado di apertura e da infrastrutture adeguate.
◆ Il sistema bancario necessita di un consolidamento al fine di ridurre il numero di operatori finanziari e di migliorare la performance del settore.
Categoria OCSE: 1/7 Nessuna restrizione
Condizioni di assicurabilità SACE
Principali indicatori economici
Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE
Rating
2003 2004 2005s 2006p 2007p
PIL (variazione % reale) 3,4 6,1 4,1 4,3 4,2
Inflazione media annua (%) -0,3 1,6 2,3 0,9 1,3
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -3,5 -3,3 -3,0 -2,8 -2,6 Bilancia dei pagamenti
•Esportazioni ($ mld) 143,4 173,2 ,188,4 204,6 217,1
•Importazioni ($ mld) -118,5 -157,0 -170,2 -188,1 -201,4
•Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 24,9 16,2 18,2 16,5 15,7
•Saldo transazioni correnti ($ mld) 29,3 18,5 16,2 14,1 14,5
•Saldo transazioni correnti/PIL (%) 9,8 5,7 4,7 3,8 3,6
Debito estero totale ($ mld) 63,5 81,9 97,5 92,0 98,3
Debito estero totale/PIL (%) 21,2 25,4 25,3 24,7 24,2
Debt service ratio (%) 2,7 3,1 3,6 3,6 3,7
Riserve valutarie lorde ($ mld) 206,6 241,7 253,3 276,7 290,4 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 17,6 15,8 15,2 15,2 14,9
Cambio medio TWD/US$ 34,4 33,4 32,2 31,3 30,0
S: stime P: previsioni.
Fonte: EIU-Bureau Van Dijk.
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
Politica Interna. Lo status politico di Taiwan è oggetto di disputa da parte della Repubblica Popolare Cinese, che considera l’isola parte del proprio territorio. Il Presidente in carica Chen, rieletto nel 2004 per un secon-do mandato, è il leader del Democratic Progressive Party che guida una coalizione di governo dall’agenda filo-in-dipendentista. Nel dicembre prossimo si svolgeranno le elezioni amministrative nelle due principali città e nel 2008 le elezioni presidenziali.
Relazioni Internazionali. Taiwan è riconosciuta come entità indipendente da un numero limitato di stati.
Tuttavia, numerosi Paesi intrattengono rapporti commerciali e para-diplomatici con le Autorità dell’isola. Tai-wan inoltre è membro della WTO.
Rischio Economico
Attività economica. Taiwan è tra i leader mondiali nei prodotti ad alta tecnologia. Dopo la crisi del settore del 2001, l’economia si è gradualmente ripresa tornando a registrare tassi di crescita significativi: nel 2005 la cre-scita del PIL reale si è attestata al 4,1% e per quest’anno è prevista mantenersi al 4,3%.
Spesa pubblica e inflazione. Il deficit di bilancio appare in calo e dovrebbe scendere quest’anno al di sotto del 3% del PIL. L’inflazione rimane sotto controllo, grazie anche all’apprezzamento del cambio che bilancia in parte l’aumento in valore delle importazioni petrolifere.
Bilancia dei pagamenti. Le esportazioni di computer, apparecchi elettronici e semiconduttori incidono per quasi il 40% sulle esportazioni totali. La bilancia commerciale presenta un attivo consistente (18,2 miliardi di dollari nel 2005) e anche il surplus corrente si mantiene elevato: 16,2 miliardi di dollari pari al 4,7% del PIL.
Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria è sostenibile: il debito estero si mantiene in-torno al 25% del PIL e il debt-service ratio è contenuto: 3,6% nel 2005 e nel 2006.
Tasso di cambio. Il tasso di cambio è flessibile e non vi sono restrizioni valutarie; le Autorità monetarie in-tervengono solo in caso di oscillazioni marcate del cambio. Nel 2005 è proseguito il graduale apprezzamen-to nominale del dollaro di Taiwan rispetapprezzamen-to al dollaro USA.
Rischio Bancario
Debito estero Crescita del PIL e inflazione
Taiwan
Il sistema bancario di Taiwan è caratterizzato da un numero di banche elevato (circa 50 banche commerciali, oltre a centinaia di cooperative rurali) che contribuisce a tenere estremamente bassa la redditività del sistema.
Secondo gli analisti, il numero di istituti di credito dovrebbe scendere a 15 per consentire sani margini ope-rativi. Inoltre, criteri poco trasparenti di gestione hanno portato ad un accumulo significativo di non-perfor-ming loans.
Le Autorità hanno lanciato un programma di riforma del settore, attraverso la creazione di un fondo gover-nativo preposto alla ristrutturazione delle banche in difficoltà e alla liquidazione degli istituti insolventi. Tut-tavia, i progressi sono lenti a causa di resistenze a livello politico e sindacale.
Rischio Operativo
Il quadro legislativo di Taiwan è sostanzialmente adeguato e le Autorità stanno riformando il diritto com-merciale per favorire gli investimenti; tra le priorità vi sono anche la ristrutturazione dell’apparato burocrati-co e la lotta alla burocrati-corruzione. L’atteggiamento verso gli investitori esteri è burocrati-comunque di apertura, soprattutto nei settori ad alta tecnologia; le residue barriere all’entrata in alcuni settori (soprattutto per quanto riguarda banche e finanza sono in corso di eliminazione in seguito all’adesione alla WTO nel 2002.
Le infrastrutture sono sviluppate; le Autorità stanno comunque investendo nell’adeguamento della rete stra-dale e ferroviaria.
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Taiwan non è membro né del Fondo Monetario Internazionale né della Banca Mondiale.
Banca Asiatica di Sviluppo. Non vi sono progetti in essere nel Paese.
Interscambio con l’Italia
Le esportazioni italiane verso Taiwan (poco meno di un miliardo di dollari nel 2005) sono aumentate del 2,2%
rispetto all’anno precedente e riguardano principalmente meccanica strumentale (21%), elettronica ed elet-trotecnica (18%) e prodotti chimici e fibre (16%). Il saldo globale è sfavorevole all’Italia.
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Esposizione SACE al 31 marzo 2006
Gli impegni di SACE verso Taiwan ammontano a 3,8 milioni di dollari (interamente a BT). La sinistrosità è nulla.
L’esposizione complessiva di SACE è quindi pari a 3,8 milioni di euro.
Esportazioni italiane a Taiwan per settori (2005, %)
Interscambio commerciale con Taiwan (1996-2005, mln€)
Thailandia
THAILANDIA
Executive Summary
◆ I risultati delle elezioni di aprile sono stati annullati dalla Corte Costituzionale. L’ex Primo Ministro è sta-to duramente avversasta-to dai partiti dell’opposizione e ha dichiarasta-to che non si candiderà alle prossime ele-zioni, che si terranno ad ottobre.
◆ Il 2005 è stato un anno difficile per la Thailandia, la cui economia è stata colpita da una serie di fattori esogeni. Ciò nonostante, la stabilità macroeconomica del Paese non è stata del tutto compromessa, anche se si è registrato un peggioramento nei saldi correnti, nella posizione debitoria e nel livello delle riserve.
Le Autorità hanno deciso di avviare un ambizioso programma di investimenti nelle infrastrutture che, dal 2007, potrebbe incidere negativamente sul bilancio pubblico.
◆ Il contesto operativo rimane comunque positivo per gli investitori internazionali (il rapporto Doing Busi-ness della WB è molto favorevole per la Thailandia) anche se si registra un clima di violenza crescente nel-la parte meridionale del Paese.
Inflazione media annua (%) 1,8 2,8 4,5 4,4 3,3
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 0,4 0,1 0,5 0,2 …
Bilancia dei pagamenti
•Esportazioni: beni ($ mld) 78,1 94,9 109,3 125,3 144,1
•Importazioni: beni ($ mld) -66,9 -84,3 -106,3 -121,9 -137,8
•Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) 11,2 10,6 3,0 3,4 6,3
•Saldo transazioni correnti ($ mld) 8,0 6,6 -3,8 -5,0 -4,2
•Saldo transazioni correnti/PIL (%) 5,6 4,1 -2,1 -2,6 -1,9 Debito estero totale ($ mld) 53,2 51,0 53,1 58,1 63,4
Debito estero totale/PIL (%) 37,2 31,6 30,0 29,7 29,2
Debt service ratio (%) 9,9 7,8 5,5 5,5 4,5
Riserve valutarie lorde ($ mld) 41,1 48,7 50,7 54,6, 58,0 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,5 5,2 4,4 4,1 3,9
Cambio medio THB/US$ 41,5 40,2 40,2 39,7 39,0
S: stime P: previsioni.
Fonte: IIF
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
Rischio Politico
Politica interna. Il Paese soffre di una certa instabilità dovuta all’opposizione interna all’ex Primo Ministro, Thaksin Shinawatra, da parte della classe media e della popolazione urbana. La crescente opposizione ha por-tato l’ex Primo Ministro ad indire le elezioni anticipate. L’esito è spor-tato a lui favorevole ma i partiti dell’oppo-sizione, che hanno boicottato le consultazioni, hanno denunciato irregolarità. Il sovrano, Bhumibol Adulya-dei, per superare l’impasse istituzionale e la crescente instabilità, ha chiesto esplicitamente, in un suo raro in-tervento nella politica nazionale, ai giudici della Corte Costituzionale di valutare la legittimità delle elezioni.
L’8 maggio la Corte ha annullato le elezioni che dovranno essere ripetute in ottobre. Thaksin Shinawatra ha dichiarato che non si ricandiderà come Primo Ministro. L’outlook per la stabilità del Paese rimane comunque incerto.
Relazioni internazionali. I rapporti della Thailandia con i paesi dell’area sono pacifici e non esistono ele-menti particolari di frizione. Anche se in passato la Thailandia ha avuto delle dispute con Paesi come Laos, Cambogia e Malaysia, oggi le rafforzate relazioni commerciali sembrano escludere la possibilità dello scop-pio di una crisi. Nelle zone meridionali al confine con la Malaysia esistono gruppi islamisti separatisti che ul-timamente hanno intensificato le loro azioni. Le relazioni sono un po’ più problematiche con Myanmar. Le relazioni con gli Stati Uniti sono migliorate dopo l’11 settembre in quanto il Paese ha fornito supporto per la guerra al terrorismo. La Thailandia è membro dell’Association of Southeast Asian Nations (ASEAN).
Rischio Economico
Attività economica. Nel 2005 il tasso di crescita reale dell’economia thailandese ha rallentato al 4,7% (nel 2004 era stato del 6,2%), registrando il peggior risultato dal 2001. Ciò è conseguenza di diversi fattori: lo tsu-nami del 26 dicembre 2004 che ha colpito l’industria del turismo sulle coste sud occidentali del Paese; la gra-ve siccità che ha danneggiato il raccolto agricolo (che rappresenta un’importante parte delle esportazioni); al-cune rivolte nelle province meridionali e gli alti prezzi internazionali del petrolio. Per i prossimi due anni si prevede che il tasso di crescita torni ad accelerare leggermente (5% nel 2006 e 5,5% nel 2007) grazie ad un moderato aumento negli investimenti pubblici, una migliore performance del settore agricolo, un livello di esportazioni crescenti e una ripresa dell’industria del turismo.
Spesa pubblica e inflazione. Il saldo del bilancio pubblico dal 2003 è sempre stato positivo. Nel 2005 ha toc-cato il suo massimo (0,5% del PIL), mentre nel 2006 si prevede che scenda allo 0,2% del PIL. Le entrate so-no cresciute del 13,3% rispetto al 2004, grazie alle entrate sugli utili delle imprese e all’IVA, che hanso-no con-tinuato a crescere. Il Governo ha avviato un consistente programma di investimento dell’ammontare di 42 miliardi di dollari per il miglioramento del sistema infrastrutturale del Paese per il periodo 2005-2009. Il pro-gramma si concentra sui trasporti, la gestione delle risorse idriche, l’energia, la costruzione di case popolari, la salute e l’istruzione. Secondo l’ADB l’impatto di tale programma comincerà a pesare sul bilancio pubblico dal 2007.
L’aumento dei prezzi internazionali del petrolio ha spinto verso l’alto il prezzo dell’energia e dei trasporti e, con l’aumento dei salari, il tasso d’inflazione nel 2005 è cresciuto al 4,5% rispetto al 2,8% del 2004 (toccan-do il picco massimo da 7 anni a questa parte). Ci si attende che il tasso d’inflazione diminuisca progressiva-mente (4,4% nel 2006 e 3,3% nel 2007) grazie ad una politica monetaria più severa e ad un rigido controllo dei prezzi (soprattutto sui prodotti agricoli) da parte del Ministero del Commercio.
Bilancia dei pagamenti. La crescita delle esportazioni è stata uno dei fattori più positivi nel 2005 (109,3 mi-liardi di dollari rispetto a 94,9 mimi-liardi nel 2004). Tale risultato ha permesso di bilanciare l’aumento ancora più consistente delle importazioni (da 84,3 nel 2004 miliardi di dollari a 106,3 miliardi nel 2005) causato dai
Thailandia
crescenti prezzi petroliferi, mantenendo la bilancia commerciale in attivo anche se in diminuzione (da 10,6 miliardi nel 2004 a 3 miliardi nel 2005). Dopo sette anni di avanzi correnti, nel 2005 il saldo delle partite cor-renti è stato invece negativo (-3,8 miliardi di dollari nel 2005 rispetto a 6,6 miliardi di attivo nel 2004). Per i prossimi due anni si prevede un ulteriore peggioramento del disavanzo corrente (5 miliardi nel 2006 e 4,2 nel 2007).
Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito con l’estero è aumentato a fine 2005 (53,1 miliardi di dol-lari rispetto a 51 miliardi a fine 2004) ed è previsto un ulteriore aumento che dovrebbe portare il debito este-ro a 58,1 miliardi di dollari nel 2006 e 63,4 miliardi nel 2007. Grazie agli elevati tassi di crescita dell’econo-mia reale, tuttavia, il debito estero in percentuale del PIL è costantemente diminuito e nel 2005 era pari al 30% del PIL. Per il 2007 si prevede un ulteriore diminuzione che dovrebbe portare il livello del debito este-ro al 29,2% del PIL. Il debt-service ratio (DSR) è migliorato passando dal 9,9% nel 2003 al 5,5% nel 2005. Le riserve valutarie sono aumentate costantemente in termini assoluti e a fine 2005 ammontavano a 50,7 miliar-di miliar-di dollari. Per i due anni successivi, si prevede un incremento ulteriore (54,6 miliarmiliar-di miliar-di dollari a fine 2006 e 58 miliardi a fine 2007). In termini di mesi di importazioni si è verificato un progressivo peggioramento (nel 2005 le riserve erano pari a 4,4 mesi di importazioni).
Tasso di cambio. Sia nel 2004 sia nel 2005 il tasso di cambio bath/$ è stato di 40,2 (nel 2003 41,5). Nel 2006 e nel 2007 la crescita più sostenuta e la stabilizzazione dei prezzi del petrolio dovrebbe comportare un mo-desto apprezzamento nei confronti del dollaro (39,7 e 39 rispettivamente). La Bank of Thailand opera sul mer-cato dei cambi in funzione del tasso d’inflazione programmato.
Rischio Bancario
Il sistema bancario si è stabilizzato dopo le crisi finanziarie nel 1997/98, anche grazie all’intervento dei pre-statori internazionali. La liquidità è aumentata considerevolmente, mentre la media del capital adequacy ratio (13%) è ancora sopra il limite internazionale dell’8%. Nel 2002 le banche sono tornate in attivo, per la prima volta dopo la crisi, grazie all’assorbimento dei non-performing loans (NPL) da parte di una istituzione preposta dal Governo alla ristrutturazione dei debiti, la Thai Asset Management Company (TAMC). Ciò nonostante, il rischio rimane relativamente alto a causa della bassa qualità del portafoglio prestiti. La porzione di NPL è ab-bastanza alta, sopratutto per le banche private, circa il 20% dei prestiti totali. Il rischio è esacerbato inoltre
Debito estero Crescita del PIL e inflazione
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RISCHIOPAESE• ASIA ORIENTALE EPACIFICO
bliche. Le tre principali sono: Krung Thai Bank (KTB), BankThai e Siam City Bank (SCB). Le quattro banche più grandi contano circa metà degli asset totali, mentre solo le banche statali ne controllano circa un terzo.
Queste ultime controllano anche l’80% dei nuovi prestiti. Le banche commerciali private sono nove, quattro delle quali a maggioranza straniera. Le banche straniere che operano in Thailandia non possono avere più di una filiale.
Vi sono inoltre nove istituzioni finanziarie specializzate, otto delle quali sono a maggioranza statale. Tali isti-tuzioni erogano il credito alle piccole e medie imprese, aiutano le classi più povere con i mutui per la casa e forniscono facilitazioni per piccoli prestiti nei villaggi. Le quattro istituzioni principali – Government Savings Bank (GSB), Bank for Agriculture and Agricultural Cooperatives, Housing Bank e Industrial Finance Corporation of Thailand – controllano circa il 95% delle attività di tali istituzioni. Nel sistema le attività delle ISIs contano per il 20% circa dell’intero sistema finanziario. Dopo il 1997, il Governo ha istituito il Financial Institutions De-velopment Fund per garantire la sicurezza dei depositi. La Bank of Thailand ha la supervisione dell’intero setto-re ma lo Stato gioca ancora un ruolo di primo piano nel sistema.
Rischio Operativo
Il sistema legale in generale è soddisfacente, ma il contesto operativo per gli investitori stranieri avrebbe bi-sogno di alcuni miglioramenti. C’è una mancanza di trasparenza e sebbene il sistema giudiziario sia
Il sistema legale in generale è soddisfacente, ma il contesto operativo per gli investitori stranieri avrebbe bi-sogno di alcuni miglioramenti. C’è una mancanza di trasparenza e sebbene il sistema giudiziario sia