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Gli Angliuniti coi SastonioccupanolaBrettagna.--Gli Scandinaviscorronoper tuttaEuropa.

Il(gno d’in-giaidolllroda distruttore dimoltipiccolireinIsvezia.

Sua mortenelfuoco.

CiaoTrateliasuolìgliosi rìfuggianellaYermelandia, evifondaun Regno.

l suoi sudditi lo sagrilicanoagliDei.

Alt'daiiosuo fi-gliosirìfuggianellaNorvegia,evifondaun Regno.

LaSvezia è occupatada Bioruore danese.

Re-gnodiGotrico dan«se,emulodiCarlo-Magno.

Sua morteper tradimento.

Prima missione diAnsgarlo monaconellaScandinaviaapredicarvi ilVangelo.

BiornoabbracciailmesUero dellapiratA'ia.

Lodi di Stercater. ,

È

tempo ormai cheiorinfranchiilpasso

mal

fermodel

mio

narrare- toglìencfo a sostegnola cronologia: dellaeguale parràforsestrana cosa che iononabbiafattoalcuncennofin qui;

ma

considerai che in mezzo alle tante e varie conologie segnate dallecronache scandinave

non

erapossibile1'ordinarne unasicura, eche il seguire un ordinecronologico tessutoa capric-cioera opera piùvuota cheilnonseguirne al-cuno.

Ora

finalmente posso accennareun fatto importante deliaStoria scandinava, e determi-nareinsieme con certezza iltempo incui av-venne.

Di

co.dunque

come

nell'anno

449

nostra accadde la prima incursione fattadalle genti scandinave nella Brettagna. Gli Angli

, popoli abitatorid'un cantonedella

Danimarca

, f^urono quelliche primamentepresero questo par-tito:ond'è chela Brettagna fu detta Angiia;

agliAngli si accompagnarono molti abitatori

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(

49

)

della penisola cimbrica, iquali perla maggior parte eranodi saikgue sassone, e teneano l’Ol-steiii, lo Slesvik, la lutiandia.

Questi popoli occuparono la Brettagna col diritto dell'armi;esecondo lavana fortunadi quellesi allargò il lorodominio, o si ristrin-se, contrastandovi fieramente quegli isolani, i

qualiperdiigenloanni tennero fronte alle im-prese degli stranieri, facendo gagliardi sforzi ondescuoterequei duro giogo.

Appartiene allaStoria dell’Inghilterra il de-scrivere tutte perminutole vicende guerresche e i Trattati chesuccedetteroprima chegli

An-glo-Sassoni arrivassero adavere pacifico posses-sodella Brettagna. Io torno alla Scandinavia,

la Storia della qualecade nuovamente in una lacuna di tempi oscurissimi che durano quasi tre secoli, e non vale che alcuni sturici ab-biano avvisatodi scrivere eziandio lecose ac-cadute inquel tempo,edabbianoposto in con-tinuaserie i nomi di tutti i re che perloro asserzionetennero a que’di le varieprovincie scandinave: poiché ildiscordare de’punti cro-nologici, elo stranoaccozzamentodegl'

imma-ginatiavvenimenti, dicono chiaroapocrifi quei racconti.

£

non è adirsi già die inquel periodo le gentiscandinave nonfornisseromateriaalla Sto-ria, poiché mentre abbiamo arammentare che in quel tornoappunto accadde ilsovvertimento del romano Impero, vuoisiconsiderareche l’on-da immensa de’Barbari da cuifu sommersa l’I-talia a que’di, ruppe dapprimafuordelleterre

St.

DELLA ScANDIN. T.J. 3

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( 5o.)

scancìmave, ed ingrossò poi eccessivamente ,

traendo seco Sarmali ,

Germani

e Slavi,

a mano

a

mano

cUe veline scorrendo per

mezzo

aloro.

Ecco

in pochi cenni la materia vastis-sima onde avrebbe a constare laStoria scandi-nava perquei tre secoli.

Che

se neppur vesti-gio di antica cronaca dà ragionediquellagrande vicenda , nè ombradi tradizione rimasea tra-mandarne la rimembranza, ciòappunto si ac-corda a rinforzare l’idea della-migrazione

me-moranda che feceroipopoli scandinavi fuor delle loro contrade; impercioccliè quale Storiasi

può

egli scrivere d’unaterra abbandonata da tulli

i suoi abitatori, o quale tradizione può tramau-dare aisuoi posteri un popolo che traevita

mi-sera e vagabonda, campandola di continuo e difendendola coll’arme in

mano? Usciamo

dun-que da quella lacunaponendogiù ognisperanza di poterla riempiere, eveniamo all’ottavo se-colodeir

Era

nostra, nel quale la Storia dei Regni settentrionali tornaa pigliare un discor-soalquanto veridico, eva uscendo daitempi ca-liginosi.

Concordano glistorici adire che tutte le provincie dellaSvezia furono unite al

Regno

di Upsala’di cheregnava quivi Ingialdo(i), ul-timo rampollo, incuicessò ladominazione

che

tennero nella Svezia'i discendenti del conqui-statore

Odino

5econcordano pureintornoal

mo-do onde quel retolse di mezzo quei tanti

re-(i)Alcunistorici Iocbiamanolagello.

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( 5i )

goli chesi aveanotra loro divisele terre sve-desi, e stavano sottomessi qualpiùe qual

meno

al

Regno

d’Upsal.

Quando

Ingialdoebbe fermatala determina-zioned’essere solore nella Svezia, non andò granfattoperlungaondetenerlasuameta.

Lo

spedientesuo fu di banchettare solennemente i dettipiccoli re

, e

come

livideabbandonati

al-r

allegria delle mense, chiuse leporte del ce-nacolo, evi appiccò ilfuoco:chi tentò scam-par dalle fiamme diede nella scuredei satelliti d’Ingialdo, a cui perquell’atto feroce c per-fidovenne ilsoprannomeàiIllroda, valea dire ' malvagio(i).

Ma

non tuttii regolisvedesi sitrovaronoa quelconvito. Quelliche nonl’aveanoaccettato si posero inarme,e furonoaddosso adIllroda con impeto violento,ch’egli sitrovòinuna fierissima stretta\edisperando dipoterne usci^

re

,

pose di sua

mano

ilfuoco allareggia, esi gittònell’incendio,seguendoquelterribile esem-pioAsa sua figliuola, femmina d’animo egual-mente feroce.

Olao

figlio d’Ingialdo fuggendo dalla cata-strofeandò adappiattarsinellaprovinciadi Ver-melandia: la qual terra,sendo tutta salvatica eingombra diboschi, offeriva unasilosicuro;

‘IVWW'^W««wvvv%

(i)IIPuflTendorf racconta che Ingialdo acquistòun naturale feroce perdi.* funodrito nella sua fanciullezza colcuore dei lupi;maionon veggonecessitàdiaddurre unacosistrana ragioneperprovare che questo re fu crudele:I’uomosupera sovente in ferocialefiereanche senzaavermangiatoilloro cuore.

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( 5a )

ma

cessatalacagionedella guerra edegliodi»>

Olao, potè smettere isospetti\e pensandodi fondare un

Regno

nella Veriuelandia, avvisò varii mezzi pertoglier via il viso iuospite di (quellacontrada, e per dare fecondità alterreno sterile*

Uno

dei partiti suoi fu quello di met-tere>lfuoco'allevastissime e incespicate bosca-glieonde ilpaese era*tuttoingombro(i): snidò per quel

modo

lefiere ed i rettili infiniti cfie viaveanoriparo epossedevanoquellaprovincia, e rese inoltreassai fecondo il terreno.

Le

sue fatiche furono coronate di buon successo: La selvosaedirtaVermelandia ebbe unaspetto fio-rente, ondevi accorserod’ogni bandaa gran torme le genti scandinave, che ignare affatto d’agricolturacredettero indottada virtù sopran-naturalequeir improvvisa fecondità^ eda ciò venne un gran

nome

alnovello re, ilquale in

^poco d’orasi videattorniato daun gran nu-merodi soggetti.

Ma

gliabitatoridella

Verme-landiacrebbero troppo: ilsuolo snervatosi

non

bastòa darloro alimento

,cheilnuovo

Re-gno fu afflitto dalla fame.

La

cagione di quel flagello era palpabile e naturale;

ma

il volgo idiota sdegna di stare contentoallecause natu-rali, evastrologandolesuperstiziose. 1

suddi-tid'Olau immaginarono che il

Re

loro fosse venutoin ira agli Dei; qualche zelatore fana-tico bisbigliando propose doversi placare Vira celeste col sagrifizio dichin'eraVoggetto.

Co-(i)Diquivenne aluiil|soprannome di , che valequantodireutirpatoredil>osehi.

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(53

)

sturaavanogli Scandinavi nelle pubLliclie cala-mità di considerare iire

come

odiosoagliDei«

esovente egliveniva tratto all’aliare, e fatto vittima d’espiazione: questa fu la sorte che toccòad Olao Troetelia (i).

E

perche ilsanguedel misero Olao non fece puntocrescere le ricolte, e quindi la carestia non cessava, fu vedutofinalmenteche il gran forraicaredel popolo causava quella sciagura , e si pensòa diradarlo.Coloro ai quali fu

inti-mato

d’uscir dallaterra varcarono leAlpi

Do-vrine, e andarono ad abitare le pròvincie di Norvegia; lequali,toltoneilCantonedi Dron-theim, erano ancora incoilee quasi nude d'a-bitatori.

Alfdano,figliuolo delmiseroOlao, si trovò tra i fuorusciti della Verraelandia: essi 1’ eb-bero acondottiere ere in quella loro migra-zione

i e per tal

modo

la stirpe degl’

Ingial-(i)Alcunistoricinarranodiversamentequestofaltò,

c pretendono primadituttoche avvenisse ad Upsat,dove aSrrmanocheOlao erastatochiamaloa regnare; vo-gliono inoltre che questo sagrifiiioaccadesse moltopiù tardi,altempocioècheil monaco Ansgarlo riduceva laScandinaviaallaFedediCristo; cdicono cheOtao abbracciaaselanuova credenza,ccheisudditisuoi, tra-vagliatida carestia, accagionandolodiqueiguai, come queglicheavesse irritalo gli lU-i coll'abolire illoro culto,.losagrificassero. Quelli cheammettono questo raccontonefanno unm.'trtire; masmarriscono il filo dellacronologia, eturbanol’ordinedeire diSvezia, lo, pernonperdere nulla,suppongocheduefosserogli'Olai:

quantoallecarestiebenaltro cheduenchannopatitei popoliscandinavi inscienti e impazienti della pacifica agri-coltura.

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(.54)

di (i)si trapiantò dalla SvezianellaNorvegia

,

equiviebbelegno potente.

Vediamo

adesso qual tosse ildestino della Sveziadopo cheIngialdo ossia Ingelloebbe messi amorte quasi tutti i

piccolire che la tenevanoprima.

Dissi

come

non tutti quei regoliavendo ac-cettato il fataleinvito d’Ingialdo, isuperstiti silevaronoin arme, e gli mossero un’aspra guerra: ora bisogna diredi più,

come

a so-stenere queir impresa non valendo quei signo-rotti collesoleproprieforze,domandaronoaiuto ai Danesi:ed aquesti veramente fu dovutala vittoria ottenuta sopra Ingello

;

ma

i re

sve-desi la pagarono cara condover piegare il ca-po allasignoria dei Danesi cheposero sul tro-no d’

Up

saiBiorno,costituendolo reassoluto di tutta Svezia.

Allora quei signorottiper ricattarsi del per-duto dominio volsero gliocchi al mare,ilquale fu sempreil

campo

dove gli antichiScandinavi procacciarono gloria e bottino. Crebbe quindi a quei giorni in infinito il numero dei pirati;

e crebbeancorailnumerogià grandedi quegli arditi che salpando dai lidi settentrionali scor-revanopertutte le terremeridionalidell'Europa,

edappertutto commettevanovessazionierapine.

Al qual barbaro costume della gente setten-trionaleponendo seria mente i re delle troppo spesserubate contradeeuropee, avvisarono

un

mezzo ad umanare la nafnra brutale di quei Barbarij efu quello diallontanarli dalla

Reli-(i)QuestastirpefupoideltadegliIngingliani.

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( 55 )

gione JiTlior e d’Odinoin cuidominava uno spirito troppo guerrescoeferoce, edi darloro invece quella di Cristo, la qualegià da gran tempo aveva sicuropiede pertutta Europa.

Carlo

Magno

fu il primo die immaginò e tolsesulle braccia cofesta impresa:e non vide forsequanto ellafosse dpra, perchè si veni-vano ad urtare le

umane

passioni. Usato ch’e-gli era per un costante spirare favorevole di fortunaa dare prontoeffetto adogni suo vole-re, ed a correre direttamentealla meta, ab-' battendo qualunque ostacolo trovasseframezzo, non avvisòch’egli imprendeva un’opera troppo maggiore delsuo potere: chè altroèoccupare provincieed ordinare Imperii

, altro ilmetter piede nel tempio, e piantare le basi di una nuova religione senza ladivinamissione, da cui si lia quella virilidievince ogni ostacolo. Pson vide che pertogliere ad un popolo la sua cre-denza, il potere dell’armi non giova,

ma

bi-sogna operare la persuasione, ed operarlasulle menti5 bisogna scorrere dallareggia fino al tu-gurio; bisogna penetrare dentro tutte leclassi più minute5 bisogna far capace il contadino rozzo, ilquale onon sa onon cura la ragio-ne degliStati, e punto non si

commuove

per l’altevicende dei re

,

ma

guarda gelosamente le dottrine religiose,nelle quali sta d’ordinario tutto il suosapere•, bisogna in

somma

discu-tere col sapiente, egarrire coll’idiota, per to-gliereatuttile antiche opinioni.

Ma

quel guer-riero non pensò aquesto, e deliberò che gli Scandinavi dovesseroabbandonare illoro culto.

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(

56

)

f(l abbracciare quellodiCristo,per servire forse alle sue, e non allemiredi Cristo.

Io seguirò diligentemente tutti gliandari di quellarivoluzione religiosa,a

mano

a

mano

che

si parerannodavanti al passodella mia narra-zione

, parendomi materiadegna di storia.

Callo-Magnoaveva giàscorsacoi suoi guer-rieri rEuropa

come

fiume che abbatte o so-verchiai ponti e gli argini, etutto ciò che

si opponeal suo corso;

ma

il passo vittorioso del Francoimperatore trovò unintoppo riell’A-lemagna;quiviloaspettava Gotrico, re danese.

Era Gotrico untal guerriero da potertener fronte a Carlo, o si guardi al valore, osi consideri 1’altezza della mente e la grandezza dell’animo; chèsela fortuna non avesse tron-cato a mezzo la sua carriera, se fosse stata propizia a lui quanto Io fu al suo avversario,

non è a dubitare che il

mondo

avrebbe volti gliocchi maravigliati anche in quel re scandi-navo: le sue imprese sarebbero state magnifi-cate

come

quelle diCarlo5 e perconcludere, si direbbeoggi Gotrico

Magno.

Poiché quel guerrieroebbeconquistatala Sve-zia

, ed unitala al

Regno

danese, volse le sue armi a difendere il cognato, suo Vitioondo-re sassone, il quale erastretto dallearmidi

Carlo-Magno.

Questi non fece alcuna stima nè del grosso esercito scandinavo che

mosca

verso le tende di Francia, nè delCapitano che Io gui-dava; enon consideròneppur degna di risposta l’imbasciata rispettosa che Gotrico

mandò

avan-ti agli atti ostili

, dallaquale insolenza di

vin-DigitizcdbyGuoglc

( 37 )

cilore piccato il

Re

danese, vennerapidamente

a’ferri

, e scacciò tutti i Franchi tuori delle terre di Sassonia il che

come

fu annutuiata a Carlo montò ingrande furore,e condusseun esercito immenso ariconquistare quel paese il quale cadde tutto in suo potere-,

ma

egli non fu pago della desolazione grandissima che \i portò col primo impeto, e

comandò

l’uccisione di quattromila Sassoni, lasciandoquivi

memo-ria esecrata di se.

Gotrico tornò tosto in Sassonia, e vi fece prodigi di valore; i Franchi

come

che fossero guerrieriardili,agguerriti,ed in gran numero, nonsostennero quell’ assalti» ; quelli che fecero frontefuronopesti

, glialtrisbandarono, eil

Re

scandinavo accumulandovittoriesopravittoriesi fece scalafinoadAquisgrana,che era laCapitale dellImpero diCarloela sedediquelmonarca,

ilquale controil suo costumesivide costretto a fuggire,tanto che lasua gloriaparveinquel puiitoarrivata all’occaso.

Ma

la fortuna

,che

nonlo aveva abbandonato, lo liberò da

quel-1’emulo tremendo. Gotrico nel bel mezzo dei suoitrionficadde assassinatonellasua tenda per

mano

di unsoldato scandinavo-, eperchè que-sta gran tradigionevoleva essere indotta da qiial-che gagliardo impulso

,alcunistorici ne accen-nano unoil quale ha il fondamento della pro-babilità: dicesi che Pipino figliuolo di Carlo comperasseil braccio di quell’assassino per to-gliere di mezzoquell’uno chepoteva contrastare al

Monarca

francesel’imperod’Europa eil so-piaimume di Grande.

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( 58 )

Gotrìco fu desideialodolorosamente daisud»

diti suoi

, pressoai quali restòmemoriadelsuo regno giusto e luminosoj e Tesercito suo si contristòmolto perlaperdita di quel gran ca-pitano, considerandoaquantagloria egliavesse levatolearmi scandinave.

Ma

Carlo-Magno, a cui quella gloria erastatacotanto funesta, esultò grandemente,

come

diconole Storie,

quando

udi l’annunziodi quel nerotradimento

.(i); e

te-mendo

che fra quei barbari idolatri non sor-gesseroaltri guerrieri adoscurare la sua fama

,

pensò di potermutare'l’indoleloro troppo bel-licosa col tirarli alla Religione di Cristo: il qualeincaricofu datoad Ansgario

monaco

(2).

Non

si può determinare con certezza qual fossel’accoglienza chetrovòquell’

uomo

pio fra

i popoliscandinavi, mentre alcunistorici

affer-mano

chefurespinto duramente, edalcunialtri voglionoperlocontrariocheilsuo entrare nella Scandinavia fosse poco

meno

che un trionfo:

ea sostenereil lorodetto a^lleganola riveren-za che almissionario fece Biorno re d’Upsal,

ilquale adetta loro mosse adincontrarlo solen-nemente

;

ma

datoanche perverocheil

Re

di Upsalaccogliesse e riverisse Ansgario,

come

af-fermano questi

,puòstarnonostante lamala

ac-(i)Svaningio dice cheCarlo-Magnofecefestain un modoindecoroso.

(a)AlcuniStoricipretendono chenon da Carlo-Ma-gno,mada Luigisuofiglio fossemandato Ansgarionella Scandinavia•,

ma

laragione dellacronologia vuole che ciatteniamo a quelli chemettono questamissionea'di diCarloMagno.

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(

59

)

coglienzadel popolo di cui parlano quelli

, piuS

stareche alla gente scandinava non paressedi seguire T esempiodato a lei dal reBiorno; e bisogna in ogni

modo

immaginarealcuna cosasi fatta considerando il corto soggiorno chefece Ansgario in quelleterre, ele persecuzioni che patirono gli altrimissionariicheviposeropiede dopo dilui: dalchesicongetturailcattivo suc-cesso della prima missione.

Ma

quella fu ope-raestenia , e gliScandinavi indomiti sdegna-rono lorsedi piegareil capo alvolered'un re straniero.

Vedremo

nelprocesso di quest'istoria se lurono

meno

ritrosi adabbracciare ilnuovo culloquando venne comandatodai lorore.

Chiu-'argomento con dire che dopo nento trascorse un gran tempo tasse di nuovo la conversione degli idolatri settentrionali; essi conlinuaronu quindi ad essereladri di terra edi mareper meritarsi il paradiso delle Valkirie.

Era troppo comoda veramente la Religione ' degli Scandinavi , etroppo adatta alloro na-turale feroce

, perchè volessero abbandonarla.

Quel Biorno istessocheaccolse Ansgario,e lo aiutò nellasua missione, stancatosi della nuova dottrina, si volse anch’egli negli ultimi anni della sua vitaal mestiere delia pirateria,tanto favoritoinquelle etàbarbaredai popoli del Set-tentrione

j eilfìgliuolo suo

Asmundo

tolse via allatto il nuovo culto

, raddrizzò gli abbattuti idoli, é inonore di

fino che visse.

I^laad onta deiralleltamentod'una Religione quelli andò corseggiando do per ora quest

quel primosperii avanti che si ten

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( 6o)

feroce, ad onta del mal esempio di molli re die acquistarono un

nome

glorioso, e furono cantalidagli Scaldi o per fortunale depreda-zioniI o per \iolenli atti

, o per altre opere atroci

, non eraconlultocciò spentaaffattol’idea dell’equitàfraquei barbari5 ne fuda tutti cre-duto cb’essa non potesse andare accompagnata colla gagliardia ecol valore.

La

Storia esalta il

nome

diStercater:ed ionon lascierò dimen-ticatoqueir

uomo

grande; benmi duole che i vecchi scrittori, dai qualitrovo lodato

que-st’eroe, abbianoinvilito gliencomii colvestire

que-st’eroe, abbianoinvilito gliencomii colvestire