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eie

umana

in una lena dove appunto si richie-devaperfezione

^

vigoria a combattere contro lostrano rigore delclima, eT ingratitudine del suolo.

Ma

lasciando starel'opinione mal certa che nelle etàrimole la grande penisola setten-trionale fosseabitata da unarazzad’uomini gi-gantesca, fatto sta chebeilo in ogni

mudo

a vedersi, equasi straordinario, èil tagliodei presentiabitatoridiquella Contrada,echeuna cosamaschiaèveramentelagagliardia delleloro

membra,

leloro occupazioni, i lorodiletti,e laloro sobrietàrigorosa: qualitàquesteche fan-no perdonarea quella nazione ilsuo grandeg-giare intorno alla propriaorigine, edanno a leisoprattutto il dirittodi parlare delle giurie avite; cheseidiscendenti degliHarald, de-gliOlaus, dei Gotrik, degli Sverrer edei Gustavi, vanno alteri di que’gran nomivun tale vanto non riesce vuoto per loro;e non è ridevole quantoè ilrammentare Catoni,

Fab<

bricie Bruti, agli abitatoi'i diun'altraterra.

CAPO SECONDO.

I

Originerfeìpopoliscandinavi.

Saga diThorede’suoi figliuoli.

ConquistadiOdino.

Sueistituzionionde formare un Regno polente. Suadivisione del Re-gno.

Suamorte.

È

unacosatuttapienad'incertezza l’origine de’popoli scandinavi : eccoquello che se ne racconta.

Quasitutti gli storici settentrionali vogliono che

Magog,

figlio'di Giafetoenipote di

Noè,

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( ^4)

peregrinasse poco dopo il diluvio con alcuni suoiseguaci dall'Armeniaal Settentrione, e chefermasse il piede nelle valli della grande penisola; e perchè'tanto ilviaggiodiquel pa>

triarcaquantorisuofar altopaionopartitipoco ragionevoli, un grave storico(i) giustificala condottadel nipotedi

Noè

condire ch'egli di-lettavasi grandemente delle osservazioni astro-nomichey e che fu tirato verso il Settentrio-neda un grandesideriodimirare davicinola stella polare.

Ma

aldottissimaRudbekio non piaceil far discenderelasuanazioneda

Magog

:egli

affer-ma

inveceche quelle terre sipopolarono sola-mentequando iBabilonesi, distruttala famosa loro torre, sisparsero pertuttigliangoli della terra.

Le

provech'egliadduce nellasua Atlan-ticaasostenere questa ipotesi non dimostrano altracosa fuor chel'ingegno acuto e bizzarro nellostesso tempodiquei celebre erudito (3).

Inogni

modo,

o. fosse

Magog

quegliche ori-ginò i popoliscandinavi, o fosse una colonia babilonese, o purfosse una tormadi

Germani

,

ovverodiTartari, come pretendonoalcunialtri eruditi, certoècheintornoaquella primaetà lastoria ètuttaoscura;eperfino iracconti fa-volosi sono ignudi affatto di verosimiglianza, sonsenzafilo.

Vediamo

non ostante di trarre fuori daquella nebbiaun qualche

nome

, edai

(1)V,PuffendorGo,Hisl.rcrumsvevicarum.

(a)Visse altempodiCristina,e fudaleiprotetto molto.

.( ^5 )

puerili racconti cerchiamodisceverarnealcuno chemeriti d’essereriferito.

Narrano alcuneCronache, ealdettolorosi

accorda la tradizione,*narrano, dico, |aSaga ossia laStoria diuncertoThor. Costui abitava una vallepresso alle sponde dei golfodi6ot«

nia,edera potentissimoinquei dintorni;avea due figlied una figlia:

Nor

e

Gor

eranoi

no-mi

der maschi; la femmina si chiamò

Goa.

Thor

oltreall'essere le, ossiacapotribù, era altresìrivestito deliasuprema dignità sacerdo-tale: la'qual cosa non erainusitata per quei tempi.

Avendo

eglidunque una^'volta ordinato unsolennesagrificio, siradunaronotuttii sud-diti

, iservi,ifigliuoli:lasola figlianon com-pajrvej chiamatalalungamente, edaspettatala in-vano, furisolutodiandarneintracciaiilpadre consultò gliDei per sapere aqual terra si do-vesse voltar i passi,

ma

gliDei nondissero al-cuna cosa. Alloraidue fratelli preseroil par*

titodi cercareper maree perterra la sorella perduta:

Gor

sipose inmare,

Nor

s’avviò per terra; edopoaver questi superatemontagne al-tissime, scese in un’immensa pianura : quivi trovò varietribù

, genti armigere, collequali dovette venireallemani per ottenereil passo^ e giuntoin ultimo allaterra di Hedemarken^, inteseche regnava colàun

uomo

potente, chia-mato Rolfudella

Montagna

: era dessoappunto

il rapitore di

Goa

j il quale, udito l’arrivo di

Nor

, si apparecchiòaduellare affinchèl’armi decidessero,secondoilcostumedialloradi quel-la ^ente, s’egli dovesserestituire o tenere la

bl.

DELLA

ScAMDlW. T./. a

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T

( 26 )

rapita fanciulla;

ma Nur

, conosciuto1'animo forteed ardito di Rolfo, venne secoa patti :

concesse

Goa

\ edavuta in compensola sorella del rapitore, fuspento fra loro ogni sdegno, lutanti'

Gor

, cheaveva fattoindarno una lun-ghissima navigazione per molti mari, tornòai lidi dellagrandepenisola-, etrovato nellavalle diSoknedal il fratello, formarono insiemela determinazionedicontinuare iloroviaggionde procacciare venturaj econclusero il pattoche ciascuno tenessepersètutteleterrechegli riu-scisse di conquistare.

Gor

tornòquindi in ma-re, es'impadronì di tuttele isolescandinave daluigià discoperte nelprimosuo viaggio.

Nor

alTincontro pigliò possessodiquel paesechegiace fra r

Oceano

ela grancatena delle Alpi

Do-vrine; quivifulegislatore, fure,fu

sommo

sa-cerdote;emorto, ebbeonori divini.

La

terra dalui conquistata fu dal suo

nome

detta Nor-vegia(i); ein quella contrada

Nor

è tuttavia un

nome

venerato econosciutodaogni persona.

Perquesto raccontosivedecomefinodai tem-pi più rimoti si dispiegasse fra gli Scandinavi quel carattere loro irrequieto, e quelnaturale talentod’occupareleterrealtrui.Altre novelle stanno per lestorie di quell’antica etàj ed io ne accenneròalcune,

ma

cortamente: poichéal

mio

vederenonmeritano molte parole nèle con-troversieche stannofra glistorici"danesie gli svedesi intorno alfattodiquell’Ericoantico re di Svezia, il qualespurgò,diconogli

Svede-(1)Nor-veigh,Viaggio diNor.

I

( 27 )

si, il

Regno

suo dalla genie piùtrista, e fat-taneuna colonia, la

mandò

apopolareleterre danesij nèmerita lungodiscorsola novella di Oslen redi Svezia esuccessore di Tlior

, il

quale, a punire iNorvegi che avevano ucciso il re loroGethar,

mandò

un cane a sedere su queltrono, e forzò quellanazioneafare omag-gioai nuovo re. Queste emolte altrenovelle vieppiùstolideancorarendono vuotoaffattoquel tratto di storia cheprecede laconquista d'

Odi-no

j ilqualetrattoappare rotto inoltree inter-vallato piùvolte per multelacune di varii se-coli; e suhfors^ quelliitempi nei qualis'hanno asupporre avvenuteleprimemigrazioni deipo<

polisettentrionali onde è parola in tuttele al-tre istorie;

ma

non trovandoiosuquesto pun-to alcunragguaglio certonellepaginedegli Sto-riciscandinavi, escofuori del buiodi que’ se-coli, evengo ai giorni nei quali

Odino

com-parve nelle contrade della Scandinavia.

Qual nome

portasse(questoconquistatore avan-tid’assumere quellod

Odino

nessun storicolo sadire, enonèdettoaltrosenon ch’egli era il capo d*uuatribùchiamata degli Azar, la quale avevastanza sullerivedel Tanai. Allor-ché

Pompeo

guidò lelegioniromanea soggio-garetuttal’Asia, quel capo-tribù vide dinon poter sostenere1’impetodelvincitore; chinòil

capoaliafortuna di

Roma

, eguidòlasuagente in altre contrade acercarvi miglior ventura.

Giunto nella grande penisola del

Nord

, e ve-dutaquellagranvallech^stainmezzoalla Sve-zia, e che formaoggilaprovìnciad’Uplandia,

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( ^8 )

gli piacque il lerreno ubertoso, il lago Maelar amenissimo, il cielo mite: divisò di fermare in quel silolasua stanzajecominciòa discac-ciarnegli antichi abitatori, facendo valere quel-lamedesima ragioneallaqualeavevacedutoegli stesso, e pose le basi d'un nuovo Stato

;

ma

pei renderlopiùsaldo non lovolle fondare in tuttosulla violenza, e ricorseancoraall' ingan-no. Istruttoch'era in tutte quellearti sottilie que'tanti spedienti ciarlataneschi on.deera co-stituita la scienzamagica nelleetàbarbare, co-minciòad operare apparenti prodigi:chegli Scandinavisemplici accorreanod’ognibandaa prosternarsidinanzi a luì

, affermandoeh'egli era

Odino

\ed era

Odino

il maggioredei loro Dei. L'accortogiocolieresecondòquell'errore;

eavendo notatochegliScandinavi tenevanola credenza della metempsicosi, dichiaròloro che nelle sue

membra

era trapassatal'animadeldio Odino. Fermata questa opinione

,poco gli

co-stò il por

mano

aduna vergaassoluta,epotè quindi darealsuogovernoquellaforma che più gli piacque:

ma

eglipossedeva mente sublime per fondare Statie dettareCostituzioni: quin-dinon pose anorma dell'opera sua un voler capriccioso,

ma

volse tutto lostudioa rende-re tali i suoi provvedimenti religiosiecivili , che potesseroconfarsi benecoll'indole dei po-poli scandinavi ecoilorocostumi.

Vediamo

dun-quein

Odino

illegislatore,Vistitutored'un;i Religione, e lasciamostare tuttequelle storie che lodipingono unostregonemaraviglioso; la-sciamo stare la novella deidue

tene-,Gbogle

(

^9

)

va per consiglieri,e cheglipredicevano l’av-venire

j non perderò 1’opera mia a descrivere quella nave stupenda eh’ egli portava in tasca

f

)iegata

come

un fazzoletto, e clicspiegava e anelava in-mare quando gli cadeva bisogno

5

non gitteròtempoa raccontareinquante torme eglipotessetrasmutare lasua persona:questie consimili assurdi prodigi, chealarga maiu»soiu?

attribuitiad

Odino

dagli Storici (i) scandinavi

,

non onorano la memoria di luij

ma

si l’ono-rano le suesaggie istituzioni.

Quando

egliebbeconosciutoilnaturale delle gentiscandinave, avvisò alloralareligioneele leggiconvenienti aformarne unpopolo che do-vessediventare il terrore di tutti gli altri.

E

innanzi tutto pose pensiero a procacciare che quelle gagliarde tribùnon distruggesseroilgran

capitale della loro forza col disunirsi: il che facevanofrequentemente. Istituìquindi certe fe-ste solenniallequali tuttedovean convenirele genti scandinave, edoveano mescolarsi, ed al-legrarsi insieme fraternalmente:iltempodi quel-le festericorreva nel solstizio invernaledi cia-scun anno;

ma

pertor viaquell’indifferenza e quel gelocheTabiteidineinducedi suanatura,

volle cheogninoveanni quelle festefossero ce-lebratecon una

pompa

nuovae straordinaria.

Avendo

riposto nellearmi il maggior nervo del novello Stato, e conoscendo per esperienza

'(')Cbiamassevederedescritteminutamente le virtù magichediOdinoleggaSlurleson,Olao,e tutti infine glistoriciautiebidellecose

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(

3o

)

come r

esito di quelle non dipende tutto dal valoree dalla forza, percjiè lafortuna vipone spessolasua

mano

, fecedellafortuna unadea, allaquale assegnò solennisagriilziclieeranodetti Disa-blote,

come

adire

Sangue

allaFortuna.

Pertal

modo

, attribuendo allosdegnodiquella dea tutti i cattivi eventi roiliiari, eadditando una via di placarla

,provvedeva afTìncbèisuoi guerrierinoncadessero scoraggiali altornareda qualchespedizione infelice.

Odino

vide chegli Scandinavi, spruzzatoritutti della morte, ave-vanoidea di premio egastigo oltre il termine della vita: propose quindi un luogo di pena doverelegò i tristi,e

immaginò

unsuo para-diso destinatoa coloroche -morivano da forti ; promise cheiviavrebberobevutol’idromelenel cranio de’loronemicijed affermòchequel luo-go di gioiaera allègrato dallacompagnia delle Valklrie,leggiadrissimee celestifanciulle.

Que-steidee si attagliavanoperfettamentealtalento feroce di quellagente materiale

,ealla natura deli’uomo.

Avvisò ancora di riunire in una

mano

sola tutti i poteri; ediede al capo delloStatogli attributi del sacerdozio

, ponendo poi neldetto suo un’ autorità senza confine, con dichiarare che peril suo labbro gliDei manifestavano il loro volere.

Volle chela giustizia fosse amministratadai più saggi,dai più costumati

;

ma

lasciòal

po-P

olo 1’arbitrio di farne la scelta , e guarentì integrità dei giudizii, ordinando che fossero pronunziatiinpubblico.Igiudici salivano su di

( 3i ) .

alcunluogoelevato,edivi,sedulisopraalcune pietre disposte a semicerchio

, udivano al co-spetto delpopololeragioni dei contendenti,e al cospettodel popolo pronunziavano le sentenze.

Veggonsituttaviaper le regioni scandinaveque’

sempliciedantichissimi tribunali,cheiltempo ha rispettati.

Erano

diquesta temperatutte lealtre istitu-zioni religioseecivili poste dallegislatore Odi-no;e chibramassediconoscerneilresto,vegga

ivolumidiMessenio, diRubdekio,diVerelio, diReringschoeld(i);

ma

veggasoprattuttol’

Ed-da, collezione ricchissimadi scritti.antichimessa insieme dal

Semundo

edalloSnorroSturleo (2).

Ma Odino

, quantunqueadorato

come

un

nume

dagliScandinavi, mostròd'essere

uomo

coll' in-vecchiareyeconaccogliere nel petto infiacchito pergliannituttiquegli umaniaffettidai quali

un

conquistatore, un legislatore, un granre, deve essereaffatto esente. Egli cadde nei fallo in cui moltialtriGrandi cascarono dopodilui:

per amorede'figli suoi, de' congiunti, degli amici, divise tra diloroil

Regno

che avea fon-dato.

Seming

, ilprimo de'figliuoli

, ebbela

Norvegiaj a Skiold, che era il secondo, fu data laGolia, laSelandaelealtreisole

;

die-dea Heimdalsuo congiùnto la Danimarcaje donòlaSvezia al caro suo amicoNiord,

sa-(1)Odino provvideeziandio atiinchèlabellarazza de-gliScandinavinonpati.ssedeterioramento,e diede per-ciò alcuniordiniopportmiissimi,ondefosseconservata.

(a)Laparte prosaicaèstata raccoltadalloSnoiro,

e la poetica dalSemundo.

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( 3 »)

lutandolo red'Upsal: con questo

nome

furono cliiamali in appressoi re svedesi^finoall'

anno ino8,

in cui piacque ad Qlaodismettere quel titolo perdirsi invece re diSvezia.

Poiché

Odino

ebbe così miseramente partito ilsuo gran

Regno

, chiamòdintorno a sèilBore de' suoi guerrieri; annunziò loroessere giunto

iltempoincuieglidovearitornare nel suo Ya-Ihally dissed'andare ad attendere colà tutti quelli cheavrebbero data la vita daforti; e quindi, traBttosi il petto, moii. Gli Scandi*

navigl'innalzarono un tempio magnificoy per quanto il concedeva larozzezza di quell' età : egli dovettenuliameno essere costrutto ben so-lidamente, poiché esso sta tuttavia; e voltato in chiesa cristiana, serveora agliabitanti del villaggio chiamalo Samla Upsala, il quale

è

situato a unmezzo miglio fuori della cittàdi Upsal.

f 33 )