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CARLO V, NAPOLEONE, DE GAULLE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 108-126)

duce un giorno alla caduta del potere. Gli Antichi e gli autori del Medio Evo erano soliti rappresentare questo “mutamento di fortuna” sotto la forma di una ruota, in cui la dea della Fortuna non faceva altro che innalzare i potenti per poi precipitarli successivamente dal loro trono. Il potere si consuma ed esso logora coloro che lo esercitano. Le trombe della gloria ed i fasti dell’incoronazione lasciano spazio, con il tempo, alla solitudine, alla stanchezza e all’abbandono. È quest’aspetto del potere che vorremmo esplorare, in tre casi famosi in cui l’abbandono del potere ha lasciato nella storia una forte immagine: trattasi di Carlo V che abbandonò il trono più pre-stigioso del suo tempo per finire i suoi giorni all’ombra di un monastero; di Napo-leone I che abdicò dopo la sua disfatta in Russia, congedandosi innanzi alla vecchia guardia a Fontainebleau; di Charles De Gaulle, che da le dimissioni da Colombey– les-deux-Eglises senza neppure ritornare all’Eliseo, dopo l’insuccesso del suo refe-rendum sulla riforma del Senato. Con questi tre personaggi ci troviamo innanzi a tre figure del potere: un monarca legittimo, votato al trono sin dalla sua nascita e preparato a questo compito dalla propria educazione; il fondatore di una dinastia, usurpatore, la cui personale genialità va di pari passo con un’onda rivoluzionaria, la quale, a sua volta, si canalizza e si estende per tutta l’Europa; un generale ambizio-so e politico, il cui colpo di stato incruento è, a sua volta, successivamente legitti-mato da un plebiscito a suffragio universale, il quale fonda in questo modo un nuo-vo regime. In ciascuno di questi tre casi, osserveremo anzitutto il tema natale, per scoprirvi le predisposizioni all’esercizio del potere ma, nello stesso tempo, anche le eventuali falle che indicano il ritiro finale, quindi il preciso quadro astrale per il mo-mento dell’abbandono del potere.

Abbiamo la fortuna, con questi tre personaggi, di avere a disposizione dei temi che ormai si possono considerare come certi: il tema di Carlo V è stato debitamente verificato da André Barbault nella sua presentazione in Astri Reali2quello di Napo-leone I è stato di recente oggetto di uno studio approfondito in un numero di L’A-strologue che gli è stato interamente dedicato;3infine il tema di Charles De Gaulle non è oggetto, sulla base della nostra esperienza, di contestazione alcuna.

CARLO V

André Barbault ha evidenziato il “tratto saturnino” di Carlo V: un Saturno al FC, go-vernatore dell’ASC Capricorno, che regge, a sua volta, la congiunzione Luna/Nettu-no in I e sestile al Sole. Se SaturLuna/Nettu-no in X è frequentemente indice di una perdita di potere rovinosa, questa Saturno al FC corrisponde piuttosto ad una rinuncia volon-taria al potere. Saturno in Toro e Luna in Capricorno sono segni di tenacia ed osti-nazione nell’ambito degli interessi che stanno a cuore al soggetto. La presenza del governatore dell’Ascendente in IV casa indica che il soggetto vive in funzione delle proprie origini, che è attaccato alle tradizioni, la qual cosa è confermata dalla con-giunzione Sole/Giove nei Pesci. La Luna in Capricorno predispone alla solitudine, al-la necessità di calma e di pace che l’imperatore troverà, sul finire dei suoi giorni,

presso un monastero. Questa Luna, congiunta all’ASC e a Nettuno, è testimone di un’esigenza di fusione dell’essere con una comunità, che, in questo caso, è di ordine religioso ed ascetico. La presenza del Sole in Pesci accentua questa colorazione net-tuniana, apportando delle doti di visionario, una potente facoltà di sintesi, ma an-che il rischio di fuggire dalla realtà, tanto più an-che Giove in Pesci, segno di idealismo, può condurre anche alla delusione nel momento in cui la realtà non corrisponde al-le proprie aspettative.

Ma questa dominante saturno/nettuniana, di tendenza depressiva, è controbi-lanciata dal rigore di un quadrato a T nei segni fissi, costruito intorno all’opposizio-ne Marte/Plutoall’opposizio-ne, sull’asse IV-X in doppia quadratura con Urano in II: qui tutto parla di lotta, di potere e di possesso. Plutone governatore della X in X, denota l’am-bizione e l’aspra volontà di farsi interamente coinvolgere nell’esercizio del potere, ma lascia anche incombere la minaccia di un ribaltamento della fortuna e di un’u-sura di questo potere. L’opposizione Marte/Plutone, coinvolgente il MC, segno di un potere autocrate, testimonia la gran capacità di lotta del soggetto ma anche il ri-schio di farsi coinvolgere in situazioni distruttive, a causa del suo modo di agire in maniera spietata. Pianeta apice di questo quadrato a T, Urano, dimostra che il sog-getto dovrà confrontarsi, nel corso della vita, con nuove esperienze, senza prece-denti, che lo costringeranno a modificare la propria scala di valori: ben a ragione sembra che questo quadrato a T sia evocatore del grande problema di questo regno, la lotta contro lo spirito della Riforma. La casa X in Scorpione lascia presagire un at-teggiamento intransigente e altezzoso del soggetto, il quale moltiplicherà delle vio-lente ostilità al suo riguardo e Saturno, in quanto maestro dell’Ascendente, lascia temere numerosi rovesci e smacchi.

Carlo V

24 febbraio 1500 3h30

La relazione fra queste due dominanti – saturno/nettuniana e plutonico/mar-ziana - è indicata da un semiquadrato della Luna con Plutone che mal presagisce circa il risultato finale, giacché questo aspetto suggerisce delle situazioni caotiche con il disgregarsi ed il disintegrarsi di tutto quello che si è cercato di proteggere. Pronostico rinforzato dal mezzo punto Luna=Marte/Saturno, significatore di de-pressione e scoraggiamento così come dall’inquadramento della Luna fra Nettuno e Plutone, che sta’ ad indicare una personalità strana ed una mancanza di stabilità. Si comprende quindi come il polo depressivo saturno/nettuniano abbia alla fine pre-valso sul solido quadrato a T strutturato intorno alla opposizione Marte/Plutone.

Queste annotazioni sul tema radix possono essere completate con l’esame del-la 5° Armonica, del-la quale consiste nell’evidenziare gli aspetti di 72° (del-la divisione dello Zodiaco per 5) ed il suo multiplo di 144° (così come gli aspetti di 36° e di 108°, che derivano dalla 10° Armonica, risultanti dalla divisione dello Zodiaco per 10, vale a dire in aspetti di 36°). Questo studio delle Armoniche è stato elaborato in Gran Bre-tagna da John Addey, il quale fu il gran maestro del compianto Charles Harvey, che ha trattato questo argomento in un’opera scritta in collaborazione con Michael Harding e dedicato alla memoria di John Addey e di Reinhold Ebertin, il cui titolo è Working with Astrology e di cui le tre parti si organizzano intorno a tre tecniche “mirate” in astrologia: i mezzi-punti, le armoniche e l’astrocartografia. In sintesi, si può asserire che i pianeti dominanti e le configurazioni maggiori della 5° armonica indicano il modo in cui l’individuo realizzerà la propria opera nel mondo nonché la tipologia dei principi dinamici attorno ai quali egli si concentrerà in maniera consa-pevole. Nel momento in cui si presentano forti configurazioni in questa 5° Armoni-ca, ci si può attendere un individuo forte, altamente creativo verso una direzione

Carlo V Tema della 5 Armonica.

ben determinata, raggiungendo talvolta la genialità. Il numero 5 è in relazione con il sapere ed il potere. Robert Hand suggerisce che le energie legate da una serie di settili “non appartengono a questo mondo”, ma avverte anche che un eccesso di questi aspetti in un tema può corrispondere ad una “sconnessione con l’universo psichico così come noi lo conosciamo”. Charles Harvey cita, quale maggior contri-buto allo studio delle armoniche, un’opera non ancora tradotta di un astrologo svizzero, Hans-Jorg Walter (il cui titolo è Enschlusselte Aspektfiguren), la quale rap-porta la 5° Armonica al pianeta Marte, sottolineando il potere sovente distruttivo di cui è testimone la potenza di questa armonica in un tema.

Accade che nel tema di armonica di Carlo V la configurazione più significativa del potere, l’opposizione Marte/Plutone sia in aspetto di quintile e biquintile con il Sole, il che valorizza questa Armonica. Nella 5° Armonica, l’aspetto Sole/Marte sta’ a significare che il soggetto esprime la propria personalità per mezzo dell’azione, mentre il legame Sole/Plutone indica che egli sviluppa uno stile di comportamento proteso a punire se stesso, a privarsi di ogni distensione nello sforzo. Il quintile Mer-curio/Saturno evoca, di per se stesso, una disciplina ed un controllo che si manife-stano nella tendenza a comunicare ed è testimone di un sistema di pensiero ben strutturato. Ed ancora, così come nel tema radix, ci troviamo innanzi ad una doppia indicazione di un potere potente ma con il rischio di una smacco la cui causa risie-de in una sorta di disfatta insita nella centralità risie-del profondo essere risie-della persona, in una tendenza verso la propria autodistruzione (Sole/Plutone).

Ma che cosa ci dice il quadro astrale per il momento dell’abdicazione ?

Carlo V Abdicazione 3 febbraio 1556 Tema nodale

In assenza di un’ora precisa per l’istante dell’abdicazione, si può benissimo re-darre un tema nodale, che vede radicato il Nodo Nord sull’ASC con delle CASE eguali di 30° ciascuna.Troviamo così un’eloquente valorizzazione della configura-zione tipica del potere, un quadrato Giove/Plutone angolare, con Marte congiunto al MC. Il mezzo-punto Marte/MC =Nodo Nord stà ad indicare piuttosto che trattasi di un atto proveniente dalla volontà del soggetto, che si impone su di una colletti-vità, mentre la congiunzione Venere/Plutone testimonia un sentimento assoluto di giustizia, unito ad una grande lealtà.

Rapportato al tema natale la posizione degli astri, per il momento dell’abdica-zione, fa vibrare intensamente il quadrato a T natale, in quanto il Sole transita su Urano apice, mentre il semi-quadrato Sole/Saturno coinvolge l’opposizione Marte/Plutone, laddove i Nodi si trovano sulla loro posizione natale, Nettuno transi-ta su Saturno (dissoluzione di un’autorità) ed infine Plutone si avvicina alla sua congiunzione con Giove natale in Pesci.

Ma vi è di più e di più sottile. Se si prende in considerazione, nel tema natale ed in quello dell’abdicazione, qualcuno fra i pianeti lenti, si nota anzitutto l’applica-zione nel quadrato Giove/Plutone in transito sul quadrato Giove/Plutone natale. Ma, si osserva, nello stesso tempo, che turno natale e Nettuno di transito formano, con Giove ed Urano in transito, una sorta di YOD, costituito da due quindicili (aspetti di 165°). Questa configurazione dà origine a due mezzi punti Giove/Ura-no=Saturno e Giove/Urano=Nettuno, i quali evocano entrambi un cambiamento esistenziale (Giove/Urano), caratterizzato da una perdita (Saturno) e da un dissolvi-mento ed un abbandono (Nettuno). Quanto all’aspetto di quindicile (vale a dire la

Carlo V Abdicazione sul tema natale

suddivisione dello Zodiaco in segmenti di 15°, che corrispondono alla 24° armoni-ca), esso va abbinato, secondo Noel Tyl, alle nozioni di rottura, separazione, rivolgi-mento, ossessione.4

Consideriamo adesso il tema di Carlo V nelle sue risonanze con i temi della Spagna e del sacro Romano Impero di cui egli cinge la corona. Non abbiamo trova-to moltrova-to circa i legami con il tema della Spagna (19/1/1479), mentre i rapporti con il tema del Sacro Romano Impero sono di grande importanza. In realtà, come è sta-to brillantemente dimostrasta-to da Reinhold Ebertin,5 la storia della Germania - da Carlo Magno fino a Helmut Kohl - è in un certo senso coronata dalla triplice confi-gurazione Marte/Saturno/Plutone, la quale risulta fra le combinazioni planetarie più pesanti. Ora il tema di Carlo V presenta, con quello del Sacro Romano Impero (l’in-coronazione di Ottone I a Roma il 2 febbraio 962), alcune affinità rimarchevoli, le quali mettono in gioco precisamente questa triplice configurazione ed i due Soli: il Sole di Carlo V° cade sul mezzo-punto Marte/Saturno = Marte/Plutone del tema del Sacro Romano Impero; ed il Sole del Sacro Romano Impero si pone in quadratura al mezzo-punto Marte/Saturno del tema di Carlo V. Ed è tramite questa caratteristica essenziale che Carlo V appare come una delle figure attese per la realizzazione di quelle potenzialità contenute in germe nella fondazione del Sacro Romano Impero germanico.

Carlo V

Abdicazione sul tema natale Lenti sui lenti.

NAPOLEONE I

È Napoleone I che porrà fine al Sacro Romano Impero, costringendo l’imperatore Francesco I d’Austria, il 6 agosto 1806, a rinunziare a questa corona prestigiosa. An-dré Barbault spiega in dettaglio la questione, alquanto dibattuta, circa il giorno e l’ora di nascita di Napoleone; nel nostro caso ci limiteremo a adottare come defini-tivo il tema che egli redige per le ore 11,30 del 15 agosto 1769.

In questo tema, di una rara forza, caratterizzato da uno straordinario gioco di armoniche intorno al grande trigono in segni di terra costituito dai tre pianeti tran-saturniani - Urano, Nettuno e Plutone – l’attenzione è attirata dal quadrato a T for-mato dall’opposizione Giove/Urano sulla linea dell’orizzonte in doppia quadratura al MC. Il MC in Leone, rinforzato dalla presenza del Sole, Governatore del MC in X, in-dica l’incontenibile forza delle ambizioni di ordine sociale che spingono il soggetto ad affermarsi nel mondo, ad esercitare il dominio sugli altri con tutta la forza della propria autorità. Il quadrato a T nei segni Fissi ed angolare al MC denota l’enorme impatto sugli altri da parte di un soggetto teso verso il proprio scopo, il quale è so-spinto a compiere delle imprese che lo rendono illustre. Nello stesso tempo Giove in Scorpione conferisce l’autorità e la volontà necessarie per realizzare questo grande disegno; in congiunzione con l’ASC caratterizza un’individualità estroversa, aperta agli altri e ben vista da costoro ma capace di eccessi. L’opposizione con Urano lascia presagire un essere poco conformista, anche ribelle e rivoluzionario. Il Grande Tri-gono nei segni di Terra dà la capacità di essere centro dell’attenzione, di accumulare e di gestire le risorse necessarie in uomini e beni. Colui che, nel 1812, trascinerà la Grande Armata attraverso le pianure della Russia fu certamente, prima della Grande

Carlo V e tema del Sacro Romano Impero (2 febbraio 962 - Roma)

Guerra del 1914-18, il primo grande fornitore di forze vive gettate sui campi di bat-taglia dei tempi moderni.

André Barbault ha sottolineato il carattere eccezionale di questo Grande Trigo-no dei super-lenti presentato come un feTrigo-nomeTrigo-no unico del millennio, presiedendo alla renovatio temporis che apporterà la Rivoluzione francese. In realtà, pur essendo rarissimo, questo Grande Trigono non è l’unico durante il nostro millennio, poiché noi lo incontriamo nel 1254 con Urano in Pesci, Nettuno in Cancro e Plutone in Scorpione. Questo anno, che corrisponde al ritorno di San Luigi dalla crociata d’E-gitto e al Grande ordine che apportò una profonda riforma amministrativa del rea-me di Francia, si situa soprattutto all’epoca della più grande estensione dell’Impero Mongolo, la cui unità durò appena dal 1241 al 1259. Nel 1251, Kubilai Khan, nipote e quarto successore di Gengis Khan, era stato incaricato da suo fratello, il Grand Khan regnante Mongka, di conquistare in Cina i territori della dinastia Song, con-quista che egli ultimò nel 1279, instaurando la dinastia degli Yuan. Al pari dell’epo-pea napoleonica, l’epodell’epo-pea mongola, ai tempi di Gengis Khan e dei suoi successori, sconvolse il mondo mettendo in contatto delle civiltà sino ad allora senza grandi scambi (è precisamente in questo periodo che si situa il famoso viaggio di Marco Polo) e queste due avventure furono nello stesso tempo di breve durata. Conviene rilevare che, nel corso della maggior parte del XIII secolo, resta in orbita un trigono discendente Nettuno-Plutone, la qual cosa si ripresenterà nel XVIII secolo, poi, in un futuro avvenire, nel corso del XXIII secolo. Nell’VIII secolo, in compenso, il trigono

discendente dura poco tempo, quanto basta, tuttavia, per consentire una bella con-figurazione nel 794, con Urano/Nettuno a 27° della Vergine trigono a Plutone a 27° del Capricorno – astralità che precedono l’incoronazione di Carlo Magno come im-peratore cristiano a Roma, il giorno di Natale dell’anno 800. Bisognerà adesso at-tendere l’anno 2282 per ritrovare un tale Grande Trigono con Urano in Gemelli, Nettuno in Bilancia e Plutone in Acquario

Tutti i nativi compresi fra il 1767 ed il 1771 sono così caratterizzati da questo Grande Trigono dei super-lenti nei segni di Terra. Ma nell’agosto del 1769, al mo-mento della nascita di Napoleone, un trigono Venere/Giove, rinforzato da Marte in doppio sestile, viene ad aggiungersi a questa armoniosa architettura. Il sestile di Giove a Plutone stà a confermare le capacità del soggetto a dirigere, organizzare, a testimoniare un’eccellente facoltà di organizzazione, un’eccezionale facoltà di resi-stenza e di recupero. Elementi di vitalità, di ottimismo e di perseveranza nei propri obiettivi che vengono a confermare i sestili Marte/Giove e Marte/Plutone. La con-giunzione di Marte a Nettuno corrisponde qui alla vasta portata delle azioni e all’i-deale che anima il soggetto. Marte in Vergine spiega l’ordine e l’eccellente metodo di lavoro, la meticolosità ed il senso di responsabilità in virtù del quale il giovane Bonaparte ottenne i suoi primi successi militari. Marte in X è, in questo caso, il se-gno di uno dei più grandi strateghi della storia. Marte, Giove e Plutone – tre signifi-catori del potere – così legati fra loro da queste armoniche, sono tuttavia tutti e tre in dissonanza con il MC, Marte e Plutone per quinconce, Giove per quadrato. Se i quinconce rivelano difficoltà ovvero carenze da sormontare, essi consentono, nello stesso tempo, una volta effettuato questo lavoro di presa di coscienza, di conqui-stare delle qualità complementari: le energie marziali, che protendono alla distru-zione, sono canalizzate per acquisire delle mete prestabilite; le energie, che possono rappresentare fonti di smacco dovute alla temerarietà o ad un’ambizione sfrenata, sono suscettibili di recare dei successi, acquisiti grazie all’arte del compromesso. Il quadrato di Giove al MC è senza dubbio più difficile, in quanto se esso costituisce un segno di ambizione e di popolarità, può anche condurre a perdere di vista la realtà, a boria e ad intolleranza. Presa in questo gioco di armoniche, l’opposizione Venere/Plutone va ad evidenziare una delle debolezze del personaggio, il rischio di un estremismo inasprito nelle faccende sentimentali, una caratteristica passionale e drammatica in questo campo. L’opposizione Luna/Saturno costituisce in questo te-ma un’altra debolezza, denotando la fragilità emotiva della persona, il suo timore di essere rifiutato ed il suo coinvolgimento nella vita di azione per sfuggire da questo sentimento svilente.

Si aggiungerà, beninteso, ai significatori di un potere che irradia, la posizione del Sole in Leone e in X: l’Imperatore aveva di che sentirsi al centro del mondo ed essere animato dal desiderio di portare a compimento qualcosa di grandioso e di brillante. Gli “encadrements” dei fattori personali del tema sono parimenti eloquen-ti: l’ASC fra Marte e Giove rappresenta la tipica tipologia dell’eroe – è a Bonaparte che Beethoven aveva dedicato la sua “Sinfonia eroica”; il MC fra Sole e Mercurio

denota uno spirito ingegnoso un po’ fanfarone e vanitoso ma capace anche di di-plomazia e di opportunismo; la Luna fra Urano e Plutone, significativo di un nor-male nervosismo, indica un’ascesa vertiginosa; il Sole fra Mercurio e Nettuno è egualmente testimone di una forte personalità, dall’immaginazione traboccante, la cui intuizione e razionalità logica si accoppiano con armonia; ma vi si può parimen-ti leggere il rischio di vedere le proprie aspettaparimen-tive annientate (dal momento che Nettuno viene dopo il Sole).

Cosa ha da aggiungere a questo quadro il tema per la 5° Armonica? Vi si nota-no dei legami fra Mercurio e Marte (un aspetto di 36°), i quali indicanota-no la potenza

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 108-126)