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LINGUAGGIO ASTRALE

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Academic year: 2021

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(1)LINGUAGGIO ASTRALE Pubblicazione Trimestrale del Centro Italiano di Astrologia. ANNO XXXII n. 126 Primavera 2002.

(2) 2. SOMMARIO. pag.. IL PROBLEMA ETICO 118 Dante Valente: Il Papa ha ragione.............................................................................................. 110 Glenn Perry: Verso un Codice Etico per gli Astrologi.......................................................... 113 Marco Pesatori: Minima Moralia. Etica e ruolo professionale dell’astrologo............ 110 Armando Billi - Claudio Cannistrà: Dialogo: la professionalità dell’astrologo ....... 244 Giancarlo Ufficiale: L’astrologo e la fine della vita ............................................................ 150 Risultati del VI esame albo professionale e nuovo bando ................................................. 8 10 26 30 35 38. ASTROLOGIA MONDIALE 233 Julianne Evans: Ancora sul tema degli Stati Uniti d’America: cenni storici ............. 234 Dante Valente: Come trovare l‘ascendente degli Stati Uniti........................................... 212 Adriana Rampino Cavadini: Islam: dalla Luna a Plutone ................................................... 46 54 57. ASTROLOGIA CLASSICA 231 Mariano Aladren: Il significatore: un elemento dimenticato dalla tradizione ........ 66 411 Gary Warren Price: L’alcocoden e il suo uso .......................................................................... 85 405 Le carte divisionali vediche usate in astrologia occidentale............................................ 90 222 Daniele Duretto: L’astrologia quantistica ................................................................................ 92 237 Fulvio Mocco: L’energia della Fenice.......................................................................................... 103 412 Charles Ridoux: L’abbandono del potere: Carlo V, Napoleone, De Gaulle ................. 108 232 Isa M. Zanni: Fabrizio De André: studio astrologico ........................................................... 127 230 Lidia Fassio: Il progetto del Sole ................................................................................................. 143 CASA QUINTA 103 Asterischi............................................................................................................................................... 332 Liliana Cosentino: Sulle pietre preziose ................................................................................... 903 Lucia Biazzo: Poesie.......................................................................................................................... 902 12° viaggio-studio sotto il segno dei Pesci in Portogallo................................................. 520 “Linguaccia Astrale” - Gli insulti astrologici ........................................................................... 530 “Linguaccia Astrale” - Il mondo di Mirka.................................................................................. 152 155 158 160 163 164. ANGOLO DEI NEOFITI (A casa di Mercurio e di Urano) 602 Dante Valente: Didattica elementare........................................................................................ 633 A cosa servono queste ore planetarie (D.V.) ........................................................................... 620 VI esame per l’albo - Soluzioni ai quiz per la prova scritta .............................................. 370 La posta di Marco Pesatori............................................................................................................. 111 Computer club ..................................................................................................................................... 172 174 178 183 187. CASA NONA 900 Liliana Livaldi Laun: Lilith in transito nelle dodici case astrologiche .......................... 191 950 Gracentro - Giornate internazionali di astrologia e cabala ............................................. 195 953 Claudio Cannistrà: Recensioni..................................................................................................... 198 960 Secondo congresso della Federazione Astrologica del Sud Europa (F.A.E.S.) ............ 200 980 Elenco Delegati e corrispondenti CIDA ................................................................................... 206.

(3) Argomento. 3. Cara “Giuliapink” questo numero è dedicato a te. Ci sostiene la speranza che la tua bella anima, da qualche parte dell’Empireo o delle celesti sfere, possa ancora captare i nostri sentimenti, il nostro affetto e rendere meno penoso il distacco. Abbiamo avuto la fortuna, così rara, di avere fra noi una “Vergine ottimista“ come te, che ha fatto onore al suo segno. Ti sono grato per aver confortato me nella tua malattia (… dài, che ce la faccio!). Sò che non resterai inattiva e continuerai con nuovi mezzi a darci una mano e a sorvegliare sulle nostre sviste. Una volta di più constatiamo quanto siano inesorabili le leggi delle stelle, che pure amiamo; o forse ti hanno privilegiato rendendo più rapido il compiersi del tuo fato. Durante il ricovero ti sei preoccupata di inviarci in tempo due belle immagini laudative della nostra disciplina. Come vedi la prima campeggia già in copertina, e l’altra qui accanto.. Ciao Giulia… Giuliarosa Bigazzi Vincenzi (Castelbolognese, 22 settembre 1943 h 12.37, Bologna 13 marzo 2002 h 7), entrata nel corpus del CIDA con il concorso Voci nuove, è stata per lunghi anni efficiente Delegata per la Emilia nonché Consigliere e Tesoriere nazionale del CIDA. . Ha organizzato un prestigioso Congresso Nazionale a Bologna nel 1989. Ha ceduto ad una crudele malattia che in due mesi ha stroncato la sua pur grande vitalità, ma non il suo esemplare ottimismo. È stata preziosa collaboratrice della nostra Rivista, in cui ha profuso la sua lunga esperienza editoriale. Rimpianta da due bravi figlioli, dal nipotino e dal suo amato Vincenzo. Alla sua memoria sarà assegnato il premio Serena Foglia per il 2002..

(4) 4. Argomento. Ecco come un importante Congresso Medico internazionale ha valorizzato i suoi contenuti ricorrendo ad una antica immagine di Astrologia Medica. (segnalazione di Giuliarosa Bigazzi).

(5) Argomento. 5. IN QUESTO NUMERO: Abbiamo ricevuto numerosi commenti positivi sul numero precedente di LA, ma globali. Purtroppo non erano accompagnati da giudizi specifici sui singoli articoli come avevamo invitato a fare, per aggiustare il tiro in base alle richieste o alle necessità dei Soci. Stando alle poche specifiche pervenute dovremmo farcire la Rivista solo di Astrologia classica, visto che i suoi cultori sono più attenti. Per facilitare l’espressione del vostro parere – anche anonimo – abbiamo riprodotto a fondo Rivista una copia aggiuntiva dell’indice, affiancato da una colonna in cui esprimere un giudizio progressivo da 1 a 5 per i singoli articoli analizzati. Va ritagliata e inviata alla Redazione (via Monzambano 13, 20159 Milano). *. *. *. Il numero precedente era stato suddiviso coi criteri delle Case. Criterio in parte conservato, ma in aggiunta si sono raggruppati gli articoli per comunanza di argomenti, in modo che possiate confrontare suoni di diverse campane. In particolare sono stati disposti per blocchi logici – l’etica professionale, vista da un Californiano, e dai nostri Pesatori, Billi e Cannistrà – il problema della durata della vita, Giancarlo Ufficiale, Aladren e l’Alcocoden – il dilemma del “primo vagito” degli USA con aggiunta di dati sperimentali – Didattica elementare – Astrologia Classica. Buona lettura!.

(6) 6. Argomento. La rocca di Angera (sul Lago Maggiore) ha una antica tradizione esoterica: già anticamente era sede di un culto mitraico. E nel 1300, assai prima dell’era ficiniana, compaiono nel Castello visconteo raffigurazioni zodiacali (v. particolare di Leone e Cancro con Sole e Luna).

(7) Argomento. 7. IL PROBLEMA ETICO. – – – –. Il Papa ha ragione (Dante Valente) Verso un Codice Etico (Glenn Perry) Minima moralia (M. Pesatori) La professionalità dell’Astrologo (Billi e Cannistrà) – La fine della vita (G. Carlo Ufficiale) – Esami e nuovo concorso per l’Albo.

(8) 8. Etica professionale. DANTE VALENTE. IL PAPA HA RAGIONE. L.A. 126-118. Dal suo punto di vista, naturalmente. Deve difendere una struttura da deviazioni nettuniane che possono sfociare in pratiche incompatibili per un buon cristiano. Analogamente avevano “ragione” gli Imperatori romani quando vedevano nei Cristiani una anomalia rischiosa per la sopravvivenza dell’Impero – anche se il calcolo si dimostrò infondato, in quanto a Costantinopoli il cristianesimo potè convivere per altri mille anni col potere imperiale – . Vale però la pena di sottolineare che il Santo Padre non ha emesso una bolla di scomunica, ha solo deplorato, e sappiamo che quasi ogni settimana emette una deplorazione: quindi semmai si tratta di peccati veniali, perché non viola nessuno dei dieci comandamenti. Non è neppure chiaro se il Papa faccia una distinzione fra consultanti e praticanti, che in teoria dovrebbero essere meno suggestionabili, come gli esorcisti. Ma su questo argomento è ritornato più volte e riteniamo che il Santo Padre abbia la vista acuta. Avvertiamo tutti, indubitabile, una crisi della fede: le cause possono essere varie, ma certamente incide molto il benessere: la religione impone delle rinunce, dei sacrifici, e i poveri ci sono abituati, mentre per i benestanti è davvero un grosso sacrificio (già il Vangelo lo prevede col cammello…); e dubito che i ricchi islamici in privato siano particolarmente osservanti … Tuttavia nel ricorso a pratiche mantiche non si tratta solo di infrangere le regole della morale cattolica, ma di insidiare la stessa religione, in alcuni casi di sostituire la religione con la magia. In tal caso entrerebbe in gioco, sia pure assai da lontano, il primo Comandamento. Sappiamo quanto la Chiesa – obtorto collo – abbia incorporato nei secoli riti pagani e pratiche esoteriche, sia pure incanalate verso i culti di Santi e Madonna. Il cattolicesimo in Brasile e nelle Filippine è a volte irriconoscibile. La Chiesa insomma aveva capito, o ammesso, che la necessità del mistero, del magico, è connaturato all’uomo, come lo è il bisogno di ossigeno, di cibo, di amore, di speranza; in definitiva è una semplice esigenza naturale dell’uomo. In particolare l’uso del ”latinorum” aveva una funzione magica, specie – paradossalmente – per chi non lo capiva affatto..

(9) Etica professionale. 9. La recente abolizione del latino, la semplificazione – anzi la comprensione razionale – delle formule, il prete rivolto al pubblico, i canti laicizzati con chitarrate varie, la tecnologia stessa, tutti questi fattori hanno sottratto ai fedeli quella quota magica che li teneva inconsciamente più avvinti. La Chiesa ha voluto “spiegare” quello che i fedeli preferivano restasse patrimonio esclusivo del mistero. E giustamente; ma come spesso succede, le cose “giuste” si possono rivelare controproducenti. Pertanto la “crisi della fede” per molti soggetti è anche una crisi di astinenza dal magico, tanto più intensa quanto più si estende l’ambito del razionale. La preghiera – almeno nella accezione utilitaristica così diffusa, – è una forma larvata di magia: riteniamo i Santi corruttibili o perlomeno cancerinamente sensibili ai lamenti, anziché capricorniani ministri di Dio che concedono solo ciò che è giusto, o al limite ciò che ci meritiamo.La differenza fra quel tipo di preghiera e la magia è un sottile diaframma: per ottenere un beneficio, nel primo caso si implora con le buone, nel secondo si pretende con le cattive. In entrambi i casi vogliamo qualcosa che non sappiamo conquistare con le nostre forze. L’indigenza ti permette solo la preghiera, il benessere ti permette anche il lusso della magia nera, che è una forma perversa di arroganza del potere. Un altro fattore che porta al magico- anomalo è l’eccesso di conoscenza: una contadina semi-analfabeta è di solito un’ottima educatrice e ha un rapporto più sano con la fede: non chiede ciò che non le spetta. Viceversa credo tutti abbiano verificato come le psicanaliste siano un fallimento come madri e spesso come mogli: frutto delle indecisioni dovute al troppo sapere, all’angoscia sugli effetti di ogni microdecisione famigliare, alla troppa consultazione di testi specialistici che ingigantiscono i problemi. Il risultato finale è una situazione nettuniana per cui si delega un’entità esterna per le decisioni. Ci spiace solo che questa ricerca del magico – così redditizia – sia diventata così esasperata da spianare la via a sciami di mistificatori e profittatori, a causa dei quali anche noi siamo finiti nel fascio comune. E non possiamo pretendere una distinzione, perché troppi maghetti affermano di praticare l’astrologia. Per fortuna possiamo vantare alcune sane differenze: – il CIDA insiste prioritariamente per il rispetto di un Codice Etico – fra le arti mantiche solo l’Astrologia permette anche un “consulto” di astrologi su un comune substrato ( e in questo è sicuramente scientifica) – l’età della nostra disciplina, nata spontaneamente sotto ogni cielo e latitudine– e quindi naturale – per cui ha superato il vaglio dei secoli, mentre tutte le altre forme mantiche sono svanite nelle nebbie dei tempi. Il nostro scopo non è de-siderare (ossia pretendere dalle stelle) ma con-siderare (…forzando l’etimologia), ossia vivere in armonia con esse..

(10) 10. Etica professionale Argomento. GLENN PERRY, Ph. D. VERSO UN CODICE ETICO PER GLI ASTROLOGI TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO. L.A. 126-110. Le norme etiche, eventualmente modificabili nel tempo, ma uguali per tutta la categoria, rappresentano una guida finalizzata a: 1) Formazione professionale consapevole dei propri limiti di competenza e supervisione nella pratica. 2) Servizio per il benessere del cliente nel rispetto dei suoi bisogni, valori ed autonomia. 3) Cautela nelle previsioni da offrire come gamma di possibilità in cui il lato positivo è sempre messo in evidenza. Una delle sfide più importanti che affrontiamo nel tentativo di guadagnare rispetto e credibilità coinvolge il senso etico. Sappiamo che l’astrologia come legittimo campo d’indagine non è accettata nella maggior parte di Istituti ed Università. In alcune comunità vigono persino leggi che proibiscono la pratica astrologica. Chi di noi la esercita può essere tollerato, ma c’è ancora il sospetto diffuso che siamo immorali, fraudolenti e distruttivi per il benessere sociale. Per colmare il divario tra astrologi e cultura dobbiamo essere preparati a dimostrare che non siamo contro la morale o pericolosi per la società. Certamente, dobbiamo continuare i nostri sforzi per dimostrare la validità astrologica attraverso la ricerca. Però, sebbene questa sia una condizione necessaria per essere accettati, non è sufficiente. Dobbiamo anche provare che chi esercita l’astrologia lo fa con sensibilità, seguendo determinati principi. Questo è un bene non soltanto per gli astrologi - ovviamente, vogliamo essere rispettati- ma anche per la più vasta società che serviamo. Più grande è la percezione pubblica della moralità degli astrologi, più largamente verrà usata l’astrologia. Ne risulterà un vantaggio per chiunque, ma al servizio di un bene più grande. L’essenza dei codici etici La prima cosa apprezzabile di un codice etico è quello di costituire una serie di direttive. Non si tratta di un insieme di leggi dogmatiche ed eterne trasmesse dall’alto e scolpite nella pietra. I codici etici rappresentano le aspirazioni o i principi ideali di.

(11) Etica professionale Argomento. 11. una professione. L’obiettivo fondamentale per esercitare in modo etico è quello di accrescere il benessere dei nostri clienti. Tuttavia, l’interpretazione di un codice è diversa da persona a persona, e qualcuno potrebbe non approvarlo in toto. Ad un certo momento, l’astrologo può essere paradossalmente costretto a scegliere tra l’adesione ad un codice etico e il fare ciò che ritiene sia meglio nell’interesse del cliente. Teoricamente , tali conflitti sono presentati e discussi davanti alla collettività. Un codice etico è un documento dinamico passibile di espansione e revisione in linea con l’evolversi della materia.. E riflette, perciò, il livello di sviluppo della professione. I dibattiti e le discussioni sono necessarie perché ci portano verso un complesso di valori normativi. Un codice etico dovrebbe fornire agli astrologi una guida per un comportamento moralmente corretto nei riguardi del cliente. L’etica ha il compito di proteggere gli utenti dalla moralità individuale degli astrologi. Le relative norme tentano di stabilire i migliori o più adeguati principi morali e sono intese a sostituire i valori ora professati individualmente. Naturalmente, gli standard morali e il comportamento degli astrologi sono una questione privata nella stessa misura in cui lo sono per qualsiasi altra persona. Tuttavia, il problema sorge ogni qualvolta la condotta di un astrologo compromette le sue responsabilità professionali o riduce la pubblica fiducia nell’astrologia e negli astrologi. Ognuno di noi è responsabile verso gli altri; e la condotta di ciascuno ha ripercussioni sull’intero settore. La funzione dei codici professionali L’astrologia è un servizio per aiutare la gente a comprendere se stessa e a produrre decisioni consapevoli. Come tale, essa è giustamente considerata una delle professioni assistenziali, allo stesso titolo della consulenza, della psicoterapia, della psichiatria, e del lavoro sociale. Ovviamente, l’astrologia va oltre in quanto viene applicata alla finanza, al commercio, alla politica, e alla sociologia. Tuttavia, è giusto affermare che l’astrologia applicata include generalmente, in una maniera o nell’altra, la consultazione. Nell’arte della consulenza, i codici etici adempiono una certa varietà di funzioni. Il loro scopo basilare è, primo, educare i professionisti ad un valido comportamento morale. Riflettere sui principi aiuta coloro che esercitano ad espandere la propria consapevolezza e a chiarire i rispettivi valori professionali. Secondo, gli standard etici forniscono un meccanismo adeguato per garantire la responsabilità professionale. I consulenti sono obbligati a controllare non soltanto la propria ma anche ad incoraggiare la condotta etica fra i colleghi. Terzo, i codici servono come catalizzatori per migliorare la pratica. Quando gli astrologi interpretano ed applicano il codice, i problemi sollevati spesso aiutano a chiarire la loro posizione sui dilemmi che non hanno risposte semplici o assolute. Quando viene pronunciata la parola immorale, la gente spesso pensa a grandi violazioni di norme stabilite, come quando un consulente va a letto con una cliente.

(12) 12. Etica professionale Argomento. o si mostra ubriaco durante una seduta. In realtà, la maggior parte delle violazioni etiche avvengono quasi inavvertitamente e sono così sottili che i professionisti non ne sono neppure consapevoli. Per esempio, un astrologo troppo ansioso di aiutare il cliente potrebbe dare consigli prima che questi abbia avuto l’opportunità di comprendere realmente e di riflettere sulle informazioni appena ricevute. Questo avviene con una certa frequenza soprattutto con i clienti affetti da dipendenza che abitualmente chiedono “Cosa dovrei fare?”. Tuttavia, dire al consultante cosa fare potrebbe derubarlo del suo potere di scelta e incoraggiarlo alla dipendenza in modo subliminale. Un codice di etica non dovrebbe imporre pesanti restrizioni ma piuttosto incoraggiare gli astrologi a mettere alla prova il loro pensiero e a controllare il proprio comportamento con i clienti a livelli sempre più sottili. Naturalmente, il miglior modo di mantenere una chiara posizione etica consiste nel chiedersi spesso: “Ciò che sto facendo è davvero nell’interesse dei miei clienti?” Col fornire un insieme di indicazioni e di valori, si incoraggiano gli astrologi a pensare più intensamente a ciò che stanno facendo e perché, e agli effetti potenziali della loro condotta sui clienti e sull’intera società. L’importanza della psicologia In ogni codice di etica la direttiva primaria è quella di non fare del male. Questo implica che gli astrologi dovrebbero sempre agire nel migliore interesse del cliente. Ma come si stabilisce il miglior interesse del cliente? Cosa significa, in realtà, l’espressione “non fare del male”? Secondo me, nuocere significa sfruttare o tradire la fiducia dei clienti o ledere i loro diritti e, così facendo, causare pene emotive ed infelicità. Questo può avvenire, per esempio, quando gli astrologi ingannano i clienti con annunci illosori; usano i clienti per soddisfare le loro esigenze sessuali; o li spaventano con interpretazioni dogmatiche eccessivamente negative. In altre parole, nuocere ai clienti significa influenzarli psicologicamente in modo distruttivo. Ne segue che l’ingiunzione non fare del male è implicitamente psicologica. La dimensione etica dell’astrologia è necessariamente interessata al benessere mentale ed emotivo del cliente. Questo non significa che l’astrologia psicologica dovrebbe essere preferita ad altri approcci, ma è bene che tutti gli astrologi, al di là del loro orientamento, siano sensibili ed attenti all’impatto delle loro parole sui clienti. Qualsiasi forma di astrologia che s’interessi del comportamento umano, della personalità, delle decisioni, delle pressioni dovute ad eventi esterni, o si preoccupi del futuro, si rapporta inevitabilmente con la psiche del cliente: i bisogni, le speranze, le paure, i desideri, le credenze, e gli obiettivi degli individui. Ogni volta che aiutiamo una persona a prendere una decisione, entriamo nell’area psicologica sia che lo riconosciamo o no. L’astrologia psicologica lo fa sistematicamente, ma chiunque faccia consulenza lavora con la psiche. E più restiamo inconsapevoli di questo, più grande è la possibilità di danneggiare, seppure inavvertitamente..

(13) Etica professionale Argomento. 13. Questo ci suggerisce che il nostro approccio all’astrologia – psicologico, tradizionale, vedico, cosmobiologico, uraniano, od altro – non dovrebbe, in definitiva, determinare la natura della nostra etica. E’ valido lo stesso nucleo di principi, indipendentemente dal tipo di astrologia praticata. Risultati personali di crescita Poiché spesso chiedono ai loro clienti di guardare in se stessi con onestà, gli astrologi devono essere aperti allo stesso genere di esame. Abbiamo bisogno di chiederci: “Sono in grado di aiutare qualcuno? Faccio quello che consiglio agli altri di fare?” Non basta conoscere la teoria astrologica per fare un buon astrologo. Se coloro che esercitano desiderano incoraggiare i loro clienti a crescere, devono essere inclini a favorire la loro crescita personale; devono “percorrere la strada, non raccontare parole”. Siamo una testimonianza di ciò che insegniamo? E’ improbabile che astrologi immobilisti, inconsapevoli, e resistenti al cambiamento siano in grado di ispirare i loro clienti ad effettuare scelte vitali. Nello stesso modo, abbiamo una responsabilità personale e professionale nell’impegnarci verso la consapevolezza dei nostri problemi vitali. Una volta Jung affermò che saremmo riusciti a guidare il cliente sul sentiero dell’individuazione soltanto nella misura in cui noi stessi lo avremmo percorso. Le aree cui noi restiamo attaccati o di cui siamo inconsci definiscono i limiti della nostra competenza. Gli affari incompiuti degli astrologi, i conflitti personali, le difese, e i punti vulnerabili alla fine riusciranno ad infiltrarsi nel lavoro con il cliente - la focalizzazione della seduta può passare impercettibilmente dall’incontro con i bisogni del cliente a quello con i bisogni dell’astrologo. I bisogni personali Una domanda critica per tutti gli astrologi è: “Che cosa ricevo, personalmente, in cambio delle mie consulenze?” Senza dubbio, ci sono molte risposte: un senso di soddisfazione per essere capaci di aiutare coloro che lottano per raggiungere l’auto-comprensione, gioia per la profondità e l’onestà del rapporto di consulenza, e così via. Il vantaggio, tuttavia, può essere seriamente compromesso quando gli astrologi, inconsciamente, usano i loro clienti per realizzare i loro bisogni. Per esempio, gli astrologi che hanno bisogno di sentirsi potenti o importanti possono incominciare a credere di essere indispensabili per i clienti o, peggio ancora, tentare di rendersi tali. L’impulso a dare consigli e il tentativo di dirigere la vita altrui può essere particolarmente dannoso perché favorisce l’eccessiva dipendenza e accentua la tendenza dei consultanti a guardare al di fuori di se stessi per ottenere risposte. Gli astrologi che dicono ai loro clienti cosa devono fare o gonfiano il proprio valore personale diminuiscono l’autonomia degli stessi e li invitano ad una crescente, futura dipendenza..

(14) 14. Etica professionale Argomento. Questo potrebbe andar bene per l’ego degli astrologi o per il loro portafoglio, ma non è necessariamente nell’interesse dei clienti. Quando gli astrologi hanno bisogni eccessivamente pressanti di approvazione e rispetto, possono controllare le loro sedute in modo da rinforzare continuamente tali bisogni. Per esempio, la lettura delle carte natali può degenerare in “rappresentazioni” in cui gli astrologi si sforzano di impressionare con l’accuratezza delle loro interpretazioni e la profondità delle loro spiegazioni. E poiché molti clienti tendono compulsivamente a compiacere gli altri, possono essere facilmente portati a prendersi cura dei bisogni dell’ego degli astrologi: “Oh, aveva proprio ragione per lo scorso mese, è successo davvero quello che aveva detto!” Gli astrologi che si sentono a disagio quando i loro clienti soffrono potrebbero essere portati a spingerli verso rapide soluzioni dei problemi o persino tentare di prendere decisioni al posto loro. “Faccia in questo modo,” sembrano dire, “così non devo sentirmi responsabile per la sua pena”. Se il cliente incoraggia questa tendenza esprimendo la sua gratitudine per tale genere di “aiuto”, allora il rapporto diventa una folie à deux . Naturalmente, gli astrologi hanno bisogni personali, ma questi non dovrebbero assumere la priorità durante le consultazioni astrologiche. Tutti vogliamo aiutare ed essere apprezzati per i nostri sforzi. E questo è legittimo. Ma impedire ai nostri bisogni di introdursi nelle nostre sedute professionali richiede una intenzione consapevole di mantenere quelli del cliente in primo piano. Se gli astrologi non si rendono conto della loro personale area di vulnerabilità (i loro bisogni perennemente non vissuti), i problemi personali si insinueranno e contamineranno il lavoro astrologico. Si tratta di qualcosa di immorale o soltanto di una cattiva consulenza? La risposta è entrambe. E’ immorale quando gli astrologi non riescono a prendere atto della supervisione 2 o ad acquisire la consapevolezza necessaria per evitare l’appagamento dei propri bisogni a spese dei clienti. Se essi si sottraggono ai problemi che provocano ansia nella loro vita, probabilmente saranno inefficaci nel consigliare ai clienti come affrontare problemi simili. Supponiamo che una persona con la Luna quadrata a Saturno stia tentando di affrontare i suoi sentimenti di abbattimento e disperazione. Come potete aiutarlo a esplorare in maniera profonda tali sensazioni se, nelle vostra vita privata, siete compulsivamente impegnati nel rallegrare chiunque? Gli astrologi devono essere consapevoli delle loro ferite, punti deboli, e “pulsanti rossi”, in modo che le zone difficili non compromettano indebitamente la loro capacità di rendere un servizio. Le ferite non rimarginate degli astrologi spesso si riflettono nei clienti. Quando i clienti rappresentano qualità che sono riluttanti ad accettare in se stessi, gli astrologi potrebbero tentare di soggiogare tali persone con il pretesto di conoscenze trascendentali. “So tutto sulle sue vite passate, sulle sue ferite infantili, e sul suo destino futuro; so tutto quello che lei ha bisogno di conoscere”. Quando un astrologo è troppo investito della sua missione di aiutare, curare, o trasformare il cliente, il potere esterno diventa un sostituto di quello interno, cioè si cerca di imporre al cliente.

(15) Etica professionale Argomento. 15. quel controllo che non si è capaci di esercitare su di sé. In tal caso, gli astrologi possono mostrare impazienza, fastidio, e persino ostilità verso quelle persone che si sono impegnate ad aiutare. Valori personali Poiché il problema dei valori pervade il processo di consulenza, il come gli astrologi lo affrontano può avere dei risvolti etici. In genere, essi dovrebbero essere consapevoli dei valori che professano ed evitare di imporli ai propri clienti. Definiamo ciò che io intendo per valori. Primo, non intendo quelli della 2ª casa che si riferiscono al merito e all’importanza di qualcosa per il possessore; tali valori sono pertinenti a ciò che vorremmo possedere, avere, o godere, come un’automobile. Sto parlando del tipo di valori della 9ª casa; i quali sono relativi ai principi, agli standard o alle qualità che sono considerati meritevoli o desiderabili. Non è né possibile né auspicabile per gli astrologi essere neutrali in questo campo, ma non è compito loro persuadere i clienti ad adottare un determinato sistema di valori. Se si è professionalmente competenti e non missionari di un qualche credo, è essenziale mostrarsi aperti ma non coercitivi. La sfida per noi consiste nell’usare i nostri valori in modo da rendere la seduta più significativa senza sfruttare la vulnerabilità del cliente, e abusare così del nostro potere. In altre parole, gli astrologi non dovrebbero “organizzare il viaggio” per i loro clienti attraverso il tentativo di persuaderli sul “giusto” modo di pensare, sentire, o agire. Supponiamo che venga da voi una donna sposata, con il Saturno congiunto a Plutone in 7a casa, entrambi in quadrato a Giove nella 4a. E’ stata educata con rigidi principi religiosi che le proibiscono di divorziare dal marito malgrado questi abbia ripetutamente violentato la loro figlia dodicenne. Le vostre convinzioni spirituali sono di un eclettismo New Age con una consistente spruzzata di femminismo. Come l’avreste consigliata? Viene a consultarvi una ragazza sedicenne sessualmente attiva. Il suo ragazzo ne ha 15, ed entrambi sono contrari ai contraccettivi perché li considerano innaturali. Il suo tema rivela un T-quadrato: Giove congiunto a Venere in 5a casa con entrambi i pianeti in quadrato ad una opposizione tra Marte in 8ª casa e Pluto in 2ª. Lei dice che se rimarrà incinta “naturalmente abortirà” ma supponiamo che voi consulenti siate fortemente pro-vita. Sembra che il suo tema sia predisposto per una gravidanza illegittima in attesa di avverarsi. Che cosa le direste? Una persona di razza bianca ha Saturno congiunto al Sole in 11ª casa, con entrambi i pianeti opposti a Plutone. Sospettate che sia un razzista. Vi racconta che la figlia di 25 anni è fidanzata con un americano di origine africana e che, per tal motivo, ha minacciato di escluderla dal testamento se si sposerà con lui. L’uomo non sa che voi stesso siete coinvolto in un matrimonio interrazziale. Cosa gli consigliereste? Ovviamente, le vostre opinioni sul fondamentalismo, l’aborto, e il matrimonio interrazziale avranno senz’altro un peso sulle vostre capacità di consigliare tali.

(16) 16. Etica professionale Argomento. clienti. Li indirizzereste verso qualche altro professionista? Li aiutereste a comprendere la base psicologica del loro comportamento, come è simboleggiato nelle loro carte natali? Potreste controllare i vostri sentimenti di antipatia? O vi trasformereste in un astrologico “Dr. Laura” e li truffereste con alcune interpretazioni assortite? Essere aperti verso i clienti che professano principi diversi non implica che dobbiate accettare tali principi: sottintende, invece, una sicurezza sufficiente a non farvi sentire minacciati per il fatto che state in effetti ascoltando e tentando di capire quei valori e il modo in cui quelle persone vi sono arrivate. L’ideale sarebbe discernere il significato che quei valori rappresentano per i clienti ed in seguito comunicare tale comprensione. Questo tipo di accettazione esige la volontà di permettere alla gente di essere quello che è, senza bisogno di convincerla a vedere la vita come la vedete voi. Quando i vostri principi sono collegati ai problemi con cui i vostri clienti si stanno misurando, è cosa saggia ammetterlo lealmente. Se siete partner in un matrimonio interrazziale ed il vostro cliente è un razzista bianco che lotta per accettare il fidanzamento di sua figlia con un afro-americano, non gli servirà che voi nascondiate la vostra posizione sui pregiudizi razziali. La chiave sta nell’offrire compassione, non coercizione. Sono necessari onestà e coraggio per ammettere che i vostri principi influenzano le vostre modalità di lavoro su certi problemi. L’introspezione e la rivelazione di voi stessi possono indicare ai clienti come riflettere sulla natura dei loro valori. Limiti di competenza Una norma etica, in qualsiasi campo, è quella che invita i professionisti ad esercitare soltanto nei limiti della propria competenza – basata su cultura, preparazione, esperienza monitorata, ed adeguata esperienza professionale. Tuttavia, c’è scarsa preparazione accademica di tipo formale in astrologia (con l’unica e benvenuta eccezione del Kepler College), perciò il nostro settore è caratterizzato da una precisa mancanza di limiti professionali. Con quali criteri ci si può considerare astrologi professionisti? A differenza dei settori collegati, ci sono pochissimi programmi di preparazione che richiedano l’internato o forniscano una supervisione. E non ci sono istituti appropriati in grado di concedere facoltà di esercizio e certezza che i professionisti abbiano raggiunto almeno gli standard minimi di preparazione e competenza. Come risultato, chiunque può definirsi astrologo e molti fanno tutto ciò che vogliono – astrologia oraria, elettiva, finanziaria, commerciale, rilocazionale,* consulenza. Eppure, ciascuna di queste sotto-discipline richiede una considerevole specializzazione. Dovrebbe, perciò, essere evidente che prima di offrire consigli ai clienti in aree specialistiche poco conosciute dobbiamo fare i passi necessari per assicurarci una competenza adeguata attraverso una corretta istruzione, il tirocinio e la supervisione durante la pratica..

(17) Etica professionale Argomento. 17. Questo implica inoltre che, quando sorgono problemi astrologici al di là della portata della preparazione e dell’esperienza dell’astrologo (per esempio, domande di astrologia medica, rilocazionale oppure oraria), questi dovrà indirizzare i clienti verso altri professionisti esperti in tali materie. Talvolta, i problemi possono andare al di là di qualsiasi servizio di tipo astrologico. Per esempio, un cliente potrebbe essere clinicamente depresso, aver bisogno di terapia matrimoniale, o avere problemi di alcolismo. Tuttavia, i clienti possono insistere nel volere che siate voi a spiegare i motivi e a fornire la soluzione ai loro problemi come appaiono (così pensano) nelle loro carte natali. In tal caso, sarebbe immorale procedere oltre la singola sessione. Gli astrologi dovrebbero essere bene informati sulle risorse di riferimento e suggerire alternative – come uno psichiatra, un terapista matrimoniale, o un Programma in 12 fasi – ogniqualvolta si renda necessario. Benessere del cliente Durante la classica interpretazione del tema natale, gli astrologi forniscono tutta una gamma di servizi: ● Aiutano le persone a riconoscere le loro potenzialità e le loro doti ● Forniscono un’analisi approfondita sulle sfide psicologiche ● Spiegano i modelli di crescita e di sviluppo ● Confermano l’autoconoscenza ● Suggeriscono lo scopo vitale ● Inquadrano i periodi di crisi e di opportunità ● Illuminano sul significato di una particolare esperienza o fase della vita ● Forniscono una guida sui tempi o sulle decisioni circa il particolare evolversi di un’azione. Quando gli astrologi si rivolgono ai singoli o alle coppie per trattare uno qualsiasi di questi punti, fanno consulenza. Ma qualsiasi tipo di astrologia venga praticato è irrilevante ai fini della domanda se si sta facendo consulenza astrologica. E’ importante riconoscere che l’etica di consulenza non è limitata soltanto all’approccio pscicologico. C’è una domanda chiave alla base di un’importante preoccupazione etica: Che cosa è in funzione dell’interesse e del benessere del cliente? Qualcuno potrebbe affermare che gli astrologi dovrebbero incoraggiare la crescita e lo sviluppo del consultante per evitare di favorire la dipendenza nel rapporto. Sostenere l’autonomia dei clienti significa promuovere la loro capacità di autodeterminazione. Il rispetto per l’autonomia implica il riconoscimento del diritto altrui a scegliere e ad agire secondo i propri desideri. Come astrologi, è necessario che appoggiamo la capacità decisionale dei nostri clienti. Spesso, avviene proprio il contrario. Questo è un problema estremamente delicato, poiché molti clienti ed astrologi credono che il massimo fattore determinante per un cliente dovrebbe essere, per esempio, “la carta natale dice che la sua Luna è congiunta a Plutone in 8a casa; lei dovrebbe fare il terapista, “oppure “il Marte progresso è congiunto al suo Mediocie-.

(18) 18. Etica professionale Argomento. lo; lei dovrebbe dare inizio alla sua attività”. In molte occasioni, futuri clienti mi telefonavano per farmi comunicazioni del tipo, “Sto pensando di divorziare da mio marito; vorrei sapere se il mio tema dice che dovrei farlo”. Perché i clienti insistono a credere che possiamo trovare tali risposte in una carta natale? C’è l’implicito presupposto che gli strumenti da noi usati per fare consulenza siano migliori di quanto in realtà non siano. Noi vogliamo che gli oroscopi diano risposte chiare ed inequivocabili a tutte le domande dei clienti. Ma siamo onesti; in quasi tutti i casi (eccettuata l’astrologia oraria), non succede. Possiamo proiettare la risposta nell’oroscopo: “Oh, il prossimo mese Plutone di transito sarà in opposizione alla sua Venere. Si tiri fuori da questo matrimonio prima che sia troppo tardi!” Ma in realtà, questo transito può preannunziare una trasformazione riguardo il tipo di intimità della cliente. Che ne potrà beneficiare soltanto se è sposata. Come facciamo a saperlo? Una cosa è certa: la carta non ce lo dirà. Forse, la cosa migliore cosa consiste nell’aiutare i clienti a restare con le loro domande lasciando che le risposte emergano, in modo naturale, dalla profondità delle loro anime. Se decidiamo al posto loro piuttosto che con loro, li derubiamo del loro potere. Da questa prospettiva, potrebbe essere immorale dire ai clienti ciò che dovrebbero fare nell’ambito dei rapporti, carriera, trasferimenti, sesso, finanza, o in qualsiasi altro campo. L’astrologo può chiarire i temi visti nella carta, fornire un’analisi approfondita della natura dei conflitti, porsi in empatia coi dilemmi del cliente, o anche raccomandare un percorso di azione, ma dovrebbe anche rispettare ed appoggiare le capacità decisionali del cliente. La consulenza include anche aspetti più tradizionali e direttivi dell’astrologia: Ciò sottintende il consigliare i clienti circa i tempi e le decisioni. Tuttavia, il dare spesso delle “indicazioni”, è diverso dal dire ad una persona ciò che deve fare. Certamente, è una distinzione sottile – ma cruciale. E’ particolarmente importante accettare l’intrinseca ambiguità del simbolismo del tema quando si consigliano i clienti su specifiche azioni da intraprendere. Come tutti sappiamo, qualsiasi configurazione astrologica ha molteplici sfaccettature; e può manifestarsi in infiniti modi. Così pure, non sappiamo mai con certezza cosa accadrà e, di conseguenza, quale azione concreta una persona dovrebbe compiere per sfruttare un’opportunità o per apprestarsi ad un periodo di sfide. Questo non vuol dire che non dovremmo dare consigli. Significa, tuttavia, che dovremmo farlo con umiltà e rispetto per i misteri del cosmo: l’Universo potrebbe benissimo avere delle intenzioni per i nostri clienti che noi, come astrologi, non possiamo scandagliare. L’incapacità di prendere tali precauzioni fu uno dei motivi per cui, nel 17° secolo, l’astrologia perse il pubblico favore. L’importanza dell’ascolto Nel mio lavoro con i clienti, mi preoccupo specialmente di evitare l’uso dei “significatori universali” come ogni, sempre, mai, certamente, qualsiasi, nessuno, o vuote.

(19) Etica professionale Argomento. 19. affermazioni che implicano risultati definiti e concreti. Io cerco di far sapere ai miei clienti che è impossibile per l’astrologia avere certezze assolute sui profili delle personalità o sugli eventi predestinati. Quando incominciai a studiare astrologia, pensavo che le posizioni planetarie nei segni, le case e gli aspetti avessero significati chiari e distinti. Tuttavia, dopo quasi 30 anni di esperienza mi sono convinto che il significato di una carta è intrinsecamente complesso e multidimensionale. Questo è parzialmente dovuto al fatto che una qualsiasi parte del tema è sempre il pezzo di una storia più grande. E tale storia emerge dalle modalità con le quali è organizzata la carta nel suo intero. In altre parole, gli archetipi planetari sono multivalenti; essi si combinano in diversi modi per produrre una varietà di espressioni apparentemente senza fine. Così, non si può mai essere del tutto certi di cosa significhi una data configurazione planetaria finché non si colloca nella storia generale della vita del cliente. In un tema, ogni cosa influenza qualcos’altro, e più importante ancora, i significati cambiano in maniera da riflettere nel tempo la realizzazione delle potenzialità del cliente. Perciò, credo che l’abilità più notevole per un astrologo sia quella di ascoltare. Se non ascolto, io sono soggetto a proiettare sulla carta del cliente i significati che presumo siano veri (è scritto nel tema), senza preoccuparmi di indagare se la mia interpretazione sia in realtà adeguata all’esperienza del cliente. L’ironia è che gli astrologi possono offrire ottime interpretazioni che riflettono un’accurata comprensione del simbolismo del tema; tuttavia, se questo tipo di interpretazioni cade al di fuori del campo di esperienza del consultante, esso è del tutto inutile. Una configurazione planetaria (segno, casa, ed aspetti) può manifestarsi in un’infinita varietà di modi ed essere ancora vera in se stessa. C’è una moltitudine di comportamenti, credenze, sentimenti, caratteristiche, ed eventi che esprimono la stessa configurazione planetaria – così enorme, infatti, che selezionarne uno adatto all’esperienza del cliente è maledettamente difficile, ammenocché non lo si ascolti. I significatori indeterminati Noi ci sentiamo su un terreno eticamente più sicuro quando usiamo termini a risposta multipla e indeterminati come è possibile, potrebbe, forse, e probabilmente sforzandoci, ogni volta, di ancorare queste affermazioni a studi di ricerca. Questo, per evitare certezze senza garanzia e interpretazioni dogmatiche di variabili . Credo che sia immorale per gli astrologi arrogarsi il diritto di prevedere eventi futuri in grado di far preoccupare il cliente – come prevedere che dovrà affrontare una crisi di malattia, un crollo finanziario, che non si sposerà mai o non avrà figli, o che qualcuno potrebbe morire in un tempo ben preciso. Qui, la parola chiave è rigidità: gli astrologi non dovrebbero fare affermazioni perentorie circa gli eventi negativi. Non è immorale consigliare cautela, esprimere interessamento o indagare sulla possibilità che le cose potrebbero non andare se-.

(20) 20. Etica professionale Argomento. condo i desideri del cliente. Questo non preclude l’informazione di risultati negativi o non auspicabili. Piuttosto, i significatori come sarebbe possibile, potrebbe, è probabile semplicemente ricordano agli astrologi di sottolineare il concetto che l’astrologia non è un sistema infallibile, deterministico o fatalistico, che elimina la scelta personale e la responsabilità individuale. Similmente, aiutare i clienti a vedere la potenzialità di crescita in una situazione difficile non esclude, in alcun modo, l’informazione dei probabili pericoli di un particolare aspetto. La varietà dei significati del tema Dopo 30 anni di consulenza, sono giunto alla conclusione che le variabili del significato di una carta sono intrinsecamente ambigue ed operano in un continuum, e che il ritratto del cliente impresso sul tema riflette il suo livello di maturità, integrazione psicologica, e grado di autorealizzazione. Un esempio lo potrebbe chiarire. Immaginiamo una donna con Marte opposto a Plutone nella carta natale. Il suo astrologo afferma: “La gente con questo aspetto ha quasi sempre sentimenti di rabbia radicati nel profondo che, alla fine, erompono in maniera distruttiva. Inoltre, ho constatato che tutte le donne con questo aspetto hanno problemi con uomini facili alla collera, molti dei quali ad un certo momento diventano violenti”. Se la donna in questione è impressionabile, essa può giustamente sentirsi allarmata di fronte a tale analisi. L’interpretazione in sé non è necessariamente sbagliata, ma è incompleta ed espressa con certezza infondata: l’astrologo usa significatori generali come “[quasi] sempre” e “tutte” e fa un’asserzione abbastanza rigida circa un evento negativo - coinvolgimento con uomini collerici e violenti. Tuttavia, supponiamo che la nostra donna con il Marte-opposto-a-Plutone sia una persona straordinariamente forte dedita al suo sviluppo spirituale, mentale e fisico. Segue un corso di aikido, un’arte marziale giapponese che usa i principi di non-resistenza per indebolire un avversario. Pratica la meditazione Vipassana ed ha imparato a trasformare i suoi impulsi marziani in potenti alleati. E’ acutamente consapevole del proprio e dell’altrui potenziale aggressivo (Marte), e sa come affrontare situazioni implicitamente pericolose. Questo funziona particolarmente nell’ambito della sua carriera in campo finanziario (Plutone). Ha un lavoro indipendente in qualità di competitiva speculatrice in mercati azionari volatili, e usa il suo istinto per azioni decisive e trasformatrici in un mondo con potenti interessi in gioco. Tutto ciò rappresenta una positiva integrazione del suo Marte-opposto-a-Plutone. Ora, se lei dovesse usare questo aspetto per trarne vantaggio anche in altri settori vitali, non si identificherebbe con l’interpretazione del suo astrologo e potrebbe ritenersene offesa. Interpretazioni rigide e sbagliate di questo tipo possono danneggiare sia il cliente sia la sua percezione dell’astrologia. Per tale motivo è importante far sapere ad un cliente che il significato di un aspetto può variare in un continuum di possibilità - da quelle integrate a quelle non-integrate..

(21) Etica professionale Argomento. 21. I clienti si evolvono attraverso una serie ininterrotta di potenzialità. Le modalità con cui esprimono un aspetto durante gli anni venti possono essere radicalmente diverse dal come lo esprimeranno nei quaranta. Senza un dialogo adeguato, gli astrologi non possono sapere come i clienti manifestano il loro tema. Essendoci la possibilità di influenzare negativamente attraverso interpretazioni dogmatiche, negative e sbagliate, gli astrologi devono cercare di conoscere i loro clienti per fornire interpretazioni che offrano un’appropriata gamma di significati. E’ particolarmente importante presentare ciò che io chiamo “un’anteprima di future attrazioni” – la più alta ed integrata espressione di un aspetto psicologico.4 Come si sentirebbero, penserebbero, agirebbero i clienti se si rendessero conto del pieno potenziale dei loro modelli zodiacali? Quale genere di avvenimenti e di rapporti sarebbe rispecchiato da questa integrazione? Gli astrologi non dovrebbero rifuggire dall’indicare le possibili difficoltà, sebbene sia importante mostrare, nello stesso tempo, la via verso la soluzione. Forse la funzione più utile della consulenza astrologica consiste nel dare speranza. Esprimendo la sua fede nella capacità individuale di superare qualsiasi difficoltà possa sorgere, l’astrologo fornisce al cliente il potere di affrontare il futuro In breve, i clienti dovrebbero sentirsi incoraggiati da una consulenza astrologica, non scoraggiati. Asserzioni circa le vite passate Se gli astrologi non sono in grado di sapere (senza dialogo) come i clienti vivono i loro temi in questa vita, come possono presumere di conoscere il modo in cui una carta natale rispecchia una vita passata? Quando gli astrologi fanno dichiarazioni sulle vite passate dovrebbero rendersi conto che le loro interpretazioni sono ipotetiche. Comportarsi diversamente significa insinuare un’idea sbagliata sulle tecniche e le interpretazioni astrologiche. Sono esterrefatto quando su un testo astrologico si legge che questo o quell’altro aspetto astrologico significano qualcosa di relativo ad una vita passata. Gli autori diffondono dappertutto queste interpretazioni come se realmente vedessero il comportamento o le esperienze del cliente in una precedente incarnazione. Per quel che so, nessuno ha mai effettivamente osservato la vita passata di qualcun altro. Non sto contestando l’esistenza di vite precedenti in sé, soltanto la pretesa che si possono estrarre le informazioni relative dai temi natali. Personalmente, credo nelle vite precedenti e nella dottrina del karma. Tali dottrine sono radicate nelle ricche tradizioni spirituali dell’Oriente e sono stati esposti avvincenti argomenti pro-reincarnazione in seguito ad indagini relative alle apparenti memorie di vite passate 5 e alle terapie basate su vite precedenti.6 Sembra ragionevole che il tema natale rifletta modelli karmici maturati in altre vite – ma esattamente come? Una cosa è asserirlo filosoficamente; tutt’altra cosa affermare che gli astrologi possono conoscere la logica delle vite passate, nascosta entro i misteri della carta natale..

(22) 22. Etica professionale Argomento. Chiunque conosca l’astrologia può osservare una carta ed imbastire una storia plausibile su quello che potrebbe essere accaduto in una vita precedente. Poiché l’astrologia è un linguaggio simbolico, è facile proiettare i significati che sorgono interamente dall’immaginazione dell’astrologo. Il problema si aggrava quando gli astrologi dichiarano che i clienti hanno fatto o sperimentato qualcosa di negativo in una vita passata. Tali affermazioni possono produrre paura e sensi di colpa. Per esempio, una cliente potrebbe rivelare una storia di abusi sessuali che hanno inizio con il padre. L’astrologo che vuole disperatamente dire qualcosa di significativo, afferma inconsideratamente: “Lei ha Saturno in 8ª casa quadrato a Marte nella 10ª. Questo significa che lei ha abusato del suo potere sessuale in una vita precedente, Ecco perché ne è vittima durante l’attuale incarnazione”. Certo, questo è plausibile; potrebbe essere vero. Ma tale informazione non è utile (biasima la vittima), ed è anche fuorviante in quanto tale giudizio implica che c’è un qualche tipo di prova cosmica come fondamento della veridicità dell’affermazione. La cliente è indifesa: non ha modo di confermare se l’interpretazione è vera. Se è vulnerabile al senso di colpa, il che succede abitualmente con le vittime di molestie sessuali, allora è incline ad accettare acriticamente l’interpretazione- a suo discapito. In effetti, si potrebbero inventare molte storie ugualmente plausibili. Leggere le vite passate negli oroscopi è una forma di ragionamento a priori, e promuove la falsa impressione che l’astrologia sia in grado di fornire precise conoscenze circa i misteri dell’esistenza individuale a coloro che la esercitano. Personalmente, credo che gli astrologi inventino tutto quanto. Certo, si può sempre dire che tali informazioni derivano dalla psiche. Tuttavia, se è così, non si tratta di astrologia e tali informazioni dovrebbero essere differenziate da quelle di derivazione astrologica. Allora sorge un’importante domanda: a chi servono queste affermazioni? Fino a qual punto sono proiezioni della fantasia degli astrologi? Aiutano il cliente o servono soltanto l’impulso inconscio dell’astrologo al potere? In una recente conferenza, mi è stato riferito che un astrologo presumibilmente “sensitivo” aveva detto a tre clienti di fila (tutte donne) che erano state vittime di abusi sessuali in vite precedenti. Quando, più tardi, quelle clienti discussero tra loro i contenuti delle analisi fatte dallo stesso astrologo, rimasero sbalordite nello scoprire che a tutte era stata detta la stessa cosa! Benessere del cliente e previsioni Quando gli astrologi presumono di sapere se due persone sono destinate a stare insieme, dove qualcuno si trasferirà, la carriera adatta per un cliente, o qualsiasi altra cosa, essi non stanno ingannando soltanto il cliente, ma anche se stessi. Ancora peggio, stanno inconsapevolmente sabotando l’indipendenza dei loro clienti con l’implicazione che questi dovrebbero affidarsi all’astrologia per avere direttive. Di nuovo, non discuto contro le forme direttive di astrologia quando gli astrologi consigliano i clienti sulla cronologia dei tempi e li aiutano a prendere decisioni. Tutta-.

(23) Etica professionale Argomento. 23. via, è importantissimo informare umilmente i clienti che l’astrologia non fornisce per niente risposte precise. Al massimo, la carta accenna, suggerisce, allude a diversi possibili risultati. E’ necessario restare consapevoli della differenza tra l’aiutare il cliente ad esplorare le opzioni disponibili e il dirgli che cosa fare..7 Una malattia professionale, epidemica nella nostra attività, è la hubris – arroganza. Il potere proiettato sull’astrologo da un cliente può essere intossicante. Come una droga, tende a gonfiare la nostra stima sul valore e sulla validità delle nostre opinioni finché, alla fine, le nostre interpretazioni cessano di essere astrologiche e diventano semplicemente narcisistiche. Si consideri questo esempio: un cliente va da un astrologo perché è preoccupato per la sua carriera. Sente che le cose stanno per cambiare, tuttavia è incerto sulla direzione da prendere. L’astrologo guarda la sua carta natale e dice: “Il Saturno di transito in 4ª casa si oppone al suo Marte in 10ª. Non cerchi di espandere i suoi affari in questo periodo o subirà una sconfitta frustrante!” Si noti in questa interpretazione che l’astrologo 1 dice al cliente cosa fare e 2 offre una interpretazione negativa uni-dimensionale. Gli astrologi possono prevedere quando qualcosa sta per accadere (il Saturno di transito resterà in opposizione al Marte del cliente durante la prima settimana di giugno), ma cosa accadrà può variare in un continuum di possibilità. Gli astrologi sono più bravi nel predire le qualità della durata del tempo. In altre parole, la qualità del periodo può essere differenziata dai possibili eventi. Nello stesso modo in cui è più importante discernere il significato di un sogno piuttosto che descriverne semplicemente il contenuto, così il significato di un periodo- le sue sfide, opportunità, e potenziale di sviluppo- è più importante che conoscere i particolari di ciò che effettivamente accadrà. Molti di noi hanno sperimentato un transito difficile e ci siamo resi conto, in seguito, che non era proprio uni-dimensionale come avevamo anticipato. Inoltre, il significato del transito era al di sopra dei diversi eventi che lo riflettevano. Se il transito di Saturno in 4ª si oppone al Marte natale in 10ª , quale significato, sfida, e opportunità di sviluppo potrebbe essere simboleggiato da questo periodo? Potrebbe significare che l’individuo debba disciplinare le sue energie competitive e autonome per imbrigliarle a beneficio di un progetto a lungo termine. E’ probabile che ciò sia inizialmente frustrante, ma forse egli imparerà a padroneggiare in modo più efficace la sua rabbia ed incanalare così la sua aggressività verso una realizzazione durevole Si immagini che, una settimana dopo l’interpretazione della carta, il capo gli dica che ha l’opportunità di espandere la zona delle vendite in un’area geografica nuova ma che ciò comporterà all’inizio molto lavoro. Dovrà accollarsi parecchie nuove responsabilità, ed assumere personale extra. Dapprima ciò potrebbe comportare la perdita di una certa libertà personale (non potrà smettere di lavorare prima delle 3.00 p.m., e dovrà ridurre il tempo dedicato al golf). Tuttavia, a lungo andare, le sue entrate si triplicheranno, ed avrà più tempo libero di prima. A quel punto, il nostro cliente ricorderà le direttive dell’astrologo: Non allarghi i suoi affari durante.

(24) 24. Etica professionale Argomento. questo periodo o soffrirà una sconfitta frustrante! Se crede al suo astrologo, è possibile che rinunzi ad una buona opportunità. Certo, Saturno farà pressione su Marte per un po’ ma, così facendo, si potranno costruire le fondamenta (4ª casa) per accrescere sia il suo successo sia la sua indipendenza: Saturno e Marte in un rapporto di collaborazione. L’esempio sottolinea che l’astrologia non dovrebbe fare previsioni rigide capaci di causare irragionevoli paure nella gente. Previsioni di eventi disastrosi come fallimenti negli affari, divorzi, incidenti, malattie, morte, fine di un impiego, rovina finanziaria o altri risultati negativi dovrebbero essere controbilanciate da significati alternativi più positivi, ed ugualmente probabili. Io cerco di rassicurare i miei clienti sul fatto che, sebbene alcuni periodi costituiscano delle prove e possano implicare risultati non graditi, le difficoltà sono in grado di contribuire ad una crescita psicologica con le modalità specifiche di un particolare transito. Le previsioni sono una parte essenziale della nostra tradizione e della nostra pratica, ma c’è un modo utile ed uno dannoso di farle. Il problema non è se fare previsioni, bensì come farle. Una previsione dovrebbe presentare una gamma di probabili risultati, sia interni che esterni. Se un transito o una progressione sembrano difficili, gli astrologi dovrebbero aiutare il cliente ad indagare sulla natura della sfida e sulle potenziali opportunità di evoluzione personale. Limitare il significato di un transito ad un solo effetto, enfatizzare il lato negativo, incoraggiare ad intraprendere azioni evasive, o ignorare l’implicita potenzialità di sviluppo personale può insidiare le speranze del cliente e il suo senso di potere interno, di responsabilità, e di iniziativa. Conclusione La resistenza alla standardizzazione ha rallentato lo sviluppo dell’etica in astrologia. La contestazione abituale è che le norme portano alla perdita di libertà. Tuttavia, vorrei suggerire che senza i criteri per far riconoscere l’astrologia come una professione etica e responsabile noi non saremo mai liberi. Persino adesso, in molti stati non siamo liberi di pubblicizzare o praticare l’astrologia; non siamo liberi di impararla nelle nostre scuole ed università perché non viene insegnata; e la maggior parte di noi non è libera di guadagnarsi da vivere perché la professione è così mal considerata che non c’è abbastanza gente per usufruire dei nostri servizi. Naturalmente, gli astrologi desiderano essere rispettati ed accettati. Questi sono bisogni legittimi. Ma è ancora più importante pubblicizzare l’astrologia per se stessa – cioè, a causa dell’intrinseco valore che detiene per i nostri clienti, per quelli che lavorano nelle professioni assistenziali, per i leader religiosi, per gli uomini di affari, ed una infinità di altre persone. Ma se vogliamo davvero sostenere l’astrologia dobbiamo incominciare a purificare il nostro modo di agire che, probabilmente, è la migliore ed unica cosa che possiamo fare. Lo studio e l’applicazione di un codice etico costituiscono uno dei mezzi per farlo..

(25) Etica professionale Argomento. 25. Credo che siamo sull’orlo di una nuova era. L’area astrologica sta maturando proprio mentre il clima intellettuale della cultura che la circonda mostra i segni di una nuova percettività. Il paradigma meccanicistico che fu largamente responsabile di aver messo al bando l’astrologia è ormai vecchio e fatiscente; stanno emergendo nuove teorie aperte all’astrologia. Se vogliamo approfittare dello spostamento dell’attuale paradigma, è necessario dimostrare che meritiamo lo stesso rispetto accordato alle altre professioni fornite di codice etico. E’ perciò estremamente importante che la comunità astrologica stabilisca consensualmente gli standard di comportamento etico. Così facendo, saremo sicuri che agli astrologi riceveranno dovunque il credito e le opportunità che meritano. REFERENZE E NOTE 1. Da Kudos a Jayj Jacobs, Doroty Oja, ed altri membri dell’AFAN per i loro instancabili sforzi nel fare abrogare queste leggi. 2. Stiamo appena incominciando a riconoscere l’importanza della supervisione su campo. L’AFAN, per esempio, ha iniziato un programma pilota per mezzo del quale i consulenti dell’AFAN sono disponibili a guidare i nuovi studenti di astrologia membri dell’associazione per un periodo fino a tre mesi. Altri esperti astrologi hanno dato inizio a dei loro gruppi di supervisione e programmiguida , per es., Michael Lutin e Glenn Perry, tra gli altri; sebbene qualsiasi astrologo possa contattare un collega rinomato e richiederne la supervisione. 3. Vedi JOHN ANTHONY WEST, The Case for Astrology, pp.111-119, per la discussione del come e perché l’astrologia cadde in disgrazia rispetto alle classi colte del 17° secolo. (Questo libro non è attualmente in circolazione). 4. Per integrazione intendo la coordinazione e l’armonizzazione delle rispettive funzioni planetarie. L’integrazione è generalmente caratterizzata da una maggiore consapevolezza, controllo, flessibilità, sinergia, stabilità, soddisfazione, e potenziale per una nuova crescita. 5. IAN STEVENSON, Twenty Cases Suggestive of Reincarnation, Charlottesville, VA: University of Virginia Press, 1974 6. BRIAN L. WEISS, M.D., Through Time into Healing, New York: Simon & Shuster, 1972; Roger J. Woolger, Other Lives, Other Selves, New York: Bantam Books, 1987. 7. Di nuovo, un caveat (avvertimento) per l’astrologia commerciale, finanziaria, oraria o elettiva dove il cliente può cercare delle specifiche indicazioni per decidere. Tuttavia, anche in queste sottodiscipline, c’è una differenza tra il fare raccomandazioni e dire al cliente cosa deve fare.. Glenn Perry, Ph.D., è un astrologo e psicoterapista autorizzato a San Rafael, California. Oltre ad esercitare privatamente, Glenn tiene conferenze in tutto il mondo sull’applicazione dell’astrologia nelle aree della consulenza e della psicoterapia. Ha scritto tre libri, incluso Saggi sull’astrologia psicologica, ed offre un programma di supervisione - un corso personalizzato sull’interpretazione dei temi natali secondo la psicologia del profondo. Glenn può essere contattato al (415) 479-5812 o aaperry@home.com. Libri e dischetti possono essere ordinati a www.aaperry.com (da The Mountain Astrologer, Ott./Nov.2001).

(26) 26. Etica professionale. MARCO PESATORI. MINIMA MORALIA ETICA E RUOLO PROFESSIONALE DELL’ASTROLOGO. L.A. 126-113. Lo scritto di Glenn Perry ripropone e sottolinea una questione fondamentale per l’identità professionale dell’astrologo. La questione dell’etica – o moralità – è qualcosa di non facilmente definibile e circoscritto, ma un campo aperto, sempre e continuamente da coltivare. Soprattutto all’interno di se stessi. In alcuni interventi su Sestile (in un simpatico e serrato tête à tête con Giancarlo Ufficiale) e su Linguaggio Astrale, di qualche anno fa, ponevamo tre pilastri alla base della formazione professionale e dell’identità dell’astrologo: la tecnica, la moralità e la cultura. Per tecnica si intendeva il pieno possesso dello strumento astrologico, ad esempio nell’interpretazione della carta natale, nell’analisi dei transiti e della rivoluzione solare o comunque di una tecnica anche personale (personale e soggettiva). Ad esempio uno può dare più importanza ai Nodi, un altro alle progressioni di Rivoluzione, un altro ancora alle rivoluzioni Lunari oppure avere un approccio classico di interpretazione del tema e analisi dei transiti, con vari stili possibili, in questo senza creare antipatiche e inutili contrapposizioni di scuole. Naturalmente nel rispetto assoluto della “langue” astrologica, del codice, del sistema simbolico, senza aprire il campo a personalismi irrispettosi del sistema linguistico dell’astrologia e senza dare via libera ad atteggiamenti troppo “intuitivi-sensitivi”, ma rimanendo all’interno del codice stesso. Ad esempio, in preda a deliri post-femministi, mi è capitata una persona che poneva Venere come simbolo del maschile e Marte, pianeta della pace; il che può essere vero se la persona in questione è ben esperta dei territori dell’inconscio e quindi ben cosciente delle proiezioni che fluttuano nella dialettica Marte-Venere; ma la simbologia astrologica non può essere “rivoltata” a piacere. Si può fare una relazione dal titolo “Marte come Amore” o “Venere come rabbia”, ma solo partendo dalla lucida messa a fuoco del simbolo classico. La “tecnica”, insomma, è quel pilastro relativo allo strumento che noi usiamo e che deve essere posseduto con sicurezza sempre maggiore. Ad esempio, sapendo ben riconoscere, possibilmente in tempi sempre più brevi, il gioco dei transiti passa-.

(27) Etica professionale. 27. ti, presenti e futuri in un tema di nascita, con un colpo d’occhio sempre più privo di incertezze. In questo senso il possesso della “Tecnica” è un obbiettivo raggiungibile da tutti con relativa facilità. E in effetti ci sono astrologi o presunti tali, che la posseggono e si lanciano in commenti, giudizi, previsioni, aprono studi, vanno in televisione, pontificano e in qualche caso colgono anche previsioni esatte che vengono riprese dai giornali. Oppure posseggono un minimo di tecnica e si auto-eleggono “grandi veggenti” e conquistano centinaia di clienti dopo un battage pubblicitario martellante di vario genere. O si presentano con regolarità nei talk-show televisivi, sparando sentenze sui dodici segni, senza preoccuparsi di dire due paroline sui limiti di quello che stanno dicendo. Non è certo qui che siede e si definisce l’identità professionale dell’astrologo. L’altro pilastro è infatti quello della “Cultura”, da non confondersi con “erudizione”. La “Cultura” significa possedere una varietà di modelli (strumenti) che arricchiscono il modello e lo strumento astrologico. Un astrologo che possiede il solo modello (strumento) astrologico, sarà rozzo nel linguaggio, frettoloso e barbaro nelle conclusioni, globalmente ignorante, dunque con una clientela possibile solo pari alla sua formazione culturale, diventando aggressivo e apodittico con chi, avendo una coscienza e cultura più ampia, gli trasmette paure e sensi di rivalsa. L’astrologo non può possedere il solo modello astrologico e non può essere – provocando la svalutazione d’immagine professionale dei colleghi – uno con la quinta elementare che non conosce l’italiano, la storia, la filosofia, la psicologia, etc.. A dire il vero, negli articoli di Sestile e Linguaggio Astrale, il concetto di “Cultura” era molto più ampio e metteva a fuoco la questione (che ritengo fondamentale e urgente) dell’ingresso dell’Astrologia nel campo della cultura, con un rispetto generale, dove (durante questo ingresso), sia la Filosofia, che la tronfia (e invecchiata) Psicanalisi, che la Matematica, che la Genetica, che la Letteratura, che la Medicina, che l’Astronomia, tornassero ad alzarsi dalle loro poltroncine e abbassando gentilmente la testa, la salutassero finalmente con un minimo di buona educazione. Succederà prima o poi, quando qualche anchor-man un po’ meno spaventato dai diktat dell’audience inizierà a invitare personalità importanti del campo astrologico in contesti meno schiavi dello spettacolo a tutti i costi e succederà quando - e sta già succedendo – gli studenti di astrologia alzeranno e amplificheranno il loro background e sapranno usare lo strumento astrologico, anche come strumento d’attacco nei territori – per altro asfittici – della cultura corrente. La “Moralità” (o etica, come preferisce chiamarla Perry) è il campo che definisce non solo la “qualitas” (la natura essenziale) dell’astrologo, ma anche la sua azione nel ripulirla e nel mantenerla viva. Le norme etiche descritte da Perry sono un codice scritto che circoscrive un territorio ben preciso, con inviti, consigli e ammonimenti. In realtà il campo “Moralità” è più vasto, dato che presuppone il raggiungimento, il mantenimento e la “manutenzione” di quella pulizia dell’anima, che mai.

(28) 28. Etica professionale. scivola nel moralismo, ma anzi è aperta a trecentosessanta gradi alla conoscenza e alla dialettica della conoscenza, con una continua messa in discussione di se stessi. Quello che la Psicanalisi ben voleva fare ai tempi di Freud, Jung o dei più recenti Lacan e Hillman, ma progressivamente impoverendosi, banalizzandosi, fino a diventare, da centro trainante della cultura di tutto un secolo, un luogo malato e frenato, che ha il solo compito di rimettere in sesto stuoli di impiegati e di commesse in preda ad attacchi di panico o nevrosi di vario genere, perdendo quella “aggressività” che smuoveva le montagne e uniformandosi, istituzionalizzandosi, dopo essersi fatta inglobare dalla mediocrità generale. La psicanalisi oggi è una professione con il suo campo ben definito e con una sua ragione sociale, che ha perso il contatto con quei territori di frontiera della cultura, che meglio sono percorsi, oggi, dalla letteratura o da poche branche della filosofia. Questo “perdere l’anima” della psicanalisi, apre territori nuovi all’astrologia e nel contempo è visibile nella perdita di etica di moltissimi psicanalisti e di perdita di efficacia della psicanalisi stessa, che libera territori che proprio l’Astrologia, nei prossimi decenni, può e deve conquistare. Potremmo citare, come invito alla riflessione sulla moralità nel senso che qui intendiamo, la storia cinese del Sesto Patriarca del buddismo zen. Il precedente maestro stava morendo e per scegliere il suo successore invitò gli allievi a porre sulla sua porta una breve frase sull’essenza della mente (dell’anima diremmo noi in occidente): il più bravo della classe scrisse in modo perfetto il suo compitino. “La Mente è uno specchio. Fai in modo di tenerla pulita e fai che la polvere non ci si depositi”. Hui Neng, che nel monastero puliva i gabinetti, leggendo il biglietto gli scrisse sotto questo: “Se non c’è nessuna Mente, cosa mai dobbiamo tenere pulita?”. Insomma, non c’era, in Hui Neng, nemmeno il concetto di Mente a “sporcare” la Mente stessa. Verso questa “pulizia” si può tendere e questo si deve intendere per raffinare quella capacità di ascolto che lo stesso Perry mette in evidenza. Quando scrive dei “limiti di competenza” è già nel territorio specifico del consulto, ma il punto di partenza è quella “mente limpida” – ripulita da personalismi, da de-sidera, da egocentrismo, da brame di potere, da pura sete di soldi – che poi permette la nitidezza dell’ascolto (del cliente). Il consiglio sulla cautela nelle previsioni (“come gamma di possibilità in cui il lato positivo è sempre messo in evidenza”) andrebbe sottolineato ed evidenziato in giallo da molti – che dovrebbero cogliere il barlume della tendenza terroristica nelle previsioni, prima che questa prenda davvero forma. Anche se il suo scritto denota la timorosa sudditanza verso il dominio dell’Istituzione, che in realtà, secondo me, sarebbe qualcosa, anche, da mettere in discussione (“per colmare il divario tra astrologia e cultura, dobbiamo essere preparati a dimostrare che non siamo contro la morale o pericolosi per la società”). E’ chiaro che qui restringe molto il campo e non risponde alla domanda su quale morale e su quale società, ricercando quell’immagine (sociale) più rassicurante su cui ci sarebbe da discutere. In realtà, per molti versi, la società sta già inglobando l’astrologia. Pur non contestando la necessità di un codi-.

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