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IL PROGETTO DEL SOLE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 143-151)

dirigersi verso obiettivi evolutivi, impossibilitato a cogliere gli intenti reali e, infine, costretto a negare realizzazioni e gratificazioni interiori?

Perchè a volte si riesce a centrare questo bersaglio e la vita sembra scorrere agilmente poichè se ne percepiscono le impalpabili vibrazioni interiori che motiva-no le necessità del SÈ, ed altre volte si è lontani anni luce da questa comprensione e non si colgono significati che vadano al di là del semplice dibattersi nella medio-crità o perfino nello squallore di una vita che sembra essere per la persona stessa qualcosa di insignificante ed inutile se non addirittura di doloroso?

Perchè qualcuno ritiene la vita meravigliosa e qualcun altro un sacrificio, un calvario o un qualcosa da cui prendere le distanze?

E ancora, perchè qualcuno riesce ad intravvedere piani di evoluzione tali da farlo sentire partecipe di un tutto armonico che rende la realtà e la quotidianità co-sì affascinante da essere affrontata con curiosità, entusiasmo ed energia, come se dietro a questo sipario ci fosse una sorta di ispirazione divina che anima e muove le scelte, mentre per altri non esiste nulla di tutto ciò e la realtà è solo un piano di im-manenza imprigionante, vista come limitata e limitante?

A queste domande, ho cercato per anni di rispondere e, in queste poche righe, tenterò di esprimere i miei tentativi più o meno efficaci di comprensione che non vogliono essere una verità e che non hanno la presunzione di dare spiegazioni esaurienti, tali da colmare il “ vuoto” che io sento nascondersi dietro ad ogni tema natale. Con la parola “vuoto” intendo qualcosa di impercettibile che è però incom-bente al punto da poter fare la differenza tra due temi con potenzialità iniziali simi-li che invece percorrono strade diverse, con risultati che sembrano addirittura op-posti;. Questo “vuoto” è qualcosa con cui ogni astrologo è costretto a confrontarsi ogni giorno chiedendosi dov’è quell’ingrediente celato in grado di fare la differenza, dove lo si può individuare nel tema e se esiste?

Infatti, mentre non è difficile per un astrologo preparato riuscire a comprende-re con una certa pcomprende-recisione quali sono le potenzialità di una persona, risulta invece estremamente arduo stabilire a priori se questa persona svilupperà le sue potenzia-lità e in che modo lo farà.

Questo discorso iniziale ci riporta appieno al presupposto che l’Astrologia si fonda sul libero arbitrio personale; sono infatti proprio queste differenze che ci fan-no pensare che esista la piena possibilità di dirigere la propria vita, usando e sfrut-tando il bagaglio in dotazione in maniera squisitamente individuale.

Devo dire altresì che ritengo che questa possibilità non fosse così a portata di mano nell’antichità ma sia una conquista recente dell’uomo acquisita nel momento in cui ha cominciato a vivere interiormente i simboli di Urano, Nettuno e Plutone che rappresentano sia gli scenari della psiche collettiva sia la possibilità individuale di andare oltre il limite posta dalla “parte cosciente” rappresentata dal simbolismo di Saturno, ultimo baluardo fino al 1717.

Oggi, alcuni riescono a prendere in mano il loro potenziale, a sviscerarlo fino a risolvere e superare le tematiche e gli automatismi che sono inizialmente di blocco

o di ostacolo; altri invece, non riescono in quest’intento e la loro vita sembra essere in balia di un destino che tesse le trame in maniera occulta da cui si sentono deter-minati, anche se – da un punto di vista psicologico – sappiamo che la sensazione di essere determinati nasce esclusivamente dall’inconsapevolezza e dalla difficoltà di conoscere e di integrare tutte le parti di SÈ.

È quindi vero che l’inconsapevolezza forgia il destino di una persona, così co-me è vero che ognuno può fare il proprio destino diventando consapevole.

A parità di strumenti e di bagaglio iniziale, la consapevolezza e le modalità di elaborazione ed interpretazione del proprio vissuto faranno la differenza.

Possiamo ancora aggiungere che se è vero che nella prima parte della vita noi siamo determinati per il fatto che nasciamo in una famiglia e da questa assorbiamo per osmosi il bagaglio genetico, psicologico e karmico su cui non abbiamo – per un lungo periodo – possibilità nè di memoria nè di intervento, è però altrettanto vero che da quella situazione iniziale – che possiamo definire di “passività esperienziale” – possiamo re-agire cercando di venire a conoscenza dei nostri mezzi, limiti e poten-ziali e da lì in poi usarli per interpretare in maniera propositiva la nostra vita.

Esiste quindi un momento nella storia personale di ognuno in cui ci si può mettere al comando della barca e questo momento è sempre un vero e proprio punto di svolta in cui si sceglie se continuare a percorrere la vecchia strada oppure imboccare quella nuova. Questa è l’occasione che io definisco “la chiamata” in cui il passato, la storia personale può smettere di contaminare il futuro ma servire invece da serbatoio di esperienze da cui attingere risorse e forze per il viaggio verso l’indi-vidualità.

È importante a mio avviso sapere che in ogni vita si presenta la “ chiamata” e capita in un preciso momento della storia tesa a spingerci verso il conoscere “chi siamo”. Miticamente è il momento in cui l’ eroe scopre di avere un destino unico e speciale, e parte per conquistarlo.

Mentre è facile vedere il momento in cui avviene la chiamata, è invece difficile stabilire se la persona risponderà .

Questo è il punto “vuoto” di cui parlavo all’inizio, quel qualcosa che non può essere letto a priori nel tema natale : si tratta della pura e semplice risposta

perso-nale.

Quello che invece è assolutamente leggibile è il “progetto” che la persona ha al momento della nascita che comprende cosa dovrà realizzare ; quali strumenti ha in dotazione, quali invece dovrà sviluppare e quali trasformare affinchè possano es-sere utilizzabili nel suo viaggio.

Il tema natale si presenta così sia come una mappa che ci permette di orien-tarci bene nella vita, sia come uno strumento che ci dà la possibilità di scoprire via via la strada da seguire.

Il SOLE, invece, rappresenta il progetto di quella vita e come tale è sia il punto di partenza, sia il punto di arrivo, ma richiede che la persona lo individui e lo com-prenda e lo realizzi.

La vita infatti sembra scorrere molto più facilmente quando si giunge alla con-sapevolezza che c’è un progetto; in quel momento assume significato e senso, pri-ma difficilmente individuabili.

Il significato consente di sentirsi parte di qualcosa di più grande di sè, fa senti-re utili, accolti, e riesce anche a far compsenti-rendesenti-re con chiasenti-rezza le motivazioni delle sofferenze passate: improvvisamente, il dolore non è più inutile, ma viene visto con nuovi occhi, come qualcosa che era necessario per condurre ad un nuovo orienta-mento più costruttivo e positivo, ma soprattutto più vero di sè.

Il progetto permette all’uomo di individuare la sua reale relazione con il co-smo. Il Progetto può essere definito come una sorta di “divinita” interiore – psicolo-gicamente parlando è la volontà del SÈ che lavora per palesarci la nostra vera es-senza e farci diventare ciò che dobbiamo diventare.

In nessun modo noi possiamo sfuggire a tutto ciò; Bertrand Russell dice a questo proposito: “ è difficile non essere quello che si è, ma è ancora più difficile cercare di essere quello che non si è”.

Possiamo anche vedere questo “divenire” sotto l’angolazione data da Assagioli il quale parla del bisogno di ognuno di “collaborare con l’inevitabile”.

Il punto sta nel comprendere che l’inevitabile è ciò che siamo e non ciò che un destino esterno ci ha imposto di essere.

Noi uomini, siamo gli unici esseri viventi a non riconoscere quello che siamo e a voler essere qualcosa di diverso, esattamente come se un pero decidesse dal gior-no dopo di voler essere un castagior-no.

A volte dentro di noi c’è un gran caos in cui seme, buccia e polpa sembrano appartenere ad alberi diversi.

Nella mia esperienza ho spesso visto come il disagio vero delle persone non sia tanto riconducibile a patologie che, per fortuna, sono abbastanza rare; il più delle volte si tratta di incapacità a conoscersi e a riconoscersi nelle strade che si percor-rono; la nostra è una società complessa che produce innumerevoli condizionamenti che distolgono da questo centro interiore che, nonostante le nostre cecità e sordità, cerca disperatamente e con modalità via via sempre più individuabili, di farsi notare per metterci sulla nostra vera strada.

Il tema natale può essere estremamente utile per riuscire a sensibilizzare la persona su quello che è il suo progetto affinchè il puzzle cominci a svelare il dise-gno. Quello è anche il momento in cui si percepisce che è più facile allinearsi con il Sè che non allontanarsi e combatterlo.

Ho detto che l’istanza del tema natale che racchiude il progetto è il SOLE, che rappresenta l’IO, ovvero l’elemento di contatto con il SÈ in quanto il Sole –IO nasce dal SÈ, si differenzia, assume una propria entità e individualità e poi dovrà riaggan-ciarsi in quel processo di centroversione di cui parla Jung che si compie allorchè l’individuazione è raggiunta e l’asse IO-SÈ si ricompone.

Il SOLE-IO è anche il punto centrale della vita psichica, quell’istanza che essen-do un’ affiliazione del SÈ può coglierme i segreti e convogliare le altre istanze

psi-chiche (pianeti) a sè, ordinandole e organizzandole in modo da servire il progetto comune. Questo Archetipo ordinatore della psiche è anche ciò che via via plasma la nostra coscienza individuale, fino a farle raggiungere quel senso di unità con la vita e con il cosmo.

Lo stesso glifo del Sole rappresenta un cerchio con un punto al centro: il punto rappresenta l’istanza centrale della coscienza dell’Io, mentre la circonferenza rap-presenta il Sè: Il “Centro”, così individuato, in quanto punto di mezzo degli estremi congiunti da un diametro, avrà il significato ulteriore di archetipo dell’equilibrio te-so a neutralizzare le tendenze estreme della circonferenza bilanciandole in un pun-to che le conterrà entrambe. Il cerchio, perfetpun-to nella sua struttura che non ha nè inizio nè fine; eterno nella sua rotondità poichè non possiede un prima e un dopo, contiene in sè gli opposti che l’Io vedrà e manifesterà in maniera polarizzata a par-tire dalla scissione conscio/inconscio per giungere infine alla riunificazione consa-pevole che si otterrà nel trascendere la polarità.

E poichè il progetto rappresenta il riflesso nel mondo individuale e microco-smico di funzioni sincroniche molto più vaste che riguardano l’universo intero, ri-spondere alla chiamata del diamon e soddisfare il progetto prendendo per mano il proprio destino personale, aprirà anche uno squarcio di comprensione sul divenire del macrocosmo. È facile notare che quando siamo orientati verso il progetto, l’uni-verso intero sembra renderci onore offrendoci i talismani che ci aiutano nelle diffi-coltà che costellano il nostro viaggio unico e speciale.

Ed è anche in questo senso che il SOLE può essere letto come la parte spiri-tuale che è in noi, complementare a quella materiale LUNA; realizzare il nostro pro-getto significa liberare la nostra essenza divina dalla coercizione delle abitudini standardizzate, dal proprio vissuto fatto di automatismi inconsci, da quel collettivo che nega l’individualità e costringe a vivere in un incantesimo ; in una parola signi-fica portare l’uomo a riaffermarsi come un individuo unico e speciale che scopren-do sè stesso scopre anche l’universo e il senso di appartenenza al Tutto.

Passiamo ora alla parte più prettamente tecnica ed astrologica ovvero al come si fa ad individuare il progetto nel tema natale?.

Bisogna pensare che il Sole è il centro da cui noi partiamo, ma è anche ciò a cui dobbiamo tendere, passando attraverso il lungo percorso di inconsapevolezza, esattamente come fa l’Io che acquisisce nel tempo la coscienza di aspetti della per-sonalità che prima sembravano non appartenergli ; ordinando attorno a quel deter-minato simbolo (Sole per segno e casa), integrando quelle parti che apparentemen-te sembrano lottare contro o non collaborare (aspetti dinamici), fino a condurre tutte le parti (funzioni psichiche) a lavorare per il progetto comune…

Quando il progetto diventa chiaro, si riescono a leggere con estrema esattezza i blocchi, addirittura se ne comprende la motivazione ad esistere e si scopre che quell’aspetto di quadratura o di opposizione che tanto ci ha disturbati e ostacolati, aveva un suo particolare significato ed era assolutamente opportuno per il nostro progetto finale.

Molte volte mi sono trovata di fronte a temi di persone che vivevano continue frustrazioni e fallimenti, proprio perchè il tipo di vita o di obiettivi che l’Io persegui-va non erano assolutamente in linea con il progetto interiore.

Il Sole racchiude dapprima il seme di un progetto legato al Segno: ogni singolo Sole ha un suo particolare viaggio che possiamo chiamare “archetipico” da cui nes-suno può prescindere: se io ho un Sole in Capricorno, non potrò prescindere dal di-ventare autonomo e indipendente, in grado di assumere la responsabilità della mia vita creando all’interno, con le mie sole forze quella struttura che mi consente di giungere a sostenere il peso delle mie scelte rinunciando man mano a ciò che mi impedirebbe di essere autonomo. Dovrò riconoscere all’interno le mie debolezze, ac-cettarle, permettere loro di rafforzarsi poiche, in caso contrario verranno combattu-te all’escombattu-terno (tramicombattu-te il meccanismo della proiezione) senza mai giungere a quel reale senso di forza morale ed interiore che mi consentirà di arrivare alla meta fina-le. Se ho un Sole in Bilancia, dovrò riconoscere me stesso e il mio progetto passan-do attraverso le relazioni (sia affettive che di altro tipo) e saranno proprio queste che mi daranno gli strumenti per mettere in equilibrio parti di me che inizialmente non sono armoniche. È così che io posso riunire gli opposti psichici, non solo in ter-mini di maschile e femter-minile, ma anche in terter-mini di realtà e ideale, di razionalità ed emotività, di affermazione di sè e di bisogno di relazione con l’altro. la Bilancia è costretta a vedere sempre i due aspetti di ogni cosa, ed è dotata di questa potenzia-lità perchè deve giungere all’ultimo compito del suo viaggio che consiste nella

scelta che è assolutamente fondamentale per il suo progetto. Ogni nativo si troverà

più volte nella vita di fronte a questa necessità proprio perchè la scelta è la condi-zione attraverso cui cresce e si evolve chi ha questo segno solare. La scelta compor-ta sempre una rinuncia e un prezzo da pagare come a dire che non c’è crescicompor-ta sen-za sofferensen-za; per questo i nativi sono così dubbiosi e indecisi, perchè sanno che è parte del loro compito, ma proprio perchè lo conoscono, lo temono, esattamente come lo temeva Paride che pagò un prezzo altissimo per la sua scelta.

Oltre al progetto del segno esiste però anche un progetto “casa” che deve inte-grarsi : tornando al Sole in Capricorno, se ad esempio, si trova in 7a casa, signifi-cherà’ che il mio percorso di autonomia e di indipendenza dovrà avvenire ed essere portato a termine proprio all’interno delle relazioni e questo sarà un tema portante della mia vita: La posizione del Sole nella casa tenderà a farmi ricercare, soprattutto nella prima parte della vita, situazioni di fusione, difficoltà di esprimere ciò che ve-ramente sento e penso e questo mi costringerà, finchè non comprendo il mio pro-getto,a trovare relazioni in cui o sarò dipendente - ma sarò al tempo stesso anche molto frustrato e insoddisfatto – oppure avrò la sensazione che gli altri siano sem-pre estremamente distanti da me e, anche in questo caso vivrò un senso di non ar-monia. Dovrò quindi riequilibrare il mio bisogno di relazione con il mio bisogno di autonomia, altrimenti uno dei due sarà sempre proiettato sul partner. In ultimo, quel Sole in Capricorno in 7a può anche portarmi se non riesco ad allinearmi con il progetto a vere e proprie perdite affettive qualora io insista con l’ appoggiarmi ad

eventuali partners o soci o altro, e se continuo a cercare situazioni in cui non ho una identità separata da portare poi all’interno di un piano di relazione in cui trova-re punti di condivisione come la 7a richiede, senza però perdetrova-re di vista la propria autonomia e indipendenza. Questo non significherà che io non posso avere relazio-ni, ma che non posso avere nè fusioni simbiotiche e neppure relazioni in cui io per-metto la dipendenza di qualcun altro. Esattamente come vuole la 7a casa, dovrà es-serci l’incontro di due IO altrettanto separati che imparano a “scambiare e a nego-ziare” i termini della relazione.

Se voglio invece vivere una vita in cui dipendo da altri senza una mia realizza-zione personale – cosa che il Capricorno richiede - è molto probabile che io scivoli nelle manifestazioni più negative del segno che passano dal ritenermi costante-mente sacrificata poichè cerco di ottenere potere accollandomi ed accentrando su di me tutte le responsabilità anche quelle che non mi spettano rischiando di diven-tare tirannica nei confronti di ciò che ho attorno, tentando in modo disperato di ottenere quel senso di forza (in questo caso in negativo) che il segno richiede.

In questo caso, il progetto del Sole (indipendenza)e quello della Casa (relazioni paritetiche) devono trovare un modo per integrarsi senza che nè l’uno nè l’altro vengano disattesi.

È chiaro che le situazioni possono essere molto complesse e già segno e casa possono rappresentare di per sè forti contrasti e passare per una battaglia interna per riuscire ad integrare due bisogni che sembrano opposti (solo apparentemente) e che invece, solo insieme, possono portare al progetto; è comunque importante sa-pere che in nessun caso si potrà andare contro ad esso senza pagare un prezzo molto alto in termini di sofferenza.

Ho visto per esempio il SOLE in 12a casa in persone che sostengono di aver aver vissuto solo prove. In realtà, questo progetto Casa non richiede necessaria-mente questo; però si realizza in un cammino di sicura diversità, un cammino in cui la vita personale spesso deve cedere a a significati più allargati e quindi l’Io deve la-sciare il posto ad un senso di unità con la vita e con il mondo; qui l’Io cede al NOI. In 12a non ci si può agganciare a nulla di materiale e di concreto, poichè in quel caso Nettuno provvede a dissolvere ciò che si concretizza e si crea. La 12a casa ri-chiede che tutte le sicurezze siano interiori e quindi non permette alcun aggrappa-mento all’esterno nè materiale nè affettivo o psicologico: è una casa in cui spesso vi è grande sensibilità che dà la possibilità di svolgere professioni di sostegno o di cura: tuttavia, chi elude questo progetto e vuole costruire una vita imperniata solo sul mondo personale ed egoico - che la casa non permette - si candida a grandi sofferenze e perdite, in quanto non riesce a raggiungere gli obiettivi che si pone e tende a veder svanire ogni sforzo.

In ultimo, il 3° ingrediente da integrare sono gli aspetti al Sole che, hanno sempre a che fare con il progetto. Se ad esempio c’è un Sole in 12a opposto a Ura-no, significherà nel mio percorso devo anche mettere in conto una difficoltà iniziale a conoscermi, a portare all’esterno ciò che sono veramente: sono lacerata tra il

vi-vere un senso di uniformità (6a) - che Urano mi renderà impossibile ma che sarà desiderato per questioni di sicurezza - e un senso di diversità e di libertà che è ri-cercato ma di cui si ha tanta paura perchè sembra non esserci una identità forte.

In effetti, il Sole opposto a Urano di per sè ci riporta ad un padre assente, stra-no, eclettico, pieno di risorse ma anche di contraddizioni; incapace di essere costan-te e di dare continuità e stabilità per cui il soggetto porcostan-terà tutto questo nelle

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